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Interesse locale, storia familiare, ricordi

Salerno città del papa. L'urbe nello stato della chiesa governata da Lucrezia Borgia e Alfonso d'Aragona sposi

Arturo Bascetta

Libro: Libro in brossura

editore: ABE

anno edizione: 2023

pagine: 228

"Osservarlo ed ascoltarlo, già la prima volta, fu un tutt'uno e conseguenza del fatto rivelatorio. Un fluire incandescente di pensieri, sillabe, frasi e parole il manifestarsi del logos; come immaginavo avvenisse sotto i portici dell'Accademia di Atene, tra allievi frenetici e solenni cattedratici maestri. Come avveniva per le frequentazioni nel foro, da parte d'indomabili giureconsulti o di stupefacenti curiosi, arrivando ad rostra, estasiati davanti ad epigoni di un Cicerone o di un Ortensio e anche di Antonio Oratore. Fiammeggiare di perifrasi e splendore di metafore, con metonimie d'anguille viscide, similitudini lunghe come di treni, carichi di alabastri. Il divenire dei metri sui piedi della poesia, mutata in musica da miti viventi di arpe d'avorio o tube celestiali: scrivere per ogni artista della penna d'oca o di computer è un disco verde verso infiniti azzurri, spalancati da occhi viperini. La dolcezza di una chitarra, in mano a Garcia Lorca, un calendario sfogliato da Leopardi. Per Arturo Bascetta è dare ascolto alla voce di dentro, alla tarantola che gli rode le visceri. Un ineludibile comandamento dello spirito. Non so dove gli derivi, ma certamente Arturo ha la scorza dello storico. Presumo ambiziosamente la vocazione l'abbia colto, in qualche stellata pausa serale del suo soggiorno nei campi Flegrei, dove Virgilio è di casa, ma anche Omero è un fantasma di sogni ellenici. A sentire Croce, però, lo storico locale non ha bisogno d'ispirazione, nè di modelli. E'. Come Iddio e come la Musa Clio. Arturo dell'amore per i suoi paesi di montagne innevate o aspre rocce, di monconi e moncherini d'alberi, di capre lanose e di lupi accesi nel buio profondo delle notti ululanti, ne ha fatto una religione. Incanta con le sue argomentazioni, Arturo. Non solo bravo giornalista, testardo nel servire la sua devozione di pennaiolo che butta sudore e stenti per realizzarsi, ma anche storico e scrittore brillante. Non era nato a fare lo storico, vi dirà. Invece, sa di spacciare bugie. Egli è uno storico, da mandare in brodo di giuggiole anche il più asettico lettore, il meno influenzabile editore. Storico locale, urliamolo con Croce. Cioè vero storico. Gli altri ci guarderanno e ci commiseranno? Non lo credo. Perché il grande Frodoto incominciò con i logoi, che recitava, tutto compito e partecipe, ad Atene, finì con il diventare il massimo degli storici, insieme a Tucidide. Quest'ultimo più scrittore o narratore, meno storico/geografo/militare come l'autore delle lunghe battaglie di popoli di Ellade e di Asia, e dell'invasione persiana. Io, qualcosa, vorrei dirla per contrastare Arturo; «che ce lo troviamo dappertutto?» Per quanto riguarda però l'età moderna, ad andare a spulciare registri e documenti, Arturo Bascetta è capace di strabiliare, è veramente un folletto imprendibile."
55,00

Oggi ieri domani. Storia del collegio «Oasi di S. Rita» fondato dal card. Alfredo Ottaviani

Lilia Terranova

Libro: Libro in brossura

editore: Texmat

anno edizione: 2023

pagine: 148

Dedicato alla memoria del cardinale Alfredo Ottaviani e di sua sorella Sig.na Rosvilde, fondatori del Collegio Oasi di S. Rita a Frascati (Roma) dove l'autrice è cresciuta, perché crede fortemente che il bene donato non debba finire nell'oblio ma permanere nell'eternità.
15,00

I Filippini a Chioggia dal 1752

Ruggero Donaggio

Libro

editore: Nuova Scintilla

anno edizione: 2023

pagine: 222

Il volume è un importante contributo di ricerca d'archivio e di narrazione sulla storia della città di Chioggia facendo riferimento al ruolo e all'incidenza religioso-culturale dell'Oratorio Secolare e della Congregazione dei Padri Filppini, presenti in città da circa tre secoli. Si parte dalla figura del fondatore S. Filippo Neri e dagli inizi della spiritualità filippina in città passando poi all''800 e al '900 rilevando figure e opere più significative. Ampio spazio è dedicato alla costruzione della prima e seconda chiesa e del convento, mentre un capitolo è dedicato al museo -"collezione privata" che, collocata al piano superiore della chiesa attorno al presbiterio, conserva numerosi reperti a carattere storico-liturgico: tra gli altri, una raccolta di vasi e paramenti sacri, ma anche una collezione numismatica, oltre al pezzo più pregiato, la pergamena del XIII secolo denominata "Pactum Clugiae". L'ultimo capitolo consiste in un "Approfondimento" in cui vengono sviluppate alcune note o presentati personaggi, eventi o oggetti solo accennati nel corso della trattazione. Un pregio speciale del libro è certamente la ricchezza di documentazione fotografica, per gran parte opera dell'autore stesso.
22,00

«Mémoires» Mamertine

Rocco Liberti

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2023

pagine: 128

Questo libro è rivisitazione di un mondo inesorabilmente scomparso, il mondo di Oppido Mamertina e dell'intero Aspromonte a cavallo delle due grandi guerre e nel secondo dopoguerra, il mondo ecclesiale e quello civile, che ruota intorno al campanile, al glorioso ospedale, alle scuole, alle baraccopoli o alle campagne in cui trovano riparo gli sfollati durante la guerra, ma anche quello delle grandi feste religiose, dell'ingegno della gente in ogni occasione, dei timidi ed esaltanti bagliori di speranza per un futuro migliore. Riemerge in queste pagine un contesto omogeneo di persone che si batte caparbiamente contro l'imbarbarimento incombente e ne esce vittorioso perché con le sue lotte, i suoi dispiaceri e i suoi entusiasmi riesce sempre a costruire o ricostruire sulle ricorrenti macerie quello che Luigi Maria Lombardi Satriani definisce "gruppo sociale", persino nei momenti peggiori della sua storia paesana. E tra le fatiche affiorano molto spesso tutti i momenti di allegria attraverso i quali la gente mamertina dà vita a quella ricca " effervescenza sociale", di cui parlano gli antropologi, per rialzare il capo dopo i terremoti non solo tellurici, ma anche sociali e culturali e riedificare non solo le proprie case, le proprie strade, le proprie piazze, ma soprattutto un mondo di valori dimenticati che l'Autore ci restituisce con sincero rispetto e profonda nostalgia.
11,90

La storia di Riposto. Volume Vol. 1

Mario Giannetto

Libro: Libro rilegato

editore: Carthago

anno edizione: 2023

pagine: 324

50,00

Ospitalità nel codroipese fra locande, osterie e ospedali

Mario Banelli

Libro: Libro in brossura

editore: Gaspari

anno edizione: 2023

pagine: 240

Gigi Ottogalli, falegname e contastorie, è profondo conoscitore della realtà locale del codroipese. Egli ripercorre la secolare storia degli hospitali, conducendo il lettore alla riscoperta delle osterie e dei pubblici esercizi un tempo presenti a Codroipo e nelle frazioni; rievoca le gestioni che si sono succedute, racconta di ostesse e osti, ricorda vicende sepolte e drammatici episodi dimenticati. Una ricognizione sulla vita e sull’ospitalità dei villaggi che fanno da corona a Codroipo e una ricostruzione delle passate traversie ospedaliere, condotti a partire da una minuziosa indagine sulle fonti archivistiche e dalla raccolta di testimonianze orali. Ne emerge uno spaccato di storia minuta, di avventori, personaggi e ambienti che rappresentano “i nestris vons”. Un centinaio i locali considerati, trecento immagini d’epoca, un migliaio i codroipesi citati, quasi a rivivere un’epopea. Prefazione di Angelo Floramo.
20,00

Le Marche. Terra di signorie, pittori, poeti e musicisti

Giovanni Bosco Cannelli

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2023

pagine: 126

Un'originale retrospettiva sulla cultura umanistica delle Marche, una delle regioni italiane che vanta il maggior numero di personaggi illustri: nobili signori, architetti, poeti, pittori e musicisti, dal Medioevo all'epoca moderna. Il nome della regione Marche al plurale è unico nella denominazione delle varie regioni d'Italia. L'origine di tale nome deriva dal termine feudale che individua una regione di confine e che appare già all'epoca degli imperatori di origine tedesca -intorno all'anno 961- con il nome Marca dal germanico Mark "confine", o forse anche prima con il nome Piceno. L'autore trasforma quello che sarebbe stato un normale racconto storico sulle vicende - spesso non prive di sanguinarie violenze - delle varie Signorie per la conquista del potere e della vita dei poeti e musicisti marchigiani, in un viaggio affascinante attraverso le geniali intuizioni dei vari artisti alla corte dei nobili signori, nonché delle eccelse menti di poeti e musicisti che hanno popolato le Marche dal Medioevo ai giorni nostri.
16,00

Atti di notai nella valle del Sabato: La montagna di Prata Terra del Vaticano, Chianca e Montemiletto ex badia di Altrude? S.Eustachio di Montaperto e Castelmuzzo, Bagnara, Delicato, Cibari, Apice sotto i Tocco

Sabato Cuttrera

Libro: Libro in brossura

editore: ABE

anno edizione: 2023

pagine: 103

Montaperto comparve nelle decime del 1327, elencate per clero, ma di tante abbazie precedenti restò in vita solo Venticano, che figura come monastero. I benefici dei preti soggetti ai beni della Biblioteca Vaticana che vengono trascritti nella prima metà del 1300 furono quelli del clero di Montisaperti che pagava 7 tarì e mezzo, quello de Montefalzono che sborsava 12 tarì, quello di Montemilitum che pagava 15 tarì e quello di Montefuscolo per 3 once, e del monasterium Venticani che pagava 20 tarì. L'anno dopo, nel 1328, i tarì di Venticano scesero a 10, sempre come monasterio, mentre gli altri continuarono a pagare come clero: Monte Aperto sborsò 3 tarì; Monte Mileto, 9 tarì; Montefuscolo 1 oncia e 2 tarì. Nel 1349 nacque la nuova Arcidiocesi in Beneventana, ribattezzata nuova Urbe Beneventum, essendole stato accorpato il sedile arcivescovile appartenuto all'antica Tocco, che non è Tocco Caudio, ma una Tocco molto più vicina alla città, perché assorbì la Mensa arcivescovile di S.Martino in Tocco, fra «Preta» e «Prata», poco discosto dallo stretto di Barba di Chianche, Ceppaloni e Toccanisii, ai piedi del torrente San Martino che scende dal Campanaro di Pietrastornina e Terranova di Arpaise, e si congiunge al Sabato che viene dal Campanaro della Basilica di Prata. Fu così che l'antica Civitate Sabina dei beneventani divenne l'Urbe metropolitana del Nuovo Sannio, inglobando le diocesi molisane e foggiane. A Tocco era appartenuto il titolo antico, ma non v'è conferma che sia stata Campanaro di Grottaminarda, come credette lo Scandone, ma qualche sospetto ci rimanda fra San Michele del Monte Gargano e Canosa di Puglia, molto legate ai culti beneventani, da cui dipesero quelle chiese negli anni a venire. Di sicuro Benevento divenne la capitale religiosa, e a volte politica, di molti feudi fra Lucera e Campobasso. Da qui i resti di San Sabino da Canosa ad Avellino, a Lucera unita a Limosani, etc.. Ancora fino a due secoli fa molti paesi beneventani, come Reino e Colle Sannita, in realtà, erano nella provincia di Capitanata di Bovino. Bernardo Deucio, nunzio avignonese di Benevento, dopo il sisma del 1348, la peste e l'invasione ungherese e romagnola ad opera del fratello dell'ucciso Re Andrea, fatto fuori ad Atella dai parenti stretti della Regina Giovanna I, riorganizzò il patrimonio fondiario della Chiesa. Quindi Marittima, la Campagna e anche la Sabina beneventana, per poi mettere mano a Capua e a Napoli, sottraendo molti paesi all'arcidiocesi di Nola. Fu lui che rifondò la Rocca dei Rettori dove la vediamo, a cui appartennero le 29 rocche delle antiche corti longobarde distrutte nell'actum di Lucerinum e ricostruiti nella Valle Beneventana. Furono questi 29 paesi, retti da distretti arcipretali, a far parte del Principato Ultra Benevento, rimasti inizialmente fuori dal Regno e infeudati da S.Martino in Tocco, a cui fu unito il titolo di S.Modesto di Beneventana, e quello lontano di S.Sofia lucerina, a sua volta poi commissariata da Montevergine intorno al 1370, che però non poté mettere le mani sul feudo di San Martino, dove svettava l'antico Campanario dell'abbazia di S.Maria appartenuta al Vaticano. Perciò, nel 1378, anche quell'antico monastero, di cui Giovanni fu l'ultimo abate, divenne di nomina pontificia per sopraggiunta aggregazione a Benevento. Così, mentre l'antica Campanario veniva assorbita dal territorio del papa nel 1388, la ribellione dei verginiani, portò alla rifondazione di un nuovo monastero chiamato Santa Maria in Campanariello. Fu per uno scambio di terre fra i verginiani e Petricone Caracciolo.
30,00

15,00

La peste, il cane, il corniolo. San Rocco a Sarmato e nel Piacentino tra culto, devozione, ricerca storica e nuove ipotesi

Edoardo Bavagnoli

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni L.I.R

anno edizione: 2023

pagine: 264

San Rocco è certamente uno dei santi più noti e venerati al mondo ma dal punto di vista storico è ancora oggi una figura tanto affascinante quanto misteriosa, che pare non aver lasciato alcuna testimonianza di sé.Nobile francese? Figlio di un ricco mercante? Medico? Pellegrino? Spia? La sua vicenda umana e religiosa è da sempre legata alla peste del pieno Trecento. Ma san Rocco è anche un esempio di carità cristiana, un amico degli animali ed è il viaggiatore di fede per antonomasia, tanto da dare il proprio nome a uno degli indumenti più tipici del pellegrino medievale: il mantello corto definito appunto "sanrocchino".Questo libro procede dalla plurisecolare tradizione religiosa e dalla nutrita letteratura devozionale e storiografica sul santo e si avvale delle testimonianze artistiche e culturali, delle indagini sulla mentalità del tempo e di alcuni importanti documenti inediti per risalire in modo nuovo alla figura storica che si cela dietro il personaggio tratteggiato nei racconti. Piacenza e il Piacentino vantano, in questo senso, un ruolo fondamentale, privilegiato, con il piccolo borgo di Sarmato che pare essere il fulcro dell'intera tradizione rocchiana.
20,00

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