Famiglia e salute

La mia Alessandra da poco è diventata maggiorenne, sta andando a lezione di guida, può giustificarsi le assenze, è andata da sola in Comune a rinnovare la carta di identità, sta aspettando con ansia che le consegnino la scheda elettorale. E Michele che ha la stessa età? Perché non può guidare una macchina, uscire con gli amici, scegliere per chi votare? Perché a tre anni e mezzo ha ricevuto la diagnosi di autismo? Ale e Micky sono due splendidi ragazzi, con i loro corpi e i loro sistemi nervosi, ognuno con le proprie peculiarità. Nelle persone neuroatipiche la complessità è enorme. Spesso le persone autistiche avrebbero bisogno di lentezza, di spazio, di vicina-distanza, di giusta luce, di armonia di suoni, di rispetto dei gusti, per stabilire relazioni. La cura è una forma di relazione. A me basta vedere qualche piccolo cambiamento nei miei pazienti, vederli sorridenti e disponibili, per pensare che stiano andando verso le loro più alte capacità prestazionali.

Abbiamo così tanta paura della morte che non riusciamo più ad accogliere la vita nella sua più totale naturalezza. La madre che è Donna, che è Doula per natura, ha in sé tutto il potenziale per accompagnarsi e accompagnare suo figlio nella nascita. Questo momento così importante, che segna le fondamenta della nostra esistenza qui sulla terra. L’accompagnamento del padre è sostegno, come una quercia stabile su cui appoggiarsi durante tutto il processo. E’ un percorso che apre la coscienza di entrambi ad una delle possibilità più belle che possiamo sperimentare come esseri umani. Accogliere vostro figlio fra le vostre braccia, il vostro amore immenso, la vostra gioia, i vostri pianti incontrollabili di meraviglia che sgorgano come una sorgente fresca. Perché nascere è meravigliarsi. E’ accogliere l’ignoto nel manifesto. E’ scegliere la vita nel suo aspetto più mistico, nella fiducia totale. Perché la nascita accade, non si programma, non si guida, non si induce, non si fa. La nascita accade e i genitori possono semplicemente onorare e presenziare a questo miracolo.

«Il mio incubo iniziò con una frase: “Da oggi non mangio più”. Fu l’inizio di una guerra verso e contro me stessa. Una guerra che aveva come campo di battaglia il corpicino di una bimba che, all’epoca, aveva appena undici anni.»

Essere genitori oggi significa affrontare sfide complesse in un mondo in continua evoluzione. Questo saggio esplora le dinamiche della genitorialità moderna, offrendo una guida pratica e consapevole per accompagnare i figli nella crescita e nel loro processo di individuazione, in qualità di figure di riferimento sane e affidabili. L’analisi è condotta attraverso le lenti della psicologia e della pedagogia, e propone anche esempi pratici di comportamento tratti dalla disciplina calcistica. Il saggio, dunque, aspira a guidare i lettori verso un’idea di relazione consapevole e rispettosa tra “caregiver” e figli, per costruire basi solide che li accompagneranno per tutta la vita. Un testo di facile fruizione, ma prezioso per chi cerca risposte e nuove prospettive sull’essere genitori.