Arti: argomenti d'interesse generale
Scritti sul colore. Modi di vedere, interpretare, esprimere
Giorgio Faccincani
Libro: Libro in brossura
editore: Casa Editrice Pagine
anno edizione: 2025
pagine: 139
Questo testo raccoglie una serie di contributi sul colore che nascono soprattutto in occasione di lezioni tenute in ambito universitario. I brevi saggi qui presentati si prefiggono lo scopo di operare negli interstizi, nelle pieghe di questo affascinante mondo, e si occupano di tematiche al momento non completamente esplorate o comunque poco sviluppate, apparentemente secondarie, ma altamente significative, per meglio comprendere ed analizzare un tema così ampiamente affrontato, anche se non in maniera esaustiva, nelle molte pubblicazioni disponibili. Quanto singolarmente trattato viene presentato all'interno di un "sistema di idee" che ne evidenzia le interrelazioni; pertanto, si troveranno rimandi all'uno o all'altro dei testi, a dimostrazione del fatto che il "soggetto colore" non è intrappolabile o classificabile in sotto-argomenti chiusi, con confini ben definiti. Al contrario, proprio l'intrinseca non-finitezza di ogni aspetto affrontato e trattato, sottolinea la forza dell'intero organismo cromatico nel quale ogni tesi e trattazione sfuma nell'altra, rendendo continua una questione che, la necessità di analisi e di comprensione, vorrebbe fosse presentata come discreta. Ecco allora che i problemi della visione, della percezione, si intersecano con quelli linguistici, della definizione verbale delle singole tinte e sfumature, mentre la querelle tra colore e bianco/nero si risolve e trova un punto di incontro nel linguaggio artistico e in quello della parola-idea. Ovviamente, la somma dei vari testi non intende fornire alcuna risposta definitiva. Anzi, semmai vuole aprire, allargare il dibattito e fornire spunti per nuovi e futuri contributi, auspicando – comunque – che non si possa mai scrivere la parola fine sull'argomento.
Canto e controcanto. Creatività, opera d'arte, tempo lungo
Roberto Masiero, Silvano Tagliagambe
Libro: Libro rilegato
editore: Libria
anno edizione: 2025
pagine: 256
Qual è la differenza tra un’opera e un’opera d’arte? L’opera è ciò che chiunque fa seguendo necessità e bisogno, l’opera d’arte rappresenta un qualcosa in più, di molto di più, un’abilità suprema e inusuale dell’artista, la comune e umanissima capacità di essere creativi, cioè di cambiare il mondo. Su questo “molto di più” è necessario oggi interrogarsi, anche perché qualcosa nel nostro mondo sta accadendo: il configurarsi di una civiltà del digitale che si anima del senza tempo e agisce sul cambiamento. Lo fanno in un “canto e controcanto” Silvano Tagliagambe, filosofo ed epistemologo e Roberto Masiero, storico delle idee e delle arti, in particolare dell’architettura.
Imperdibili trenta. Ediz. francese
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2025
pagine: 64
From diagnostic investigations of art to technical art history. Birth of a methodology for the study of art history (1874-1938)-Dalla diagnostica artistica alla technical art history-Nascita di una metodologia di studio della storia dell'arte (1874-1938)
Marco Cardinali
Libro: Libro in brossura
editore: CoRes
anno edizione: 2025
pagine: 328
LA COLLANA TECHNICAL ART HISTORY - La Technical Art Hislory unisce l'esperienza e le conoscenze di storici dell'arte, restauratori e scienziati, nel campo della conservazione, in una prospettiva di studio incentrata sulla materialità dell'opera d'arte, ma che si estende anche ad altri ambiti, dalla filologia alla storia economico-sociale, al pensiero filosofico. La collana vuole essere una sponda e un luogo di confronto per quanti, in ogni ambito, anche accademico, conducono una ricerca e una didattica ispirate alla Technical Art History e alimentate dalla contaminazione disciplinare con il mondo della conservazione e delle scienze applicate.
Fontes. Volume Vol. 5
Libro: Libro in brossura
editore: Agorà & Co. (Lugano)
anno edizione: 2025
pagine: 310
In occasione del quarantesimo anniversario dell’uscita del primo dei tre volumi di Memoria dell’antico nell’arte italiana, curati da Salvatore Settis per i tipi di Einaudi (I volume: L’uso dei classici, 1984; II volume: I generi e i temi ritrovati, 1985; III Volume: Dalla tradizione all’Archeologia, 1986) «Fontes» ha deciso di dedicare il numero monografico del 2024 al tema delle diverse declinazioni della fortuna dell’arte e della cultura classica nell’arte italiana, seguendo i numerosi filoni di studio aperti da quell’epocale progetto scientifico. La rivista intende riproporre il sistema “aperto” offerto nei tre volumi che contenevano indagini significative e singoli casi di studio, chiamati liberamente a comporre un quadro multiplo e completamente inedito di questo complesso tema. Il V numero di «Fontes» ha, dunque, dato spazio sia a contributi che analizzano specifici casi di studio, sia ad interventi che, con impostazione più metodologica, ambiscono a delineare i diversi ambiti di studio in cui si è evoluta e declinata fino ad oggi la fortuna dell’Antico, sia a saggi che, in intrecci interdisciplinari, ricostruiscono spazi della memoria antiquaria non molto indagati.
Mezzo secolo di arte intera
Tommaso Trini
Libro: Libro in brossura
editore: Johan & Levi
anno edizione: 2025
pagine: 356
Se sappiamo quello che sappiamo sulla straordinaria rivoluzione artistica della seconda metà degli anni sessanta, di Arte Povera, Arte Concettuale, Arte Processuale e Land Art; se oggi riconosciamo in Boetti, Pistoletto e Zorio alcuni tra i più importanti esponenti della loro generazione; se conosciamo le ultime dichiarazioni di Lucio Fontana o avevamo già letto di figure recentemente riscoperte come quelle di Agnetti, Baruchello, Dadamaino, Mulas e Griffa, lo dobbiamo anche alle cronache, alle recensioni, ai saggi, all’opera editoriale e educativa di Tommaso Trini (Sanremo, 1937). Questa antologia colma una lacuna durata troppo a lungo e contribuisce a disegnare una mappa più accurata del panorama critico italiano, al di là di un consunto schema bipolare. Attraverso un’attenta opera di ricerca e di confronto condotta da Luca Cerizza in dialogo con l’autore, il volume raccoglie per la prima volta una selezione dell’ampia produzione critica di Trini: dai testi pionieristici dedicati ai futuri protagonisti dell’Arte Povera, alla serie di approfondite letture di altre figure cardine del dopoguerra, fino alle cronache e le analisi che – tra le prime a livello internazionale – definiscono in tempo reale le caratteristiche dei movimenti artistici postminimalisti che agitavano la seconda metà degli anni sessanta. Attraverso questi scritti, Trini si rivela rapido testimone e allo stesso tempo acuto lettore di molta dell’arte migliore di questo mezzo secolo. Un libro che restituisce agli appassionati d’arte e non solo una brillante scrittura critica, sostenuta da un ritmo e un’intelligenza incalzanti, in cui la partecipazione “militante” non sfocia mai in posizioni settarie e ideologiche.
Politics of the arts and collective memory. A critical approach to «cancel culture»
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2025
pagine: 336
Le veggenti. Immagini nell'era della predizione
Jorge Luis Marzo
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 248
Dicono che la luce emessa dalle sfere di cristallo su cui i medium si chinano per sapere cosa accadrà abbia un colore particolare, quasi blu. Quell’aggeggio sferico, freddo, trasparente, fragile e immobile, capace di trasmettere immagini da altri tempi e spazi, è stato relegato in soffitta. Da quando le macchine fanno la stessa cosa, gli operatori non indossano più il turbante e l’esperienza è diventata più comoda rispetto ai tempi in cui si dovevano tirare le tende del salotto e riunirsi intorno a un tavolo a tre piedi mano nella mano. Oppure no? Questo volume traccia il percorso che ha portato le macchine a fare proprio il linguaggio degli oracoli nell’interpretare e giudicare tutto, soprattutto gli esseri umani. I computer stanno imparando molto rapidamente a vedere attraverso le immagini, a scriverle e convertire in immagini tutto ciò che scrivono, portandoci così a interpretare il mondo quasi esclusivamente attraverso la loro lente. Si tratta di immagini “veggenti” perché hanno già previsto ciò che dovrebbe accadere: credono di vedere la realtà, ma in effetti si preoccupano solo di capire, e indirizzare, un futuro che stanno già prefigurando, costringendoci ad adattarci a esso. Jorge Luis Marzo analizza il problema politico ed estetico legato alle immagini meccaniche e ai modelli di comportamento che configurano, esplorando le modalità con cui le macchine, assimilato il linguaggio delle profezie antiche, stanno trasformando la nostra percezione della realtà e i criteri con cui giudichiamo ciò che ci circonda.
Bellezza. Diritto all'umanità
Tomaso Montanari
Libro: Libro in brossura
editore: Marotta e Cafiero
anno edizione: 2025
pagine: 70
Cos'è la bellezza? Qual è il rapporto tra uomo e bellezza? Tomaso Montanari mette a nudo una parola, mostrandoci la sua luminosa essenza. Prova a raccontarci la bellezza senza slogan. A lui l'arduo compito di declinare un vocabolo abusato, sfruttato e per questo poco compreso nel suo significato più profondo. Abbiamo affidato a uno dei più importanti critici d'arte italiana il compito di smembrare un termine, attraverso gli occhi di chi, tutti i giorni, è immerso tra quadri, sculture e meraviglia. La bellezza è politica perché pubblica, non è un lusso ma è condivisione. Montanari, prendendo in prestito la parole di Camus, Yourcenar, Orwell e tanti altri, ci ricorda che la bellezza è un diritto dell'umanità.
L'arte del marmo
Adolfo Wildt
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2025
pagine: 112
Nel 1921, mentre tutta l'Europa ridiscute i principi dell'arte moderna e dà vita a quell'intensa stagione espressiva che sarà chiamata «Ritorno all'ordine», Adolfo Wildt pubblica uno dei testi più significativi del momento, per magistero tecnico e consapevolezza di dottrina: uno scritto luminoso e implacabile sull'arte di lavorare il marmo. Non è un trattato sulla scultura, ma su una materia: quella materia «viva, sonora e splendida» che aveva amato sin da ragazzo di un amore febbrile e disperato. «Fin da fanciullo ebbi un'adorazione pel marmo, ch'io non mi sono mai spiegata. Ricordo che, giovinetto, abbracciavo i blocchi di marmo e dicevo, forse senza comprenderne il significato, ch'io avrei dovuto domarli. Non amai il divertimento perché soffrii giovanissimo e forse per questo adorai il marmo» dirà lui stesso. Non ci sono nel libro astrazioni e divagazioni: si sente che è l'opera di un artefice, a cui preme trasmettere agli allievi la sua dura esperienza. Tuttavia si insinua in ogni pagina una luce metafisica. Come un alchimista medioevale, come un maestro scalpellino dell'anno Mille, Wildt conosce tutti i segreti della sua arte. Ma nulla è più lontano da lui di un formalismo compiaciuto. L'«ansietà di interminabile perfezione» che si esprime nel mestiere ha un significato non solo estetico, ma etico. Perché il compimento dell'opera è la rivelazione della verità. (Elena Pontiggia)