Diari e lettere
Ricordatevi che sono sempre vostro figlio
Libro
editore: Ass. Primalpe Costanzo Martini
anno edizione: 2025
pagine: 160
Le lettere, le vite e le sofferenze di sessantaquattro soldati robilantesi in Russia.
Lettere di Natale alla madre. 1900-1925
Rainer Maria Rilke
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2022
pagine: 128
"Questo è il Natale, avvertire dentro di sé, una volta all'anno, questa aspettativa, questo fermo diritto che niente può deludere. Sentire che in fondo i nostri più grandi desideri, se solo apriamo a loro il nostro cuore, non possono non essere esauditi. Questi sono, carissima mamma, i miei pensieri di Natale per te...". (Rainer Maria Rilke)
Il laboratorio di sé. Corrispondenza. Volume Vol. 1
Stendhal
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2016
pagine: XLII-673
Dall’adolescente che invia le sue lettere a Grenoble come tante dichiarazioni di guerra contro il padre, fino al console disilluso di Civitavecchia che gioca un’ultima partita d’esprit, passando per l’intellettuale dell’anno X che redige il suo breviario di Ideologo in erba, o ancora per l’amante respinto da Métilde che mormora le sue malinconiche monodie, lunga è la lista di questa opera plurale che è la Corrispondenza di Stendhal. Questa maieutica epistolare è soprattutto attiva negli anni giovanili, ma è attraverso lo scambio epistolare che Beyle si apre la via che lo condurrà fino a Stendhal.
Il laboratorio di sé. Corrispondenza. Volume Vol. 2
Stendhal
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2016
pagine: 827
Dall’adolescente che invia le sue lettere a Grenoble come tante dichiarazioni di guerra contro il padre, fino al console disilluso di Civitavecchia che gioca un’ultima partita d’esprit, passando per l’intellettuale dell’anno X che redige il suo breviario di Ideologo in erba, o ancora per l’amante respinto da Métilde che mormora le sue malinconiche monodie, lunga è la lista di questa opera plurale che è la Corrispondenza di Stendhal. Questa maieutica epistolare è soprattutto attiva negli anni giovanili, ma è attraverso lo scambio epistolare che Beyle si apre la via che lo condurrà fino a Stendhal.
Diari. Versione integrale
Vaslav Nijinsky
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2006
pagine: 209
Il nome di Nijinsky evoca tutta la leggenda dei Balletti Russi, quella apparizione bruciante e fugace che avrebbe segnato una svolta nel gusto e l'irruzione del moderno nell'arte della danza. Ma Nijinsky fu anche un singolare destino, che ci parla soprattutto dalle pagine di un libro: i suoi travagliati "Diari". Quando Diaghilev lo lanciò, nel 1909, Nijinsky era un giovane allievo della scuola di danza di Pietroburgo. In breve tempo sarebbe diventato uno degli esseri più osannati e idolatrati d'Europa. Ma l'equilibrio del ballerino era fragile: su di lui incombeva la follia, che lo avrebbe presto travolto. E proprio sulla soglia della follia Nijinsky scrisse, nei primi mesi del 1919, questo febbrile diario.
Gian Antonio Cibotto e Giuseppe Marchiori. Biografia di un incontro
Libro: Libro rilegato
editore: Apogeo Editore
anno edizione: 2025
pagine: 172
Il carteggio ritrovato tra Gian Antonio Cibotto e il critico d’arte Giuseppe Marchiori, composto complessivamente da 55 missive, ci conduce ai primi anni Cinquanta. Scorrendone i contenuti si tratta di intervalli temporali non casuali perché effettivamente coincidono con le stagioni in cui Cibotto assunse due impegni redazionali che incisero non poco nella sua maturazione professionale e nell’allargamento dei suoi orizzonti culturali: il primo con “La Fiera letteraria” di Vincenzo Cardarelli e Diego Fabbri; il secondo con il settimanale “Vita” fondato e diretto da Luigi D’Amato. All’aprirsi di entrambi questi incarichi il neo-redattore volle coinvolgere, nel terreno delle arti figurative, Giuseppe Marchiori, scelta indicativa dell’autorevolezza critica che gli riconosceva. La composizione del fascicolo d’archivio, contrariamente alla casistica più diffusa nei fondi epistolari in cui sono presenti quasi esclusivamente le lettere in arrivo, offre una così cospicua presenza di copie in carta carbone anche delle missive in partenza tale da determinare fra i due interlocutori una quasi equanime paternità dei documenti.
Al «compagno di giochi del mio genio». Corrispondenza con Fernando Pessoa
Mário de Sá-Carneiro
Libro: Libro in brossura
editore: CLEUP
anno edizione: 2025
pagine: 502
Prima traduzione integrale in lingua italiana, Al «Compagno di giochi del mio genio». Corrispondenza con Fernando Pessoa presenta i 217 documenti scritti da Mário de Sá-Carneiro a Fernando Pessoa tra il 16 ottobre 1912, data della prima cartolina postale illustrata con l’Arco di Trionfo e Les Champs Elysées inviata da Parigi, e il 26 aprile 1916, giorno del suicidio di Sá- Carneiro all’Hotel de Nice. L’obiettivo del libro è quello di rendere accessibile agli studiosi e, più in generale, ai lettori italiani una delle corrispondenze più originali del Novecento, non foss’altro per avere come protagonisti due delle personalità artistiche più di spicco e rilevanza del panorama letterario europeo del XX secolo, unite, come ricorda il titolo del volume, da un doppio e indissolubile sodalizio: umano e letterario. Il carteggio, seppur mutilo, essendo andate perdute quasi tutte le lettere di Pessoa, occupa inoltre una posizione centrale negli studi sácarneiriani così come in quelli dedicati alla ricostruzione del Primo Modernismo portoghese,
Lettere «inutili». Lettere e carteggi. Volume Vol. 2
Luciano Bianciardi
Libro
editore: ExCogita
anno edizione: 2025
pagine: 480
Un Bianciardi estremamente privato, quello delle lettere rimaste fino a oggi inedite e delle quali si continua qui la pubblicazione in tre volumi, corredati dall'accurato commento di Arnaldo Bruni. In questa seconda parte, la corrispondenza con gli amici: alcuni d'infanzia, altri della maturità, altri ancora legati al lavoro, tra cui Giuseppe Berto, Vittorio Sereni, Enrico Vaime. Il vasto mosaico che emerge ci rivela un Bianciardi più libero, più provocatorio e più arrabbiato rispetto alle lettere ai familiari: i molti problemi legati alla politica, alla cultura, al lavoro editoriale, all'ipocrisia del mondo letterario vengono affrontati ora con animo lieve e canzonatorio, ora con la cupa prospettiva di chi non vi vede rimedio. Imperdibili gli aneddoti raccontati da Bianciardi, che vedono protagonisti, tra gli altri, Oriana Fallaci, Alberto Bevilacqua, Barbara Steele.
Carteggio (marzo 1878–gennaio 1907)
Giosuè Carducci, Filippo Salveraglio
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2025
pagine: 322
Allievo di Carducci, Filippo Salveraglio fu bibliotecario, scrupoloso bibliografo e figura appartata, ma assai importante per la filologia pariniana di fine Ottocento. Dotato d'indiscutibile intraprendenza, fu l'unico, in quegli anni, ad avere accesso diretto alle carte autografe del poeta di Bosisio e, proprio per la sua abilità nel muoversi tra biblioteche e fondi d'archivio, divenne il principale punto di riferimento per le indagini pariniane del proprio maestro. Prezioso documento di un dialogo protrattosi per quasi trent'anni, il carteggio ci restituisce dunque una più nitida immagine degli attenti studi carducciani intorno a Parini e alla cultura letteraria milanese del Settecento. Di Salveraglio, per contro, delinea una figura senz'altro fragile e discontinua: di allievo devoto, infaticabile nel fornire informazioni di prima mano e puntuali indicazioni bibliografiche, ma anche filologo segnato da precarietà lavorativa e una certa dispersione di energie. Dopo aver pubblicato una notevole edizione delle Odi pariniane, si pose infatti a lavorare attorno al Giorno, senza mai riuscire ad offrirne il testo critico, nonostante le reiterate sollecitazioni di Carducci, sinceramente dispiaciuto per i suoi ritardi. Dal punto di vista umano, infine, lo scambio epistolare mostra come il legame tra i due si faccia sempre più affettuoso col passare degli anni, anche grazie alle vacanze estive spesso condivise e al fugace ma folgorante ingresso di Annie Vivanti nella vita del poeta.
Pozzi-Rilke. Carteggio 1924-1925
Rainer Maria Rilke, Catherine Pozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Transeuropa
anno edizione: 2025
pagine: 94
Non si incontrarono mai. Forse. Ma si scrissero per toccarsi con le parole. Catherine Pozzi e Rainer Maria Rilke, messi in contatto da Paul Valéry, intrecciarono tra il 1924 e il 1925 una corrispondenza folgorante, rara, necessaria. Ventitré lettere, mai tradotte prima in italiano, che Giorgio Anelli restituisce con cura poetica, affiancandole alle liriche della stessa Pozzi.
Cara Rosina. Diario della prigionia 10 settembre 1943-24 gennaio 1945
Alberto Pepe
Libro: Libro in brossura
editore: Affinità Elettive Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 440
Cara Rosina è il diario epistolare che l’ufficiale Alberto Pepe scrisse durante la sua prigionia nei campi nazisti. Dopo l’8 settembre Pepe rifiutò di aderire alla RSI e scelse di non collaborare con i nazisti. Catturato, subì una lunga e durissima detenzione in diversi lager in Germania e Polonia, fino alla morte nel campo di Unterlüss il 4 aprile '45, pochi giorni prima della liberazione. Il diario, scritto in forma di lettere idealmente rivolte alle donne della sua vita, è una toccante testimonianza personale e storica. Riferisce la sofferenza quotidiana, la fame, il freddo, la brutalità dei carcerieri, ma anche la forza dell’amore familiare e il rifiuto di tradire i propri ideali. Attraverso la voce di Pepe emerge il dramma collettivo dei circa 650.000 militari italiani internati, molti dei quali come lui scelsero la loro dignità piuttosto che piegarsi alle nuove pretese nazi-fasciste. Gli stenti, le vessazioni e gli abusi e l’atto estremo di coraggio che Pepe compì offrendo la propria vita al posto dei compagni destinati alla fucilazione lo collocano tra i protagonisti silenziosi di una “resistenza senz’armi”, riconosciuta solo tardivamente dalla storiografia ufficiale.
Flâneur a Parigi
Giovanni Stella
Libro: Libro in brossura
editore: Genesi Editrice
anno edizione: 2025
pagine: 248
Chi è questo Flâneur? Giovanni Stella è un amico di pelle di Giorgio Bárberi Squarotti, detto il Professore, critico letterario di punta, poeta tra i massimi del ventesimo secolo, probabilmente il più grande di tutti, uomo di fede religiosa, in una sua poesia descrive Dio impegnato in una partita a tennis, ha in mente Jorge Luis Borges, ma ha anche in mente Ungaretti, così pubblicherà un libro che è un ponte intitolato Finzione e dolore. I due amici – il Flâneur e il Professore – si scrivono lettere in continuazione, ma si danno compuntamente del “Lei”, essendo uno piemontese e l’altro siciliano, per cui per loro la forma viene prima della sostanza.

