Architettura
Case contadine in Piemonte. Ambiente, architettura, usi e consuetudini
Gian Vittorio Avondo
Libro: Libro in brossura
editore: Priuli & Verlucca
anno edizione: 2025
pagine: 136
Quando si parla di casa contadina, si intende definire un tipo di abitazione - un tempo assai usuale, oggi molto meno - in cui la vita quotidiana ed il lavoro non sono disgiunti. Queste case non erano così uguali tra loro; infatti si differenziavano nella tipologia e nelle dimensioni secondo l'orografia del luogo in cui erano costruite, dal tipo di attività (agricola o pastorale) cui erano funzionali, dalle stesse condizioni economiche di chi le faceva edificare. Non bisogna poi dimenticare che la stessa tipologia abitativa, variava se l'abitazione si trovava in montagna o in pianura e ciò non solo per effetto delle necessità imposte dal territorio, quanto per le funzionalità dell'edificio, evidentemente diverse in rapporto al tipo di agricoltura che vi si praticava. La casa contadina, dunque, corrisponde ad un tipo di unità abitativa un tempo molto più diffusa che non oggi, in quanto fino alla metà del Novecento la maggior parte della popolazione viveva al di fuori dei centri urbani, dispersa nelle campagne o nei piccoli villaggi.
Sguardi sulla città
Libro
editore: Ass. Primalpe Costanzo Martini
anno edizione: 2025
pagine: 110
Proposte di rigenerazione urbana.
Torri di Roma
Libro: Libro in brossura
editore: Gedi (Gruppo Editoriale)
anno edizione: 2025
pagine: 216
«Dopo aver raccontato sulla cronaca di Roma di Repubblica per mesi il disagio e le speranze di aree periferiche dove vivono più di un milione di persone, adesso ci siamo cimentati in un affresco contemporaneo per ricordare che fra le Torri di Roma c'è tanta bellezza, ci sono mondi nuovi da scoprire, ci sono associazioni, tante, impegnate in un'operazione di rilancio per far sentire tutti quelli che vivono a chilometri di distanza da piazza del Campidoglio autentici cittadini di questa città, con gli stessi diritti, con le stesse speranze, con le stesse ambizioni, con gli stessi sogni e con risorse umane anche maggiori rispetto a chi ha avuto la fortuna e le disponibilità per vivere all'interno delle mura aureliane» (Giuseppe Cerasa)
I modelli della sicurezza in corso d'opera. Manuale commentato e guida pratica alla redazione per RUP, Coordinatori e Direttori dei lavori
Marco Abram
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Grafill
anno edizione: 2025
pagine: 176
Come costruire una casa nel bosco e imparare a vivere nella natura selvaggia
Will Jones
Libro: Libro rilegato
editore: UTET
anno edizione: 2024
pagine: 256
Per anni, come molti di noi, il giornalista Will Jones ha covato un sogno: lasciare la frenetica, invivibile grande città, e farsi una nuova vita più serena in una casa nel bosco, cullato dal gorgogliare di un ruscello e dal suono del vento che stormisce tra gli alberi. A differenza nostra, però, che ci limitiamo a spiare sui social foto di case meravigliose immerse nel verde, Will Jones è passato all’azione: ha mollato tutto e comprato un terreno in Canada, dove con le sue stesse mani si è costruito una cabin, una casetta di legno. Come sia riuscito nell’impresa lo racconta in questo libro unico, che alterna il racconto emozionante della sua nuova vita nella natura a schede pratiche e disegni tecnici (preparare il terreno, scegliere il legno, creare la struttura portante...), arricchendo il tutto con squarci di storia e antropologia. Dopotutto gli esseri umani hanno voluto costruire case sempre, comunque e dovunque, dalle baracche dei Conquistadores alle capanne sospese delle tribù della Guinea. "Come costruire una casa nel bosco e imparare a vivere nella natura selvaggia" è sia un manuale pragmatico sia una poetica fonte di ispirazione, che passo passo spiega a noi tutti come trasformare un bizzarro sogno escapista in una solida, confortevole realtà.
Bosco Verticale. Morphology of a vertical forest
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori Electa
anno edizione: 2024
pagine: 240
A dieci anni dalla sua inaugurazione, il Bosco Verticale di Milano ha mantenuto tutte le sue promesse, aprendo un nuovo modo di immaginare e progettare le città. La nuova monografia completa dedicata al progetto, diventato una pietra miliare dell'architettura contemporanea. Fin da subito il progetto per le due torri residenziali realizzate nel 2014 da Stefano Boeri (Boeri Studio) nel quartiere Porta Nuova si è rivelato lungimirante, anticipando le nuove frontiere dell'abitare urbano. Integrando per la prima volta al mondo architettura e natura vivente, il Bosco Verticale in questi dieci anni è premiato come grattacielo migliore del mondo e riconosciuto come simbolo dell'undicesimo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile dell'ONU. Il libro, curato dallo studio Stefano Boeri Architetti, ripercorre la storia del progetto, con una struttura editoriale che evoca la crescita di un albero con le sue radici, il tronco e i rami. Le radici sono l'intuizione di un'idea innovativa, generata a partire da ispirazioni creative e artistiche. Al tronco corrispondono la genesi del progetto, le sfide affrontate in termini strutturali, tecnologici e ambientali, il cantiere, l'impatto del Bosco Verticale sulla trasformazione dell'area e sul paesaggio urbano. I rami, infine, sono la vita del Bosco: da un lato il posizionamento nel contesto dell'architettura internazionale, che segna un cambio di traiettoria verso l'integrazione della natura vivente nell'ambiente urbano, e dall'altro il percorso autonomo come simbolo e catalizzatore di biodiversità, anche nell'immaginario popolare collettivo. Oggi il Bosco è considerato un'icona dell'architettura contemporanea, un concept innovativo esportato e rielaborato in tutto il mondo. I diversi contributi testuali a firma di autori e studiosi internazionali, si accompagnano a disegni e schizzi, alle inedite illustrazioni del fumettista Enrico Pinto, alle fotografie dell'edificio nelle diverse stagioni e nei diversi anni, dalla sua costruzione ad oggi, con un inedito portfolio fotografico di Iwan Baan realizzato ad hoc per il libro.
A private glossary
Stefano Boeri, Amos Gitai
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori Electa
anno edizione: 2024
pagine: 288
L'architetto milanese e il regista israeliano in un volume che scava nei ricordi familiari e riflette sul mondo. Riallacciando i fili di un dialogo iniziato nel 2017 e poi consolidato negli anni, Boeri e Gitai, due grandi intellettuali del nostro tempo - la cui formazione e i cui percorsi professionali sono radicati nell’architettura, nel cinema e nel ragionamento sullo spazio - affrontano temi a loro cari a partire anche dalle memorie familiari per svilupparsi poi nei progetti e nei lavori che hanno segnato la loro carriera. Nasce così un glossario intimo e illuminante che ripercorre le vite dei due autori, intrecciate e connesse da esperienze personali e lavorative, da traiettorie di interessi culturali e da una lunga amicizia. Il volume affonda le sue radici nelle memorie biografiche dei due autori,: passando per il percorso artistico di Gitai, laureato in architettura ad Haifa, che, dal suo documentario House del 1980 fino alla sua recente installazione alla Biennale di Architettura ha filmato a più riprese alcuni degli avvenimenti più significativi della Storia mediorientale recente; e attraverso i progetti di Boeri, dalle esperienze con il collettivo Multiplicity fino alle ricerche sulla condizione urbana globale, con la 24° Esposizione Internazionale “Inequalities”. Tanti i riferimenti personali e familiari, dalla madre di Stefano Boeri, l’architetto e designer Cini Boeri alla vicenda della madre di Gitai, nata in Palestina ma di origine russa; dal padre architetto Munio Gitai, formatosi in Germania nel minimalismo della Bauhaus a Renato Boeri, partigiano e neurologo.
La regina delle Dolomiti. Vivere a Cortina d’Ampezzo
Servane Giol
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2024
pagine: 308
Uno sguardo intimo su meravigliosi chalet, baite e dimore private, spesso inaccessibili e amorevolmente vissute, scrigni di oggetti che svelano aneddoti di famiglie celebri e intrecciano lusso e calore familiare, design e tradizioni locali. La regina delle Dolomiti. Vivere a Cortina d’Ampezzo, edito da Marsilio Arte, apre le porte di alcune delle abitazioni più esclusive della perla delle Dolomiti, rivelandone l’inconfondibile lifestyle. Dopo Un invito a Venezia, Servane Giol accompagna il lettore in un racconto interamente dedicato a Cortina, che spazia dallo sport alle tradizioni folcloristiche, dai tessuti pregiati ai materiali tipici, con molte curiosità sui personaggi – scrittori, intellettuali, artisti che hanno contribuito a costruire il mito di questa magica cittadina. Attraverso gli scatti inediti di Mattia Aquila il lettore può immergersi nell’intimità e nell’atmosfera unica di queste dimore, dalle deliziose salles de bain ai saloni dove dominano il legno e il gusto per la decorazione, dalle cucine in stile retrò con tavole riccamente imbandite alle sontuose camere da letto, da angoli inaspettati con meravigliose scale in legno reinterpretate in chiave moderna, sedie intarsiate, soffitti a cassettone, verande, porte preziose, fino alle vetrate spalancate sul verde rigoglioso o sulla montagna imbiancata. Articolato in due macrosezioni che seguono il ritmo del tempo e il variare dei colori della natura, Inverno ed Estate – cui è dedicata la “doppia” copertina del libro – il volume racconta Cortina e le sue abitudini, nell’avvicendarsi delle stagioni, dalle baite alle stube (le antiche stufe), dai mobili dipinti a fiori ai banchetti cucinati in casa, dalle tavole magnificamente apparecchiate per Natale, fino agli abiti tradizionali. Attraverso le immagini di alcuni dei luoghi più esclusivi della magnifica valle, molti fotografati per la prima volta, La regina delle Dolomiti. Vivere a Cortina d’Ampezzo rivela i segreti, gli usi e i costumi di una delle principali destinazioni montane d’Italia, dove la sensibilità contemporanea si mescola alle radici rustiche del luogo. Partendo dall’importanza dello sci e dei Giochi olimpici del 1956, che suggellarono definitivamente la vocazione turistica di Cortina e la sua fama internazionale, Giol si sofferma sui materiali, sugli elementi funzionali e sui dettagli decorativi che arredano le case più spettacolari. Stufe in ceramica e maiolica, camini in pietra, alcuni maestosi, altri più intimi, pellicce che rivestono sofà e poltrone, lampadari unici, splendidamente scolpiti nel legno e decorati con maestria – i cosiddetti luster (letteralmente, “corna”) – raffiguranti creature ibride per metà umane e per metà animali, con le estremità che terminano in corna, popolano le pagine dedicate ai materiali e allo stile dell’inverno. Cortina è stata, inoltre, set di numerosi e celebri film, da La pantera Rosa a 007. Solo per i tuoi occhi, nonché rifugio di celebrità internazionali e di personaggi famosi, quale Ernest Hemingway, che soggiornava all’Hotel de la Poste, dove la “sua” stanza è ancora miracolosamente intatta. Giol si sofferma poi sui piatti tipici della cucina ampezzana, che, come spesso accade per le città di confine, fondono i sapori del Tirolo con quelli italiani.
Venezia e il ghetto. Cinquecento anni del «recinto degli ebrei»
Donatella Calabi
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2024
pagine: 256
Poco più di cinquecento anni fa, il 29 marzo 1516, il Senato della Serenissima Repubblica di Venezia deliberò che gli ebrei di diverse contrade cittadine si trasferissero «uniti» (cioè tutti) nella corte di case site in Ghetto, presso San Girolamo. Nasceva così il primo «recinto degli ebrei». Si trattava in età medievale del «geto de rame», il luogo in cui venivano riversati («gettati») gli scarti della lavorazione delle fonderie presenti nella zona. Nel corso dei secoli, e in tutti i continenti, questa parola veneziana sarebbe presto diventata sinonimo di segregazione. Nato come misura di confinamento, il Ghetto diviene in breve tempo un luogo effervescente e cosmopolita, che accoglie gli ebrei provenienti dai luoghi più diversi, spesso legati al commercio internazionale della Repubblica veneziana. La struttura architettonica delle sue case, inusuale per Venezia – con i suoi immobili sviluppati in altezza per far posto al numero crescente di abitanti confinati al loro interno –, si intreccia con la vicenda storica del luogo, decisamente centrale per l'Italia e per l'Europa. Qui sorgono i banchi di pegno dai quali passerà buona parte del prestito di denaro della potenza lagunare, ma nel Ghetto non mancano professioni liberali e attività culturali, che fanno di Venezia una delle capitali indiscusse del mondo ebraico. Con un approccio che abbraccia la città nel suo complesso, Calabi getta una nuova luce sulle relazioni e i rapporti che, nonostante le norme, esistevano tra la Comunità ebraica e il resto della società civile.
Territori improbabili. Una storia architettonica dell'umanità
Pedro Torrijos
Libro: Libro rilegato
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 344
“Territori improbabili” ci porta a scoprire le località e le costruzioni più assurde al mondo: quello di Pedro Torrijos è un invito a esplorare e a meravigliarsi; a perdersi nella struggente bizzarria che si rivela nelle opere con le quali tentiamo di dare forma alle nostre fantasticherie. Dietro ognuna delle mete qui raccolte c’è una storia cui è difficile credere. È il racconto di piccoli eventi e grandi imprese, di successi e fallimenti, di cimiteri ferroviari e navi volanti, di cicatrici di cemento, castelli di cartapesta e fantasie stralunate: da Fordlândia, la città utopico-industriale edificata da Henry Ford in Brasile, alle carceri panottiche progettate dai pensatori razionalisti del Settecento, dalle architetture boliviane simili a Transformer alle isole popolate di bambole inquietanti. Enormi o microscopici, futuristici o primitivi, abbandonati o affollati, in queste pagine si alternano luoghi che non esistono più, vittime del tempo o della superbia; luoghi che abbiamo sotto al naso ma non vediamo per noia o distrazione; luoghi che non possiamo smettere di guardare e luoghi che non vogliamo vedere perché ci fanno paura o ci ricordano la nostra insignificanza; luoghi, infine, che non dovrebbero esistere perché sembrano vivere nel passato, nel futuro o nei recessi dell’immaginazione. “Territori improbabili” scandaglia il pianeta alla ricerca di stranezza, eccentricità ed estro, esortandoci a riconoscere bellezza e significato anche tra pilastri di cemento e cataste di ferro arrugginito. Un’opera che ci ricorda come ogni edificio brilli della luce delle ambizioni che lo hanno eretto e insieme a esse si spenga; ma anche come la sua storia sia composta di altre storie, che insieme a essa gli sopravvivranno.
Cappella Pazzi. Brunelleschi il mito, Michelozzo l'autore
Marvin Trachtenberg
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2024
pagine: 112
Questo libro discute la convenzione secondo la quale un capolavoro del Rinascimento, la Cappella Pazzi nel complesso monumentale di Santa Croce a Firenze, è opera di Brunelleschi. Completata tra il 1442 e il 1460, la Cappella ebbe a modello un apice dell'architettura occidentale, la Sagrestia Vecchia costruita da Brunelleschi nella chiesa di San Lorenzo, che anche Michelangelo considerava inarrivabile. La sua somiglianza con la Sagrestia Vecchia ha indotto a ritenere Cappella Pazzi opera di Brunelleschi. Ma l'acribia con la quale Marvin Trachtenberg ne ha esaminato i dettagli e la logica costruttiva, dimostra che questa somiglianza è apparente. Tuttavia anche la Cappella Pazzi è un capolavoro; paradossalmente proprio per questa ragione la si è ritenuta frutto dell'ingegno di Brunelleschi, facendo dell'architetto che la costruì "la prima vittima della mistica", scrive Trachtenberg identificando in Michelozzo il suo autore, consolidatasi intorno alla figura dell'architetto della Sagrestia Vecchia. I saggi qui pubblicati sono apparsi per la prima volta in traduzione italiana in «Casabella», 635, giugno 1996 (Perché la Cappella dei Pazzi non è di Brunelleschi) e in «Casabella», 642, febbraio 1997 (Michelozzo e la Cappella dei Pazzi). La premessa a questa edizione è tradotta da Laura Guidetti.
Amancio Williams. Progettare per antitesi
Daniel Tiozzo
Libro: Libro rilegato
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2024
pagine: 224
Amancio Williams (1913-1989) è uno degli esponenti più importanti e originali della cultura argentina e del movimento moderno; tuttavia la sua architettura rimane in parte ancora inesplorata. La produzione critica in Italia non sempre ha garantito una sufficiente diffusione della sua rara quanto inusuale dimensione progettuale, fondata su antitesi capaci di dar vita a soluzioni sorprendenti e uniche. Questo volume è un'occasione per riscoprire le strategie tecniche e compositive di Williams, in grado di rispondere ai temi e alle esigenze della contemporaneità. Il libro conta su un repertorio di immagini inedite, su un ricco contributo teorico e su una esegesi critica del suo modus operandi, accompagnata da schemi e analisi re-interpretative.