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Neapolis città microcosmo. Culti, cielo stellato, eclittica e zodiaco

Neapolis città microcosmo. Culti, cielo stellato, eclittica e zodiaco
Titolo Neapolis città microcosmo. Culti, cielo stellato, eclittica e zodiaco
Autori ,
Argomento Scienze umane Archeologia
Collana I quaderni di Oebalus, 12
Editore Scienze e Lettere
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 188
Pubblicazione 08/2025
ISBN 9788866873129
 
25,00

 
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presso Libreria L'ippogrifo (Piazza Europa, 3)
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presso L' Ippogrifo Bookstore (C.so Nizza, 1)
Ordinabile
"All’analisi del centro storico di Napoli sono dedicati i contributi che qui compaiono e che, sviluppando e integrando quanto già dai due autori anticipato nel volume del 2023 sulla Forma Urbis Neapolis, partono dall’osservazione del circolo della cinta muraria urbica antica, del grande quadrato di Neapolis con il tempio dei Dioscuri al centro di questo quadrato e dalla constatazione dell’evidente rapporto che tale quadrato, nelle sue misure e nelle sue partizioni, orizzontali e verticali, mostra di voler stabilire con quelle, in gradi e giorni, dei percorsi annuali e stagionali del Sole lungo il cerchio della sua eclittica. È il percorso che lungo la fascia dello Zodiaco porta il Sole ad incontrare le sue 12 costellazioni, restare all’interno di esse per 30 giorni, dare così origine ai 12 mesi dell’anno e ai suoi 360 giorni, raggiungere i punti dei 2 equinozi e dei due solstizi e produrre i 2 semestri estivo-autunnale e invernale-primaverile, misuranti ognuno 180 giorni, numero pari alla somma delle 2 stagioni di 90 giorni, in essi confluenti, ricordando sempre che nell’emisfero boreale e australe ogni anno è costituito ovviamente da 2 semestri pari a 360 giorni con la differenza che la fine dell’anno boreale in antico cadeva nel periodo autunnale che seguiva il raccolto del grano e precedeva arature e semine, cioè a fine estate/inizio inverno nel segno della Vergine, mentre il contrario nell’anno australe. La conferma la dà a Neapolis il quadrato cittadino. Partendo, infatti, da un canone pari a 3 piedi, e dalla terna pitagorica primitiva 3/4/5, basilare per ottenere triangoli rettangoli e quadrati, con la maggiore approssimazione possibile, si mira ad attribuire al grande quadrato un lato di circa 360 metri, le cui due diagonali e mediane individuano il centro, una divisione in due rettangoli di lato circa mt. 360x180 e una divisione in quattro minori quadrati di lato circa mt 180. Misure ed angoli che richiamano il percorso del Sole lungo la fascia delle 12 costellazioni zodiacali (...). È manifestamente una città microcosmo, portato ultimo di un processo iniziato nella Jonia, con lo studio dell’armonia dell’Universo, dei moti dei corpi celesti e delle loro leggi, condotto dalla scuola milesia, pervenuto nei Pitagorici a individuare la radice dell’Universo nella tetrade (aritmetica, geometria, musica, astronomia), nel Pitagorico Timeo di Platone a immaginare un demiurgo che plasma geometricamente la materia a partire dal triangolo (Tim. 53 B-elle D) e nell’Accademia platonica alla prescrizione “nessuno entri senza saper di geometria”. I lavori che seguono, alla luce di più recenti e innovativi studi sulla scuola jonica, mirano nel loro specifico a dimostrare come la forma data a Neapolis sia, sul piano urbanistico, concepita in quest’ottica, illustrandone premesse ed esiti, cosa che Alfonso Mele fa dal punto di vista storico e documentario e Teresa Tauro, da quello territoriale-formale e urbanistico" (dalla premessa di Alfonso Mele e Teresa Tauro).
 
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