Libri di Liana Castelfranchi Vegas
Anno mille. L'arte in Europa dal 950 al 1050
Liana Castelfranchi Vegas
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2025
pagine: 240
Il passaggio fra il primo e il secondo millennio è uno straordinario periodo di creatività nella storia europea per ragioni letterarie, culturali, religiose, e risulta un vero e proprio spartiacque dal primo al secondo Medioevo. Nella storia dell'arte, in particolare, l'impero ottoniano, sostituendosi con efficacia alla pretesa unificatrice carolingia, diviene il centro e il motore delle novità artistiche dell'epoca. Sull'asse Germania-Lombardia si sviluppa infatti una corrente artistica di alto profilo, stilizzata e colta, che dà vita a notevoli cambiamenti nell'architettura e nelle arti minori. Basti pensare alle chiese di San Michele di Hildesheim o alla rotonda del duomo vecchio di Brescia, o, ancora, agli affreschi superstiti della Majestas Domini nella Basilica di San Vincenzo a Galliano, vicino a Cantù. E soprattutto alle numerose miniature, agli oggetti di culto, ai simboli del potere, frutto della ricchissima committenza imperiale, in cui, oltre all'evidente influsso di Bisanzio, sono tangibili i segni di una nuova sensibilità e di un nuovo gusto propriamente occidentali. Sono tasselli preziosi che si combinano sapientemente per delineare il momento storico che darà all'Europa la sua prima arte universale: il Romanico.
Beato Angelico
Liana Castelfranchi Vegas
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2024
pagine: 240
La figura dell'Angelico, pur con le attente rivalutazioni critiche di studiosi contemporanei (da Argan a Pope-Hennessy), appare ancora in parte da riscoprire nel suo effettivo ruolo all'interno delle vicende pittoriche fiorentine successive alla morte di Masaccio, dagli anni Trenta sino alla metà del XV secolo. Nuova luce sulla posizione che l'Angelico ricoprì nel panorama artistico dell'epoca può derivare dall'esame dei rapporti profondi che in quegli anni intercorsero fra cultura umanistica e ambienti religiosi, contemporaneamente al manifestarsi a Firenze di un deciso orientamento estetico verso una classica eleganza formale, retta da una precisa ed elaborata precettistica che ha il suo fulcro nelle personalità di Lorenzo Ghiberti e Leon Battista Alberti. In particolare, nel percorso artistico dell'Angelico, è il periodo che va dal Tabernacolo dei Linaioli agli anni romani a presentarsi come il più esemplare dell'influenza che la cultura umanistica ebbe su di lui, come sul generale svolgersi dell'arte rinascimentale.
Italia e Fiandre nella pittura del '400
Liana Castelfranchi Vegas
Libro
editore: Jaca Book
anno edizione: 1993
pagine: 304
L'arte dell'anno Mille in Europa
Liana Castelfranchi Vegas
Libro
editore: Jaca Book
anno edizione: 2000
pagine: 240
Straordinario periodo di creatività archistica fu il passaggio tra primo e secondo millennio. Il cuore dell'impero ottomano, che coinvolse soprattutto regioni della Germania, Milano e la Lombardia, fu attraversato da una corrente artistica di alto profilo, stilizzatat e colta, che è rimasta documentata in alcune esperienze architettoniche, in pochi affreschi, come quelli di Galliano a Cantù, ma soprattutto nelle miniature, negli oggetti di culto e nei simboli del potere. Appare evidente l'influsso di Bisanzio, ma prevalgono i segni di una nuova sensibilità e di un nuovo gusto propriamente occidentali. Il volume affronta lo stesso periodo in Francia, nell'Inghilterra meridionale e nei regni del nord della penisola iberica.
Iconografia e arte cristiana
Liana Castelfranchi Vegas, Maria Antonietta Crippa
Libro
editore: San Paolo Edizioni
anno edizione: 2004
pagine: 1555
Il presente Dizionario, unico nel suo genere nel panorama editoriale attuale, vuole fornire un repertorio dell'arte cristiana attraverso i secoli e fino ai giorni nostri. Più che affrontare problematiche concettuali - peraltro presenti nell'opera -- offre una lettura complessiva del fecondo rapporto fra Chiesa e arte. - 540 voci - redatte dai migliori specialisti delle varie discipline - linguaggio agile e accessibile - notevole apparato iconografico Liana Castelfranchi Vegas è professore di storia dell'arte medievale presso l'Università degli Studi di Milano. Maria Antonietta Crippa è professore di storia dell'architettura presso il Politecnico di Milano.
L'arte romanica
Liana Castelfranchi Vegas
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2008
pagine: 70
Il termine "romanico" all'inizio del 1800 viene dato per indicare l'attività costruttiva medievale dell'XI e XII secolo. Si intendeva richiamare la sapienza costruttiva dei Romani di fronte alle imponenti cattedrali ottomane realizzate intorno all'anno mille e alla straordinaria armonia costruttiva dei due secoli seguenti; ma, egualmente, "romanico" ci riporta alla vernacolarità e diversità delle lingue romanze e, riferito all'architettura, alla scultura e alla pittura, ci indica la straordinaria creatività e inventiva di due secoli in cui ravvisiamo una comunanza di linguaggio in una versatilità di espressioni. Il periodo che chiamiamo romanico parte dall'epoca degli Ottoni, vede la rinascita delle grandi basiliche sino ai nuovi orizzonti aperti da Sugero per un lato e dal monachesimo cistercense per l'altro. Si tratta del primo grande movimento artistico che ci fa ravvisare l'Europa come un commonwealth estetico che abbraccia la Penisola Iberica, la Penisola Italiana, la Germania, la Svizzera e l'Austria, la Francia, le Isole Britanniche, parte della Scandinavia e dell'Europa orientale. L'antropologia religiosa cristiana, innervata dai movimenti monastici e dalle riforme ecclesiastiche, si esprime nel romanico con una forte tendenza a dare forme visive, realistiche ed espressioniste, al mistero e alla storia sacra, di cui committenti, costruttori e artisti si sentono partecipi.
L'arte medievale in Europa
Liana Castelfranchi Vegas
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2019
pagine: 400
Questo volume, che copre un arco temporale dal IV secolo al gotico internazionale (prima metà del XV secolo), si propone di mettere in evidenza i nessi storici e culturali, i momenti emergenti e le linee di sviluppo delle esperienze artistiche più significative lungo tutto il Medioevo nei territori italiani e in quelli europei. L'attenzione portata alla circolazione europea delle grandi correnti artistiche risponde alla convinzione che una storia veritiera dell'arte medievale, pur nella sua brevità, non potrà mai prescindere da quell'insieme di confronti, prestiti e mutuazioni continuamente in atto nel Medioevo. Così, anche l'attenzione dedicata alle varie espressioni delle cosiddette "arti minori" intende sottolineare la straordinaria importanza che esse rivestono in molti secoli del Medioevo, tanto da esprimere spesso in modo più ricco e significativo che non le arti cosiddette "maggiori" il gusto e la creatività di quel periodo.
Italia e Fiandra nella pittura del Quattrocento
Liana Castelfranchi Vegas
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2021
pagine: 292
Questo libro è l’esito di un cammino di ricerca che ha preso l’avvio nel lontano 1966, con due saggi apparsi sulla rivista Paragone, nei quali l’autrice scorgeva l’esistenza di una trama continua di rapporti tra pittura fiamminga e pittura italiana nel corso del Quattrocento e tentava di tracciarne i primi lineamenti. Il caso dei rapporti tra Italia e Fiandra si presenta, in realtà, come assai peculiare rispetto a quelli che si stabilirono tra pittura fiamminga e altre aree artistiche in Europa, dove l’impatto fiammingo fu assimilato in modo più netto. In Italia, infatti, la pittura fiamminga non giunse mai ad alterare il corso storico o a determinarne la fisionomia, proprio perché la Penisola nel ’400 fu a sua volta teatro di fatti pittorici di altissimo livello. Ancor più singolare, quindi, il fatto che l’Italia rappresentò, la prima e più ricca area di committenza della pittura fiamminga, sia mercantile sia aristocratica, fenomeno che assunse talora le proporzioni di una vera e propria moda. Soprattutto la conoscenza diretta di esemplari fiamminghi esercitò su molti dei nostri pittori un fascino tale da tradursi in un nuovo arricchimento nella resa pittorica della realtà. È questa ricerca del reale, si sa, che accomuna entrambe le civiltà pittoriche e nel ’400 venne gettato un ponte tra questi due universi pittorici, a nord e a sud delle Alpi. L’esempio più eclatante è quello di Antonello da Messina, pittore quasi bilingue, italo-fiammingo, che arrivò a raggiungere la suprema sottigliezza fiamminga e a calarla in altrettanto suprema lucidezza di spazio e di forma italiani.
Van Eyck
Liana Castelfranchi Vegas
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2021
pagine: 168
«Lo studioso che si accosti a Jan van Eyck dovrebbe abbandonare saggiamente ogni certezza, persino ogni tentazione di raggiungere una certezza su questi problemi; ed è questa una severa prova per ogni studioso che cerchi di fare luce sull’artista amato, con il quale ritiene di avere ormai una lunga dimestichezza». È con tale lezione metodologica che Liana Castelfranchi si accosta alla figura problematica del celebre pittore (n. 1390 ca – m. 1441). Problematico in quanto solo 17 opere sono attribuibili a lui con certezza, e appartengono tutte al suo ultimo periodo (dal 1432 al 1439). Nel percorso tracciato dall’autrice, dalla complessità emerge la grandezza di Jan van Eyck. «Conoscitore di stoffe come un tessitore, dell’architettura, come un capomastro», fu un artista che operò sotto l’impulso di geniali soluzioni sperimentali. La pittura stessa si aprì con lui a nuove esplorazioni: dal paesaggio alla natura morta, al nuovo quadro di devozione al ritratto; fu scopritore anche nella ricerca dei mezzi, perfezionando la tecnica pittorica a olio; inauguratore della prospettiva architettonica e del trompe-l’oeil. Le composizioni di interni e di paesaggio, la figura umana sentita come parte del paesaggio, sono tutte novità strepitose, destinate a rimanere sostanzialmente senza seguito fino alla grande pittura di paesaggio e di interni del Seicento olandese.
Lo splendore nascosto del Medioevo. Una storia parallela
Liana Castelfranchi Vegas
Libro: Cartonato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2023
pagine: 240
“Lo splendore nascosto del Medioevo” è una sorprendente storia parallela dell’arte medievale attraverso le cosiddette arti minori. Si tratta di un’ingente e ricchissima produzione di oreficerie, miniature, avori, ceramiche, opere lignee, tessuti, realizzati nell’arco di un millennio. Liana Castelfranchi, una delle più autorevoli studiose dell’arte medievale, dimostra come nelle arti minori si sperimenti sovente, in anticipo, ciò che poi prenderà forma e si svilupperà nei grandi affreschi e nelle monumentali architetture del Medioevo. La qualità colta e raffinatissima di questo patrimonio è in grado di trasmetterci appieno la cultura artistica del lungo Medioevo, la sua simbologia e il suo linguaggio espressivo. Uno splendore, quello delle arti minori, che non solo si fa ammirare per l’equilibrio estetico raggiunto, ma stupisce per la libertà inventiva. Il volume, in cui le immagini sono state scelte in estrema coerenza con il testo, resta una delle pietre miliari per l’affronto dell’arte medievale.
L'arte rinascimentale in Europa
Liana Castelfranchi Vegas
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2024
pagine: 248
Mentre buona parte dell'Europa prolunga sul piano artistico il già lungo Medioevo, si crea un asse che mette in relazione l'Italia, attraverso la Francia, alle Fiandre. È questo l'asse tra Masaccio e Van Eyck attraverso Barthélemy D'Aix in Francia e Campin in Belgio. Prospettiva, natura, figura umana, classicità, luce, compiono una rivoluzione che non avrà pari nella storia dell'arte occidentale. Città, signorie, borghesie, botteghe di artisti, mercato, banche e viaggi danno contesto e consistenza alla rivoluzione artistica, rendendola irreversibile e preparandone la diffusione in tutto l'Occidente europeo. Pur innervata ancora nella cultura dell'ultimo Medioevo e nella sua iconografia, l'arte del'400 ha un cambio di forme che si cala nella tradizione della classicità. Non scivola nella "maniera". Artisti come Masaccio, Piero e Angelico, pensatori quali Pico della Mirandola o Erasmo rinnovano senza compiere una frattura.
Anno mille. L'arte in Europa dal 950 al 1050
Liana Castelfranchi Vegas
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2018
pagine: 239
Il passaggio fra il primo e il secondo millennio è uno straordinario periodo di creatività nella storia Europea per ragioni letterarie, culturali, religiose, e risulta un vero e proprio spartiacque dal primo al secondo Medioevo. Nella storia dell'arte, in particolare, l'impero ottoniano, sostituendosi con efficacia alla pretesa unificatrice carolingia, diviene il centro e il motore delle novità artistiche dell'epoca. Sull'asse Germania-Lombardia si sviluppa infatti una corrente artistica di alto profilo, stilizzata e colta, che dà vita a notevoli cambiamenti nell'architettura e nelle arti minori. Basti pensare alle chiese di San Ciriaco a Gernrose, San Michele di Hildesheim o alla rotonda del duomo vecchio di Brescia, o, ancora, agli affreschi superstiti della Majestas Domini nella Basilica di San Vincenzo a Galliano, vicino a Cantù. E soprattutto alle numerose miniature, agli oggetti di culto, ai simboli del potere frutto della ricchissima committenza imperiale, in cui, oltre all'evidente influsso di Bisanzio, sono tangibili, in nuce, i segni di una nuova sensibilità e di un nuovo gusto propriamente occidentali. Il volume non tralascia le testimonianze artistiche del regno di Francia, con i tesori orafi di Conques e con Cluny, il monastero che all'epoca era in grado di rivaleggiare nella cristianità con Roma per magnificenza e importanza; pone in risalto l'inventiva dei centri inglesi di Winchester e Canterbury, o di Saint-Omer nelle Fiandre; infine affronta l'architettura sincretica della Spagna del Nord e l'invenzione delle Apocalissi e dei Beati negli scriptoria monastici iberici. Sono tasselli preziosi che si combinano sapientemente per delineare il momento storico che darà all'Europa la sua prima arte universale: il Romanico.