Archeologia
Le iscrizioni greche del Museo Archeologico Ibleo
Lorenzo Guardiano
Libro
editore: Abulafia
anno edizione: 2025
pagine: 116
Bellezze perdute tra Tuscia Sabina e Umbria. Volume Vol. 2
Pierluigi Capotondi, Silvio Sorcini
Libro
editore: Antiqua Res
anno edizione: 2025
pagine: 156
Metafore di archeologia. Note per un linguaggio della comunicazione disciplinare
Enrico Proietti
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne (Genzano di Roma)
anno edizione: 2025
pagine: 240
Il presente è fugace e l'uomo non riesce a vivere solo di esso. L'archeologia è una scienza calata nella società che aiuta a comprendere la trama della storia dell'uomo nel paesaggio, da quello passato a quello futuro. Ha dunque bisogno di una comunicazione che si esprima con linguaggi adeguati. Se questi restassero interni all'ambito dei suoi professionisti e non avessero invece contenuti e forme in grado di rendere efficace quella sua natura, tutto sarebbe vano. Si sarebbe ancora in un'età antica della disciplina che, mutuando un pensiero di Foucault, è definibile "archeologia dell'archeologia". Occorre trovare una filosofia di questi linguaggi che li renda effettivamente funzionali e sottragga l'archeologia agli stereotipi pieni di sensi erronei ed effimeri. Il libro esamina tutto questo, indagando la vasta portata di una figura retorica, la metafora, che caratterizza la comunicazione dell'archeologia e un cui uso mirato può essere sfruttato, anche in un sorprendente parallelo con la poesia, come base epistemologica di una nuova frontiera, la soglia di verità di un'epoca in cui le parole dell'archeologia condividono sentimenti.
Dalla lavra a Loreto. Inseguendo una parola travisata. Acqua, pietra, sacralità diffusa
Franca Bellucci
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2025
pagine: 124
Da un sasso può generarsi una frana: per azione di forze naturali, di cui l'acqua, nei suoi vari stati, è visibilmente protagonista. Certo, l'esperienza di disastri subíti ha dato modelli alla tecnica. Il concetto di «lavoro» - labor come sostantivo latino, che i comparatisti confrontano in altre lingue - ha attraversato fasi, fino alla dignità sancita a metà del XX secolo. È stato l'«attrito che consuma», a partire dall'acqua, che labitur, «scivola», ma anche «corrode»; e «ravaneti» sono i canaloni, naturali ma alimentati dagli scarti del "cavar pietra". Da questo antefatto, il saggio si affissa su una rosa di termini, al cui centro sta «Loreto», denominazione diffusa, in cui gli esperti vedono l'omaggio al culto mariano praticato nel noto santuario delle Marche. E certo quel culto ha molto influito: l'apice coincise con il 1683, alla liberazione di Vienna, cresciuto intorno all'agiografia di San Nicola da Tolentino, morto nel 1305, santificato nel 1446. Ma se un toponimo risulta anteriore? Tale è il «Loretino» di San Miniato: punto di partenza del saggio. L'ipotesi proposta è che un sistema di assettare per la collettività luoghi, da presumere come «lavra» o sue variazioni, sia stato impiegato dall'antichità, finché superato dalle tecniche moderne. Quell'impiego valse solo per l'Occidente? Il termine «lavra», o «laura» esibito dal monachesimo assicura di no: e fa meditare su come sacro e umano si tocchino. Qui comunque l'autrice sospende lo scavo.
Il mistero dei guerrieri di Riace. L'ipotesi «siciliana»
Anselmo Madeddu
Libro: Libro in brossura
editore: Algra
anno edizione: 2025
pagine: 388
Cosa è successo a Riace nell’agosto del ’72? Esiste davvero il “terzo Bronzo”? E che fine avrebbe fatto? Perché non si è trovata alcuna traccia della nave con cui affondarono? E, soprattutto, perché l’archeologo Ross Holloway scrisse che furono trovati in acque siciliane e poi nascosti a Riace? L’unica cosa certa è che quei due Bronzi sono diventati uno dei più grandi enigmi archeologici di sempre! Chi erano? Da dove venivano? Come finirono lì? Mille domande, cento ipotesi, ma ancora nessuna certezza. È da qui che parte un’indagine minuziosa che, incrociando dati archeologici e scientifici con fonti storiche, mette insieme un mosaico indiziario, imponente per numero di elementi e concordanza di dati. Un’indagine che, attraverso un originale algoritmo basato su tutte le evidenze archeometriche di cui oggi disponiamo, chiude il cerchio su quella che appare l’unica ipotesi in linea coi “punti fermi” della ricerca. Un’ipotesi che ci porta alla Sicilia dei Dinomenidi e a un’opera legata ai suoi ecisti, alla vittoria d’Imera (480 a.C.) e al sacco di Siracusa (212 a.C.). È qui la chiave del mistero dei Bronzi. Un mistero che oggi si rinnova nei suoi ultimi colpi di scena. Prefazione di Luigi Malnati. Introduzione di Rosalba Panvini. Con il contributo scientifico di: R. Cirrincone, C. Monaco, R. Punturo, C. Vaccaro.
Fano, le Marche, Cirene
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 360
Il volume raccoglie venti saggi – scritti da studiosi di archeologia, storia dell’arte, geografia e storia greca, romana, medievale e moderna – incentrati sui luoghi cari a Valeria Purcaro, cui questo libro è dedicato, e oggetto della sua lunga attività scientifica: innanzitutto Fano, città legata al grande architetto e trattatista Vitruvio e probabilmente sua patria, poi l’area marchigiana, una realtà variegata e ricca di beni culturali di ogni tipologia, e infine Cirene, antica metropoli e unica colonia greca in terra africana. Saggi di: Anna Maria Ambrosini Massari, Gabriele Baldelli, Rodolfo Battistini, Maria Augusta Bertini, Massimo Bonifazi, Umberto Bultrighini, Lorenzo Cariddi, Enzo Catani, Anna Cerboni Baiardi, Laura Cerri, Bonita Cleri, Luciano De Sanctis, Daniele Diotallevi, Anna Lia Ermeti, Anna Falcioni, Silvia Maria Marengo, Oscar Mei, Silvia Morelli, Gianfranco Paci, Cecilia Prete.
La fattoria messapica fortificata di Pozzo Seccato (Acquarica di Lecce). Ricerche 1996-2024
Libro: Libro rilegato
editore: Esperidi
anno edizione: 2025
pagine: 132
L’insediamento di Pozzo Seccato (Acquarica di Lecce) costituisce l’unico esempio, oggi conosciuto, di fattoria fortificata messapica databile tra la fine del IV e gli inizi del III sec. a.C. Questa pubblicazione si propone l’intento di presentare, ad un pubblico ampio e diversificato, i risultati di quasi trent’anni di indagini condotte dall’Università del Salento, illustrando sia i risultati degli scavi e delle ricerche sistematiche sia le attività di comunicazione e conservazione sviluppate per rendere fruibile e valorizzare l’area archeologica. Viene così rivelata la straordinaria complessità di un sito interessato da un’occupazione che va dall’età del Bronzo a quella tardoantica e che vede oggi, all’interno di un territorio dove si conservano i caratteri originari del paesaggio agrario tipico del Salento, la nascita di un Ecomuseo quale strumento di dialogo con la Comunità locale che porta i cittadini a diventare custodi della propria terra e della propria cultura.
The 7000-year story of seawater desalination. Recent archaeological discoveries make the use of distillation 5000 years older than previously believed
Emilio Gabbrielli
Libro
editore: Pontecorboli Editore
anno edizione: 2025
pagine: 234
Vulci. Goods for mankind. Goods for gods
Libro: Libro in brossura
editore: Fondazione Luigi Rovati
anno edizione: 2025
pagine: 288
Sepolture medievali (IV-XV secolo). Spazi, opere...
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2025
pagine: 544
La predisposizione del sepolcro nel Medioevo latino, bizantino e islamico rappresenta una pratica centrale nella società, caratterizzata da forme di espressione che assumevano innumerevoli declinazioni materiali e immateriali. Nei contesti di maggiore rilievo, tombe accompagnate da apparati evocativi talvolta assai complessi riflettevano l’importanza del defunto. Tuttavia, più frequentemente era la dimensione modesta, se non addirittura anonima, a trasmettere il senso di pietà verso i cari scomparsi. Il volume offre uno spaccato sull’arte funeraria e al contempo sulle ritualità legate alla predisposizione dell’ultima dimora terrena e alla perpetuazione della memoria oltre la morte. Vengono esplorati sia siti funerari ancora integri, sia quelli violati, distrutti, frammentari o persino privi di consistenza materiale. Emerge un mosaico denso di stimoli che considera innumerevoli aspetti legati al tema del sepolcro: i destinatari (santi, religiosi, laici), gli artisti, i valori culturali di riferimento, le modalità di esposizione, le forme e le tipologie di tombe, le espressioni linguistiche e le forme documentarie (le fonti, la liturgia, il culto, la devozione), i media artistici quali la scultura, l’architettura, l’arte monumentale, la pittura, l’epigrafia. Un’opera editoriale che, attraverso un’ampia prospettiva, svela le molteplici sfaccettature di un tema tanto universale quanto complesso.