Passigli: LE OCCASIONI
Vite di Fernando Pessoa scritte da sé medesimo e raccolte da Paolo Collo
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2007
pagine: 85
A oltre settant'anni dalla sua morte, viene ora alla luce, come se fosse realmente affiorato dal baule dei suoi infiniti inediti, questa sorta di autobiografia di Fernando Pessoa. In realtà Paolo Collo, profondo conoscitore del grande scrittore portoghese, ha voluto ricostruire la vita, anzi le vite del poeta e dei suoi eteronimi attraverso le sue stesse pagine; e ne è scaturito un abile, sfaccettato, piacevolissimo e anche forse un po' irriverente collage che ci permette di scoprire la sua figura di bambino prodigio, di uomo innamorato, di genio postumo, di mistico pagano, di straordinario traduttore, di astrologo dilettante, di poeta plurimo, di demone sulfureo, di creatore di scrittori inesistenti, di folle disperato..., insomma, tutti i Pessoa di Pessoa.
Il flauto di vertebre. Prime poesie 1912-1916
Vladimir Majakovskij
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2007
pagine: 176
La coppa di cristallo
Bram Stoker
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2007
pagine: 83
Il nome di Bram Stoker (1847-1912) è indissolubilmente legato a uno dei romanzi più celebri di tutti i tempi, Dracula, che apparso nel 1897 ha ispirato innumerevoli adattamenti teatrali e cinematografici. Come spesso accade in questi casi, la straordinaria fama di un'opera arriva paradossalmente a offuscare le altre; tuttavia Stoker, che fu giornalista e critico teatrale per "The Evening Mail", scrisse un gran numero di romanzi e racconti, fra i quali i tre qui riuniti: "La coppa di cristallo" (1872), "Il castello del re" (1876) e "II costruttore d'ombre" (1881). Colpisce in particolare, in questi racconti, che si presentano come altrettanti apologhi su Amore e Morte - e non solo l'amore fra uomo e donna, ma anche, come nel terzo racconto, quello fra madre e figlio -, la capacità visionaria dell'autore, nonché la sua abilità nel proiettare all'interno di rappresentazioni mitiche, favolose, oniriche (quasi un aldilà della vita ricavato allegoricamente dalla vita stessa) intense e affascinanti storie di separazione e di ricongiungimento.
Storie del buon Dio
Rainer Maria Rilke
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2007
pagine: 157
Narrate ai grandi perché le ripetano ai bambini, come recita il sottotitolo, le "Storie del buon Dio" furono scritte tra il 10 e il 21 novembre 1899 e pubblicate l'anno successivo in occasione del Natale. Opera singolare nella produzione del grande poeta praghese, ma anche opera 'centrale' nella sua evoluzione, le Storie furono la prima delle sue opere in prosa che Rilke non volle disconoscere. "Il Dio delle Storie" scrive Sabrina Mori Carmignani nella prefazione" è un dio cercato, atteso, smarrito, persino dimenticato e mai posseduto", un dio che "vede, scruta, osserva, prova immensa nostalgia, ma tra lui e l'uomo tornano a frapporsi immagini di una lontananza, o di un dissidio, che lo costringe a ritrarsi sempre più nei suoi cicli". Ma non è mai vera 'assenza', tutt'altro; questo buon Dio resta insieme protagonista e 'sfondo' delle Storie: un protagonista molto discreto ma insostituibile, che sembra non comparire se non come motivazione ultima del narrare; e invece 'sfondo' onnipresente, perché la purezza di ascolto dei bambini sente quella presenza, come uno sguardo innocente e nuovo che sa ancora cogliere la freschezza del mondo e della vita.
Fiaba. Conversazioni di profughi tedeschi
Johann Wolfgang Goethe
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2006
pagine: 198
Apparse per la prima volta a puntate sulle "Horen", la rivista di Schiller, nel 1795, le Conversazioni di profughi tedeschi furono più volte accostate al Decamerone; qui, infatti, una nobile famiglia tedesca, in fuga di fronte all'incalzare dell'esercito napoleonico, inganna il tempo e l'angoscia scambiandosi fantasiosi racconti di argomento leggero: storie di fantasmi, immuni però dal gusto dell'orrido, arguti racconti morali ed una splendida favola assolutamente fantastica (Fiaba, appunto) che per la sua qualità ha avuto nel tempo una vita anche autonoma rispetto al resto dell'opera. Momento singolare nella produzione goethiana, opera anticipatrice per molti versi della cultura letteraria successiva - e si pensi alla fortuna del genere 'fantastico' negli scrittori romantici tedeschi - le Conversazioni spingono insieme, come scrive Italo Alighiero Chiusano nella prefazione, "nella direzione di un affrancamento dalle tempeste e dal disordine per arrivare ad una pacificazione interiore, ad una saggia maturità, ad un orizzonte di luce e di quiete".
Gli amanti di Kandahar
Joseph-Arthur de Gobineau
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2006
pagine: 82
Il nome di Arthur de Gobineau (1816-1882) è legato soprattutto ad uno studio molto controverso, poco scientifico e di scarsa presa sui suoi contemporanei (per esempio venne criticato dallo stesso Tocqueville, che di Gobineau era amico), ma che doveva divenire poi uno dei capisaldi del razzismo otto-novecentesco: il Saggio sulla disuguaglianza delle razze umane (1853-1855), nel quale Gobineau affermava il privilegio della razza ariana, e che dunque sarebbe arrivato, peraltro non senza interessate manipolazioni, ad influenzare le stesse teorie del nazismo. Ma Gobineau non fu solo questo. Fu innanzitutto un importante diplomatico, e, come scrittore, ha lasciato alcune opere storiche, di viaggio e di fantasia di grande rilievo. Fra queste ultime, un posto particolare hanno le Nouvelles asiatiques (1876), delle quali il racconto Gli amanti di Kandahar rappresenta forse l'espressione più alta e convincente, storia tragica in cui l'onore cavalleresco fa la parte del leone, ma insieme bellissima storia di un amore contrastato.
Il vendicatore
Thomas De Quincey
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2006
pagine: 84
Un racconto particolarmente insolito di uno scrittore sempre insolito: Thomas de Quincey (1785-1859), autore di almeno due opere che lo hanno reso celebre: le Confessioni di un mangiatore d'oppio e L'assassinio come una delle belle arti; e un racconto per certi versi agghiacciante, che ricostruisce il caso di una serie di mostruosi delitti avvenuti ai primi dell'Ottocento in una piccola città della provincia tedesca. Colpisce però, in questo racconto, non solo la maestria con cui lo scrittore svela passo passo l'orrenda trama mischiandola con una bellissima storia d'amore; ma anche la puntigliosità quasi da cronista con cui De Quincey ricostruisce l'ambiente in cui la storia si svolge, fino a svelare le tracce di un antisemitismo più o meno strisciante che doveva essere una delle prime, principali cause dell'inesorabile vendetta.
Impressioni e paesaggi
Federico García Lorca
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2006
pagine: 173
La raccolta di prose Impressioni e paesaggi è del 1918; segna dunque - se si fa eccezione per Fantasia simbolica, anch'essa in prosa, apparsa l'anno prima su rivista - l'esordio letterario di Federico Garcia Lorca, allora ventenne. Come scrive Carlo Bo nella prefazione, "le prose di Garcia Lorca sono preziose per diverse ragioni, prima fra tutte quella sull'origine della sua poesia". E in effetti, se queste prose presentano senza dubbio virtù e anche 'limiti' delle opere giovanili in genere, appare qui già molto evidente il ruolo che in seguito il mondo popolare rivestirà sempre nella sua poesia e nel suo teatro più maturi. Una partenza, dunque; e tale da svelare, come scrive ancora Bo, "le stagioni della formazione spontanea, in Lorca, del paesaggio dell'infanzia e dell'adolescenza". Altre prove, più tarde, qui riunite, concorrono a formare l'idea di questo Lorca prosatore: pensiamo alle pagine dedicate a Granada, "paradiso chiuso per molti", dove la riflessione storica e poetica s'intercala al piacere di scoprire l'anima della città agli occhi del viaggiatore non frettoloso. E ancora alle tre importanti conferenze che completano il presente volume, l'ultima delle quali - dedicata a Góngora - è forse la più esemplare messa a fuoco delle ragioni della grandezza di questo inimitabile classico spagnolo e insieme del suo intramontato magistero poetico: saggio estremo, se si vuole, anche del Lorca oratore, la cui grande voce sarà soffocata di lì a poco dalla barbarie della guerra civile.
Vita di Chopin
Franz Liszt
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2006
pagine: 238
Franz Liszt sentì suonare per la prima volta Chopin il 26 febbraio 1832 a Parigi, nel primo concerto parigino del musicista polacco e, con la straordinaria generosità e curiosità intellettuale che gli era propria, gli aprì le porte della Parigi colta, divenendone il più grande amico e protettore. Nel 1850, appena un anno dopo la morte di Chopin, uscì questo libro che, più che come una biografia, si presenta piuttosto come uno straordinario ritratto dal vero. Nessuno, del resto, meglio di Liszt avrebbe potuto capire Chopin: e non solo dal punto di vista musicale, essendo entrambi tra i principali innovatori dell'arte concertistica; ma anche dal punto di vista strettamente umano, e in questo senso la vita di Chopin è uno degli esempi più alti di quella identificazione romantica tra arte e vita che segnerà intere generazioni. Liszt si rivela così non solo, com'è naturale, eccellente critico musicale, ma anche finissimo e attento testimone della straordinaria storia d'amore che legò Chopin a George Sand, offrendo un ritratto a tutto tondo anche di questa splendida figura di donna e del suo tormentato rapporto con il grande musicista.
Erostrato o la ricerca dell'immortalità
Fernando Pessoa
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2006
pagine: 126
"Troverò ben io il modo di farvi attoniti, o stolti; dovrete ripetere in perpetuo il mio nome. Se per oneste imprese mi ricusaste la fama, vi sforzerò darmela per sempre con una trista". Così Alessandro Verri faceva parlare il povero Erostrato, che nel 356 avanti Cristo appiccò le fiamme al tempio di Artemide a Efeso, nel tentativo di immortalare - con la distruzione di una delle sette meraviglie del mondo - il proprio oscuro nome. E con il nome di Erostrato per titolo, appunto, Fernando Pessoa compone un saggio per cercare di definire ciò che non gli riuscì mai in vita: la celebrità. Lui - e i suoi innumerevoli eteronimi - scrittore e poeta assolutamente 'postumo', destinato alla notorietà solo molti anni dopo la sua morte, creatore di miti, lui, che sognava il Premio Nobel e il Quinto Impero, cercherà con questo testo squisitamente letterario - in compagnia di Carlyle e Browne, di Milton e Shakespeare - di sistematizzare e di dare una logica a quell'impalpabile e bizzarro fenomeno che si chiama Fama.
Piccolo. Anche i conigli hanno un'anima
Renzo Cassigoli
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2006
pagine: 70
Quella che si racconta in queste pagine è la storia di 'Piccolo', un coniglietto nano, arrivato il 27 aprile del 2001 a casa dell'Umano. L'Umano l'aveva visto la mattina stessa che aveva sepolto Piccolo primo, l'amato coniglietto nano di nove anni, morto ormai mezzo cieco. Quello che ora teneva in mano era il suo clone, uguale in ogni aspetto, solo più piccino. Accolto come un dono, per quattro anni ha vissuto e giocato insieme all'Umano, dando e ricevendo tanto affetto. Se è vero, secondo la concezione socratica, che l'anima è la sede del pensiero, della memoria, della capacità di provare emozioni, gioia e dolore, allora è sicuro che anche i conigli hanno un'anima.