Morcelliana: Il pellicano rosso. Nuova serie
Lezioni sulle prove dell'esistenza di Dio
Friedrich Hegel
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2009
pagine: 272
Dal maggio all'agosto del 1829 Hegel tenne sedici Lezioni sulle prove dell'esistenza di Dio. Una decisione che lasciò sconcertati non pochi contemporanei, ad esempio Goethe, ma che portava a compimento la vocazione profonda del pensiero hegeliano. Infatti, fin dagli anni giovanili lo sforzo di Hegel era stato di coniugare la scoperta del mondo moderno, la soggettività nel porsi come fondamento della libertà, e i contenuti propri della religione cristiana. Un problema che in quegli anni aveva avuto soluzioni diverse - in Jacobi, Schelling e Schleiermacher - e che in Hegel diviene l'occasione per mostrare come il movimento di Dio, in quanto estrinsecarsi dello Spirito nella storia, fosse lo stesso del movimento logico del concetto. Di qui il soffermarsi sulla prova ontologica di Anselmo, come se in essa si fosse mostrato nella sua purezza l'essenza del cristianesimo. È religione della libertà perché è manifestazione nel pensiero della potenza di Dio. Dio è pensiero in quanto è l'essere: un'identità che ancor oggi dà a pensare, fosse anche solo per cercare di smentire questa affermazione. Non solo: in queste lezioni il lettore scopre il fascino del filosofare hegeliano - della sua dialettica - nell'unire scientificità e ricchezza dell'argomentazione.
Marie Luise Kaschnitz e Gustave Courbet. La verità, non il sogno
Lucia Mor
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2009
pagine: 296
Nel panorama della lirica tedesca del Novecento la parola poetica di Marie Luise Kaschnitz (1901-1974) si distingue per aver saputo esprimere la consapevolezza della realtà senza mai cedere, di fronte alla devastazione e al mistero del dolore, alla tentazione del silenzio o di un indecifrabile ermetismo. La quotidianità della seconda guerra mondiale e, alcuni anni dopo, la morte del marito, furono esperienze di vita che segnarono profondamente l'evoluzione della scrittura lirica della Kaschnitz verso toni e forme di grande modernità; ad esse però si aggiunse un'esperienza estetica decisiva, ovvero l'intenso confronto con i quadri del pittore francese G. Courbet (1819-1877), del quale la poetessa scrisse la biografia fra il 1941 e il 1943, in una Francoforte sotto perenne minaccia di bombardamenti. Osservatorio privilegiato per individuare le prime tracce del cambiamento è la produzione lirica che corre parallela alla stesura del volume sul pittore francese. Trarre dall'oblio una delle voci più significative della letteratura tedesca del Novecento significa mostrare, come si fa in queste pagine, l'originalità dello stile poetico di M.C. Kaschnitz.
Il destino dell'anima. Elementi per una teologia
Giacomo Canobbio
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2009
pagine: 152
Con la parola anima (ebraico nefe?, greco psyché) la teologia cristiana, permeata dalla cultura ellenistica, ha pensato, insieme, l'identità dell'uomo e il suo destino ultimo. Regge questo modello antropologico di fronte alle scoperte delle neuroscienze, con il loro ridurre a "mente" ogni funzione spirituale? Un riduzionismo naturalistico che rappresenta la sfida dalla quale parte questo libro per ripensare la funzione e il significato del concetto di anima. Un ripensamento della tradizione nelle sue molteplici voci (la Scrittura, i Padri, Tommaso, i documenti del Magistero, il dibattito teologico contemporaneo), che diventa rivisitazione della classica antitesi dell'escatologia cristiana: "immortalità dell'anima o risurrezione dei corpi?". L'ipotesi è che questo concetto possa, ancor oggi, render conto del rapporto dell'uomo con sé, con gli altri e con Dio: "L'anima è l'uomo nel suo volgersi consapevole al principio e al fondamento del tutto".
Fedone. Sull'immortalità dell'anima
Moses Mendelssohn
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2009
pagine: 224
Cela un lato irrazionale il tema dell'immortalità: è la paura della morte alle origini dei culti primitivi, nonché delle religioni classiche e dei monoteismi - ebraismo, cristianesimo, islamismo. Tuttavia è la ragione che ha tradotto quella stessa speranza d'immortalità nel rigore delle categorie filosofiche: a partire da Platone, che nella fine di Socrate elogia l'esercizio filosofico della morte, il tema dell'immortalità è stato diversamente declinato nei grandi sistemi metafisici, cercandone i segni, trovandone le prove. Il filosofo ebreo-tedesco Moses Mendelssohn nella sua opera Il Fedone, qui proposta in prima edizione italiana a cura di Francesco Tomasoni, riprende le argomentazioni platoniche nutrendole delle riflessioni filosofiche successive per renderle più efficaci, riscrivendo il Fedone in tre dialoghi fra Socrate e i suoi amici affermando l'immaterialità dell'anima. Lo spirito illuministico che risuona in queste pagine - il tentativo di elevare la figura di Socrate a universale o l'idea di Dio a concetto comune a tutte le culture e le confessioni religiose - destina loro una posterità: non a caso Kant le cita nella Critica della ragion pura. Su un tema tanto scandagliato, questi dialoghi rimangono un classico per la scommessa sulla ragione che vi traluce.
Lettere sul fidanzamento
Søren Kierkegaard
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2009
pagine: 120
È possibile per Kierkegaard "innamorarsi umanamente"? Le lettere qui raccolte di Søren Kierkegaard a Regina Olsen, composte in un periodo di circa un anno - dal 10 settembre 1840 al 11 ottobre 1841 -, sono lettere d'amore: "L'amore è più veloce di tutto, più veloce di se stesso", scrive il filosofo. Un amore terreno intriso di "malinconia", in cui già si consuma la fine: come se il sentimento di sproporzione fra l'anima e il corpo fosse il segno di una impossibilità. Una tonalità che nei Diari - annota Gianni Garrera, curatore di questa prima edizione italiana - assume forma più esplicita di "insoddisfazione" portando alla rottura definitiva con Regina: Kierkegaard appartiene innanzitutto a Dio. Queste lettere, conducendo nello "stadio estetico" dell'innamoramento ed "etico" della scelta "seria" del fidanzamento, ci introducono al salto kierkegaardiano nello "stadio religioso".
Ontologia e realtà
Nicolai Hartmann
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2008
pagine: 256
Vi sono testi nei quali un autore riesce, in poche pagine, a offrire un compendio illuminante del proprio pensiero. ? il caso di questo saggio di Nicolai Hartmann. Nato come discorso di apertura a una discussione, nel 1931, con altri filosofi tedeschi, lo scritto affronta alcune questioni decisive della filosofia: che cos'è la realtà, come la si conosce, ha senso l'obiezione scettica sulla inconoscibilità delle cose in sé? Domande alle quali Hartmann, andando contro l'opinione del neokantismo e della fenomenologia, risponde con il suo realismo centrato sull'eccedenza del reale rispetto a ogni attività conoscitiva del soggetto. Un realismo duro, disincantato, che appare inattuale. Tuttavia la sua classicità - come mostra il dibattito qui riportato con Max Dessoir, Heinz Heimsoeth, Moritz Geiger, Helmuth Plessner, Kurt Huber, Helmut Kuhn ... - sta nel delineare i lineamenti di un'ontologia insieme rigorosa e problematica.
Coscienza laica
Arturo Carlo Jemolo
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2008
pagine: 80
La laicità trova nella separazione giurisdizionale fra Stato e Chiesa solo una delle sue possibili figure - come lo Stato laico in Francia. Nelle pagine qui proposte, scindendo nel concetto di laicità l'idea di legge e l'idea di morale, Arturo Carlo Jemolo elabora la peculiare definizione di coscienza laica: spetta alla coscienza religiosa evitare il peccato, benché lo Stato debba ammetterne l'esistenza; questa è libertà di coscienza. Il cristianesimo non si applica come legge di Stato e "si estrinseca con ben altre armi che non la protezione statale, i concordati, i fori privilegiati, il braccio secolare". In queste pagine ci è offerta una "lezione di metodo": non tanto trovare una sola definizione di laicità, ma seguire il mutare del termine con l'evolversi della congiuntura storica. A questo fine sono qui presentati, oltre al testo sulla Coscienza laica, i saggi su Il problema della laicità in Italia - la sua specifica recezione in un'Italia segnata dal capitolo fascista - e su I cattolici non conformisti, quelli che "si sforzano di guardare alla vita da un angolo religioso", pur appartenendo a una tradizione "liberale".
Jesus
David Flusser
Libro
editore: Morcelliana
anno edizione: 2008
pagine: 200
Questo libro è una pietra miliare nella moderna ricerca ebraica sul Nuovo Testamento e nella descrizione ebraica di Gesù di Nazaret. È decisamente superiore, con il suo argomentare stringente, alle pur non poche pubblicazioni apparse negli ultimi anni sul tema "Gesù ebreo". Flusser riporta quello che era diventato un "Gesù storico" astratto, inaccessibile, nella dimensione della storia reale, gli restituisce un volto storico concreto. E fa questo come ebreo: per lui Gesù è innanzitutto una figura della storia dell'ebraismo. Con ciò Flusser rende d'altra parte un servizio decisivo anche ai cristiani: mostra loro che la salvezza in cui essi credono non è solo il "messaggio" relativo a un avvenimento fuori dalla storia, cui non è possibile accedere. La verità cristiana dipende da questa verità storica e deve prenderne atto se non vuole ridursi a pia autosuggestione. Flusser rende un servizio anche al dialogo tra cristiani ed ebrei in quanto questo non deve essere soltanto un dialogo tra convinzioni diverse, ma può e deve procedere anche in una seria ricerca comune sul materiale storico. Un fine del dialogo deve essere anche trovare la verità storica su Gesù di Nazaret: soltanto questa può costituire un punto di partenza solido alla fede cristiana in Gesù il Cristo.(dalla Prefazione di Martin Cunz)
La fatica della luce. Confini del religioso
Gabriella Caramore
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2008
pagine: 256
L'esperienza religiosa è anche un viaggio: allontanarsi da ciò che è noto verso qualcosa che da un lato attrae, "chiama", dall'altro persiste nella sua lontananza, nel suo enigma. Ma un viaggio è innanzitutto un lavoro su di sé, uno "straniarsi" per esporsi ad altro. Appunto, una "fatica" come quella che fa la "luce" - che dà il titolo a questo libro - per illuminare il mondo. Un percorso lungo i confini, incerti, tra credenti e non credenti, investigando luoghi della Bibbia, eventi della vita, del nascere, del morire, e figure del linguaggio e dell'arte. Un libro di domande sul religioso - chi è il Dio sconfitto?, cosa significa sperare?, come essere liberi? - poiché, osserva l'autrice, solo nell'ostinazione di questo insonne interrogare si conserva l'umano. Un libro di formazione: un compito sempre da ricominciare, mai concluso.
La filosofia ebraica
Shlomo Pinès
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2008
pagine: 128
Secondo Pinès la filosofia ebraica si può comprendere pienamente solo se la si colloca nel suo contesto culturale: non c'è stato un pensiero ebraico che, nel corso dei secoli, si sia sviluppato in modo costante e autonomo ma ci sono stati pensatori ebrei che, sollecitati dai movimenti culturali che circolavano nella loro epoca negli ambienti non ebraici, hanno voluto confrontare il loro patrimonio culturale con quello degli "altri". Tale impostazione induce a cercare le fonti del pensiero ebraico in quella che è stata chiamata "la saggezza straniera". La via è stata aperta da Filone Alessandrino, il fondatore della filosofia ebraica, che, conoscendo sia il giudaismo sia la filosofia greca, utilizzò metodi e concetti filosofici del mondo classico per mettere a confronto due tipi di sapere, quello ebraico e quello greco, completamente estranei l'uno all'altro. Una via che, secondo l'autore, conduce a Yehudah ha-Levi, Maimonide, Spinoza, Mendelssohn, Cohen, Rosenzweig, Buber.
Sul male. Una ricerca tomista
Bernhard Welte
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2008
pagine: 96
Se volere, nella prospettiva di Tommaso, è volere il bene e il bene è tale buono - perché determina il movimento di una volontà, come può la volontà, in quanto inclinatio boni, volere il male? Può darsi la possibilità di una libera umana malvagità? Bernhard Welte, prendendo le mosse dal fatto indubitabile del male attestatoci dall'esperienza, individua nella tensione, scoperta da Tommaso, tra l'essenza e il modo d'essere della volontà umana la radice del male morale. Un male reso possibile dalla tentazione diabolica dell'uomo di considerarsi come qualcosa di infinito, dimenticando la sua natura creaturale e la destinazione ultima - destinazione che pertiene alla Grazia. È un paradosso: "proprio questo assoluto volere il bene è un male, poiché è realizzato assolutamente nella separazione dall'Assoluto, da Dio". Un'innovativa interpre-tazione di Tommaso che, al di là della ripetitività di tanta Scolastica, è un modello di ermeneutica in grado di far interloquire l'Aquinate con Schelling e Kierkegaard.
Il mito del giardino di Eden
Aldo Magris
Libro
editore: Morcelliana
anno edizione: 2008
pagine: 96
Da tempo la ricerca storico-religiosa e antropologica ci ha insegnato che la mitologia non è una prerogativa del mondo greco, e soprattutto che il "mito" - quale forma del pensiero espressa mediante la figura e il racconto - è almeno in certi casi emblematici la maniera forse unica possibile per dare rilievo ai temi nodali dell'esistenza umana, per rappresentare quanto vi è di enigmatico nel rapporto dell'uomo con ciò che sta al fondo dell'esperienza, con Dio. Vi sono però culture religiose, come quelle di tipo monoteistico a cominciare dal giudaismo, che sono refrattarie al pensare mediante il mito perché ciò è giudicato incompatibile non solo con la loro visione di Dio, ma anche e soprattutto con il ruolo in essa svolto dalla morale. Il mito tuttavia si può scorgere nella preistoria del testo biblico, e talvolta riconoscere come materiale inerte riciclato in un lavoro redazionale che comunque ne ha provveduto a neutralizzare o a snaturare il significato originario in vista di finalità diverse. Un esempio quanto mai interessante di questo lavoro demitizzante della Bibbia è fornito proprio dal racconto sul giardino di 'Eden - con i suoi protagonisti, Dio Adamo ed Eva, e i suoi eventi, il peccato e la cacciata - alla cui indagine è dedicato questo libro.