Jaca Book: Illustrati. Arte mondo
L'arte rinascimentale in Europa
Liana Castelfranchi Vegas
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2022
pagine: 248
Mentre buona parte dell’Europa prolunga sul piano artistico il già lungo Medioevo, si crea un asse che mette in relazione l’Italia, attraverso la Francia, alle Fiandre. È questo l’asse tra Masaccio e Van Eyck attraverso Barthélemy D’Aix in Francia e Campin in Belgio. Prospettiva, natura, figura umana, classicità, luce, compiono una rivoluzione che non avrà pari nella storia dell’arte occidentale. Città, signorie, borghesie, botteghe di artisti, mercato, banche e viaggi danno contesto e consistenza alla rivoluzione artistica, rendendola irreversibile e preparandone la diffusione in tutto l’Occidente europeo. Pur innervata ancora nella cultura dell’ultimo Medioevo e nella sua iconografia, l’arte del’400 ha un cambio di forme che si cala nella tradizione della classicità. Non scivola nella “maniera”. Artisti come Masaccio, Piero e Angelico, pensatori quali Pico della Mirandola o Erasmo rinnovano senza compiere una frattura.
L'arte russa dei monasteri
Aleksej Ilijc Komec
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2022
pagine: 224
Come per gran parte della chiesa di tradizione bizantina, anche in Russia il centro della religione, della cultura e dell’arte sono stati a lungo i monasteri, vero e proprio epicentro dell’evoluzione architettonica, pittorica, oltre che luogo di conservazione delle icone e scriptoria per codici e miniature. Un fulcro di creazione culturale tanto impor-tante da condizionare l’azione di governo di regnanti locali e dello stesso zar. Il Cristianesimo nasce in Russia nel 988 a Kiev, nell’odierna Ucraina, allora Rus’, con la conversione del principe Vladimir, e proprio in questo luogo abbiamo i primi monasteri, tra cui quello di Sant’Antonio delle Grotte. Poi il Cristianesimo e il monachesimo si spingeranno a nord, verso Novgorod, quindi a Mosca, nuova Bisanzio e nuova Roma, e da lì in tutta la Russia. Kome/, famoso storico dell’arte, ha seguito l’evoluzione culturale e artistica russa, ripercorrendo cronologicamente la nascita e lo sviluppo dei vari grandi monasteri, a partire da Kiev per andare poi a Novgorod e Pskov, fino al cuore della nazione russa e al più celebre tra i monasteri, la Lavra della Trinità di San Sergio di Radonež, il grande riformatore del monachesimo e della spiritualità ortodossa, senza dimenticare l’estremo nord delle isole Solovki presso il Mar Bianco e il monastero omonimo.
Pontormo
Alessandro Conti
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2021
pagine: 184
«... L'estenuato stilismo del Pontormo è fuori discussione; non così il suo carattere di pittore manierista». A più di un lettore potrà apparire sorprendente che si metta in discussione l'appartenenza alla cultura manierista di uno dei suoi rappresentanti generalmente considerati più tipici, ma la ricerca storiografica ha elaborato concetti talmente sofisticati rispetto ai quali le complicazioni del più capzioso artista della Maniera sono uno scherzo. Con Pontormo, col Rosso, e col senese Domenico Beccafumi, inizia un modo diverso di porsi nel rapporto fra arte e realtà. Il Manierismo non è tanto uno stile, quanto un modo di porsi nel rapporto fra realtà e mondo dell'arte.
Arti della modernità
Cesare De Seta
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2021
pagine: 384
Eminente storico ma anche abile narratore, Cesare De Seta possiede un bagaglio di conoscenze tali da potersi destreggiare con finezza tra arti e stili che hanno segnato il passaggio all’età moderna. Classico e romantico sono le chiavi che si fronteggiano nel corso del secolo della borghesia. Il romanticismo di Schinkel, costruttore di Berlino, e le tele di Friedrich, che tanto affascinarono e affascinano il pubblico ancora oggi. Solo un grande storico dell’architettura e dell’arte europea poteva concepire questa appassionante cavalcata che ha inizio al termine dell’ancien régime, circa alla metà del Diciottesimo secolo, e giunge fino a comprendere quel grande movimento di rivoluzione nel modo di «vedere» l’arte che fu l’Impressionismo. Anche la costruzione della Tour Eiffel, realizzata fra il 1887 e il 1889, assurse subito a simbolo universale di modernità. L’autore segue tutte le arti, fino alla nascita della fotografia. Essendo anche un abile narratore, de Seta ha scritto un’opera di godibile scrittura e agevole lettura, ben corredata da note di pronto reperimento. Dunque una storia che comincia con David, Blake e Goya, per giungere a Manet e Monet, i quali attingono alla grande pittura di paesaggio inglese con Gainsborough e altri.
Manet. Un'arte mai neutrale
Fred Licht
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2021
pagine: 212
Questo volume è l’opera che dà a Manet il suo posto nella storia dell’arte, un grandissimo artista che ha subito l’ostilità di pubblico e critici (non degli artisti, che lo consideravano il maestro) e che resta ancora scomodo perché l’oggi è figlio di quel mondo che Manet mise a nudo. Noto per il capitale lavoro su Goya, l’artista rivoluzionario a cavallo tra ’700 e ’800, Licht prosegue con Manet, nato poco dopo la morte di Goya (1833-1883), l’artista più complesso di tutto l’Ottocento. Ma per Licht «forse il più grande tra gli artisti del XIX secolo che hanno raggiunto potenza e profondità espressiva sempre maggiori attraverso il loro instancabile sforzo di cogliere l’autentico significato della vita contemporanea, mettendo infatti del presente in aperto conflitto con gli ideali del passato». Manet è un borghese ma non è un “impressionista”, pur avendo aiutato e difeso il movimento di cui però non poteva condividere la fiduciosa serenità e neutralità morale che ha fatto, e fa ancora, dell’impressionismo lo stile ideale di una borghesia che cerca di evitare con tutti i mezzi ogni cosa che le ricordi le contraddizioni, le trappole e le tragedie dell’esistenza moderna. Manet non cercava lo scandalo ma svelava la realtà della sua classe; così Colazione sull’erba, Olimpia e non solo furono opere che destarono scalpore.
Acque d'America
Alessandro Portelli, Daria Addabbo
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2021
pagine: 200
Interi stati americani rischiano di ridursi a deserti inabitabili a causa dell’antropizzazione spinta e dell’urbanizzazione senza freni. Ma è l’intero pianeta che sta perdendo il suo bene più prezioso: l’acqua. Le fotografie di Daria Addabbo, scattate principalmente in California, Arizona, Nevada, Oklahoma, New Mexico e Texas, riescono a portare su una dimensione emotiva l’esperienza americana della crisi climatica, il fatto di sperimentare nell’arco di una vita cambiamenti che appartengono alle ere geologiche. In queste pagine permane l'attesa, sospensione, adattamento, smarrimento, confusione e cecità. Daria Addabbo non si è limitata a ritrarre l’assenza di acqua come condizione cronica del West contemporaneo, ma è riuscita a fotografare la sete degli americani e del loro suolo. Le immagini sono accompagnate dal testo di Alessandro Portelli: un ragionamento sull’acqua in quattro capitoli, che mescola livelli, simbolici, culturali, politici ed economici. L'acqua scorre senza sforzi (effortlessly), libera da impedimenti. Melville, nel romanzo breve Benito Cereno, parla di acqua come «elemento repubblicano», una metafora dell’uguaglianza che deriva dalla mobilità sociale. L’acqua spetta a tutti. E invece… E invece l’acqua, in questi territori, e non solo, è imbrigliata in acquedotti, sbarramenti e dighe, espressione piena del dominio dell’economia sulla natura. Cose ne consegue? L’espansione a ovest dello stile di vita urbano moderno, antropizzazione incontrollata, lo sviluppo urbano senza freni che trasforma i fiumi e le valli in un deserto d’asfalto, che per dissetarsi genera altro deserto a monte. Su questa situazione, Ferdinando Cotugno aggiunge uno sguardo “ecologico”.
Iraq. L'arte dall'antica Mesopotamia all'Islam
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2021
pagine: 280
Un volume ricco di suggestioni, aggiornato alle ultime ricerche archeologiche, con un ricco apparato illustrativo. Un itinerario artistico che permette al lettore di seguire lo sviluppo di una delle più eccezionali avventure intellettuali e artistiche della civiltà umana. Tracciare un profilo dell'arte espressa dalla civiltà mesopotamica, la cultura sviluppatasi nella "Terra fra i due fiumi", Tigri ed Eufrate, è un'impresa allo stesso tempo ardua e necessaria. Ardua perché un'intera biblioteca è stata dedicata all'argomento sin dai primi scavi archeologici ottocenteschi; necessaria perché i più recenti ritrovamenti archeologici, le nuove scoperte e l'approfondimento delle conoscenze nel settore necessitano di continue puntualizzazioni e precisazioni che gettano nuova luce su un insieme che rapidamente evolve, rendendo più dettagliato il quadro complessivo. E questo è tanto più vero quando si esaminino le successive stratificazioni culturali avvenute in Mesopotamia, tenendo conto della continuità di insediamento verificatasi nel corso dei millenni in questa terra. Alle tre sezioni principali che componevano l'edizione originale di questo volume – quella dell'antichità che possiamo definire "classica" della Mesopotamia regale con i grandi e celebrati imperi, seguita dall'epoca dell'ellenismo, preludio all'età partica e sasanide e, infine, dalla stagione islamica, in genere un po' sottaciuta e trascurata – si aggiunge oggi un contributo che rende conto delle recenti scoperte archeologiche in merito al periodo preislamico. Il risultato è uno spaccato a tutto tondo del ruolo di centro elaboratore e diffusore della cultura che nei millenni ha avuto l'Iraq.
Lettera a Milano
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2021
pagine: 256
Con Expo 2015 la città di Milano ha mostrato al mondo una delle sue caratteristiche migliori, quella di saper accogliere e valorizzare il nuovo. Lorenzo Valentino, direttore artistico della galleria d’arte Previtali di Milano, giornalista e fondatore della rivista letteraria «Manocomete» assieme al poeta Giancarlo Majorino, ha voluto invitare alcuni fra i concittadini più illustri a indirizzare una lettera alla città, legando i loro ricordi a un luogo, una via, un quartiere, un momento storico particolare. Ne è uscito un affresco vivace e significativo di come la città cambi e sia cambiata da chi vi è nato oppure vi ci si è trasferito per i motivi più diversi, spesso legati al «fare». Ma è vero anche l’inverso: la città, le sue strade, le sue architetture, i suoi colori e umori, ci cambiano profondamente, al punto da renderci parte di un organismo complesso e mutevole. Fra gli illustri «corrispondenti» che hanno aderito con entusiasmo al progetto ci sono lo chef Davide Oldani, il critico d’arte Flavio Caroli, la regista Andrée Ruth Shammah, e poi Giancarlo Pontiggia, Jacopo Fo, Andrea Kerbaker, Alessandro Sallusti, l’architetto Stefano Boeri, Milo De Angelis, Maria Grazia Mazzocchi, Alberto Pellegatta, Sergio Ubbiali e decine di altri protagonisti della scena culturale milanese e italiana.
Il giorno di Pasqua nell’arte. Gli incontri del Risorto
François Bœspflug
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2021
pagine: 180
Che cosa è accaduto il giorno di Pasqua? Un attento studio dei racconti dei quattro Vangeli rivela cinque fasi principali, dall’alba al tramonto, che sono in realtà cinque incontri che François Boespflug presenta attraverso una selezione di opere d’arte che li raccontano. Il libro non racconta la resurrezione di Cristo con le immagini tradizionali della discesa agli inferi o dell’uscita dalla tomba, ma, attraverso una sessantina di opere d’arte, rievoca l’esperienza di coloro che passarono dalla tristezza profonda per la morte di Cristo alla gioia dell’incontro con il Risorto. La giornata si apre con la scoperta della tomba vuota, la mattina presto, da parte delle donne e di Maria Maddalena, recatesi con degli aromi per onorare il defunto: qui incontrano uno o più angeli, forieri di un annuncio sconvolgente. Il secondo momento è ancora più inedito perché il Risorto stesso appare ad alcune donne o, secondo altri racconti, solo a Maria Maddalena che, riconosciutolo, prova ad abbracciarlo, bloccata dal celebre Noli me tangere. Questo incontro travolgente la porta – terzo momento/incontro – a correre ad annunciare la notizia agli apostoli, un annuncio che attiva Pietro e Giovanni nel verificare a loro volta quanto accaduto, scoprendo il sepolcro vuoto. Il quarto incontro è l’esperienza eccezionale dei discepoli di Emmaus, che conversavano lungo la strada di tutti questi strani eventi e si ritrovarono a parlare e cenare con Gesù. La lunga e movimentata giornata si conclude con l’apparizione del Risorto, a tarda notte, agli undici Apostoli rinchiusi nel Cenacolo per paura delle autorità ebraiche.
Arte turca. Dai Selgiuchidi agli Ottomani
Giovanni Curatola
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2021
pagine: 304
Le vicende della straordinaria arte turca, attraverso le quali ci guida questo libro, partono dai primi secoli dopo il Mille, quando un gruppo di popolazioni originarie dell’Asia Centrale, sotto la guida dei sovrani della dinastia Selgiuchide, si diffuse dagli estremi confini orientali fin nel cuore dell’Anatolia, sottraendo territori all’impero di Bisanzio. Insediatisi stabilmente, i Selgiuchidi fecero nascere un’arte originale che assunse l’uso della pietra dalle regioni conquistate e la utilizzò per costruire interni austeri ma, nelle facciate e nei portali, la piegò a una ricchezza decorativa incomparabile, carica di echi sciamanici della tradizione delle steppe e della passione islamica per la calligrafia e i motivi geometrici. Con il passaggio ai turchi ottomani e la conquista di Costantinopoli, il punto di riferimento artistico diventa il Mediterraneo, e l’architettura bizantina offre un modello per l’architettura ottomana. Nel Cinquecento, una volta consolidato l’impero multietnico e multiculturale, sotto il governo e il patronato di Solimano, si apre la grande stagione di Sinan: genio di una grandezza comparabile a quella di Michelangelo (furono circa contemporanei), riesce a creare un linguaggio architettonico rigoroso, capace di assorbire sia la tradizione mediterranea sia la cultura asiatica. La moschea di Solimano a Istanbul, quella di Selim a Edirne e le moschee destinate alle più importanti città dell’impero, sono infatti capolavori mediterranei e universali. Anche l’arte decorativa di quei secoli esprime desiderio del bello, passione per il colore, rigore e ricerca dell’eleganza, dai libri alle miniature, dai tessuti ai tappeti, passando per le ceramiche. Tra Settecento e Ottocento, poi, gli Ottomani rielaborano gli influssi europei e l’Art Nouveau segnerà l’arte di Istanbul, riuscendo a fondere in un equilibrio prezioso echi occidentali e orientali.
Il mito
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2021
pagine: 284
Il volume sui miti organizzato da Julien Ries ospita i contributi di studiosi e membri di culture diversissime. Troviamo nei vari capitoli una studiosa navajo, Trudy Griffin-Pierce, accanto a Gianfranco Ravasi, attuale «ministro della cultura» del Vaticano; la sinologa Christine Kontler e lo studioso di Omero (il liberatore dai miti) Paul Wathelet. Per il mondo indù Michel Delahoutre, per quello delle Americhe precolombiane Davide Domenici, per l’Africa subsahariana Ivan Bargna, per il mito di Demetra Dario M. Cosi, per i miti dell’antica Roma Natale Spineto; e ancora, per i giochi di parole e i miti dell’antico Egitto Michel Malaise. Ma il mito è presente anche nella preistoria, e di questo tema si occupa direttamente il curatore del volume Julien Ries. Il mito è un racconto, si diceva, un racconto costitutivo di una cultura, di una sapienza diffusa, di riferimenti fondamentali per una popolazione. Il racconto è legato a immagini e simboli, per questo il mito si presta a essere illustrato. Le illustrazioni riguardano monumenti, dei e simboli dell’antichità, oltre che scene del Kumbha Mela, il più grande pellegrinaggio del mondo che si tiene all’incrocio del Gange con altri due fiumi sacri a indù, buddhisti, jainisti, sikh e altri credenti indiani.