Jaca Book: Illustrati. Arte mondo
Ravenna eterna. Dagli Etruschi ai Veneziani
Massimiliano David
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2020
pagine: 288
La città di Ravenna dispone tuttora di una serie straordinaria di monumenti eccezionalmente conservati, spesso con le decorazioni originarie, in particolare musive. Non sbagliava il grande storico Arnaldo Momigliano quando diceva: «Se vuoi conoscere la storia dell’Italia, prendi un treno e vai a Ravenna». La città, infatti, costituisce un caso urbanistico eccezionale per la sua capacità di autoconservazione. La definizione di «Bisanzio d’Italia» non è sufficiente a rendere la peculiarità e la grandezza di questa straordinaria città «romana», con Onorio e Galla Placidia, che vede, dopo il periodo di Teoderico, un’importante stagione bizantina. Il presente volume, grazie anche a una estesa campagna fotografica, affidata allo studio Bams photo – Rodella, traccia la vicenda storica e urbanistica di Ravenna dalle lontane origini etrusche sino alla battaglia che nel 1512 ne cambiò in modo definitivo il destino, segnandone l’ingresso nei dominii pontifici. Quella che emerge è una Ravenna radicalmente rinnovata, che riserverà molte sorprese anche ai conoscitori più esperti.
Malevic. L'ultima icona. Arte, filosofia, teologia
Massimo Carboni
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2019
pagine: 251
Il libro propone un'analisi del rapporto tra Kazimir Malevic — l'artista che più di ogni altro ha affrontato il problema della visione dell'invisibile — e la dimensione estetico-filosofica dell'icona. Dopo aver ripercorso i fondamenti teologici e spirituali di questa grande tradizione dell'Oriente cristiano, l'Autore prende in esame l'opera del fondatore del Suprematismo a partire dal celeberrimo Quadrato nero — uno dei miti e dei riti istitutivi dell'arte moderno-contemporanea — e di questa vera e propria ultima icona fornisce una lettura che corre in parallelo con il "De visione dei" (1453), uno straordinario scritto del filosofo e teologo Nicola Cusano, che di quell'opera seminale sembra paradossalmente rappresentare il commento anticipato. Nell'opera di Malevic assume nuova vita il problema artistico e teologico-filosofico dell'icona. Ciò significa che in realtà le avanguardie non operano una tabula rasa (la "parola d'ordine" con la quale sempre si sono autopresentate) della cultura artistico-filosofica precedente, ma che l'intreccio tra appartenenza e modificazione si anima anche in quei casi ove più enigmaticamente evidente ci si offre il tratto dell'azzeramento radicale, della rielaborazione più innovativa.
La risurrezione di Cristo nell'arte d'Oriente e d'Occidente
Emanuela Fogliadini, François Bœspflug
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2019
pagine: 220
La Risurrezione di Cristo è l'affermazione centrale della fede cristiana. «Se Cristo non è risorto — non temeva di affermare san Paolo — la nostra predicazione è vana e vana è anche la nostra fede» (1 Corinzi 15,14). Sebbene questo misterioso evento non abbia avuto testimoni oculari, esso fu evocato e celebrato nell'arte di ispirazione cristiana dai primi secoli ai giorni nostri. Ma in che modo? Questo libro presenta, in ordine cronologico, una selezione di 50 opere d'arte di diverse epoche, differenti origini geografiche, var. supporti, realizzate per svariati scopi. La più antica risale al IV secolo e la più recente è stata dipinta nel 2017. Ogni opera è riprodotta a piena pagina, accompagnata da un commento storico-artistico e teologico. Nel volume emerge la proficua tensione tra la tendenza preponderante nell'arte occidentale che raffigura la Risurrezione di Cristo come un'uscita vittoriosa dalla tomba, mentre l'arte degli Orienti cristiani e dell'Ortodossia ha preferito, dall'inizio fino all'epoca contemporanea, mettere in luce gli effetti salvifici della morte e Risurrezione di Cristo, rappresentando Cristo che discende agli Inferi ed estrae «con mano potente e braccio teso» (Salmo 136,12) Adamo ed Eva e tutti i Giusti dell'Antica Alleanza. Il libro colma un'anomala lacuna — non vi è, infatti, un testo di riferimento su questo argomento fondamentale — e presenta in una nuova prospettiva sia il carattere multiforme dell'arte cristiana che le recenti domande sul concetto stesso di Risurrezione che animano le discussioni tra i teologi europei dell'ultimo decennio.
I monasteri fecero l'Europa
Léo Moulin, Raymond Oursel
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2019
pagine: 223
Quella realtà che noi oggi chiamiamo Europa, percorsa da secoli di guerre e con un presente denso di interrogativi, sperimentò una piena koinè a partire dai movimenti monastici che si svilupparono dalla "Regola" di san Benedetto. Le missioni irlandesi, la riforma carolingia, sino a Cluny e al movimento benedettino, proseguito dai cistercensi e altri ordini, costruirono la mappa dell'Europa. "I monasteri fecero l'Europa" esprime anzitutto un farsi culturale e antropologico, insieme a una valorizzazione del territorio e della natura, con la creazione di ciò che oggi chiameremmo eco-sistemi sostenibili. Gli autori di questo volume hanno colto il peculiare della koinè culturale, artistica e tecnologica che il mondo monastico ha creato.
Ville e giardini d'Italia tra natura e artificio
Alberta Campitelli
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2019
pagine: 415
Il patrimonio di ville e giardini del nostro Paese, vasto e diversificato, è stato studiato, analizzato e presentato in molte valide pubblicazioni, dedicate per lo più ad aspetti specifici secondo criteri tipologici, tematici o topografici. Di queste pubblicazioni, solo alcune hanno affrontato l'argomento in modo complessivo, dal punto di vista dell'evoluzione storica o della collocazione geografica. Questo libro propone un nuovo approccio, un percorso in lungo e in largo nella Penisola alla ricerca di connessioni e intrecci temporali e topografici, legando tra loro siti diversi per storia, assetto e committenza, e mettendo a fuoco l'immagine della complessità e varietà delle ville e dei giardini. Il metodo d'indagine, che si è focalizzato sui significati sottesi agli innumerevoli giardini realizzati tra la fine del Medioevo e il Novecento, ha permesso di definire alcuni grandi temi ricorrenti, quali la rappresentazione del potere, l'uso teatrale degli spazi, il simbolismo insito in arredi e assetti del verde, la trasformazione di luoghi di difesa in luoghi di delizia, il rapporto con l'acqua, il revival degli stili e, infine, l'inserimento di opere d'arte contemporanea in complessi dalla storia spesso centenaria. Temi trattati in specifici capitoli ed esemplificati dai siti maggiormente rappresentativi, senza trascurare rimandi e connessioni, e mettendo in luce aspetti nuovi ed inediti, per una lettura trasversale e su più livelli di conoscenza e interpretazione del tema dei giardini.
Arte medievale. Le vie dello spazio liturgico
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2019
pagine: 287
Funzioni e «segni» sono elementi interpretativi indispensabili per la lettura storico-artistica di un monumento. Leggendo l'arte medievale, in stretto rapporto con il contesto culturale che l'ha prodotta, questo libro interpreta al meglio la nuova stagione che la storia dell'arte sta vivendo. Senza la relazione con il contesto le chiese medievali, dal tardo-antico al Gotico, rischiano infatti di non essere colte nel loro pieno significato. Nel caso specifico questo contesto è costituito da spazi liturgici che ne svelano orientamento, percorsi, complessi scultorei e pittorici. La funzione più importante di una chiesa, sia questa una costruzione dedicata ad un martire o una grande cattedrale metropolitana, è infatti il culto. Prendendo le mosse dagli studi di De Blaauw sulle prime tre Basiliche Romane, si giunge con questo volume, sontuosamente illustrato da una campagna fotografica realizzata appositamente, cui hanno collaborato insigni studiosi della disciplina, a dare un quadro interpretativo a tutto tondo dell'arte medievale. Se l'orientamento della basilica paleocristiana è spesso quello in direzione dell'altare, come suggeriscono le figure musive di Sant'Apollinare a Ravenna, ancora prima i pavimenti delle aule teodoriane della cattedrale di Aquileia rimandano a direzioni diversificate e a diverse fruizioni degli spazi, che rendono così l'interpretazione complessa e multisfaccettata. Allo stesso modo, lo sguardo delle chiese-santuario non può prescindere dalla ricostruzione del percorso alla tomba del santo, itinerario che sarà gradualmente enfatizzato, attraverso il costruirsi delle cripte a corridoio, specificamente ideate per la visita alle reliquie, fino alla comparsa, in età romanica, delle cripte ad oratorio e dei grandi santuari monumentali. Da questo punto di vista assumono diverso significato anche gli apparati decorativi: dai mosaici, alle sequenze di pitture murali giunte fino a noi, alle sculture di epoca romanica, fino alle vetrate del Gotico. Lungi dall'essere esclusivamente dei messaggi rivolti ai fedeli laici, essi costituiscono il completamento iconografico della funzione liturgica per cui l'edificio è stato costruito. Così, ad esempio, i capitelli istoriati e figurati di epoca romanica, non sono più soltanto dei moniti per i fedeli laici ma, posti anche là dove l'accesso ai laici non era concesso, costituiscono un riferimento alla liturgia e agli atti rituali che vi venivano celebrati, uno specchio dunque de «le vie dello spazio liturgico».
Icone delle 12 grandi feste bizantine
Gaetano Passarelli
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2019
pagine: 272
"Parlare e scrivere delle icone, oggi, non costituisce una novità, tali e tante sono le pubblicazioni apparse, che spaziano dalle riproduzioni artistiche alle meditazioni, dagli studi critici alle considerazioni teologiche. Insistere perciò con un'altra pubblicazione potrebbe sembrare un voler ripercorrere strade ormai spianate, per non dire, insomma, che si va a trattare una materia ben nota. Non sí è voluto redigere, tuttavia, un volume di saggio in storia dell'arte bizantina o tardo-bizantina, né di teologia o di esegesi. A dire il vero s'è nutrita la presunzione che ci fosse e la teologia e l'arte, ed anche qualcos'altro... un po' di tutto, insomma - come sinora raramente si è tentato di praticare -, ma non per caso. L'icona rappresenta la sintesi di una civiltà, culturale e religiosa, quale quella di Bisanzio - seppure non esclusivamente - che non si coglie nella sua pienezza se, come ogni fenomeno della cultura tardo-antica e medioevale, non è visto attraverso lo spettro di un'ottica poliedrica e messo a fuoco tenendo conto dei molteplici aspetti storicamente concomitanti. In altre parole, è difficile comprendere a fondo il messaggio che l'icona trasmette se vista unicamente con gli occhi dello storico dell'arte o del teologo, perché la si sradicherebbe dal suo contesto che è liturgico, innanzitutto, teologico-didascalico e devozionale, in cui il disegno è un puro supporto che deve servire da guida per penetrare nei misteri della fede. Voler considerare, quindi, le tipologie iconografiche senza ricorrere al linguaggio simbolico dei colori, ignorare il contesto liturgico e prescindere dai fondamenti teologici, e ancora, ritenere come ispiratrici le fonti canoniche e patristiche misconoscendo e accantonando quelle apocrife e tradizionali, o trascurando l'evoluzione storica della festività a cui è legata la rappresentazione, potrebbe andare a conferma di un vecchio preconcetto secondo cui l'icona è frutto di un'arte cristallizzata, monotona ed uniforme. Dire così significa anche non conoscere i fondamenti di quest'arte. «L'arte appartiene al pittore», era stato prescritto al Concilio Niceno H (787), quindi è possibile distinguere un'icona greca da una slava, una appartenente alla Scuola di Novgorod da un'altra ucraina, una popolare da un'altra realizzata da un grande maestro, «ma la maniera in cui va disposta è di pertinenza dei venerabili Padri»l. Cioè l'arte, in questo caso, è da ritenersi secondaria rispetto al messaggio. «La sua santità - perché è innanzitutto un oggetto sacro - è trasmessa dalla somiglianza con il prototipo», secondo un'espressione di Basilio il Grande (330-79) recepita e fatta propria al Concilio Niceno 112. Allora è essenziale che l'icona in Siria come in Russia, a Roma come a Creta, traduca gli stessi concetti teologici che devono essere trasmessi a chi la guarda, o meglio a chi la contempla. In altre parole, se è consentito un paragone con un'espressione della civiltà moderna: un'immagine pubblicitaria può essere un'opera d'arte, ma lo scopo principale è trasmettere in modo chiaro il messaggio sotteso. Questo messaggio nasce e viene elaborato a tavolino da imprenditori ed esperti di mercato i quali, una volta giunti a un'adeguata formulazione e definizione, ne affidano la visualizzazione a un pittore o un grafico. Ne deriva un'opera più o meno bella, più o meno espressiva, più o meno chiara, più o meno suggestiva, più o meno artistica, l'importante è che possa esser compresa a New York e a Roma, a Buenos Aires e a Camberra, dall'intellettuale come dall'uomo della strada. (Dall'Introduzione)
L'invenzione del giardino occidentale
Matteo Vercelloni, Virgilio Vercelloni
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2019
pagine: 286
L'idea del mondo come un giardino affidato alla responsabilità comune è la sfida che il presente volume lancia ai lettori, trasportandoli lungo un excursus storico che parte dalla lontana Mesopotamia e ripercorre l'epoca ellenistica, romana e medioevale, soffermandosi sulla svolta apportata dal Rinascimento italiano alla concezione del verde. Spazio di rappresentanza e di loisir, il giardino diventa ambito di studio scientifico, per assumere poi nella Francia d'Ancien Régime la dimensione di simbolo del potere, con gli esempi illustri di Versailles, Fontainebleau e delle Tuileries che si impongono come modelli alle altre corti europee. E il momento d'oro del formalismo francese, di cui in seguito si coglierà il limite fondamentale: quello, cioè, di separare il giardino dal paesaggio che lo circonda. Sarà quindi il paesaggismo di matrice inglese a riappropriarsi di una visione d'insieme, recuperando gli elementi artificiali e naturali che compongono il giardino, assimilando il gusto dell'antico e dell'esotico, e proponendo architetture apposite per gli spazi verdi. Una nuova stagione arriverà poi con l'urbanesimo ottocentesco, che ripenserà la forma del giardino sulla scala ridotta delle abitazioni suburbane, e su quella più ampia del parco aperto ai cittadini. Fondamentale, in tal senso, sarà l'apporto della realtà statunitense, dove la diversa proporzione degli spazi naturali e urbani farà sperimentare soluzioni inedite nella concezione del verde, poi rimodulate nell'Europa del Novecento. Per giungere infine al presente, con il superamento della separazione tra giardino e paesaggio, e la loro integrazione all'ambiente urbano, grazie all'intervento delle comunità degli abitanti e alla progettazione degli architetti paesaggisti e della comunità politica.
L'arte medievale in Europa
Liana Castelfranchi Vegas
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2019
pagine: 400
Questo volume, che copre un arco temporale dal IV secolo al gotico internazionale (prima metà del XV secolo), si propone di mettere in evidenza i nessi storici e culturali, i momenti emergenti e le linee di sviluppo delle esperienze artistiche più significative lungo tutto il Medioevo nei territori italiani e in quelli europei. L'attenzione portata alla circolazione europea delle grandi correnti artistiche risponde alla convinzione che una storia veritiera dell'arte medievale, pur nella sua brevità, non potrà mai prescindere da quell'insieme di confronti, prestiti e mutuazioni continuamente in atto nel Medioevo. Così, anche l'attenzione dedicata alle varie espressioni delle cosiddette "arti minori" intende sottolineare la straordinaria importanza che esse rivestono in molti secoli del Medioevo, tanto da esprimere spesso in modo più ricco e significativo che non le arti cosiddette "maggiori" il gusto e la creatività di quel periodo.
Lago di Como-Lake Como
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2018
pagine: 256
II volume intende cogliere appieno, nelle diverse stagioni dell'anno, l'emozione che si prova di fronte a uno straordinario sito naturale costellato dall'impronta dell'uomo e da abitati che sono vere opere d'arte, spesso conservate nella loro antica fisionomia. Non mancano spazi naturali totalmente preservati, riserve per fauna e flora. Il volume racconta e percorre il complesso perimetro di un lago con due rami in cui il visitatore può viaggiare lungo il filo dell'acqua o in alto, oltre la mezza costa, scoprendo, come in un frattale che si dispiega davanti al suo percorso, angoli impensati e vedute di massimo respiro. II testo, sintetico e ricco di informazioni turistiche e storiche, e le didascalie delle immagini compiono il resto fornendo preziose notizie geografiche e di costume. Le immagini sono il vero discorso del volume: un tour fotografico per scoprire sia i grandi panorami, che gli angoli famosi o inediti. La costante presenza di una silhouette del lago permette al lettore di collocare i vari luoghi lungo il perimetro lacustre.
Iran. Arte islamica
Giovanni Curatola
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2018
pagine: 221
L'Iran è un paese di frontiera. È luogo di passaggio, cerniera fra Oriente e Occidente e sede privilegiata di autonoma elaborazione artistica. Quella persiana è una delle grandi culture dell'antichità che hanno mantenuto vive attraverso i secoli tradizioni religiose, politiche, urbanistiche e artistiche, adattandole e modificandole secondo necessità, ma sempre con esiti assai originali. In ambito artistico, sia in architettura, sia nelle arti decorative, non possiamo tracciare un profilo islamico senza prendere in considerazione l'apporto iranico, specifico e ben individuabile, ma non per questo scollegato o estraneo alla elaborazione islamica comune ad altre aree: da quella mediterranea a quella d'Asia Centrale. L'elaborazione artistica che sí compie in Iran ha un peso notevole per la stessa definizione di arte islamica. Giovanni Curatola ne traccia un profilo presentandone l'architettura (anche con un'analisi degli aspetti ornamentali), e le arti cosiddette decorative quali la miniatura, le ceramiche e i tappeti. Le trasformazioni del mondo islamico nei secoli dell'incontro con l'Occidente e le reazioni che ci furono a quell'impatto ci fanno comprendere anche alcune vicende artistiche contemporanee. Un mondo così complesso e una presenza culturale così forte non poté rimanere circoscritta a un'area geografica definita e l'irradiarsi di elementi artistici prettamente islamici — ma Islam d'Iran — sono presenti con sfumature diverse nel Caucaso, in Asia Centrale, in India e, ovviamente, anche in Europa. Quella persiana è una tessera indispensabile nel particolare mosaico artistico islamico, senza la cui analisi è difficile comprendere una rappresentazione che ben sintetizza una civiltà con quasi un millennio e mezzo di Storia.
Pappagalli. L'intelligenza che canta
Renato Massa
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2018
pagine: 240
Noti per gli splendidi colori e per il loro carattere socievole, i pappagalli sono nel regno animale le creature che hanno maggiormente sviluppato la capacità di intrecciare relazioni tra membri della propria specie e con gli altri animali, in particolar modo con gli esseri umani, dimostrando un'intelligenza fuori dal comune. Il volume tratta dell'unicità e della grande varietà ecologica dei pappagalli, che non sono solo uccelli capaci di volare, di arrampicarsi, di manipolare oggetti ma sono in grado anche di cooperare, sviluppare conoscenze e abilità semantiche, cognitive e affettive e di provare sentimenti. Un aspetto finora poco studiato come quello del duetto, effettuato per mantenere unite le coppie e personalizzato attraverso suoni specifici mettendo a punto così una particolare canzone di coppia, rende evidenti le peculiarità dell'intelligenza dei pappagalli. Un'intelligenza che non solo parla ma, appunto, canta.