Filosofia
Life force. I superpoteri della mente
Shivani Lucki
Libro
editore: Ananda Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 376
Elogio della vita ordinaria
Filippo La Porta
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 280
E se, in un’epoca in cui ci si aspetta che ogni esistenza sia eccezionale e degna di essere raccontata, la vera ribellione fosse restarsene sul proprio sofà, senza voler dimostrare nulla? Con profondità e ironia, "Elogio della vita ordinaria" ci invita a sottrarci al culto della visibilità, alla retorica dell’autorealizzazione, alla corsa verso il successo. Attraverso una galleria di figure minori della letteratura e della filosofia – dalla Lady Bertram tratteggiata da Jane Austen all’Oblomov di Gončarov –, Filippo La Porta costruisce in queste pagine una controstoria dell’eroismo umano, mettendo in luce una forma alternativa di grandezza. La sua è una presa di distanza dall’onnipresente esaltazione dell’unicità, del vitalismo e del superamento dei limiti che vuole celebrare la possibilità di un’esistenza lontana dai riflettori, vissuta senza voler raggiungere nessun primato, testimoniando anzi come la routine, l’inazione e la marginalità possano essere luoghi di pienezza e autenticità. Alternando i ricordi personali alle idee di pensatori quali Arendt e Camus, Orwell e Brancati, La Porta restituisce dignità alla fragilità e alla semplicità, in un mondo che tende a giudicare le persone soltanto in base al consenso sociale ottenuto e alla capacità di raccontare i propri risultati. Elogio della vita ordinaria ci mostra invece come il vero eroismo oggi non risieda nel farsi notare, ma nel restare fedeli a se stessi; non nel superarsi, ma nel saper semplicemente «essere». Perché – come scriveva Pirandello – «è molto più facile essere eroi che galantuomini. Eroe si può essere una volta tanto, galantuomo bisogna esserlo sempre».
Vivere per sempre. L'Aldilà ai tempi di ChatGPT
Davide Sisto
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2025
pagine: 176
Nel 2018, con "La morte si fa social", Davide Sisto ha introdotto, tra i primi in Italia, il tema della morte digitale. Da allora il rapporto tra morte e nuove tecnologie si è intrecciato sempre più saldamente alle nostre vite e l'irruzione nell'infosfera dell'intelligenza artificiale ha reso le cose ancora più paradossali. Se nel 2018 l'attore principale era Facebook – che coi suoi profili di persone decedute, di cui regolarmente l'algoritmo ci ricorda il compleanno, rappresenta «il più grande cimitero del mondo» –, con le nuove tecnologie chiunque può accedere a servizi che promettono di «parlare col caro estinto» come fosse ancora tra noi. L'impatto di queste tecnologie sul nostro rapporto con la morte – e dunque con la vita – è sempre più inquietante. Col passare del tempo nella società si fa strada il «foreverismo», l'idea che si possa in qualche modo «vivere per sempre», almeno digitalmente parlando: app che ci promettono un'eternità digitale ed esorcizzano la morte finiscono col negare a chi resta la consolazione dell'elaborazione del lutto. Il tempo stesso si sta congelando in un eterno presente. In "Vivere per sempre" Davide Sisto, con uno stile diretto e profondo, rilegge il nostro rapporto con la fine, dalla rimozione culturale della morte alla sua spettacolarizzazione, mostrando come la tecnologia stia cambiando sempre di più il modo in cui viviamo, ricordiamo e, soprattutto, moriamo e veniamo ricordati.
Materie oscure. Il pessimismo e il problema della sofferenza
Mara van der Lugt
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 620
Una rivalutazione, e un’appassionata riabilitazione, di una «tradizione ombra» del pensiero, il pessimismo filosofico. La filosofa Mara van der Lugt utilizza una storia delle idee – originale, vasta, profonda –, assai più che per fare storiografia, per affrontare quello che per Schopenhauer era il tema dei temi: «del male mostruoso e senza nome, della tremenda, struggente infelicità a questo mondo». «Il precipitato insolubile» di tutta l’esperienza degli esseri, umani e non umani. L’autrice mette a dibattito tra loro «alcune delle pagine più oscure della filosofia», per condurre alla conclusione che il pessimismo, bistrattato e sottovalutato, sia in realtà la vera risorsa morale per recuperare qualcosa di rilevante e urgente per noi ancora oggi: la compassione, la consolazione di fronte alla fragilità della vita, e, in ultima analisi, la speranza. La scelta cade sui filosofi, noti e meno noti, tra XVII e XVIII secolo (ma si discute anche di odierne posizioni antinataliste): Bayle, Malebranche, Maupertuis, Leibniz, Voltaire, i deisti, Rousseau, Hume, Kant, Schopenhauer, spesso colti nelle loro pagine più segrete. Una scelta che dipende da varie ragioni. Prima di tutto perché è Bayle che supera l’impostazione medievale del problema del male (il male come peccato e punizione) per identificare il male come sofferenza (anche degli animali). È da questo che deriva il nesso tra il male e il pessimismo: il problema del male diventa domanda sul senso della vita, da cui l’opposizione all’ottimismo e la discussione sulla capacità e la possibilità esistenziale di essere felici. Ma la scelta dei nomi dipende soprattutto dal fatto che sono questi i pensatori più «coinvolti», quelli che avvertono l’urgenza di ciò che è attuale fino ad oggi e rischia di essere taciuto e frastornato: vale a dire l’obbligo di non considerare la sofferenza come una non-entità, di «non minimizzare il dolore, il lutto», il fallimento. Per dichiarazione dell’autrice, Materie oscure mette l’enfasi sulla filosofia più che sulla sua storia. Usa il metodo «dialogico» di considerare i filosofi in dibattito tra loro, al di sopra del tempo, dando allo studio una impronta etico-valutativa affinché le grandi questioni della «giustificazione dell’esistenza» (spesso abbandonate da una filosofia che ha perso interesse per il singolo, per «l’intimità», per il «personale») possano risuonare per noi oggi. «Attualmente nella nostra cultura ha prevalso una narrazione: sei tu il responsabile della tua felicità. Il rovescio della medaglia è che allo stesso tempo se non siamo felici è perché stiamo sbagliando. La vulnerabilità diventa una colpa. L’idea priva di compassione che siamo noi stessi la causa della nostra (in)felicità è che nessuno ha più motivo di occuparsi della sofferenza altrui. Ecco l’etica del pessimismo: un’immediata apertura a una forma compiuta e incondizionata di compassione. È ok non essere ok»
Amore e libertà. Per una filosofia del desiderio
Pietro Del Soldà
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 176
Il desiderio, quando è autentico, ci spinge verso ciò che ci manca, ma non per possederlo. Verso ciò che ci affascina, ma non per dominarlo. È forse questa la sfida più grande per l’amore oggi: rinunciare all’idea del controllo, del possesso, della fusione tra gli amanti. Ma anche vincere la paura di lasciarsi andare e l’illusione d’essere felici senza vivere passioni travolgenti. In un tempo in cui le relazioni si rivelano fragili e domina il culto dell’“io”, Pietro Del Soldà prova a rispondere a una domanda antica e urgentissima: che cosa significa davvero amare? Amore e libertà è un viaggio tra filosofia, letteratura e storie di vita sulle tracce del “divino Eros”. Le parole di Diotima e Socrate, Plotino, Lucrezio, bell hooks, Merleau-Ponty, Eshkol Nevo sono messe a confronto con i punti critici della nostra vita sentimentale: il maschilismo, il terrore della dipendenza, il narcisismo, il conformismo, la reificazione del corpo e della bellezza, l’ossessione per l’identità. Per scoprire che l’amore non è un rifugio ma uno spazio fragile e dinamico che ci apre al mondo. Con una scrittura limpida e coinvolgente, Pietro Del Soldà – filosofo e voce tra le più riconoscibili del panorama culturale italiano – propone un’originale filosofia del desiderio, in grado di parlarci senza mai cadere nella semplificazione. "Amore e libertà" è un libro che mette in crisi le nostre certezze, ci spinge a pensare oltre gli stereotipi e offre una visione lucida e vitale della passione che dà senso alla vita. Amare significa essere liberi? O la passione è per sua natura una prigione?
Alla foce
Giorgio Agamben
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 272
Come avviene nel delta di certi fiumi, il pensiero, quando raggiunge la foce, si allarga e disperde in rivoli e piccoli stagni, ciascuno dei quali contrae in sé in qualche modo l’intero corso. È quanto avviene in questo libro, in cui l’autore ha raccolto i testi degli ultimi anni, nei quali il pensiero sembra raggiungere i suoi esiti estremi, simili all’ultima mano che il vecchio pittore dà alla tela che era andato dipingendo. Non sorprende, allora, che i temi essenziali della sua ricerca acquistino qui un nuovo slancio e, insieme, motivi che erano rimasti non detti giungano per la prima volta alla parola, quasi che solo avvicinandosi alla foce il pensiero trovasse il suo vero inizio. «Tutta l'opera di Kafka non è che il tentativo di trovare un alibi che gli permetta di sfuggire all'accusa che egli stesso ha mosso contro di sé. Per questo, al di là della sua abilità di scrittore, egli ci appare esemplare, come se ogni sua parola ci riguardasse da vicino e mettesse in questione la nostra stessa esistenza. Ognuno, infatti, deve trovare un alibi credibile per sfuggire all'autoaccusa - o all'autocalunnia - che si è fatto non ricorda né come né quando e della quale non riesce più a venire a capo. È quanto Kafka intende scrivendo che ciascun uomo costruisce la sua vita sulle proprie giustificazioni. Ma un alibi è qualcosa di più ingarbugliato e complesso di una semplice giustificazione. Non può consistere soltanto in un enunciato linguistico o in una dottrina, è piuttosto qualcosa cui diamo forma vivendo. E poiché siamo noi stessi ad accusarci e la querela proviene dalla nostra stessa vita, l'alibi dovrà insistere sugli stessi fatti allegati dal delatore, ma senza confondersi con essi. Le cose che ci non-sono si manifestano solo nella misura in cui le cose che ci sono appaiono in una nuova luce. Esse non sono forse altro che questa luce - così reale e prezioso è il loro non esserci».
Sette brevi lezioni su Socrate
Angelica Taglia
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 112
Di fronte alle difficoltà del presente, rivolgerci ai filosofi dell’antichità non è probabilmente il primo pensiero che ci viene in mente. Eppure, basta aprir loro la porta per incontrare idee e spunti capaci di incidere sulla nostra vita. Questo è vero più che mai per Socrate. Le sue domande sono anche le nostre. Abbiamo anche noi bisogno di sapere, sapere come vivere, a chi e a che cosa credere, che strada scegliere per essere felici. La riflessione di Socrate ci porta a interrogarci sui temi fondamentali dell’esistenza: il valore delle nostre opinioni, l’educazione, la convivenza con gli altri e con noi stessi, la morte. E continua a suggerirci prospettive interessanti.
Friedrich Nietzsche
Ernst Behler, Aldo Venturelli
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2025
pagine: 308
Superuomo, volontà di potenza, dionisiaco, nichilismo: sono molte le idee e le teorie, non di rado degradate a vuote convenzioni, che il semplice nome di Nietzsche evoca nel lettore. Il libro – in una nuova edizione attentamente rivista e aggiornata – presenta questa figura a tutt'oggi enigmatica attraverso una ricostruzione storicamente e filologicamente fondata della sua vicenda biografica e filosofica; una ricostruzione capace di tenersi lontana dalle facili mitologie.
Tempo e essere
Martin Heidegger
Libro: Libro rilegato
editore: Longanesi
anno edizione: 2025
pagine: 168
Quando nel 1969 apparve questo libro, presso lo stesso editore che nel 1927 aveva pubblicato "Essere e tempo", Heidegger giganteggiava nel panorama della filosofia contemporanea. Il primo dei quattro testi qui raccolti, la conferenza Tempo e essere(1962), richiamò subito una grande attenzione perché recava il titolo della sezione annunciata e mai pubblicata di "Essere e tempo". Lì tutto doveva capovolgersi, ma al momento di attuare questa «svolta» il progetto fu interrotto, perché l'autore «non era all'altezza di offrire una elaborazione sufficiente del tema nominato dal titolo». Il Protocollo di un seminario chiarisce alcuni punti problematici della precedente conferenza. Guardando al suo lungo confronto con la storia della metafisica, Heidegger fornisce preziose spiegazioni del proprio linguaggio, oscuro e allusivo, ma forse per questo oltremodo suggestivo. Nel saggio La fine della filosofia e il compito del pensiero (1964) l'autore sottopone "Essere e tempo" a una «critica immanente», rivendicando così l'unità del suo cammino: compito del pensiero è meditare sulla «verità» dell'essere. Infine, Il mio cammino nella fenomenologia (1963) è un resoconto autobiografico in cui Heidegger ripercorre il proprio itinerario speculativo in rapporto alla «fenomenologia», intesa non come corrente filosofica ma come «la cosa del pensiero, la cui manifestatezza resta un mistero». Intorno al tentativo di pensare una medesima «cosa» ruotano gli scritti del volume. Questa «cosa del pensiero», la cosa che il pensiero tenta e ha il compito di determinare, è l'«essere» stesso nel suo rapporto con il «tempo»: «La domanda guida è rimasta la stessa, ma ciò significa soltanto che tale domanda è diventata ancora più problematica e ancora più estranea allo spirito del tempo».
La filosofia moderna da Cartesio a Kant
Nicola Abbagnano
Libro: Libro in brossura
editore: UTET
anno edizione: 2025
pagine: 432
Riscoprire e far rivivere la ricerca che «gli uomini dell’Occidente conducono intorno al proprio essere e al proprio destino». Con queste parole Nicola Abbagnano indicava il proposito della sua Storia della filosofia, un’opera destinata a diventare un classico. Questo non è solo uno dei testi più riconosciuti e apprezzati in ambito accademico, ma anche e soprattutto una lettura che, come la filosofia stessa, parla di tutti e a tutti, grazie allo stile espositivo accessibile e chiaro di Abbagnano, capace di catturare l’interesse anche di chi la filosofia l’ha conosciuta solo sui banchi di scuola o di chi forse sta ancora aspettando un primo incontro. In questo quarto volume sono trattati i passaggi chiave della filosofia tra xvi e xviii secolo, a partire dal “cogito ergo sum” di Cartesio, vera figura di svolta tra Rinascimento ed età moderna. È il periodo in cui la ragione celebra i suoi massimi trionfi, estendendo il proprio dominio dalla metafisica a tutti gli aspetti della realtà: è un filone che attraversa non solo il razionalismo dei cartesiani prima e di Leibniz poi, ma anche il materialismo di Hobbes, la filosofia della natura di Spinoza, l’empirismo inglese, fino al fiorire dei vari Illuminismi europei, in particolare quello francese, con Voltaire, Montesquieu, Rousseau, e quello tedesco, che culmina con l’opera monumentale di Immanuel Kant. Abbagnano riesce a infondere nel lavoro di sistemazione storiografica l’entusiasmo intellettuale del filosofo, mostrandoci la storia della filosofia come un motore di idee e tesi che si avvalorano e contraddicono ciclicamente le une con le altre, tracciando la strada che l’uomo percorre da secoli e continuerà a percorrere fino alla fine dei tempi, perché tale è la sua natura. L’unica certezza che abbiamo è che «nulla di ciò che è umano è estraneo alla filosofia e che anzi questa è l’uomo stesso, che si fa problema a sé stesso e cerca le ragioni e il fondamento dell’essere che è suo»."
Vivere con filosofia. Saggezza antica per imparare l'arte di vivere
Salvatore Grandone
Libro: Libro in brossura
editore: DIARKOS
anno edizione: 2025
pagine: 256
Come può Parmenide insegnarci ad abbracciare la realtà? In che modo Empedocle può aiutarci ad affrontare il dolore? E perché Democrito ci sprona a raggiungere la gioia del cuore? Questo libro esplora le idee senza tempo dei grandi filosofi e le traduce in consigli pratici per affrontare le sfide quotidiane, migliorare le relazioni, sviluppare la resilienza e trovare un senso più profondo nella vita. Ogni capitolo offre spunti concreti per applicare la filosofia nella quotidianità, trasformando concetti astratti in strumenti utili per il benessere personale. Attraverso un linguaggio chiaro e accessibile, la filosofia diventa una vera e propria bussola capace di guidarci nelle scelte, rendendoci più consapevoli di noi stessi e del nostro potenziale. L’intento è quello di recuperare una delle più grandi vocazioni della filosofia fin dall’antichità: l’arte di vivere. Filosofare significa prima di tutto aderire a un certo stile di vita, voler dare una direzione diversa e più autentica alla propria esistenza.
Pensiero osceno. Lo scandalo delle donne che pensano
Annarosa Buttarelli
Libro: Libro in brossura
editore: Tlon
anno edizione: 2025
pagine: 112
In un'epoca in cui l'Europa sta smarrendo se stessa e le proprie promesse, mentre intellettuali e istituzioni ripetono vecchie formule incapaci di fronteggiare la complessità del nostro tempo, pensatrici e filosofe offrono un'alternativa concreta e vitale. Annarosa Buttarelli attraversa la storia del pensiero per riportare alla luce le voci delle donne che, da sempre, pensano "fuori scena", oltre i confini della filosofia idealista, astratta e dicotomica. Pensiero osceno rivela che "pensare veramente" significa partire dal sentire, dall'esperienza vissuta, dalla relazione. Da Elisabetta del Palatinato e Olympe de Gouges fino a Helene von Druskowitz e Hannah Arendt, emerge una genealogia femminile potente e inascoltata, una costellazione teorica e pratica che sfida il pensiero dominante, invitando a un risveglio collettivo guidato dalla lucidità ostinata e visionaria delle pensatrici oscene.