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Archeologia

Alle origini della politica

Alle origini della politica

Giorgio Buccellati

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2025

pagine: 360

Come accade che, dopo l’interminabile durata dei periodi preistorici, quasi di colpo sboccia questo mirabile fenomeno che è lo Stato, cioè una società strutturata lungo linee di potere che inquadrano gli individui in un nuovo organismo supra-personale? Il volume, un classico internazionale della storia e dell'archeologia, esplora i motori che ne furono la causa, e di cui la Mesopotamia ci offre la prima e più ricca documentazione – dalla tecnica all’ideologia. In questa prospettiva, il fulcro del potere tende inevitabilmente a espandere il proprio raggio di azione fino a volerne escludere ogni altro analogo. È così che vediamo come si arrivi, proprio in Mesopotamia, dal primo Stato territoriale nucleare, lo stato-città, fino all’ultima possibile realizzazione, e cioè lo Stato universale, l’impero. Al contempo, vi sono esperimenti che mirano a salvaguardare la dimensione personale del singolo. In qualche modo, il sistema giuridico mira a difendere l’individuo. L’ideale di preservare l’integrità della persona all’interno di un organismo essenzialmente supra-personale rimane quindi un problema irrisolto. Un problema che la storia della Mesopotamia antica ci rimanda, avendolo ben inquadrato per le nostre istanze moderne.
28,00

«Comitium niger lapis». Il comizio dei re e della «res publica»
550,00

La ceramica di monte Bibele

La ceramica di monte Bibele

Erica Camurri, Melissa Della Casa

Libro: Libro in brossura

editore: Milano University Press

anno edizione: 2025

pagine: 436

Il volume offre un’analisi approfondita degli aspetti tecnologici, morfologico-funzionali e crono-tipologici del vasellame ceramico rinvenuto nel sito di Monte Bibele. La rara opportunità di confrontare i manufatti provenienti dalla necropoli di Monte Tamburino con quelli del relativo insediamento di Pianella di Monte Savino ha permesso di formulare osservazioni significative sulla selezione e sull'uso del vasellame ceramico in entrambi i contesti. La ricerca ha confermato che la facies ceramica di Monte Bibele è pienamente etrusco-italica. Mancano totalmente fogge riferibili alla tradizione celtica transalpina, anche nei corredi di Monte Tamburino con armamento latèniano. Le analisi archeometriche hanno inoltre evidenziato che la maggior parte dei vasi è prodotta localmente. Infine, lo studio crono-tipologico del vasellame di Monte Tamburino ha consentito di affinare le datazioni di diversi tipi ceramici, fornendo nuovi riferimenti e spunti di ricerca per lo studio della ceramica dell’Italia centro-settentrionale tra il IV e il III secolo a.C.
79,00

Flaminia Minor. Viaggio tra ambiente, storia e arte. Con regesto documentativo dell’itinerario che segue l’antica strada militare Bologna-Arezzo del 187 a.C.

Flaminia Minor. Viaggio tra ambiente, storia e arte. Con regesto documentativo dell’itinerario che segue l’antica strada militare Bologna-Arezzo del 187 a.C.

Emilio Prantoni

Libro: Libro in brossura

editore: Bacchilega Editore

anno edizione: 2025

pagine: 176

Con questo secondo volume dedicato alla Flaminia Minor il professor Prantoni continua il suo lavoro di ricerca per riscoprire un percorso in un territorio magico sotto il profilo paesaggistico, storico e artistico. In mancanza di documenti certi, è importante analizzare gli elementi antropici, cioè le tracce che la vita dell’uomo ha lasciato su questo percorso, realizzato più di duemila anni. Le vie di comunicazione non nascono su tracciati scelti a caso, il loro percorso è individuato per congiungere centri che in quel momento rivestivano funzioni importanti, evitando punti pericolosi, individuando itinerari agevoli e sicuri. In questo caso, si tratta di una via militare, questo è maggiormente vero. E dovevano tener conto del passaggio di eserciti con carriaggi e soprattutto animali, che avevano assoluta necessità di abbeverarsi durante il tragitto. La Flaminia Minor si snoda sempre in vicinanza di corsi d’acqua: il torrente Quaderna, l’Idice e il Sillaro a destra del crinale sul quale si svolge il suo tracciato, a sinistra il Santerno; poi le numerose e abbondanti sorgenti del versante sud del monte Gazzaro, dal passo dell’Osteria Bruciata a Marcoiano, sorgenti che attualmente alimentano l’acqua Panna, il fiume Sieve, il torrente Carza e I’Arno nel percorso del Valdarno Superiore fino ad Arezzo. Sarebbe già questo sufficiente per avvalorare la nostra ipotesi di percorso rispetto ad altre scelte, dove mancano questi approvigionamenti essenziali e imprescindibili. La città di Claterna, la sua crescente importanza fra il II e il I secolo a.C., ne possono ragionevolmente aver fatto un caposaldo per un strada militare che attraversasse l’Appennino e raggiungesse Arezzo. Una volta costruita una strada e creata una consuetudine di spostamento, il tracciato si presta utilmente alla nascita e allo sviluppo di nuovi insediamenti, creando occasioni di popolamento che si stabilizzano negli anni. E questa sarà una piacevole scoperta, seguendo le suggestioni dell’autore per riscoprire e apprezzare il percorso di questa via consolare.
15,00

Alla scoperta di Roma antica. I monumenti minori

Alla scoperta di Roma antica. I monumenti minori

Anna Maria Ramieri

Libro: Libro rilegato

editore: Gangemi Editore

anno edizione: 2025

pagine: 288

L'immagine più diretta e suggestiva di Roma antica è legata a quella parte della città costituita dal Campidoglio, dal Foro Romano e dai Fori Imperiali, dal Palatino e dal Colosseo ove si conserva gran parte del patrimonio architettonico e scultoreo tramandato dall'antichità. Sono i luoghi in cui si svolgeva l'attività politica, amministrativa e giudiziaria della città, che si configurano anche come le testimonianze immediate di molti avvenimenti qui accaduti nella Roma repubblicana e imperiale alla presenza dei grandi personaggi, tra cui Cesare, Augusto, Nerone, Traiano ed altri, noti al grande pubblico piuttosto per le loro imprese militari o per gli interventi di carattere monumentale che per le misure introdotte per migliorare la vita all'interno di una città sempre più estesa, abitata da una popolazione in continua crescita e cosmopolita. Ed è su questa realtà così complessa ed affascinante per la ricostruzione del nostro passato, piuttosto che sulle più conosciute vicende della vita pubblica, che si vuole richiamare l'attenzione in questo volume con il ricorso alle testimonianze dirette dei documenti e dell'evidenza archeologica. Alle informazioni di prima mano contenute nei testi di autori classici ed ai vivaci quadri della vita di Roma antica delineati da Giovenale e da Marziale, da Plinio e da Seneca offrono conferma e riscontro evidente alcuni e particolari monumenti, qui definiti "minori" non in relazione al loro valore storico e tanto meno al loro potere evocativo, bensì in rapporto alla loro ridotta visibilità all'interno della città moderna.
60,00

L'anfiteatro di Grumentum romana

L'anfiteatro di Grumentum romana

Paola Bottini

Libro

editore: Osanna Edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 352

"L'anfiteatro di Grumentum romana" di Paola Bottini conclude brillantemente un ciclo di lavori intrapresi dall'autrice quando militava nella Soprintendenza Archeologica della Basilicata. Le ricerche sulla città sono state essenzialmente intraprese, come era prevedibile, in seguito all'istituzione della Soprintendenza archeologica della Basilicata, e in particolare nella seconda metà degli anni Sessanta del XX secolo. Sviluppandosi progressivamente dalla parte meridionale per raggiungere quella settentrionale dell'abitato, dove ricade l'anfiteatro: nel 1979 la soprintendente Elena Lattanzi, presenta i primi dati dell'edificio durante il convegno di Studi sulla Magna Grecia. Da allora, le ricerche si sono sviluppate a più riprese, coinvolgendo qui come altrove nella città vari Atenei e studiosi, che hanno condotto importanti ricerche sul campo, portando alla luce monumenti e aree pubbliche, gettando così nuova luce sullo sviluppo urbano di Grumentum nella diacronia. Il volume è articolato in quattro parti: la prima è dedicata a "L'anfiteatro nelle fonti", e considera, passandole in rassegna tutte le (scarse) fonti letterarie sulla città e i documenti epigrafici che rimandano al monumento e al suo uso. Nel secondo capitolo si cosidera la "Storia della ricerca archeologica", ripercorrendo la lunga stagione di ricerche e studi intrapresa sullo scorcio dell'800 e portata avanti nel XX secolo. Il terzo capitolo è dedicato a "La ricerca sul campo più recente" che ha portato a conoscere puntualmente il monumento e che ha reso possibile il recupero di dati importanti alla base del volume qui edito. Si tratta dunque dell'edizione scientifica dell'edificio su cui si sono concentrate le indagini dirette dalla stessa autrice per conto della Soprintendenza; infine, la quarta parte è dedicata alla presentazione filologicamente corretta e puntuale di tutti i materiali rinvenuti nelle ricerche.
40,00

Neapolis città microcosmo. Culti, cielo stellato, eclittica e zodiaco

Neapolis città microcosmo. Culti, cielo stellato, eclittica e zodiaco

Alfonso Mele, Teresa Tauro

Libro: Libro in brossura

editore: Scienze e Lettere

anno edizione: 2025

pagine: 188

"All’analisi del centro storico di Napoli sono dedicati i contributi che qui compaiono e che, sviluppando e integrando quanto già dai due autori anticipato nel volume del 2023 sulla Forma Urbis Neapolis, partono dall’osservazione del circolo della cinta muraria urbica antica, del grande quadrato di Neapolis con il tempio dei Dioscuri al centro di questo quadrato e dalla constatazione dell’evidente rapporto che tale quadrato, nelle sue misure e nelle sue partizioni, orizzontali e verticali, mostra di voler stabilire con quelle, in gradi e giorni, dei percorsi annuali e stagionali del Sole lungo il cerchio della sua eclittica. È il percorso che lungo la fascia dello Zodiaco porta il Sole ad incontrare le sue 12 costellazioni, restare all’interno di esse per 30 giorni, dare così origine ai 12 mesi dell’anno e ai suoi 360 giorni, raggiungere i punti dei 2 equinozi e dei due solstizi e produrre i 2 semestri estivo-autunnale e invernale-primaverile, misuranti ognuno 180 giorni, numero pari alla somma delle 2 stagioni di 90 giorni, in essi confluenti, ricordando sempre che nell’emisfero boreale e australe ogni anno è costituito ovviamente da 2 semestri pari a 360 giorni con la differenza che la fine dell’anno boreale in antico cadeva nel periodo autunnale che seguiva il raccolto del grano e precedeva arature e semine, cioè a fine estate/inizio inverno nel segno della Vergine, mentre il contrario nell’anno australe. La conferma la dà a Neapolis il quadrato cittadino. Partendo, infatti, da un canone pari a 3 piedi, e dalla terna pitagorica primitiva 3/4/5, basilare per ottenere triangoli rettangoli e quadrati, con la maggiore approssimazione possibile, si mira ad attribuire al grande quadrato un lato di circa 360 metri, le cui due diagonali e mediane individuano il centro, una divisione in due rettangoli di lato circa mt. 360x180 e una divisione in quattro minori quadrati di lato circa mt 180. Misure ed angoli che richiamano il percorso del Sole lungo la fascia delle 12 costellazioni zodiacali (...). È manifestamente una città microcosmo, portato ultimo di un processo iniziato nella Jonia, con lo studio dell’armonia dell’Universo, dei moti dei corpi celesti e delle loro leggi, condotto dalla scuola milesia, pervenuto nei Pitagorici a individuare la radice dell’Universo nella tetrade (aritmetica, geometria, musica, astronomia), nel Pitagorico Timeo di Platone a immaginare un demiurgo che plasma geometricamente la materia a partire dal triangolo (Tim. 53 B-elle D) e nell’Accademia platonica alla prescrizione “nessuno entri senza saper di geometria”. I lavori che seguono, alla luce di più recenti e innovativi studi sulla scuola jonica, mirano nel loro specifico a dimostrare come la forma data a Neapolis sia, sul piano urbanistico, concepita in quest’ottica, illustrandone premesse ed esiti, cosa che Alfonso Mele fa dal punto di vista storico e documentario e Teresa Tauro, da quello territoriale-formale e urbanistico" (dalla premessa di Alfonso Mele e Teresa Tauro).
25,00

Archeologia dei campi di prigionia della I guerra mondiale nell'isola dell'Asinara. Indagini topografiche e diagnostica archeologica intensiva nel campo di Stretti

Archeologia dei campi di prigionia della I guerra mondiale nell'isola dell'Asinara. Indagini topografiche e diagnostica archeologica intensiva nel campo di Stretti

Libro: Libro in brossura

editore: All'Insegna del Giglio

anno edizione: 2025

pagine: 70

A partire dal dicembre 1915 l’Isola dell’Asinara, all’estremità del Nord-Ovest della Sardegna e del Golfo dell’Asinara, divenne sede del più grande campo di concentramento italiano per i prigionieri della I Guerra Mondiale, rispetto a un centinaio di campi sparsi sul territorio nazionale e che interessarono tutte le 20 regioni italiane, nessuna esclusa. Si trattò di una risoluzione maturata in piena emergenza, per permettere la gestione di 24.000 prigionieri austro-ungarici, che rappresentavano un potenziale capitale umano in vista di trattative che il Governo italiano avrebbe potuto intraprendere a favore dei propri prigionieri. Il campo di prigionia dell’Asinara interessò, a causa dell’elevato numero di prigionieri, cinque località, dalle quali i singoli campi presero il nome: Fornelli, Tumbarino, Stretti, Campo Perdu e Cala Reale, che era la preesistente stazione sanitaria.
28,00

Le lettere di Amarna

Le lettere di Amarna

Arretium

Libro: Libro in brossura

editore: Anubi Magazine

anno edizione: 2025

pagine: 84

Questo libro approfondisce le lettere di Amarna, una significativa collezione di comunicazioni diplomatiche incise su tavolette d'argilla durante il Nuovo Regno dell'antico Egitto, specificamente a metà del XIV secolo a.C. Queste lettere, scoperte a el-Amarna (un tempo conosciuta come Akhetaton e fondata dal Faraone Akhenaton), offrono spunti inestimabili sulle interazioni tra i funzionari egiziani e le loro controparti a Canaan e Amurru. Unicamente, non sono composte in geroglifici egiziani ma in scrittura cuneiforme, principalmente accadico, il che riflette una miscela di influenze linguistiche locali conosciuta come accadico-cananaico. L'archivio comprende 382 tavolette e frammenti, di cui 350 sono lettere e il resto consiste in testi letterari o educativi. In particolare, una lettera si distingue per la sua lunghezza ed è scritta in un dialetto tardo-hurrita.
14,00

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