Garzanti: I grandi libri
Enrico VI. Testo inglese a fronte. Volume Vol. 2
William Shakespeare
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2021
pagine: 336
Nella seconda parte della trilogia dell' Enrico VI (1590-92) la nazione inglese precipita definitivamente nel caos. Persa la Francia, non resta alla nobiltà che spartirsi il suolo della madrepatria. Il dramma si apre con il fastoso matrimonio tra il giovane sovrano e Margherita d'Angiò (1445), e si chiude, dieci anni dopo, con la débacle delle forze reali di fronte agli yorkisti nella prima battaglia di Saint Albans. Dopo la morte violenta del saggio duca di Gloucester, zio di Enrico VI, figura paterna che aveva cercato di pilotare la rotta dello stato in difesa del debole sovrano, Riccardo di York esce finalmente allo scoperto, reclamando la corona per sé e per i figli. Divampa la lotta fratricida tra gli York e i Lancaster, entrambi discendenti dal ceppo dei Plantageneti, passata alla storia come Guerra delle due Rose: una guerra dove non esistono vincitori definitivi, dove tradimenti e voltafaccia stravolgono le alleanze, dove i campi di battaglia assomigliano a mattatoi, una festa di sangue in cui a regnare sovrana è la violenza più cieca e forsennata. Introduzione di Nemi D'Agostino.
Enrico VI. Testo inglese a fronte. Volume Vol. 3
William Shakespeare
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2021
pagine: 320
La terza parte della trilogia dell' Enrico VI (1590-92) muove dai postumi della battaglia di Saint Albans, in cui il re è stato sequestrato dai nemici, ripercorre la fase dell'accordo temporaneo fra le due dinastie nobiliari, che ha tenuto Enrico sul trono ma ha consegnato la successione alla famiglia York, e accompagna il lettore sul campo delle grandi e decisive battaglie della Guerra delle due Rose: quella di Wakefield (1460), dove Riccardo di York, a un passo dalla corona, viene catturato e ucciso dalla terribile nemica Margherita d'Angiò, moglie di Enrico vi e ultimo baluardo contro le pretese dinastiche degli York; e quella di Tewkesbury (1471), nella quale Enrico VI è definitivamente sconfitto da Riccardo di Gloucester. Piombata nell'anarchia, l'Inghilterra scivola inarrestabile verso la tirannide dello spietato Riccardo III, figura deforme e diabolica generata dalla guerra civile che giganteggia nell'ultima parte del dramma, mettendo in ombra la docile e rassegnata personalità di Enrico vi, e già incarna l' homo novus rinascimentale, l'ideologia del potere regale assoluto libero da ogni vincolo etico. Introduzione di Nemi D'Agostino.
L'eresiarca & c.
Guillaume Apollinaire
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 2021
pagine: 176
L'"eresiarca" che dà il titolo a questa raccolta pubblicata nel 1910 è padre Benedetto Orfei, prete di Alessandria che, colpito dal parallelismo fra i tre crocifissi sul Golgota e le persone della Trinità, si convince che il Padre e lo Spirito Santo si siano incarnati nei due ladroni. È il prototipo dei tanti personaggi eccentrici e irriverenti che popolano questi racconti fantastici. Diversi per soggetto, atmosfera e tono, sono accomunati dal tema religioso e dal gusto per la parodia, per il gioco letterario, per l'erudizione bizzarra. Attingendo agli episodi più singolari delle Scritture - da Salomè a Simon Mago - come al folclore e alle leggende popolari, Apollinaire spazia da Praga, dove l'ebreo errante si reincarna in un anonimo passante, alla Roma papalina, nei cui santuari imperversano spericolati dibattiti teologici. Uno stravagante carosello di falsi Messia e veri eretici, ciarlatani e ministri di Dio percorre queste pagine dove i miracoli si rivelano sacrilegi, mentre peccatori e santi, criminali e martiri si scambiano continuamente i ruoli. Introduzione di Sergio Zoppi.
Vita di Coriolano-Vita di Alcibiade. Testo greco a fronte
Plutarco
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 2021
pagine: 256
In questa coppia di Vite parallele (105-115 d.C.) Plutarco mette a confronto due "camaleonti" della politica di età classica: il romano Coriolano che, esiliato da Roma per il suo autoritarismo, trova rifugio presso i nemici volsci e si pone alla loro guida contro gli ex concittadini, e il greco Alcibiade, discepolo di Socrate, paladino di Atene, disertore a Sparta e infine di nuovo coinvolto nelle sfortunate sorti ateniesi al termine della guerra del Peloponneso. Tanto Coriolano quanto Alcibiade rappresentano il paradigma di individui di talento non comune, ma destinati a una sorte disastrosa per sé stessi e per la loro patria: nel primo, la ricerca implacabile dell'onore e della gloria scatena rancori che ne provocano la caduta; nel secondo, lo stile di vita audace e trasgressivo alimenta una reputazione che si rivela distruttiva - come scrive Plutarco «mai nessuno fu rovinato dalla propria fama quanto Alcibiade». A rendere interessanti queste due figure agli occhi dello storico non sono i vizi in sé, ma il modo in cui un potenziale fattore di successo si è trasformato in causa di fallimento. E la lezione che il moralista sembra volerci impartire è che persino una natura nobile e grande ha bisogno di disciplina. Prefazione di Christopher Brendan Reginald Pelling.
La luna e i falò
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2021
pagine: 352
Nella vicenda di Anguilla, che dopo la Liberazione fa ritorno dall'America nelle Langhe, s'intrecciano e si sovrappongono fino a confondersi passato e presente, storia pubblica e storia privata, narrazione e autobiografia. Il suo viaggio è prima di tutto - osserva Massimo Schilirò - un «pellegrinaggio sentimentale», un «rito»; ma il paese che Anguilla ritrova è un luogo diverso da quello che ha lasciato vent'anni prima: i noccioli della sua infanzia sono stati abbattuti, e la vecchia casa in cui è cresciuto è ora abitata da una famiglia che non è la sua. Su questo mutamento, doloroso e irreversibile, si misura il dramma del protagonista: è il dramma della perdita, dell'esclusione e della solitudine, di uno spaesamento e di una nostalgia che caricano la sua esperienza individuale di un significato cosmico e universale. Pubblicato nel 1950, "La luna e i falò" è l'ultimo e il più celebre romanzo di Cesare Pavese. Appendice critica di Federico Musardo.
Prima che il gallo canti: Il carcere-La casa in collina
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2021
pagine: 656
Apparso alla fine del 1948, "Prima che il gallo canti" fu per Cesare Pavese il libro della consacrazione. Di certo i due romanzi che lo compongono, scritti a distanza di quasi dieci anni, rappresentarono per lo scrittore uno snodo doloroso. Se infatti "Il carcere" trasfigura l'esperienza del suo confino in Calabria, La casa in collina affronta invece la grande pagina bianca della sua vita: la mancata partecipazione alla Resistenza, proprio mentre alcuni dei suoi amici più cari morivano nella lotta antifascista. Come Gabriele Pedullà mette in luce in questa edizione riccamente commentata, non è però solo in chiave autobiografica che tali pagine vanno lette. Più che fare i conti con le proprie viltà, Pavese si era prefisso di ricostruire dall'interno - alla Dostoevskij - un tipo psicologico sgradevole ed estremamente difficile da mettere a fuoco: quello dell'ignavo che mentre il mondo brucia sceglie di non schierarsi. Memoriale inaffidabile di un uomo del "rancore" alla perenne ricerca di un alibi, "La casa in collina" offre così al lettore un viaggio nei tormenti della coscienza moderna. Appendice critica di Federico Musardo.
Dedalus. Ritratto dell'artista da giovane. Con testo originale a fronte
James Joyce
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2021
pagine: 640
Scritto in un periodo di oltre dieci anni e definito da Ezra Pound «una tappa indelebile della letteratura», Ritratto dell'artista da giovane è più di un semplice romanzo. È un'autobiografia - un autoritratto, potremmo dire - in cui l'autore tuttavia prende le distanze da sé per narrare, dall'infanzia all'età matura, la vita del suo alter ego Stephen Dedalus. L'esistenza interiore del protagonista assume in questa personale epopea una dimensione universale: il continuo alternarsi di trionfi e fallimenti, la graduale presa di coscienza di sé stesso e del mondo riflettono infatti l'esperienza, le intime tortuosità e il dramma personale di ogni artista. Introduzione di Nemi D'Agostino.
Trilogia della libertà: Omaggio alla Catalogna-La fattoria degli animali-1984
George Orwell
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 2021
pagine: 736
Sotto il titolo "Trilogia della libertà" questo volume raccoglie le tre opere fondamentali in cui George Orwell realizza fino in fondo quella fusione tra letteratura e politica che è per lui, come osserva Pierluigi Battista nella prefazione, il «più potente e più affilato modo di vedere le cose». In Omaggio alla Catalogna Orwell racconta una guerra civile dentro un'altra guerra civile, descrivendo l'effervescenza e le illusioni rivoluzionarie di Barcellona prima che cada la mannaia stalinista. La fattoria degli animali dimostra con efficacia come le rivoluzioni possano degenerare in una dittatura oligarchica feroce e ingiusta. In 1984 prende forma l'incubo di angoscia, paura e tormento che un regime di terrore induce nelle sue vittime. Grazie a questi tre romanzi Orwell riesce a rappresentare il senso ultimo dell'esperienza totalitaria e a innalzare un insuperato monumento alla libertà e all'onestà intellettuale. Prefazione di Pierluigi Battista.
Bouvard e Pécuchet
Gustave Flaubert
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 320
Bouvard, svagato e generoso, è vedovo e senza figli; Pécuchet, più introverso e riservato, è scapolo. Entrambi copisti, si conoscono per caso e sull'onda di un'istintiva, reciproca simpatia decidono di cambiare vita, stanchi della loro mediocre routine. Quando Bouvard riceve una cospicua eredità, i due si ritirano insieme in campagna dove con entusiasmo da neofiti e zelo instancabile si cimentano nei più svariati campi dello scibile umano - dall'agricoltura al magnetismo, dall'archeologia allo spiritismo alla pedagogia - alternando allo studio maldestri tentativi di sperimentazione destinati a sicuro fallimento. La redenzione che i due patetici dilettanti con disarmante candore si aspettavano dai libri e dalla conoscenza lascia via via il posto alla delusione e alla consapevolezza della vanità di ogni sapere di fronte al caos del mondo. Rimasto incompiuto e pubblicato postumo nel 1881, "Bouvard e Pécuchet" è l'antiromanzo di Flaubert: un monumento ironico e amaro alla stupidità umana, ma anche il «libro delle vendette», in cui attraverso i «suoi due idioti» il grande scrittore francese mette in atto un sistematico svuotamento di senso della cultura borghese e dei suoi miti che sembra anticipare Beckett, Ionesco e Kraus. Introduzione di Bruno Nacci.
Rime e lettere. Scritti letterari
Raffaello Sanzio
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 256
Di Raffaello Sanzio sono fortunatamente sopravvissute, oltre alle opere pittoriche che lo hanno reso celebre, anche alcune lettere e poesie in forma di sonetto. Si tratta di documenti di estremo interesse, che permettono di osservare sotto una nuova luce la figura e l'attività di uno degli artisti più illustri del nostro Rinascimento, nonché le sue relazioni private e pubbliche: in particolare spiccano, tra le lettere, quelle destinate al papa Leone X e all'umanista Baldassarre Castiglione.
Storie. Testo latino a fronte
Publio Cornelio Tacito
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: LIII-592
Le "Historiae", scritte tra il 104 e il 109 d.C., abbracciano il periodo compreso fra la rivolta di Galba (69 d.C.) e la morte di Domiziano (96 d.C.), una fase convulsa della storia recente dell'impero. Cronista mai neutrale e distaccato, Tacito ha l'occhio volto al presente: vuole capire e spiegare le cause della deriva autocratica che, dall'anarchia del 69, ha condotto al regime dispotico di Domiziano. Con una scrittura tesa e incisiva e la passione civile di chi è testimone di un'autentica tragedia storica, racconta la violenta lotta tra libertas e principatus, denunciando il servilismo, l'inerzia e la decadenza morale della classe dirigente che ha abdicato al suo ruolo di baluardo delle istituzioni dello stato. Ma consapevole che un ritorno agli ideali repubblicani è ormai irrealistico, guarda con fiducia alla soluzione costituzionale di Nerva e Traiano, quella dell'optimus princeps scelto per adozione, convinto che un governo forte costituisca ormai un indispensabile strumento per salvaguardare la grandezza e l'unità dell'impero.
L'adolescente
Fëdor Dostoevskij
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 2019
pagine: 736
Scritto in prima persona, "L'adolescente" (1875) è l'autobiografia di Arkadij Dolgorukij, figlio naturale del proprietario terriero Versilov. Umiliato dai coetanei per la sua condizione di bastardo, accumula rancori e sogni di riscatto: diventare ricco quanto un Rothschild e fare del denaro uno strumento non di lusso e piacere ma di potere. È questa la grande prova cui il giovane si prepara coltivando con un durissimo tirocinio le indispensabili virtù della fermezza e della volontà, una prova che nello sviluppo della storia conoscerà cedimenti e sconfitte. Complesso e a tratti contorto, segnato da uno stile vorticoso e febbrile, il romanzo meno compreso e forse più discusso di Dostoevskij ha al centro la ricerca del padre: il padre naturale Versilov, che incarna il modello della nobiltà spirituale russa, l'unica classe secondo Dostoevskij capace di grandi prospettive ideali, e il padre putativo Makar, schietto esempio di pellegrino russo dall'animo candido, che predica con saggezza e fede purissima l'avvento di un cristianesimo autentico. Due figure luminose in un mondo caotico, in cui regnano il disordine, la confusione morale, la disgregazione della famiglia. Introduzione di Fausto Malcovati.