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Saggistica

Mirtilli o L'importanza delle piccole cose

Henry David Thoreau

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2025

pagine: 72

I temi centrali di questo breve saggio coincidono con due capisaldi del pensiero di Thoreau: le “piccole cose” e l’educazione. Se ci si chiedesse cosa sia più importante fra un discorso politico e un mirtillo, la maggior parte delle persone sceglierebbe il primo. Eppure, come possiamo stabilire in modo assoluto cosa è davvero essenziale? Thoreau opera un rovesciamento sorprendente parlando proprio dei mirtilli, un frutto all’apparenza minuto ma ricco di meraviglia, attraverso pagine che intrecciano storia, dinamiche sociali e potenti descrizioni poetiche tutte imperniate su una piccola bacca scura. Raccogliere frutti selvatici diviene per lui una metafora di libertà: un’occasione per ritirarsi nella natura, riscoprendo la propria vitalità e il senso di un’armonia profonda con l’ambiente circostante.
12,00

Il principe

Niccolò Machiavelli

Libro: Libro in brossura

editore: Rusconi Libri

anno edizione: 2025

pagine: 176

Il Principe è un trattato di dottrina politica che parte da un punto di vista realistico e amaro. Poiché gli uomini tendono per natura a sopraffarsi gli uni con gli altri, è necessario che intervenga un potere al di sopra delle parti che valga a dominare il tumulto delle passioni. In tempi di corruzione e disordine questo potere spetta al “Principe”, cioè a una singola, fortissima personalità che dell’egoismo umano sappia fare uso economico e utile. Lo stile di quest’opera rappresenta un modello insuperato di concisione e di forza in cui la lingua si piega a tutte le esigenze del pensiero.
10,00

La donna del futuro

Concepción Arenal

Libro: Libro in brossura

editore: Bonfirraro

anno edizione: 2025

pagine: 240

Concepción Arenal, giurista e riformatrice sociale, è tra le voci più lucide dell’Ottocento europeo. In questo volume, per la prima volta in italiano, si riuniscono due testi decisivi: La donna del futuro (1869), pamphlet che smaschera le contraddizioni della subordinazione femminile e indica in istruzione e lavoro le leve dell’emancipazione; e La donna di casa (1883), rilettura realista del ruolo domestico che non rinuncia all’obiettivo: la piena dignità della donna. Arenal confuta le presunte prove fisiologiche dell’inferiorità femminile, smontando argomentazioni pseudo-scientifiche e mostrando come le differenze attribuite alla natura derivino dall’educazione negata e dall’esclusione dall’esercizio delle facoltà. Denuncia l’assurdo di una legge civile che tratta la donna da minore mentre quella penale la punisce da pari; ricostruisce una storia femminile amputata, resa invisibile dall’assenza di accesso allo studio. Ne esce un’analisi serrata e sorprendentemente attuale: dove la cultura produce diseguaglianza, si indebolisce l’intera società; dove si investe sull’educazione femminile, crescono razionalità, giustizia e benessere. Emancipare, per Arenal, non significa imitare l’uomo, ma mettere la donna nelle condizioni di sviluppare le proprie capacità nel lavoro, nella vita pubblica e in famiglia, perché ciò che ferisce le donne ferisce anche gli uomini. La donna di casa non è una marcia indietro, ma la verifica di come quel programma debba misurarsi con la realtà domestica: responsabilità condivise, rispetto reciproco, autonomia economica, educazione dei figli come investimento civico. Non solo atto d’accusa, ma progetto politico e morale: pari accesso allo studio, apertura delle professioni, coerenza delle leggi. Un classico attuale.
18,00

Inimicizie letterarie

Giulio Passerini

Libro: Libro in brossura

editore: Italo Svevo

anno edizione: 2025

pagine: 160

Che tra Faulkner e Hemingway, Marquez e Vargas Llosa, D’Annunzio e Marinetti non corresse buon sangue è cosa nota. Meno celebri, forse, i dispetti tra Ungaretti e Bontempelli, gli scambi velenosissimi tra Pitigrilli e Guglielminetti, l’odio ostinato tra Roth e Franzen, Bolaño e Pérez-Reverte, Capote e Kerouac, e non solo. In questo atlante letterario delle passioni più basse di spiriti eccelsi, Passerini restituisce con ironia il lato scontroso di molti degli autori che amiamo. Così, queste Inimicizie letterarie fatte di invettive feroci e vendette neanche troppo sottili rivelano quanto la letteratura sia spesso un duello fratricida. Non per la gloria, ma per principio. O per ripicca.
16,00

18,00

Lettere a un bambino poi nato

Maria D'Asaro

Libro: Libro in brossura

editore: Diogene Multimedia

anno edizione: 2025

pagine: 122

Quest'opera è stata scritta nel cinquantenario della prima pubblicazione di "Lettera a un bambino mai nato" di Oriana Fallaci. L'autrice mette a tema l'esperienza della maternità in ideale dialogo con la Fallaci.
15,00

Il nulla e le tenebre. Testo latino a fronte

Il nulla e le tenebre. Testo latino a fronte

Fredegiso di Tours

Libro: Libro in brossura

editore: La Vita Felice

anno edizione: 2025

pagine: 224

Nel trattato l’autore sostiene la possibilità dell’esistenza del nulla e di una creazione divina dal nulla. Partendo dalle premesse che ogni nome determinato significa qualcosa che è e che anche il termine “nulla” è un nome determinato, Fredegiso aveva tratto la conclusione che anche il termine “nulla” dovesse significare qualcosa che è: dunque anche il nulla, come le tenebre, è qualcosa. Come risulta dalla Genesi, Dio stesso, nell’atto della Creazione, parla di nulla e di tenebre, perciò a questi nomi deve corrispondere qualcosa di reale. Sospettato di eresia, Carlo Magno lo sottopose al vaglio di un suo fido consigliere, l’irlandese Dungalo. La lettera che Carlo Magno inviò a Dungalo, riprodotta nella nostra edizione, non rappresenta che l’inizio di un lungo e vivace dibattito critico, la cui eco si sente perfino nel Novecento, in pensatori afferenti al neopositivismo logico . Con una lettera di Carlo Magno a Dungalo.
18,00

Paradossale cromatico trattato

Paradossale cromatico trattato

Rosa Pierno

Libro: Libro in brossura

editore: Gattomerlino/Superstripes

anno edizione: 2025

pagine: 88

Bisogna ricavare dal testo stesso le regole della sua interpretazione, poiché l’autrice non ha usato, nel suo "Paradossale Cromatico Trattato", una logica deduttiva rigorosa, se non come falsariga; quantunque potrebbero esservi, disseminate nello scritto, come vene aurifere, norme a tratti aristoteliche, a volte, stoiche o scolastiche. L’autrice ha disatteso persino un ordine consequenziale e non ha esitato a privilegiare istintivamente quello che le veniva in mente. In tal senso, non c’è nemmeno da fidarsi troppo dei connettivi sintattici che in genere hanno la funzione di segnalare le connessioni tra le proposizioni. Si tratta di presenze che fingono una sequenza discorsiva, sia essa relativa alle cadenze del ragionamento sia ai ritmi delle figure retoriche. Tant’è che contraddizioni e disgiunzioni sono gettate a iosa nel tessuto verbale.
15,00

Le anguille di Leonardo

Le anguille di Leonardo

Luigi Ballerini

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2025

pagine: 352

Perché nel Cenacolo Leonardo ha dipinto dei piatti di anguille, cibo proibito dalle leggi suntuarie ebraiche? Alla curiosità di scoprire perché un artista tanto attento ai dettagli abbia compiuto una scelta simile, l’autore risponde invitando il lettore a un viaggio ricco di sorprese che ha come punto di partenza la riscoperta e la legittimazione del piacere operata dagli umanisti fiorentini nel Quattrocento sulla base di rigorose letture dei classici: la gola, capostipite dei sette vizi capitali, diventa un’occasione propizia per rendere grazie a Dio. Considerazioni gastronomiche, aneddoti divertenti, rilievi conviviali, indagini sociali, frammenti di storia della chiesa si intrecciano nel volume con la tormentata storia del Cenacolo leonardiano, di cui si narrano la lunga gestazione, i numerosi tentativi di restauro, le visite illustri, le catastrofi di cui fu vittima.
28,00

Orazioni politiche

Orazioni politiche

Francesco Petrarca

Libro: Libro in brossura

editore: Le Lettere

anno edizione: 2025

pagine: 194

Benché prediligesse la solitudine e l’otium, Petrarca partecipò talora in prima persona alla politica del tempo: in più occasioni gli fu infatti affidato l’incarico di oratore ufficiale in ambasciate e delicate missioni diplomatiche. Il calamo e la sapienza letteraria diedero allora prova di abile eloquenza politica. Questa attività, invero poco gradita, è documentata da quattro orazioni pervenute fino a noi, risalenti al periodo milanese al servizio dei Visconti: l’arringa pronunciata nei primi mesi del 1354 dinanzi al Doge e al Consiglio per esortare Venezia alla pace nel decennale conflitto con Genova; il sermo declamato nel giugno 1358 dinanzi al popolo di Novara e a Galeazzo II Visconti in cui, a nome del signore di Milano, prometteva misericordia e sollevava i cittadini terrorizzati e ammutoliti dall’accusa di perfidia e ribellione; il discorso a Parigi del gennaio 1361 dinanzi al re di Francia Giovanni il Buono, in cui si congratula per la liberazione dopo quattro anni di detenzione in Inghilterra. È giunta infine solo in un tardo volgarizzamento l’arringa tenuta a Milano nell’ottobre del 1354 durante la cerimonia in cui, dopo la morte di Giovanni Visconti, le insegne del signorile erano consegnate ai tre nipoti, Matteo II, Galeazzo II e Bernabò.
24,00

Scrittori non si nasce. Il linguaggio della narrativa

Scrittori non si nasce. Il linguaggio della narrativa

Giuseppe Pontiggia

Libro: Libro in brossura

editore: Bibliotheka Edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 96

Scrivere: modi, problemi e aspetti e "Il linguaggio della narrativa": questi i titoli della lezione e della conferenza tenute da Pontiggia nel 1986 e nel 1988, in cui uno dei massimi scrittori della nostra letteratura mette in risalto quanto la parola scritta, per il suo margine d'imprecisione e aleatorietà, trova la sua espressività grazie a percorsi complessi e specifici. Le due brevi lezioni formano l’ossatura di un saggio in cui Pontiggia spiega quanto occorra coltivare la scrittura grazie alla messa a fuoco di strumenti appresi attraverso anni di lavoro e grazie all’ispirazione: solo così si può giungere alla quintessenza del linguaggio narrativo.
14,00

L'amore non è giusto. Appunti per una (poetica) educazione sentimentale

L'amore non è giusto. Appunti per una (poetica) educazione sentimentale

Davide Rondoni

Libro: Libro in brossura

editore: CartaCanta

anno edizione: 2025

pagine: 146

Una delle cose peggiori che si fa con l’esperienza d’amore è banalizzarla. Siamo circondati e rintronati da media, giornali, chiacchiere di amici al bar, in discoteca, ovunque, che banalizzano l’esperienza d’amore. Una specie di esercito impegnato con impressionante dispiegamento di forze a banalizzare l’amore. Il più compatto e brulicante esercito del mondo lanciato contro un solo nemico. Miliardi di cavallette a sparare cazzate su amore dalle radio, su internet, sui giornali, sui social e da qualunque buco si possa dire qualcosa. I peggiori sono i pettegoli, coloro che pretendono di leggere e giudicare banalmente gli amori degli altri. Esseri spregevoli, vesciche purulente di veleno. La banalizzazione dell’amore sembra il principale sport mondiale. Ma perché? Non è che fa paura parlarne seriamente? Eppure, non è quel che si desidera fare?
14,00

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