Le Lettere
Il metodo del «Metodo». Il manoscritto perduto
Edgar Morin
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2025
pagine: 450
Temporaneamente smarrito, Morin l’ha ritrovato solo dopo aver completato il percorso epistemologico nei sei volumi che oggi sono dei classici del pensiero contemporaneo. “Il metodo del metodo”, per la sua storia, come tutti i volumi de “Il metodo” e in maniera più incisiva rispetto a tutti gli altri, contiene tutte le dimensioni costitutive dell’intera opera. Non è la conclusione dei primi due né l’anticipazione degli altri quattro. Si tratta, piuttosto, di un volume reliante, che tesse insieme e articola, in maniera organica, le parti che lo precedono e quelle che lo seguono. L’emergenza della physis e della vita, a tutti i livelli, impone di ripensare l’organizzazione della conoscenza a partire dal radicamento reciproco del soggetto e dell’oggetto, e dalla loro interazione con l’ambiente, con il mondo. È questo l’orizzonte in cui si muove il percorso che traccia un cammino che si propone non di completarsi ma, costantemente, di ricominciare.
Noi ci ricorderemo. Vent'anni di amicizia con Leonardo Sciascia
Nino De Vita
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2025
pagine: 170
Nino De Vita, poeta, scrittore e componente della Fondazione Leonardo Sciascia, ha conosciuto Sciascia a casa di Enzo Sellerio a Palermo nel 1969. Da quell’incontro, per i successivi vent’anni, è scaturito un legame intenso durato fino alla scomparsa di Sciascia nel novembre del 1989. Noi ci ricorderemo è un libro scritto in onore della memoria di Leonardo Sciascia, una raccolta di episodi inediti che si sbrogliano attraverso un’amicizia, uno stretto legame di vicinanza in cui affiora il ritratto non dello scrittore, ma soprattutto dell’uomo con i suoi silenzi, la sua tenerezza e le sue paure, finanche il tormento vissuto negli ultimi mesi prima di morire. Mischiandosi con i ricordi, emerge un ritratto della Sicilia e di Palermo, animate dai grandi scrittori e intellettuali, amici di Sciascia, come Gesualdo Bufalino, Vincenzo Consolo ed Enzo Sellerio, e al contempo segnate per sempre dai delitti mafiosi di quella stagione così remota e così vicina.
Anne Sexton. Una vita
Diane Wood Middlebrook
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2025
pagine: 466
Anne Sexton è stata una poetessa dalla psicologia enigmatica e complessa e la sua opera è strettamente intrecciata a un vissuto tormentato, fatto di trasgressioni e autodisciplina, di successi pubblici e crolli privati, di innumerevoli legami sentimentali e di frequenti ricoveri in cliniche psichiatriche. Anne Sexton. Una Vita di Diane Middlebrook, unica biografia autorizzata, ha il merito di ricostruire la storia di una donna dalle molte anime: la casalinga degli anni Cinquanta, la seduttrice dall’ironia travolgente, la poetessa che, a dispetto dell’alcolismo e della malattia mentale che la portarono al suicidio nel 1974, riuscì a ottenere il premio Pulitzer e a rivoluzionare il linguaggio in versi. Una vita affascinante e piena di colpi di scena, tutta giocata sul labile confine tra creatività e distruttività. La sua poesia racconta la confusione sociale dell’essere donna, nell’America del Dopoguerra, ma soprattutto esprime un disagio interiore, ancora oggi di grande attualità. «Non leggo poesia, ma leggo Anne Sexton» ha scritto significativamente un suo ammiratore. Prefazione di Rosaria Lo Russo.
La famiglia Gentile. Lettere e fotografie 1900-1945
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2025
pagine: 1238
Della famiglia Gentile e soprattutto del filosofo Giovanni Gentile, si è scritto molto nell’ambito degli studi filosofici, della storia e delle scelte e vicende politiche, e molto c’è ancora da studiare, ma della sua vita personale, del suo essere padre, marito e nonno, è trapelato ben poco. Dopo la pubblicazione, nel 2018, delle Lettere alla fidanzata, che raccoglie la corrispondenza fra Erminia e Giovanni prima del loro matrimonio e in cui si possono rintracciare le speranze e il progetto di vita in comune che i due giovani desiderano realizzare, resta la curiosità di sapere cosa ne è stato di quel progetto e di quelle speranze, di quell’impegno a fondare una famiglia che dovesse rispecchiare le loro aspettative e i loro ideali. Questa cronaca della vita della famiglia Gentile la troviamo in questa nuova raccolta di lettere familiari che va dal 1900 al 1945. La corrispondenza dal 1900 al 1919 viene riassunta e citata nel prologo di questo volume: la nascita dei bambini, le nomine professionali, i trasferimenti sulle cattedre liceali e poi universitarie, le notizie agli amici, le malattie infettive, gli acquisti e i traslochi, le frequenze scolastiche. La prima bicicletta di Federico e il pianoforte di Teresina. I giochi avventurosi nel giardino di Villa Amato a Palermo dove i “grandi” proteggono e i “piccoli” seguono come una piccola truppa. Le vacanze al mare e le piccole gite; in breve, la vita quotidiana di una famiglia che cresce. La fittissima corrispondenza fra i genitori e i figli che va dal 1920 al 1944, invece, è stata qui trascritta senza censure né omissioni. Si tratta della testimonianza di un legame fortissimo fra i membri della famiglia, un dialogo costante che ha attraversato tutti i passaggi delle loro vite, da quelli felici a quelli difficili. Le lettere che i genitori e i sei figli si sono scambiati a partire dagli anni Venti, e che sono state amorosamente conservate e fatte circolare fra i figli da Erminia Gentile, moglie del filosofo, sono infatti lo specchio di un ventennio di cambiamenti e di fervore politico in Italia, a cui fa da contrappunto un ventennio di vicende familiari: il lavoro, gli studi, le vacanze, le raccomandazioni, le amicizie e gli amori, le espressioni di affetto e vicinanza. Scritte su tutte le carte intestate di casa, lettere, cartoline e biglietti diventano così il filo conduttore che collega i membri della famiglia nei vari passaggi delle loro vite attraversando i confini geografici, tenendo uniti genitori e figli e mostrando l’affetto e la grande solidarietà reciproca che li ha sempre uniti, nonostante le distanze. Vengono alla luce, così, le caratteristiche di tutti i membri della famiglia: la mamma Erminia, che dipinge dettagli di vita quotidiana pieni di colore e che si preoccupa di tenere tutti al corrente di quel che succede in casa; Giovanni sr., instancabile nel lavoro e nell’organizzazione culturale ma mai indifferente e anzi pieno di attenzioni e di consigli nei confronti di ciascun figlio; e poi i figli: Teresina, Federico, Gaetano e Giovannino, Benedetto, e Fortunato: ognuno preso prima dai propri studi, poi dal lavoro e infine dalla costruzione delle proprie famiglie e dalla guerra. La corrispondenza familiare è quasi un rifugio emotivo: le lettere diventano un modo di condividere le difficoltà e di sostenersi a vicenda attraverso le parole, di sentire le voci più care anche quando non è possibile essere vicini. La raccolta si conclude con gli anni Quaranta, quando le lettere diventano cronache di tempi difficili: la guerra mette a rischio molta parte delle certezze di tutti e in particolare Federico Gentile scrive prima dal fronte e poi da prigioniero. Ma mentre i timbri postali testimoniano la distanza tra i fronti di guerra e le mura domestiche, le parole scritte mantengono viva la speranza e la vicinanza e la certezza di poter trovare nella famiglia quel porto sicuro in cui ricevere sempre conforto e sostegno.
Il fiume sacro. Dieci anni nella poesia di Roberto Mussapi (1900-2000)
Ettore Canepa
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2010
pagine: 160
L'odore della camomilla. La grande sfida delle erbe al sistema salute
Fabio Firenzuoli
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2025
pagine: 182
L’'odore della camomilla ripercorre per la prima volta la storia della Fitoterapia in Italia attraverso quella personale e professionale di chi l’ha vissuta in prima persona. Ricco di aneddoti e curiosità, il testo è un affascinante excursus che racconta la storia di un innamoramento che coinvolge in primis l’autore che scopre quasi per caso la possibilità di curare i propri pazienti con le erbe per poi traghettarle all’interno del “sistema”, sfidando e affrontando pregiudizi e diffidenze. Un testo con un’ampia ricognizione di quella che a tutti gli effetti è stata e continua a essere una vera rivoluzione nel settore delle erbe. Una sfida che parte da lontano e arriva, grazie a Fabio Firenzuoli, anche in Italia e in Toscana in particolare. Un vero e proprio «Rinascimento verde», iniziato con la riscoperta delle erbe medicinali e dei loro estratti, e la consacrazione della Fitoterapia all’interno della Medicina. Un lungo percorso dedicato alla ricerca e innovazione in Fitoterapia e Fitovigilanza. Fare Fitoterapia significa prima di tutto amore per la disciplina, amore per la medicina, amore per il paziente, immedesimarsi in lui, nelle sue necessità e trovare sempre la preparazione giusta con le piante giuste per lui, in quel momento. Servono le conoscenze e le competenze, ma serve anche un sentimento di amorevole compenetrazione senza il quale non si arriva alla creazione del galenico fatto appositamente per lui. Un libro fondamentale per chiunque sia appassionato all’uso medico delle erbe. Un testo che mancava, destinato diventare una pietra miliare nella storia della Fitoterapia, non solo italiana.
Canti. Testo nederlandese medio a fronte
Hadewijch
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2025
pagine: 458
Intorno al 1250, nel ducato del Brabante, Hadewijch compone quarantacinque Liederen, Canti, un testo di grande rilevanza della mistica renano-fiamminga o renano-brabantina. I Canti sono la prima, vera, grande opera poetica della letteratura in lingua nederlandese. Di lei, forse una beghina, sappiamo pochissimo ma questi straordinari versi, destinati a essere cantati, se da un lato si inseriscono nella tradizione della mistica dell’amore dei movimenti religiosi femminili, sorta in Francia nel XIII secolo, dall’altro svelano un unicum straordinario, per spiritualità e poesia, di erudizione, profondità, vena poetica, originalità ed empatia. Hadewijch si propone, con ardore, libertà espressiva e spirito critico, come umile guida spirituale, legge le Scritture in luoghi pubblici e scrive in volgare in un mondo in cui tali argomenti erano dibattuti solo da uomini ed esposti in latino, per condurre le sue amiche nella fede verso l’unione con Dio.
Mistica e poesia nella prosa di María Zambrano. Sui «Chiari del bosco»
Francesco Roat
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2025
pagine: 160
Questo saggio si incentra sul capolavoro María Zambrano, “Chiari del bosco”, che è forse l’espressione più alta e matura del suo itinerario spirituale e intellettuale. Un testo che è al tempo stesso riflessione in prosa, poesia, e testimonianza mistica. In esso la Zambrano riprende l’idea heideggeriana della Lichtung: la radura che consente all’essere di mostrarsi. Tuttavia i chiari non sono semplici spazi in cui si manifesta l’essere, ma momenti di grazia, apparizioni che l’anima coglie nell’attesa e nell’abbandono. Chiari del bosco non è un’opera accademica: non argomenta, piuttosto sussurra e allude. Quella della pensatrice spagnola è una filosofia che non si impone alla mente, ma si palesa come una voce interiore, fatta di intuizioni, metafore e immagini folgoranti. Zambrano parla di una ragion poetica: forma di sapere che non rinuncia alla verità, ma la cerca attraverso la meditazione e il sentire. Il soggetto che indaga non è, qui, l’io razionale, ma un pellegrino dello spirito.
Esercitarsi a morire. Mistica e filosofia
Marco Vannini
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2025
«Esercitarsi a morire» è la definizione platonica della filosofia, vita da condursi nel sempre rinnovato distacco dalle passioni, in modo che l’intelligenza si liberi da ogni condizionamento e possa muoversi verso la celeste «pianura della verità». I cristiani dei primi secoli riconobbero in questo la coincidenza con l’appello evangelico alla rinuncia a sé stesso, il distacco più radicale, ovvero a quella «morte» da cui proviene la nuova vita, tanto che Agostino – ad esempio – non esita a dire che filosofia e cristianesimo sono la stessa cosa. Questa consapevolezza si è quasi del tutto perduta nei secoli, dal momento che la filosofia ha cessato di essere una pratica di vita e il cristianesimo è diventato una credenza, ma si è comunque mantenuta in quella tradizione spirituale che – da Eckhart ad Angelus Silesius, da Margherita Porete a Simone Weil – ha accompagnato e accompagna ancora, sia pur sotterraneamente, la storia filosofica e religiosa dell’Occidente. Riportare alla luce questa tradizione, anima della filosofia e insieme del cristianesimo, sottolineando così il carattere razionale della mistica e distinguendola dalla mistificazione, è ciò che tenta il presente libro.
Si salvi chi può? Rinascita o morte della sanità per tutti
Renzo Berti, Ilaria Ulivelli
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2025
La sanità pubblica italiana, una delle più grandi conquiste sociali degli anni Settanta, sta morendo. Un sistema che era tra le eccellenze europee, preso a modello, oggi lascia indietro i più deboli. Chi ha meno paga di più per ciò che lo Stato non è più in grado di offrire. E così sempre più persone rinunciano a curarsi perché non possono permetterselo. Una deriva silenziosa che aumenta disuguaglianze e ingiustizie. Si salvi chi può? è un’analisi approfondita sulle crepe del sistema sanitario nazionale, scritta da Renzo Berti, medico del servizio sanitario pubblico, con la collaborazione dei giornalisti Luigi Caroppo, Ilaria Ulivelli e Stefano Vetusti. Una testimonianza diretta, uno sguardo lucido con i riflettori puntati sul caso toscano: un tempo modello da imitare, oggi banco di prova per immaginare una sanità capace di rinascere. Questo libro entra in gioco anche per proporre un sistema diverso in cui pubblico e privato si compenetrano su basi nuove, con qualche condivisione e con un’attenzione assoluta all’efficienza e al senso universalistico. Perché curarsi non può essere un lusso. E il diritto alla salute non deve diventare un ricordo, deve essere realtà per tutti. Introduzione di Sergio Givone. Prefazione di Giuseppe Remuzzi.
Donne in poesia. Per una mappa della poesia europea contemporanea
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2025
pagine: 676
Nei saggi raccolti in questo volume, studiose e studiosi specialisti di diverse tradizioni linguistiche e letterarie - portoghese, spagnola, italiana, greca, inglese, francese, tedesca, polacca, romena, ucraina, russa - hanno inteso approfondire i contesti e i campi culturali di riferimento per una ricognizione preliminare delle più significative voci poetiche femminili. Fine comune è quello di disegnare una nuova mappatura al femminile della poesia contemporanea europea con un ampio ventaglio di indirizzi: incroci e passaggi; questioni di genere e identitarie coinvolte; temi e motivi (individuazione di nuclei tematici ricorrenti o trasversali); traduzioni e tradizioni (attenzione al ruolo della traduzione e al confronto con i classici della tradizione); diffusione delle opere considerate; forme e generi (indagine delle soluzioni formali adottate e delle interferenze con altri codici artistici, anche in ambito performativo). Attraverso l'approfondimento critico-interpretativo delle opere di poesia, comprese quelle ancora trascurate o poco visibili, e quindi un ripensamento del concetto stesso di “canone”, il libro intende quindi inserirsi in un processo già ampiamente in corso di decostruzione di alcuni stereotipi, se non proprio pregiudizi, storico-critici relativi alla presenza della scrittura di donne nella poesia europea, non solo mettendone in luce la ormai evidente dominanza nel panorama contemporaneo, ma anche sottolineando le interconnessioni e i passaggi (a tutti i livelli: da quello linguistico a quello relativo ai generi e alle identità) che ne determinano l'attuale ricchezza e varietà, sia negli specifici ambiti linguistico-nazionali che a livello più ampio nel contesto del polisistema europeo.
Orazioni politiche
Francesco Petrarca
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2025
pagine: 194
Benché prediligesse la solitudine e l’otium, Petrarca partecipò talora in prima persona alla politica del tempo: in più occasioni gli fu infatti affidato l’incarico di oratore ufficiale in ambasciate e delicate missioni diplomatiche. Il calamo e la sapienza letteraria diedero allora prova di abile eloquenza politica. Questa attività, invero poco gradita, è documentata da quattro orazioni pervenute fino a noi, risalenti al periodo milanese al servizio dei Visconti: l’arringa pronunciata nei primi mesi del 1354 dinanzi al Doge e al Consiglio per esortare Venezia alla pace nel decennale conflitto con Genova; il sermo declamato nel giugno 1358 dinanzi al popolo di Novara e a Galeazzo II Visconti in cui, a nome del signore di Milano, prometteva misericordia e sollevava i cittadini terrorizzati e ammutoliti dall’accusa di perfidia e ribellione; il discorso a Parigi del gennaio 1361 dinanzi al re di Francia Giovanni il Buono, in cui si congratula per la liberazione dopo quattro anni di detenzione in Inghilterra. È giunta infine solo in un tardo volgarizzamento l’arringa tenuta a Milano nell’ottobre del 1354 durante la cerimonia in cui, dopo la morte di Giovanni Visconti, le insegne del signorile erano consegnate ai tre nipoti, Matteo II, Galeazzo II e Bernabò.

