Morcelliana: Il pellicano rosso. Nuova serie
Morire dopo Harvard
Hans Jonas
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2009
pagine: 96
Il tema della nuova definizione della morte su base neurologica, e in connessione a ciò quello del trapianto di organi da soggetti in stato di morte cerebrale dichiarati cadaveri, è tornato negli ultimi tempi all'attenzione anche in Italia. Quantunque - a quarant'anni dall'introduzione, con il Rapporto di Harvard, di quella nuova definizione le voci di dissenso stiano crescendo anche in ambito medico, vogliamo qui riproporre la prima grande critica fatta a quella definizione da un classico del pensiero filosofico del Novecento, nonché uno dei protagonisti dell'attuale dibattito bioetico: Hans Jonas. Quella critica, infatti, contiene in nuce tutti i problemi che sono ancora in discussione e li affronta con un linguaggio rigoroso, ma accessibile anche al pubblico di non specialisti, ed è significativo che essa stia al centro dell'attenzione nel recente documento del Council on Bioethics americano che riapre ufficialmente il dibattito sulla morte cerebrale.
Quale democrazia?
Norberto Bobbio
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2009
pagine: 104
Invitato a Brescia nel 1959, Norberto Bobbio tenne una conferenza, Quale democrazia?, che, nonostante sia passata quasi inosservata, appare come l'enunciazione di un programma di ricerca. Regole di funzionamento, teoria delle élites e del realismo politico, tensione tra vocazione dell'uomo alla libertà e necessità di istituire una società con un potere efficiente, l'antinomia tra ideale dell'uguaglianza e quello della libertà: sono i temi, qui per la prima volta enunciati, che torneranno, con continui scavi, nelle opere che hanno reso Bobbio tra i più importanti filosofi della politica della seconda metà del Novecento. Il testo ha quindi una doppia classicità: è la cellula originaria della riflessione bobbiana sulla democrazia, ed è la lezione di un classico. Come ha scritto Bobbio stesso: "Quale democrazia? Un titolo che ha continuato ad essere attuale in tutti questi anni. Oggi più attuale che mai. Se dovessi ripeterlo, quel punto interrogativo non lo toglierei. Ne potrei, se mai, aggiungere un altro".
Proviamo a guardare al futuro
Ferdinand Ebner
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2009
pagine: 376
Ferdinand Ebner ha visto nella parola la dimensione fondante dell'umano, e in Cristo-Parola il disvelatore di questa dimensione. È il senso della rilettura ebneriana della Bibbia e, in specie, del Prologo giovanneo. Un senso reperibile nell'opera qui tradotta, il cui titolo, indicando il "tentativo di uno sguardo rivolto al futuro", mostra come nel linguaggio, nella sua stessa struttura grammaticale, ne vada dell'essenza dell'uomo. L'uomo, riflettendo su se stesso, riconosce l'intima relazione essenziale con il Tu (prima divino, e poi umano), una relazione mediante la quale egli esiste come autentico "esser-persona". Attraverso la parola l'Io si apre al Tu e sperimenta una singolare "passività" ricettiva che gli rivela l'essenza dello spirito. Ma la domanda di fondo di queste pagine è essenzialmente apocalittica: esiste per "l'uomo del futuro" la possibilità della "parola giusta"? Una Parola in cui è in gioco la relazione dell'uomo con Dio, e la rivelazione del suo destino.
Il crollo del mondo. Apocalisse ed escatologia
Salvatore Natoli
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2009
pagine: 112
La storia dell'Occidente, per la sua matrice ebraico-cristiana, può esser vista come una variazione dei significati assunti da due categorie, apocalisse ed escatologia. Partendo dalla loro rigorosa definizione escatologia come attesa della fine del mondo e apocalisse come rivelazione del Regno - l'autore si sofferma su due autori emblematici delle origini del cristianesimo, Paolo, e della fine della cristianità, Sergio Quinzio. Se nelle Lettere di Paolo possiamo sorprendere i vari significati assunti nel cristianesimo antico dal termine escatologia - attesa di un ritorno imminente del Signore, spiritualizzazione di quest'attesa, fino all'"escatologia aoristica" della Lettera ai Colossesi, dove si parla di una salvezza compiuta -, in Quinzio abbiamo il consumarsi, nella sua paradossalità, della tensione apocalittica: il ritardo del ritorno del Signore diviene in lui appello alla promessa di redenzione, non rassegnandosi alla sua smentita storica. Attraverso Paolo e Quinzio, si può leggere in filigrana la storia di un'eredità religiosa che, nata per giudicare il mondo, ne è divenuta parte tra fedeltà, inevitabili tradimenti, e nostalgia delle origini. Un'eredità che ha nella carità (nell'agápe) un modello quanto mai prezioso per vivere con e per gli altri in un mondo dove le catastrofi non annunciano una rivelazione prossima, ma il persistere di una sofferenza ingiustificata.
Dio oltre il principio di non contraddizione
Carlo Arata
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2009
pagine: 120
Un celebre passo di San Tommaso, nella Summa contra Gentiles, afferma che Dio non può violare il principio di non contraddizione. Una convinzione non solo della teologia cristiana ma di gran parte della filosofia occidentale, da Parmenide ad Emanuele Severino, in cui il principio di non contraddizione scalza Dio come fondamento primo e afferma l'eternità di ogni ente. Una convinzione messa in discussione dai lavori di Carlo Arata, a partire da Ego sum qui sum. La Gloria di Dio, e ripensata analiticamente nei saggi di questo nuovo libro. Saggi ove l'autore non solo discute, con rigore teoretico, l'ontologia neoparmenidea di Severino, mostrandone tanto l'acume logico quanto le aporie, ma anche il pensiero di Gustavo Bontadini. Per Arata, se preso sul serio, Dio è "l'esaustività di ogni significato", non tollera alcun condizionamento e si sottrae di diritto alla normatività del principio di non contraddizione. Una prospettiva che mette in discussione ogni forma di teologia razionale, e, ponendo un aut aut tra Dio e la filosofia, invita la stessa filosofia a riflettere sui suoi principi primi.
Il sacrificio di Abramo
Gerhard von Rad
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2009
pagine: 120
Il noto esegeta e studioso protestante di teologia biblica Gerhard von Rad in questo suo breve ma denso saggio riprende uno degli episodi più sconvolgenti dell'Antico Testamento, quello del sacrificio di Isacco chiesto da Dio ad Abramo. Accanto all'esposizione esegeticamente approfondita che ne offre con chiarezza e sobrietà, l'Autore, mostrando grande apertura culturale, presenta con concisione quattro interpretazioni del racconto, dalle quali la profondità abissale di questo momento "numinoso" della Sacra Scrittura appare nel riflesso di personalità tanto diverse e lontane nel tempo, quali Lutero, Kierkegaard e il filosofo polacco contemporaneo Leszek Kolakowski, da un lato, e Rembrandt dall'altro, del quale sono riprodotte quattro opere illustranti il sacrificio di Abramo. Dalle potenti intuizioni del Riformatore, pur legato ad una spiegazione "storica" del passo della Genesi, agli sviluppi inquietanti, filosofici e teologici, letterariamente intensi, di Timore e tremore del pensatore danese, alla cruda parodia, in chiave politica attualizzata, del filosofo polacco, alle variazioni grafiche e pittoriche, grevi di umanità e vibranti di fede biblica, del genio olandese, una ricchezza insondabile di significazioni e di stimoli si schiude da queste antichissime pagine scritturistiche.
Democrazia, tecnica, capitalismo
Emanuele Severino
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2009
pagine: 136
La crisi che ha colpito l'economia globalizzata tocca i fondamenti stessi di ciò che intendiamo per "capitalismo", "democrazia", "tecnica". In questo nuovo libro, Emanuele Severino si sofferma su quei fondamenti mostrando come il movimento tellurico che li scuote sia l'esito di un processo che percorre la storia dell'Occidente. A trasformarsi è la relazione tra mezzo e scopo che lega capitalismo, democrazia e tecnica - in uno scenario che vede la democrazia ridursi a mezzo del capitalismo e questo a sua volta a mezzo della tecnica. Tecnica quale sinonimo di espansione illimitata della potenza di manipolazione degli enti. Una trasformazione che Severino, con logica implacabile, mostra nei suoi tratti destinali, in quanto investe il senso dell'essere. Queste pagine non solo invitano a leggere controcorrente il nostro tempo, ma per il loro rigore diventano modello di esercizio filosofico.
Undici tesi di bioetica
Stefano Semplici
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2009
pagine: 144
Il progresso della scienza pone interrogativi sempre nuovi sul senso, sui modi del nascere e del morire, mentre il pluralismo delle prospettive morali amplifica la difficoltà di trovare risposte adeguate e condivise. Le undici "tesi" suggeriscono un percorso attraverso i principali capitoli della bioetica - l'aborto, la fecon-dazione in vitro, l'eugenetica, la sperimentazione sugli embrioni, l'eutanasia, il testamento biologico - nella consapevolezza che essa è luogo di dubbi, più che di conclusioni. E per questo anche di grandi responsabilità. Per le persone e per la politica.
Sulla traduzione
Hilaire Belloc
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2009
pagine: 64
Hilaire Belloc è conosciuto in Italia soprattutto per i libri pubblicati dalla Morcelliana: L'anima cattolica de l'Europa (1927); Risposta alla grande domanda. Esiste Dio? (1939); Oliviero Cromwell (1947); La crisi della civiltà (1947); Le migliori prose (1957). Pressoché sconosciuto, invece, è il saggio qui tradotto, nato da una sua lezione tenuta a Oxford negli anni Trenta, che può considerarsi un piccolo classico. Se la traduzione è una complessa impresa ermeneutica, dove il traduttore deve mettere in gioco la sua mediazione linguistica e culturale, Belloc in queste pagine dà piena rilevanza non solo agli aspetti teorici che riguardano il tradurre, ma anche a quelli pratici. Accanto alla spiegazione delle varie problematiche e all'enunciazione di particolari teorie, l'autore distilla, forte della sua esperienza personale, osservazioni e indicazioni utili all'arte del tradurre. In poche pagine si mostra con chiarezza la complessità di un esercizio che, muovendo dall'interpretazione fino al ripensamento e infine alla riscrittura nella lingua d'arrivo, fa del traduttore un "coautore" in grado di far rinascere, senza falsificare, "una cosa straniera in un corpo nativo, dandogli carne e ossa nativi".
Il principio dignità umana
Paolo Becchi
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2009
pagine: 128
Dopo il "principio speranza" di Ernst Bloch e quello della "responsabilità" di Hans Jonas, un terzo principio si è imposto negli ultimi anni al centro del dibattito filosofico: "il principio dignità umana". Se nei momenti più drammatici del Novecento, di fronte all'orrore dei totalitarismi, si tornò a riflettere sul senso della dignità, non è un caso che agli inizi del nuovo secolo si stia facendo altrettanto. In questo saggio, dopo aver tracciato la storia del concetto da Cicerone a Kant, è messo in evidenza come, dopo la seconda guerra mondiale, la dignità da ideale etico si sia trasformata in principio giuridico presente nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo (1948) e in alcune Carte costituzionali. Una trasformazione che ha suscitato interrogativi filosofico-giuridici e ancor oggi, con l'insorgere dei dilemmi bioetici, provoca un conflitto di interpretazioni - proprio perché in quel principio è in gioco la destinazione dell'uomo.
Darwin e Dio. Fede, evoluzione, etica
Simone Morandini
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2009
pagine: 216
È il tempo della scienza: il nostro orizzonte è così profondamente segnato da essa, da renderla ormai una sorta di koiné culturale, un "linguaggio comune" cui ogni altro deve rapportarsi. Anche per la teologia - ma prima ancora per la stessa fede cristiana - diviene imprescindibile interpretare le domande che scaturiscono dal confronto con il linguaggio della scienza. Perché dovremmo credere in Dio, se abitiamo un mondo che la ricerca scientifica descrive così bene senza mai nominarLo? E perché parlare ancora di etica, quando la semplice descrizione dei comportamenti risulta tanto più efficace rispetto alla loro prescrizione? Di qui la scelta di confrontarsi con l'evoluzionismo di matrice darwiniana, oggi apparentemente un vero e proprio fronte di lotta per il rapporto tra scienza e fede, con implicazioni forti anche per l'etica. La prospettiva è di coniugare un biocentrismo attento alle differenze e un antropocentrismo non esclusivista. Evitando gli estremi fondamentalisti sia dello specismo sia del creazionismo, si osserva che se la domanda sul senso dell'esistenza non si esaurisce nelle teorie evoluzioniste, queste ultime lasciano aperta la possibilità di un discorso filosofico e teologico.
Cinque paradossi
Joseph de Maistre
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2009
pagine: 104
De Maistre ci mostra l'altra faccia della luna, quella che non vediamo con i nostri ragionamenti corretti. I Cinque paradossi - dedicati al duello, alle donne, al gioco, al bello, ai libri - furono scritti nel 1795, in un anno che lo trova intento a comporre altri pamphlets: Jean-Claude Têtu, Bienfaits de la révolution française; subito dopo l'incompiuto Studio sulla sovranità (che è del 1794), prima delle anonime Considerazioni sulla Francia (escono nel 1796). Ma i Cinque paradossi, al di là della fascinosa scrittura e dell'ironia che li permea, sono una presentazione accattivante delle idee di de Maistre: infatti, il paradosso - andando contro l'opinione comune - è il suo strumento di conoscenza. Anche se ci sentiamo distanti e riteniamo che talune sue osservazioni abbiano soltanto sostegni nel passato, merita di essere riletto. L'attualità è nella sua intelligenza, ancora viva, sorprendente; la sua prosa ci insegna a sbugiardare, a demolire, a ridere ma anche - e soprattutto - a non perdere mai di vista i riferimenti fondamentali. De Maistre è l'inattuale più raffinato della filosofia moderna e nella sua ricerca dei principi è un contemporaneo. Le domande che si pone sulla società ci interessano, o cominciano a interessarci.