Narrativa classica (prima del 1945)
Wuthering Heights-Cime tempestose. Testo inglese a fronte
Emily Brontë
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 720
Unico romanzo di Emily Brontë, pubblicato nel 1847, "Cime tempestose" narra la passione di Heathcliff, trovatello orgoglioso e ribelle, per Catherine, legata a lui da un sentimento che non le dà pace neppure dopo il matrimonio con il ricco Edgar Linton. Attorno a questo nucleo centrale si costruisce un romanzo d'amore che via via si rivela una tormentata vicenda di vendetta. Le deserte e ventose lande dello Yorkshire, le sue brughiere aspre e selvagge sono l'indimenticabile sfondo di una storia in cui si fondono le suggestioni delle grandi tragedie shakespeariane e il clima romantico ottocentesco. Nella temperie di esasperata sensibilità tipica del Romanticismo, "Cime tempestose" si segnala per la finezza del disegno psicologico e per un senso di commossa interiorità che sembra precorrere alcune tra le più mature conquiste del romanzo inglese del primo Novecento come i capolavori di Joyce e Virginia Woolf.
Romanzi. Volume Vol. 2/1
Luigi Pirandello
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 432
Questa edizione del capolavoro pirandelliano presenta il testo della princeps pubblicato nel 1904 sulla «Nuova Antologia» e offre una innovativa lettura critico-ermeneutica del romanzo alla luce degli strumenti della lessicografia e della variantistica. Inoltre, grazie anche all'esame capillare dell'autografo (Ms. Ital. 83), viene ricostruita per la prima volta in modo sistematico l'evoluzione linguistica e stilistica del Mattia Pascal, dalla princeps alla ne varietur Bemporad 1921.
Addio alle armi
Ernest Hemingway
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 336
Un giovane ufficiale americano, Frederic Henry, è addetto al trasporto dei feriti sul fronte italiano della Prima guerra mondiale. Travolto con altri autisti di ambulanze della Croce Rossa dalla rotta di Caporetto, fugge rocambolescamente inseguito dalla Polizia militare e riesce a raggiungere Catherine Barkley, la crocerossina di cui è innamorato. Ma la loro felicità sarà di breve durata. Ispirato all'esperienza reale dello scrittore, romanzo tra i più amati della letteratura di ogni epoca, "Addio alle armi" contiene una vibrante condanna della disumanità della guerra e un'amara riflessione sulla precarietà della vita e dei sentimenti. E, al tempo stesso, rappresenta un celebre esempio di stile hemingwayano e della sua «illusione di estrema naturalezza» che questa nuova versione riesce magistralmente a ricostruire. «Tradurre Hemingway» afferma infatti Silvia Pareschi «è come praticare uno sport estremo, di quelli che piacevano a lui. Occorre un'attenzione ossessiva a ogni minimo dettaglio; occorre saper cogliere tutto quel che si trova sotto il famoso iceberg e assorbirlo nel testo pur mantenendolo sommerso. È una lotta corpo a corpo, un incontro di pugilato con una lingua che va domata senza torcerle neppure un capello, che va rispettata fino alla venerazione ma senza mai permetterle di intimidirci. Per poi scoprire, alla fine, che quel testo che credevamo di poter domare ci ha trascinati negli abissi della sua complessità mascherata da sobria semplicità, e ci ha inesorabilmente, irresistibilmente sedotti.»
La fuga di Benjamin Lerner
Israel Joshua Singer
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2025
pagine: 256
Prima guerra mondiale, Varsavia. Benjamin Lerner, giovane soldato ebreo dell'esercito imperiale russo, decide di disertare. Si rifugia dallo zio reb Baruch Joseph, a sua volta profugo da uno shtetl occupato dai cosacchi. Nel misero appartamento di Baruch, vivono anche la moglie Toybele e la figlia Gitta. Benjamin e Gitta finiranno per innamorarsi e per lasciarsi convincere da un ricco ufficiale ebreo a seguirlo in una comune che vuole creare nella sua tenuta in Russia – progetto che tuttavia fallirà nel peggiore dei modi. I.J. Singer non si smentisce e mette insieme scene succose e divertenti, sulla scia della migliore letteratura ebraica. E la litigiosità, non solo comica, che caratterizza tutti i personaggi, prepara il lettore al fallimento della comune utopica che sembrava l'unica possibilità di una vita migliore per tutti.
Chéri
Colette
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2025
pagine: 192
Per Léa de Lonval, cinquantenne ricca e ancora avvenente del demimonde parigino, Frédéric Peloux, per tutti Chéri, è una promessa di felicità. Questo giovane indolente e viziato che ha la metà dei suoi anni, una bellezza da efebo e modi arroganti e capricciosi, è da tempo il suo amante e la sua sola ragione di vita. Ma la passione ha sempre di più un sapore amaro: conscia dell'impietoso passare del tempo, Léa sa che Chéri è stato l'unico, vero grande amore della sua vita, ma anche l'ultimo, e che dovrà rinunciare per sempre al giovane, promesso sposo a una diciottenne per un matrimonio di interesse. Dopo il naufragio della relazione, Léa, donna solida e indipendente, tenterà di costruirsi una vecchiaia consapevole, mentre Chéri, eterno adolescente prigioniero del proprio patetico narcisismo, condannerà sé stesso a un'esistenza infelice e priva di senso. Dramma governato dal tempo e dal denaro, scritto di getto nel 1919 e pubblicato nel 1920, Chéri è il romanzo che ha consacrato Colette, la sua scrittura limpida e precisa, senza cedimenti e ridondanze, la sua impareggiabile capacità di esplorare l'universo della sensualità femminile, di raccontare, come scrisse André Gide, «i segreti meno confessabili della carne».
La festa
Margaret Kennedy
Libro: Libro in brossura
editore: Astoria
anno edizione: 2025
pagine: 368
Cornovaglia, estate 1947. In riva al mare, sotto una gigantesca scogliera, sorge il piccolo, decrepito Pendizack Manor Hotel. O, meglio, sorgeva: nonostante gli allarmi delle autorità e gli evidenti segni premonitori, infatti, la scogliera è crollata, seppellendo l'albergo e ben sette dei suoi ospiti. Ma chi sono, questi sette? I “cattivi”, che sembrano proprio l'incarnazione dei sette peccati capitali, oppure i “buoni”, quelli ingenui o sprovveduti? E si è trattato davvero di un tragico incidente o di qualcosa di più sinistro? Per scoprirlo, bisogna ripercorrere gli eventi della settimana che ha preceduto il disastro, incontrando a una a una le persone che si trovavano nell'hotel, un gruppo eclettico e pittoresco in cui oscuri segreti si mescolano con amori spensierati, e inenarrabili nefandezze con la più pura innocenza… In questo geniale romanzo a chiave, Margaret Kennedy unisce il senso della suspense di Agatha Christie con le atmosfere inquiete di Henry James e la profondità psicologica di Daphne du Maurier, per creare un intreccio che sovverte tutte le aspettative e cattura fino all'ultima pagina.
Il mistero di Edwin Drood
Charles Dickens
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 384
Un sentimento di oscurità maligna aleggia sulla cittadina di Cloisterham, con la sua antica cattedrale dalla massiccia torre quadrata dove il maestro del coro, John Jasper, insegna canto alle fanciulle educate nella vicina Casa delle Monache. Tra loro, la graziosa Rosa Bud, per la quale l'oppiomane Jasper nutre una passione ossessiva. Ma Rosa è promessa fin dall'infanzia a Edwin Drood, il nipote di Jasper rimasto orfano e affidato alle sue cure. Folle di gelosia, il maestro di musica arriva a meditare l'assassinio del pupillo, quando la scomparsa del giovane, la mattina di Natale, rimette in discussione ogni cosa. Che fine ha fatto Drood? È fuggito o è morto? E del suo corpo che ne è stato? Ultimo romanzo di Dickens, Il mistero di Edwin Drood (1870) riprende gli stilemi della detective story e del racconto sensazionalistico per narrare una vicenda permeata da un senso di dissoluzione e decadenza. In un'Inghilterra lugubre e allucinata, tra fumerie d'oppio e personaggi ambigui, lo scrittore dà forma alla visione amara dell'esistenza che caratterizza i suoi ultimi anni, sondando, nella ricerca del destino di Edwin Drood, il mistero più grande di tutti: il "cuore di tenebra" nascosto al fondo dell'animo di ciascun essere umano. Rimasto incompiuto per la morte dell'autore, Il mistero di Edwin Drood unisce il fascino di una trama fitta di segreti all'interrogativo sul possibile finale, che Saverio Tomaiuolo prova a ricostruire sulla base di testimonianze coeve e delle illustrazioni, qui riportate per la prima volta in un'edizione italiana, realizzate da Luke Fildes seguendo le indicazioni dell'autore.
La signora Berta Garlan
Arthur Schnitzler
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2025
pagine: 252
"La signora Berta Garlan" è un raffinato e dolente romanzo del 1900, la cui prosa elegantissima è qui sapientemente restituita dalla nuova traduzione di Renata Colorni. La figura della protagonista è ispirata a Franziska Reich, "amore di gioventù" dello stesso Schnitzler, come lui ha raccontato nel Diario. La vicenda, ricca di personaggi drammatici e situazioni fosche e complesse, si sviluppa in dodici giorni della fine dell'Ottocento ed è ambientata, con passaggi rapidi e febbrili pennellate, ora nella piccola città della provincia austriaca dove vive Berta, giovane vedova con bambino costretta a una triste e convenzionale routine, ora a Vienna, città della musica, della bellezza e del desiderio: qui Berta mette in scena l'illusione di poter rivivere l'emozione e l'incanto, ma soprattutto la "vertigine" del suo lontano e mai dimenticato amore adolescenziale per un compagno di Conservatorio, ora celebre violinista. L'uomo è superficiale, narciso, crudele, e dunque non esita a blandire e ingannare Berta, per poi eclissarsi e liquidarla in un amen. Accade così che, pur nel suo immenso smarrimento, Berta sia indotta "a pensare", come osserva Vittorio Lingiardi nella sua illuminante postfazione, ovvero a rendersi conto di quell'"ingiustizia inaudita che governa il mondo" e che direttamente rimanda all'ignoranza maschile della soggettività femminile e della sua sessualità, alla quale Freud guardava come un "dark continent", un continente nero inesplorato e selvaggio. Come sostiene Lingiardi, - pensando non solo a Berta, ma anche per esempio alla signora Rupius, bel personaggio di modernissima sensibilità - "le donne in Schnitzler sono radicali e complesse, spesso erotiche. Le loro voci interiori danno luogo a un coro di desideri repressi che si innalza contro le convenzioni sociali che quel coro volevano ridurre al silenzio".
Racconti del folklore giapponese
Lafcadio Hearn
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2025
pagine: 336
"Dobbiamo più alle nostre illusioni che alla nostra conoscenza" scriveva Lafcadio Hearn in "Glimpses of Unfamiliar Japan", una delle numerose opere in cui raccolse, tradusse e commentò storie del Giappone tradizionale. Aveva intuito, a ragione, che il modo migliore per descrivere le peculiarità di quel Paese agli occidentali era attraverso le storie più immaginifiche del folklore e del mito. Questa antologia raccoglie quarantaquattro dei suoi racconti, tradotti in uno stile moderno ed elegante da Andrea Cassini e introdotti da un ritratto puntuale e sensibile della figura dell'autore di Laura Imai Messina. Tra mostri acquatici, volpi mutaforma, tartarughe che concedono tesori, anime che ritornano dalla morte e semplici umani che si tramutano in divinità, Hearn ritrae un Giappone incantevole, in cui vita quotidiana e soprannaturale si mescolano con fascino e naturalezza.
Un paniere di chiocciole. Cinquanta elzeviri
Tommaso Landolfi
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2025
pagine: 320
Costretto a lavorare su un minuscolo scrittoio, il protagonista di "A tavolino" realizza che lo spazio è insufficiente «a qualunque libera espansione dell’intelletto» e che la redazione di testi «eterni e feraci» gli è ormai preclusa. Eppure, ribadisce a sé stesso, «ho da fare un articolo, e se non lo faccio i miei figlioletti rimangono desolati, famelici...». Così, con feroce autoironia, Landolfi mette in scena la sua condizione di elzevirista al soldo del «Corriere della Sera» e un’idea di letteratura sfrondata di ogni alloro, prigioniera di una gabbia coercitiva, ridotta alla funzione di gagne-pain. Ma proprio nel loro carattere di scrittura ricondotta alla sua chimica essenza risiede il fascino di questi cinquanta elzeviri, perfetti congegni capaci di evocare incontri mancati, occasioni ignorate perché «il gelido soffio della disperazione» spazza via ogni speranza; di vivisezionare relazioni di coppia oblique, simili ad acerbi duelli o a una «benigna trama di nulla»; di rivelare, con la gelida efficacia dell’incubo, l’inconsistenza di ciò che chiamiamo «io», di vanificare la fiducia nella ragione, di dar corpo alle nostre più segrete paure: nello splendido Il bacio, per esempio, l’invisibile creatura che ogni notte visita, imprimendogli un bacio sulle labbra, un timido e al principio deliziato notaio si rivela una falla «nel nero etere cosmico», decisa a succhiargli la vita. Un incubo è del resto il nostro vivere quotidiano, assediato dal bisogno, dal vuoto, da un angoscioso «senso d’irrealtà, di casualità» – dalla tragica consapevolezza che «la gente, quando non è noi, è odiabile perché non è noi; quando è noi, è odiabile perché è noi».
Il maestro di go
Yasunari Kawabata
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 240
In un giorno di mezza estate, isolato in un raffinato albergo di campagna, il maestro Shusai, fino ad allora imbattuto, affronta il suo rivale più temibile, il VII dan Otake. La sfida è leggendaria, una partita di go destinata a diventare memorabile. Per sei lunghi mesi, gli avversari si fronteggeranno sul goban, il tavoliere: dei due esperti contendenti trionferà chi saprà occupare un'area più ampia dell'altro. Tra giudici e ufficiali di gara, con le loro pedine disegnano via via un intricato enigma di vuoti ed entropie, dove l'armistizio non è contemplato. Arte millenaria, il go è il più antico gioco da tavolo al mondo e racconta un universo intriso di storia e tradizione: i silenziosi rituali, il rispetto per gli antichi maestri e la tensione palpabile a ogni mossa vietano la stasi o il compatimento mentre obbligano, passo dopo passo, a tornare sul campo di battaglia. Nato nel 1938 come reportage della partita tra Hon'inbo Shusai e lo sfidante nonché discepolo Kitani Minoru, "Il maestro di go" è «un enigma avvincente» - secondo Anna Kazumi Stahl - «perché si basa su eventi reali, e tuttavia vi troviamo una ricchezza letteraria che travalica il concetto di "cronaca". Il tono poetico commuove, e la trama si dipana con suspense via via che si delinea lo scontro finale, decisivo, tra i due grandi avversari.»
Il demone meschino
Fëdor Sologub
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 492
In una anonima cittadina russa di provincia, dove regnano ubriachezza, maldicenza, volgarità, sporcizia e superstizione, il professore di ginnasio Peredonov mira a un posto da ispettore scolastico e, per avere la promozione, si trova costretto a sposare Varvara, la donna con cui vive da anni. Privo di qualsiasi moralità, rozzo, abulico, ottuso e nello stesso tempo paranoico, Peredonov diventa via via sempre più meschino e sadico, tra visioni allucinate e comportamenti abietti, fino alla tragedia finale. Rivisitazione del naturalismo zoliano e dei temi del decadentismo, pervaso da un'atmosfera demoniaca e da un erotismo scabroso, "Il demone meschino" (1907) fu un grande successo internazionale. Capolavoro del simbolismo russo, è un'opera innovativa per stile e contenuti: il suo protagonista, incarnazione della quotidianità del male, è l'archetipo di un nuovo tipo umano: «con Sologub» dichiarò Evgenij Zamjatin «inizia un nuovo capitolo della prosa russa. Leggete Il demone meschino e vi renderete conto che Peredonov è destinato all'immortalità.»