Filosofia
La rivoluzione? Non c’è mai stata
Catherine Malabou
Libro
editore: Elèuthera
anno edizione: 2025
pagine: 232
«La proprietà è il furto!» afferma Proudhon a pochi decenni dagli eventi rivoluzionari. Ma questa icastica affermazione è ampiamente travisata dai suoi contemporanei, a partire da Marx e dalla sua interpretazione economicista della storia. Il furto è infatti soprattutto un furto di memoria e di senso che cancella – occultandola sotto la retorica egualitaria – la nascita della proprietà privata e delle sue nuove tipologie di esclusi: quei proletari (all’interno) o quei colonizzati (all’esterno) che sono solo la versione moderna degli esclusi dell’Ancien Régime (i servi, ma non solo). In definitiva, il 1789 ha sì abolito i privilegi feudali, ma non la condizione servile, reintroducendo un sistema iniquo di distribuzione della ricchezza che ha vanificato una cruciale rivendicazione plebea: la fine delle disuguaglianze. E questo oblio sull’effettivo statuto del regime proprietario e delle dinamiche di dominio che lo sottendono si è non solo costantemente replicato, ma ha persino impregnato alcune critiche contemporanee della proprietà come la teoria dei beni comuni o gli stessi approcci decoloniali.
L'infinito universo e i mondi
Bruno Giordano
Libro
editore: Di Renzo Editore
anno edizione: 2025
pagine: 208
I Simpson e la filosofia. Come capire il mondo grazie a Homer, Nietzsche e soci
William Irwin, Mark T. Conard, Aeon J. Skoble
Libro: Libro in brossura
editore: Blackie
anno edizione: 2025
pagine: 408
Nietzsche vedrebbe di buon occhio le mascalzonate di Bart? Lisa è un’insopportabile socratica? Homer è una brava persona, anche se ha offerto la sua famiglia agli alieni per salvarsi la pelle? Marge sembra così rassicurante perché, di fatto, è una donna di casa machista? Possiamo imparare qualcosa sulla felicità attraverso le miserie del signor Burns? Questo libro non è solo un’analisi filosofica dell’ultimo grande artefatto culturale della nostra epoca: I Simpson, la serie tv che da quasi quarant’anni racconta glorie e bassezze di una famiglia gialla che ci assomiglia molto. È piuttosto un’introduzione, divertente e al tempo stesso rigorosissima, all’opera di pensatori come Aristotele, Kant, Heidegger, Sartre e molti altri. Dice la leggenda che non succede più nulla che non sia già accaduto in una puntata dei Simpson. Se è vero, mentre impariamo qualcosa di più su di loro possiamo imparare qualcosa di più anche sul nostro mondo.
La paura dello scetticismo
Sandro Blasutto
Libro: Libro in brossura
editore: Youcanprint
anno edizione: 2025
pagine: 126
"Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del comunismo" è il famoso incipit della Prefazione al Manifesto del partito comunista pubblicato nel 1848 da Karl Marx e Friedrich Engels, in cui si denunciava una sorta di "caccia alle streghe" contro il comunismo. Ma di streghe e fantasmi ce ne sono stati tanti nel corso della storia e uno di questi sembra essere ancora oggi lo scetticismo filosofico. Esso è stato considerato da sempre una minaccia verso ogni tipo di filosofia o proposizione filosofica, oltre che una sfida verso ogni genere di dogmatismo, definito da alcuni filosofi un incubo per la riflessione, da altri un autentico veleno e paragonato a una malattia, la rogna, o accusato di portare al "suicidio intellettuale". Gli scettici, poi, sono stati ritenuti dei folli, degli eretici o dei manipolatori della realtà e delle menti. Nella migliore delle ipotesi, per le loro convinzioni ritenuti incapaci di vivere la realtà pratica quotidiana; nella peggiore, secondo il filosofo cattolico Jacques Maritain, costretti a vivere "più miseramente degli animali". Malgrado ciò, dall' antichità ai giorni nostri, tutte le filosofie si sono scontrate con le obiezioni scettiche e ne sono uscite sostanzialmente sconfitte, al punto che dal panorama della riflessione contemporanea emerge un diffuso orientamento scettico. Anche in molti degli attuali protagonisti prevale un tale atteggiamento, implicito nelle loro concezioni o presente sullo sfondo delle loro proposizioni, anche se quasi nessuno ammette apertamente di essere uno scettico. Perchè tale riluttanza? Questo libro cerca di individuare le ragioni di questa resistenza.
Filosofie dell'età moderna. Dal rinascimento a Hegel
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 688
Questo libro, frutto della collaborazione di un affiatato gruppo di specialisti, racconta la storia della filosofia moderna, dalle istanze che ne ispirano le origini umanistico-rinascimentali fino alle idee che animano i progetti speculativi dell’idealismo tedesco. Il canone, presentato con linearità e rigore, fa emergere dai grandi classici le principali questioni che, a distanza di secoli, ancora determinano il nostro modo di ragionare: a partire dalla relazione fra identità e autonomia del soggetto, dal riconoscimento dell’alterità e, in qualche misura, dalla stessa costruzione dell’alterità come problema. Indagare oggi gli aspetti antropologici, metafisici, epistemologici ed etico-politici della tradizione da cui proveniamo significa così ripensare un sapere che, come mai prima d’ora, si rivela complesso e attraversato da crisi, dialettiche e contraddizioni. Il volume si concentra sui testi principali del pensiero moderno, posti in un dialogo che favorisce lo sguardo genetico sulle grandi questioni filosofiche in gioco. Al centro della narrazione sono dunque le opere, presentate nei loro snodi teorici fondamentali.
Il mistero dei mondo invisibili
Swami Yogananda Paramhansa
Libro: Libro in brossura
editore: Ananda Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 72
Gli insegnamenti sui misteriosi mondi astrali di Paramhansa Yogananda! Questa è una raccolta di articoli originali di Paramhansa Yogananda, pubblicati durante i suoi primi anni in Occidente. In queste pagine, il Maestro descrive imondi mistici che si celano dietro il velo del mondo materiale manifesto. Yogananda ci insegna che l’intera creazione è costituita da tre livelli principali: •il mondo materiale, lo strato più esterno e grossolano; •il mondo astrale, formato da energia luminosa e condensata, come teorizzato da Einstein; •il mondo causale, il più sottile, oggi riconosciuto anche dalla fisica quantistica. Oltre questi tre livelli si trova la Coscienza pura, l’Intelligenza infinita che sostiene e permea tutta la creazione: essa è immutabile, senza forma, trascendente. Anche noi esseri umani siamo composti da questi tre corpi, e al di là di essi dimorail nostro vero Sé: l’anima, una scintilla individualizzata della vasta Coscienza Cosmica. Tutti noi aneliamo a riscoprire questa consapevolezza profonda. Aprendoci con l’intuizione al legame tra i mondi visibili e invisibili, possiamo compiere autenticisalti di coscienza nel nostro cammino evolutivo.
Spettri di Marx. Stato del debito, lavoro del lutto e nuova Internazionale
Jacques Derrida
Libro: Libro in brossura
editore: Raffaello Cortina Editore
anno edizione: 2025
pagine: 288
Nel 1993, quattro anni dopo la caduta del Muro di Berlino e nel bel mezzo del trionfo della democrazia liberale, Derrida scrisse un libro precursore sull’eredità di Marx. Non si tratta di un tardivo allineamento al marxismo, ma di un ritorno di Marx e di tutti coloro che lo hanno abitato come spettri del nuovo ordine mondiale. È una decostruzione fedele allo spirito del marxismo; o almeno a uno di essi, perché ce n’è più di uno. La riconciliazione è possibile tra un’idea divenuta spettrale e l’imparare finalmente a vivere, tra un tempo disgiunto e un tempo dalla lunga durata. Per vegliare sul futuro e pensare a ciò che potrebbe ancora accadere, è necessario lasciare o ridare parola ai fantasmi; ci richiameranno sempre alla nostra responsabilità. Presa di posizione, gesto politico, dichiarazione di resistenza allo Stato globale, decostruzione del diritto internazionale, c’è tutto. Leggere Spettri di Marx a trent’anni dalla sua pubblicazione significa anche dialogare con gli spettri di Derrida, cogliere l’idea di una possibile rivoluzione a venire. Questa nuova edizione include un dibattito inedito con Étienne Balibar, tenutosi il 1º febbraio 1994 presso il Collège international de Philosophie, correzioni infratestuali dello stesso Derrida ed estratti di corrispondenza.
Tecnosofia. Tecnologia e umanesimo per una scienza nuova
Maurizio Ferraris, Guido Saracco
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2025
pagine: 192
Quanto più la tecnologia e l’umanesimo sapranno interagire, tanto più l’umanità solcherà positivamente la strada del progresso. È questa l’idea che ispira questo libro, frutto della collaborazione tra un filosofo e un tecnologo. Entrambi, infatti, promuovono un giudizio positivo sulla tecnologia perché, se è vero – seguendo l’etimo greco di pharmakon – che è insieme un veleno e un rimedio, è innegabile che la capacità tecnologica appartiene all’umanità sin dalle sue origini. E risiede in essa la capacità di conservare e moltiplicare il valore dei suoi beni materiali e culturali a beneficio delle generazioni future.
Il bello tra le crepe. Manuale di riparazione della vita quotidiana
Simonetta Tassinari
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 256
Se qualcosa non va per il verso giusto sembra destinato a sparire: un oggetto rotto, una relazione in crisi, un lavoro che non ci soddisfa. La soluzione immediata, infatti, ci sembra spesso quella di abbandonare, di buttare via, come se nulla potesse essere recuperato. Questa mentalità “usa e getta” non solo alimenta le discariche, ma logora il nostro modo di amare e di costruire rapporti, il nostro approccio alla vita. Quando le cose non corrispondono al nostro ideale, è naturale sentirsi sopraffatti e pensare che l’unica via d’uscita sia rivoluzionare tutto. Ma questi stravolgimenti portano a un miglioramento effettivo e duraturo? A volte il coraggio e l’efficacia non stanno nel radere al suolo l’esistente, ma nel fermarsi e cercare di capire se e come qualcosa possa essere riparato, come agire per farlo rifiorire. Sentimenti, legami e persino vecchi sogni possono ritrovare vigore con piccoli gesti e rinnovate attenzioni. Non si tratta di minimizzare le difficoltà, ma di affrontarle con un altro sguardo: viste da una diversa prospettiva, le crepe possono essere trasformate in punti di forza. I filosofi come Popper, che hanno scelto di riparare piuttosto che distruggere, ci ricordano che non tutto ciò che sembra imperfetto va scartato, che la rivoluzione a volte riesce meglio se si fa a piccoli passi. Prendersi cura dell’esistente può rivelarsi una soluzione migliore del buttare tutto all’aria nella convinzione illusoria che solo il nuovo possa corrispondere ai nostri desideri.
Fare filosofia con Wittgenstein. Cinque lezioni
Silvana Borutti
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 240
Wittgenstein era noto a Cambridge perché non insegnava, ma pensava con gli studenti. Questo libro cerca di indagare alcuni modi per pensare con Wittgenstein. Non è un'introduzione nel senso di ricostruzione dello sviluppo lineare del pensiero del filosofo, un pensiero complesso e antilineare per eccellenza. Dell'introduzione, tuttavia, ha l'esaustività e la compattezza: è un accompagnamento a comprendere i mondi filosofici in cui Wittgenstein ha esercitato il carattere rivoluzionario del suo pensiero. L'inerenza del silenzio alla parola; il linguaggio come gioco pubblico; il fare filosofia come esercizio di cambiamento dello sguardo; l'io e le menti nello spazio intercorporeo; il relativismo alla prova della traduzione interculturale sono così altrettante vie d'accesso per esplorare in tutta la sua ricchezza, e nel suo carattere multiverso, lo spazio teorico e concettuale aperto da Wittgenstein. I cinque percorsi trovano un terreno comune nel metodo della “chiarificazione filosofica”: esercizio e “viatico” in senso letterale, come Wittgenstein scrive nella celebre frase: «Qual è il tuo scopo in filosofia? - Indicare alla mosca la via d'uscita dalla trappola». Senza dimenticare che queste prospettive sul pensiero di Wittgenstein si riverberano su questioni al centro del dibattito culturale e sociopolitico contemporaneo, come il rispetto della parola, il pluralismo, il riconoscimento delle differenze e dell'alterità.
Bellezza dell'effimero. Un'apologia delle bolle di sapone
Pierre Zaoui
Libro
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 208
Che cosa può insegnarci una bolla di sapone? Nulla, apparentemente. E invece, secondo il filosofo Pierre Zaoui, in questa fragile sfera trasparente si riflette il mistero dell’esistenza: il gioco e il desiderio, l’illusione e il tempo, la gioia e la morte. "Bellezza dell’effimero" è una celebrazione della leggerezza: di ciò che, proprio nella sua fugacità, rende possibile una felicità autentica. In un mondo che idolatra la solidità ed esalta il superamento dei limiti biologici, Zaoui ci invita a un atto rivoluzionario: amare ciò che finisce, desiderare senza possedere. Questo libro è un’esplorazione nei regni della filosofia, dell'arte e dell'infanzia per capire come le bolle di sapone abbiano assunto nei secoli significati molteplici e contrastanti, dal memento mori al sogno d’evasione, dalla vanitas barocca alla semplicità di uno svago alla portata di tutti. In queste pagine dense di riflessioni e suggestioni, Zaoui ci invita a ribaltare il punto di vista sul mondo, privilegiando l’esperienza dei bambini alla sapienza degli adulti, e cercando l’incanto là dove questi vedono il monito di una fine incombente: la bolla di sapone, infatti, nella sua levità, ci insegna a vivere senza peso, a godere dell’attimo senza temere la sua fine. Non lascia traccia, e proprio per questo ci invita a un rapporto diverso con il tempo e con la fine. "Bellezza dell’effimero" è un inno a un’esistenza senza zavorre mentali, alla libertà dall’imperativo di perdurare a tutti i costi. Come una bolla di sapone, che vive sempre nell’istante prima di esplodere, così, sembra dirci Zaoui, anche noi possiamo affrontare il nostro quotidiano con nuova pienezza, consapevoli che nell’effimero risiede una saggezza immortale.
Che cos'è il fascismo. L'essenza di un fenomeno storico
Giovanni Gentile
Libro: Libro in brossura
editore: Fuoriscena
anno edizione: 2025
pagine: 208
Tutto comincia nel 1914, con "La filosofia della guerra", uno dei testi pubblicati in questa raccolta curata da Salvatore Natoli. Giovanni Gentile allora ha quasi quarant’anni. Siciliano, ha studiato alla Normale di Pisa e in quegli anni insegna nella medesima città. Siamo al principio della Prima guerra mondiale e Gentile si oppone con forza a una nazione che vede in gran parte inerte, debole, dedita al chiacchiericcio fine a sé stesso. La guerra va assunta come dovere e responsabilità morale. Il filosofo non può essere neutrale. Scrive già nel 1914: «Il nostro dovere oggi è di essere pronti all’appello, tutti al nostro posto, con l’animo proteso verso il cenno che da un momento all’altro potrà venirci da chi rappresenta la nostra volontà, il nostro essere nazione». In queste parole, che recuperano un’immagine – seppur mutilata – dell’epopea risorgimentale (la stessa che riecheggia anche nel motto dei carabinieri «Obbedir tacendo e tacendo morir», creato proprio in quel 1914 riprendendo un poema del 1861), possiamo già leggere la costruzione di un vocabolario morale che negli anni Venti porterà il filosofo alla convinta adesione al fascismo e alla missione della costruzione di una filosofia per il fascismo, di cui i testi qui raccolti rappresentano l’espressione compiuta. Un’adesione che non avrà ripensamenti, tanto che nel "Discorso agli Italiani" (1943) che segnerà la sua condanna a morte (qui riproposto), Gentile non fa atto di pentimento, non denuncia gli errori né le leggi criminali del regime, non si dichiara colpevole ma chiama all’unità della nazione. Resta coerente fino alla fine.