Morcelliana: Il pellicano rosso. Nuova serie
Educazione e giudaismo. Un dialogo pedagogico
Gershom Scholem
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2007
pagine: 72
Tutte le domande e le risposte di questo dialogo pedagogico - in una ripresa laica del genere rabbinico delle she'elot u-teshuvot [domande e risposte] ruotano attorno al tema del "cosa insegnare" allo scopo di formare nei giovani ebrei una "vera coscienza ebraica". Questo testo è esso stesso un momento della tradizione che tramanda se medesima e dà voce a quel "contatto vivente per cui l'uomo afferra la verità primordiale, ricollegandosi ad essa attraverso tutte le generazioni nel dialogo del dare e del ricevere". Quasi fosse un testamento del maggior studioso novecentesco del giudaismo, rivolto a tutti coloro che vogliano introdursi ai sentieri dell'ebraismo.
Lirica e filosofia
Eugenio Mazzarella
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2007
pagine: 88
"Il lirico -- insieme alla preghiera personale, che pone al centro del rapporto la propria persona e il suo patema -- è il luogo, "eterno ed universale", dove la coscienza umana scopre L'"esistenza" e il sé si lega, nei flutti del principium individuationis, all'albero dell'Io per non soccombere".Una definizione a partire dalla quale l'autore si interroga sulla relazione tra lirica e filosofia nell'età moderna -- ove il soggetto da presupposto diviene problema -- e in Qohélet, ove lo sguardo poetico getta una fredda luce sulla creaturalità dell'esistenza e fa da controcanto alle certezze della sapienza. Quasi che lirica e filosofia, con movenze linguistiche diverse, si incontrino al cospetto di quell'enigma che va sotto il nome di uomo.
La religione civile in America
Robert N. Bellah
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2007
pagine: 112
La fortuna di questo saggio, pubblicato per la prima volta nel 1967, è dovuta ad almeno due motivi. Per un verso, coglie lucidamente la natura particolare dell'intreccio tra religione e politica negli Stati Uniti, legata certo al cristianesimo protestante e puritano dei padri fondatori, ma anche in grado -- come dimostra l'analisi dei discorsi presidenziali -- di trascendere il dato confessionale, rivelandosi un potente fattore inclusivo e di coesione morale. Per un altro verso, proprio questa peculiarità fa sorgere un problema più generale di confronto, per analogia ma anche per differenza, con la situazione europea. Il fatto che oggi si ritorni a parlare di "religione civile" a vari livelli -- riguardo sia al generale processo di sacralizzazione della politica sia ai cambiamenti nel frattempo intervenuti negli Stati Uniti come in Europa -- dimostra la classicità di queste pagine, che ci parlano ancora oggi e nel contempo riflettono problemi e situazioni profondamente diverse da quelle attuali.
La passione credente dell'ebreo
Martin Buber
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2007
pagine: 120
Nei due scritti qui raccolti - La fede dell'ebraismo e I fuochi dell'anima ebraica -- Buber riassume la sua visione dell'ebraismo. Nel primo si sottolinea il carattere di abbandono esistenziale proprio della fede/fiducia dell'ebreo ed è posto in evidenza come si delinea il dialogo lo-Tu tra l'uomo e l'Eterno, con notazioni sul problema del male e sul carattere concreto che ha in questa fede la conversione, ben diverso da quello che attiene alla metanoia proposta dal cristianesimo. Nel secondo saggio l'autore ravvisa i due fuochi dell'anima ebraica nei paradossi propri della emunah, ovvero della esperienza di fede vissuta dall'ebreo: il rapporto con l'Uno, trascendente eppure vicino all'uomo, e il mistero per il quale, sebbene la potenza redentrice dell'Eterno agisca dappertutto e incessantemente, il mondo non è ancora redento. Il fedele ebreo assurge qui a paradigma di colui che è capace di accogliere senza riserve la Rivelazione.
Altrimenti. Lettura di «Altrimenti che essere o al di là dell'essenza» di Emmanuel Levinas
Paul Ricoeur
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2007
pagine: 72
Questo libro, un commento ad Altrimenti che essere o al di là dell'essenza, appare come la ricapitolazione del dialogo di Ricoeur con Levinas iniziato negli anni Ottanta, continuato nelle pagine di Sé come un altro e focalizzatosi attorno ad alcune domande: è possibile la relazione con l'altro se, come sembra pensare Levinas, a essere intrinsecamente peccaminosa è l'idea di "io posso"? Nell'identificazione dell'altro (Autrui) con un'epifania assoluta - che scompiglia ogni attesa del soggetto e lo pone nella condizione di "ostaggio" - non v'è il rischio di una concezione riduttiva dell'altro, quando invece, ed è quanto obbietta Ricoeur, la categoria dell'altro si declina in più modi? Domande che sottendono un ultimo interrogativo: è legittima un'etica, come sostiene Levinas, senza uno sfondo ontologico? Con finezza, Ricoeur mostra la trama profonda del pensiero dell'amico, evidenziandone la ricchezza ma anche le aporie - ad esempio, quella rappresentata dall'irruzione del tema del "terzo", della "giustizia tra gli incomparabili", che sconvolge l'asimmetria postulata da Levinas tra il sé e l'Altro. V'è qui non solo un confronto teoretico, ma una prova di ciò che per Ricoeur è l'ermeneutica: nella riflessione dell'altro scoprire i problemi della propria filosofia. Come se l'amicizia donasse uno sguardo ancor più acuto sulle affinità e le differenze.
Carteggio
Cristina Campo, Alessandro Spina
Libro
editore: Morcelliana
anno edizione: 2007
pagine: 264
Nel febbraio 1961, dopo la lettura di Giugno 1940, uno dei primi racconti di Alessandro Spina, Cristina Campo scriveva allo sconosciuto autore: "Mi è sembrata una cosa di qualità molto rara, come da tempo non mi accadeva di leggere. Molte cose mi hanno colpita di questo racconto [...] soprattutto mi ha turbata quel fondo di grazia, di libertà e di orrore". È l'inizio di una corrispondenza che, tramutatasi in amicizia, s'è protratta fino alla scomparsa di Cristina, ed è l'unica ad essersi conservata completa con le due voci. Lettere nelle quali si intrecciano giudizi sulla narrativa contemporanea, la scoperta della cultura araba, progetti comuni -- la traduzione de La Città di Rame, dalle Mille e una notte -, ma soprattutto ad emergere è la funzione maieutica della Campo: ascolto e cura, intransigente, che accompagna la scrittura dell'amico. Quasi che nei saggi dell'una e nei racconti dell'altro risuonasse ancora il senso della parola "sprezzatura" quell'indifferenza per sé che è innanzitutto ospitalità intellettuale.
Essere persona. Le origini di un'idea tra grecità e cristianesimo
Enrico Peroli
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2007
pagine: 128
Persona è un termine che ha fatto il suo ingresso nella storia culturale dell'Occidente grazie alla tradizione teologica del cristianesimo, nel contesto degli sforzi compiuti, fin dai primi secoli, per chiarificare razionalmente il mistero della Trinità e la dottrina cristologica. Le pagine di questo volume, attraverso un'analisi delle tematiche fondamentali che hanno segnato la formazione del concetto "persona" nella patristica e nell'età medievale, mostrano tuttavia come queste riflessioni non solo hanno messo capo a una pluralità di modelli - "sostanza individuale di natura razionale" (Boezio), "ultima solitudo" (Duns Scoto), "ex-sistentia" (Riccardo di San Vittore) -, ma affondano le loro radici nelle riflessioni di Platone e Aristotele sull'etica e l'amicizia. Radici che, correttamente interpretate e smentendo consolidate letture, svelano come fin dal pensiero greco l'identità dell'uomo, in quanto distinta dall'autosufficienza del divino, fosse determinata solo grazie alla relazione con l'altro. Una relazione di sé con gli altri - del proprio con l'estraneo - che interpella, oggi più che mai, il nostro definirci persone.
Etica, religione e stato liberale
Benedetto XVI (Joseph Ratzinger), Jürgen Habermas
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2005
pagine: 64
"Il 19 gennaio 2004 la Katholische Akademie in Bayern ha organizzato a Monaco un singolare e straordinario dialogo tra il filosofo Jürgen Habermas e il cardinale Joseph Ratzinger, due tra le più significative figure di intellettuali della scena non solo tedesca, ma internazionale.Il dialogo è stato un evento in sé, per l'incontro e la discussione tra due personalità così singolari e così influenti nel mondo intellettuale dei laici e dei credenti, ma assume una rilevanza ancora maggiore se si analizzano attentamente i contenuti dei due interventi. Tra la tentazione secolarista che bolla ogni forma di cultura religiosa come regressione irrazionale e la tentazione integralista che vuole imporre autoritariamente le verità di un'unica fede religiosa, Habermas e Ratzinger aprono la prospettiva di una società postsecolare in cui laici e credenti scoprano il dialogo non solo come strumento di necessario compromesso, ma come metodo per il ritrovamento di se stessi. La filosofia ritrovi il gusto della "traduzione" e la religione il gusto dell'"intelligenza." (dall'Introduzione di M. Nicoletti)
Saggezza greca e paradosso cristiano
Charles Moeller
Libro
editore: Morcelliana
anno edizione: 2003
pagine: 288
In quest'opera, cui si riconoscono caratteristiche di un "classico" del pensiero cristiano, Charles Moeller, studioso di letteratura in quanto rivelatrice di un mondo di idee e di spiritualità, ha delineato gli incontri e le divergenze tra la "novità" del messaggio evangelico e l'umanesimo greco-latino nelle sue più alte espressioni. Sono qui affrontati alcuni grandi nodi problematici: il male in Omero e nei tragici greci, il peccato in Shakespeare, Racine e Dostojewski, la sofferenza, negli stessi ambiti e autori, la morte in Omero, Platone, Cicerone e Virgilio, e il Paradiso in Dante.
Il simbolo dà a pensare
Paul Ricoeur
Libro
editore: Morcelliana
anno edizione: 2002
pagine: 72
Apparso nel 1959, questo saggio segna la svolta in Ricoeur dalla fenomenologia all’ermeneutica e rappresenta la cellula originaria di Finitudine e colpa, l’opera che consacrerà Ricoeur tra i maestri della filosofia contemporanea. Una svolta che avveniva attraverso il confronto con la fenomenologia della religione di Mircea Eliade, la psicoanalisi di Freud e Jung, gli studi sull’immaginazione poetica di Gaston Bachelard e la teologia della demitologizzazione di Bultmann. Il risultato è un’ermeneutica che, da un lato, giustifica il simbolo – sia esso religioso o culturale – in quanto “fonte non filosofica” della filosofia, dall’altro mostra come i simboli – i nomi dal senso molteplice attraverso i quali gli uomini hanno tentato di decifrare gli enigmi della vita – siano a pieno diritto cosa stessa del pensiero. Un’ermeneutica oggi più che mai attuale, in un tempo dove il ritorno del sacro e dei suoi simboli assume il volto violento degli idoli: «non avremo mai finito di distruggere gli idoli, al fine di lasciare parlare i simboli».
I giorni del mondo
Guido Artom
Libro
editore: Morcelliana
anno edizione: 1992
pagine: 352
All'uscita, nel 1981, della prima edizione di quest'opera, Giovanni Arpino salutava l'evento scrivendo ad Artom: "(...) questo libro così nitido, impavido, fermo, che il filtro degli anni ti ha 'dittato dentro'". Ma non è solo un romanzo storico che narra le vicende della comunità ebraica di Asti, nel periodo che va dall'età napoleonica alla formazione dell'unità d'Italia: è anche, come scrive Paolo De Benedetti nella prefazione, una "voce autentica dell'ebraismo italiano, così peculiare e ricco nei suoi intrecci con il mondo non ebraico al quale tanto ha dato". E nel racconto di Artom - nelle storie particolari di Raffaele, Zaccaria, Isacco, Dolcina... - la narrazione, salvando le tracce di ogni singolo passato, custodisce, con gesto proprio della memoria ebraica, schegge di futuro: "La sera del pranzo di Pasqua, in famiglia si auguravano a vicenda 'questo altr'anno a Gerusalemme' (...) Ma in realtà ogni volta che Raffaele ritornava al Chiossetto (...) sentiva che la sua terra era quella, che il paesaggio di collina, tagliato dalle anse lente del fiume, era quello in cui avrebbe voluto trascorrere la sua vita, i giorni, le notti".
Innamorarsi a settant'anni
Giovanni Menestrina
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2023
pagine: 64
Di tre lunghe fedeltà è confessione questo testo di Giovanni Menestrina: all'amore di una vita, la moglie Lucia e le figlie Chiara e Francesca. Alla passione intellettuale: la cura filologica per i testi, diventata militanza editoriale con la Morcelliana, e prima con l'Istituto di Scienze religiose di Trento. Agli amici, innanzitutto Paolo de Benedetti. Una triplice fedeltà che nelle parole private e sobrie è anche un riconoscimento della vita delle carte. Quelle carte che hanno in Gianni Menestrina un maestro di curatele. Secondo il detto apocrifo, insieme rabbinico e patristico, che la cura dell'alfabeto, aiutando a correggere il male nei testi, è obbedienza qui a quel che là fece il Creatore, affermando che il creato era cosa buona e giusta. Correzioni che sono anche un riv con Dio stesso, per quel che di storto persiste qui.