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Passigli

Umano fiorire

Umano fiorire

Antonietta Gnerre

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 88

Con “Umano fiorire”, Antonietta Gnerre offre al lettore un viaggio poetico profondo e intimo, esplorando il legame tra memoria, natura e spiritualità, e insieme costruendo un dialogo tra vita personale e respiro universale della terra. La raccolta si distingue per la delicatezza delle immagini e per la capacità di trasfigurare l’esperienza quotidiana in simboli della vita di tutti. La natura, con i suoi elementi – fiori, alberi, montagne – diventa così il luogo privilegiato per meditare su temi come il tempo, la rinascita, e la grande bellezza che risiede nella semplicità. Allo stesso modo, i paesaggi evocati dalla Gnerre non sono solo sfondi, ma veri protagonisti che interagiscono con l’umano, fino a formare un tessuto inestricabile tra uomo e cosmo. Una voce, la sua, intessuta di compassione e contemplazione, capace di alternare toni dolci e intensi; ma sempre queste risuonano di speranza, anche nelle riflessioni più malinconiche, e trasmettono la necessità, l’urgenza di un ritorno alle cose essenziali: l’amore per la terra, la cura degli altri, il valore degli abbracci e della gentilezza. “Umano fiorire” è un invito alla riflessione, un’opera da leggere lentamente, lasciando spazio alla meditazione e alla scoperta di ciò che ci rende davvero umani. (Eliza Macadan)
12,50

Intelligenza artificiale e mercato del lavoro. Gli impatti, le politiche pubbliche

Intelligenza artificiale e mercato del lavoro. Gli impatti, le politiche pubbliche

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 212

L’intelligenza artificiale (IA) avrà profondi impatti sull’economia e sulla società: nessuno ha dubbi a questo proposito, anche se si contrappongono ottimisti e pessimisti circa le conseguenze di lungo periodo della diffusione delle applicazioni di IA. Uno dei mercati per cui è più vivace il confronto tra le due scuole di pensiero è quello del lavoro. Questo volume, frutto di una ricerca di alcuni anni della Fondazione Astrid, non si pone l’obiettivo di risolvere questa contesa, destinata a durare a lungo, quanto piuttosto intende fornire elementi per una valutazione non manichea. In tal senso, la ricerca innanzitutto circoscrive i tre ambiti rispetto a cui “misurare” gli impatti dell’IA nel mercato del lavoro: i livelli occupazionali, le dinamiche retributive, le competenze e la qualità del lavoro. L’analisi, peraltro, non si limita agli effetti dell’IA, ma considera anche componenti hardware dell’ecosistema digitale: le reti di comunicazione elettronica a banda ultra-larga e la robotica, in particolare. Attraverso una dettagliata ricognizione dell’ampia letteratura in materia, gli autori giungono ad alcune conclusioni, necessariamente parziali e provvisorie. In primo luogo, la diffusione dell’IA, soprattutto generativa, nei sistemi economici – anche in quelli industrialmente avanzati – è ancora in una fase iniziale (fenomeno particolarmente evidente per quanto riguarda il nostro Paese). Ne discende che bisognerà attendere per pervenire a risultati assolutamente affidabili, sulla cui base impostare le misure di policy più adeguate. Intanto, dalle evidenze disponibili, e pur considerando le diverse metodologie alla base delle analisi quantitative, gli impatti sui livelli occupazionali appaiono – ancora – incerti e contrastanti, soprattutto a livello macroeconomico, mentre le conseguenze sulla qualità del lavoro sembrano già delineate: accentuazione dei divide di genere, di livello di istruzione, generazionali, nascita di nuovi mestieri e professioni, solo in parte individuabili al momento. In ogni caso, i mutamenti degli assetti del mercato del lavoro in conseguenza della diffusione di applicazioni di IA, la cui evoluzione è continua e assai veloce, saranno senz’altro di grande rilievo. Le politiche del lavoro – e più in generale le misure di politica industriale – dovranno tenere conto di questo contesto: già da ora. Per tale motivo, il volume si chiude con l’analisi degli interventi per gestire la transizione digitale e verso l’IA – a livello internazionale (OCSE) e nazionale – suggerendo alcune direttrici di azione, a partire da quanto esiste già in materia di istruzione, formazione professionale, discipline e politiche del lavoro, regolazione dei mercati digitali ed in particolare dell’IA.
28,00

Pilota di guerra

Pilota di guerra

Antoine de Saint-Exupéry

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 152

Il 3 settembre 1939 la Francia aveva dichiarato guerra alla Germania e Saint-Exupéry era stato assegnato a una squadriglia di ricognizione aerea. Il 22 giugno 1940, dopo l’invasione tedesca, con la Francia costretta all’armistizio e il territorio sotto il dominio nazista, lo scrittore aveva raggiunto gli Stati Uniti, e fu là che scrisse “Pilota di guerra”, vero e proprio manifesto di una Francia che rifiutava la disfatta. È così che il libro, che nasce come un racconto di missioni aeree, diventa soprattutto una profonda riflessione sui fondamenti della civiltà occidentale e, insieme, l’appassionato lascito spirituale di un grande protagonista della sua epoca.
16,50

Teorie politiche e ideologie nell'Italia del Novecento

Teorie politiche e ideologie nell'Italia del Novecento

Norberto Bobbio

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 120

Il Novecento – il secolo che ha conosciuto una così grande accelerazione della storia al punto da essere stato definito “il secolo breve” – è stato teatro di due devastanti guerre mondiali e dello scontro tra contrapposte ideologie. È a queste diverse teorie politiche che Norberto Bobbio, uno dei massimi studiosi italiani, dedica questo saggio che pur nella sua brevità costituisce un prezioso aiuto alla comprensione della storia delle idee che hanno segnato la nostra vita politica. Apparso mezzo secolo fa, questo breve profilo delle grandi correnti politiche del Novecento è particolarmente felice nel ricostruire il dibattito nel quale si fronteggiarono in Italia liberalismo, socialismo e comunismo marxista-leninista, e fascismo. Spicca l’assenza in queste pagine del cattolicesimo politico, non per un pregiudizio ma perché quella di Bobbio è un’Italia laica, azionista e socialista. Contrariamente a quanto avvenuto per le altre correnti, in Italia il pensiero politico cattolico, molto vivo nell’Ottocento, è stato infatti nel Novecento dapprima assente, forse per il non expedit della Chiesa alla partecipazione dei cattolici alla vita politica, ma forse anche perché sostanzialmente tributario del cattolicesimo e del personalismo francesi. Questo breve libro è in conclusione non solo un contributo all’intelligenza critica di Bobbio, ma è anche un utile aiuto per una rapida ma esatta comprensione delle radici reali dei movimenti che si sono affrontati in Italia in questi ultimi decenni. Prefazione di Pietro Polito.
10,00

Giacomo Joyce

Giacomo Joyce

James Joyce

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 168

Se è vero che gli anni di Trieste sono stati per James Joyce anni fondamentali e che l’amicizia con Italo Svevo ha certamente prodotto per entrambi risultati molto significativi, pare che proprio a una domanda di Svevo possa risalire l’origine di questa breve ma intensissima opera; infatti, lo scrittore triestino in una lettera del 1914, dopo aver parlato dei racconti di “Gente di Dublino” e del “Ritratto dell’artista da giovane”, domandava a Joyce: «Quando scriverete un’opera italiana sulla nostra città?». Le brevi prose che compongono “Giacomo Joyce” sono probabilmente la risposta dello scrittore irlandese, e fin dal titolo l’opera insiste sull’acquisita italianità del protagonista, traducendo il nome natale James in Giacomo. Certo, la lingua della narrazione è pur sempre l’inglese dell’autore, che peraltro nel cognome non maschera neppure se stesso, cosa che può anche meravigliare, se si pensa che l’intera storia ruota intorno all’attrazione amorosa di un insegnante d’inglese – come lo era Joyce a Trieste – per una sua giovane allieva. Proprio questo ha forse fatto sì che l’opera restasse inedita durante la vita di Joyce. Alessandro Gentili, negli scritti critici che accompagnano questa sua traduzione, indaga sull’identità di questa donna, come aveva fatto prima di lui Richard Ellmann, il grande biografo dello scrittore irlandese e il primo a pubblicare “Giacomo Joyce”: Amalia Popper? Annie Schleimer? Emma Cuzzi? Maria Luzzatto? Olivia Hannappel? Furono tutte allieve di Joyce in quegli anni e tutte restarono affascinate da quell’insolito e geniale insegnante. È probabile che ognuna di loro abbia concorso a creare la figura femminile che ha dato origine a questo «poemetto triestino», come lo definisce Stelio Crise, le cui movenze, in effetti, sono simili a quelle di un poema in prosa: una prosa affascinante, affilata e musicale che è già di per sé uno straordinario raggiungimento prima dello sperimentalismo linguistico dell’“Ulisse” e del “Finnegans Wake”.
14,50

Ode alla vita e altre odi elementari. Testo spagnolo a fronte

Ode alla vita e altre odi elementari. Testo spagnolo a fronte

Pablo Neruda

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 152

Quella delle odi costituisce una lunga stagione nella poesia di Pablo Neruda, raccolta in particolare nei volumi delle “Odi elementari” (1954), delle “Nuove odi elementari” (1956) e del “Terzo libro delle odi” (1957). Si tratta di una fase importante della poesia nerudiana, cui certo non è estraneo il desiderio del poeta di ampliare al massimo le possibilità di comunicazione delle sue poesie per raggiungere il più ampio numero di lettori; e questo in coerenza con l’idea di una poesia ‘a tutto campo’, partecipe del destino di ogni uomo, anche il più umile. Ne scaturisce una sorta di poesia ‘a tema’, caratterizzata da una versificazione breve e intensa, che tende a definire l’oggetto dell’ode – che sia il vino, il libro, il mare oppure l’opera di Walt Whitman o di Victor Hugo – attraverso un recupero della memoria del poeta: quasi un esercizio di riappropriazione e, insieme, di celebrazione da porgere al lettore. Questa nostra selezione comprende alcune delle più belle odi ‘morali’ e ‘sentimentali’ di Neruda: l’allegria, l’amicizia, la tranquillità, la speranza, la solitudine, la pigrizia, l’amore… È, nel suo insieme, una grande ode alla vita, perché «la vita aspetta / tutti / noi che amiamo / il selvaggio / odore di mare e di menta / che ha fra i seni».
14,50

Cronaca nera

Cronaca nera

Colette

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 160

Se la popolarità della grande narratrice francese Colette (1873-1954) è da tempo testimoniata dal successo internazionale della sua opera narrativa, molto meno nota e pressoché inedita in Italia è la sua attività giornalistica. Eppure Colette ha costantemente collaborato con diverse e importanti testate, spesso con articoli di costume e con recensioni teatrali e letterarie; e non sono mancate numerose e importanti incursioni nella cronaca nera e giudiziaria, in particolare come inviata a seguire due lunghi processi: quello contro l’algerina Oum-el-Hassen, tenutaria di un bordello, accusata di omicidi e di gravi sevizie nei confronti delle sue ragazze; e quello contro il tedesco Eugen Weidmann, accusato di ben sei omicidi, che sarà giustiziato a Versailles il 17 giugno 1939 (ultima esecuzione pubblica in Francia). A questi articoli se ne accompagnano altri dello stesso genere, su criminali famosi come Bonnot e la sua banda, Violette Nozière, accusata di avere avvelenato i propri genitori, Germaine Berton, celebrata dai surrealisti, i famosissimi Landru e Stavisky, la pluriomicida Marie Becker…, quasi a ricostruire una vera e propria inchiesta sul crimine in Francia nella prima metà del secolo scorso. Come scrive Maurizio Ferrara nella premessa all’intero corpus di questi articoli qui riunito, Colette «imprime al genere un tono innovativo», sia per la profonda penetrazione psicologica, sia perché sempre fedele al suo principio di vedere, senza inventare.
18,00

Sulle rive del mar Nero

Sulle rive del mar Nero

Israel Joshua Singer

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 224

Israel Joshua Singer, maestro di celebrati romanzi quali La famiglia Karnowski e I fratelli Ashkenazi, a proposito del quale Claudio Magris ha parlato di «ultimo “classico” della letteratura yiddish, e quindi uno degli ultimi classici del romanzo ottocentesco», è in realtà anche un sublime autore di racconti da poco riscoperti dalla Passigli Editori. I lettori dei quattro volumi recentemente pubblicati in questa collana (Perle, Sulla Vistola, Nella Città Vecchia, Giorni d’estate) hanno fortemente apprezzato i racconti di Israel Singer, che compongono una variegatissima galleria di personaggi e situazioni paradossali tipiche dell’ironia della cultura ebraica. I racconti raccolti in questo volume sono tutti incentrati sulla Rivoluzione russa, della quale Singer fu testimone e alla quale aderì nel periodo in cui visse nell’Unione Sovietica. In questi racconti ambientati in città quali Odessa e Mosca, ma soprattutto nei piccoli villaggi ebrei dell’Europa Centrale che costituiscono la gran parte della narrativa di Singer, lo scrittore si conferma un testimone attento e partecipe di una grande tradizione che si dispiega in personaggi e situazioni che rispecchiano in modo magistrale la favolosa cultura e il finissimo senso dell’humour del mondo ebraico, anche in situazioni estreme quali la rivoluzione che pose fine all’impero zarista, e la guerra civile che ne seguì.
18,00

L'uva e il vento. Poesie italiane. Testo spagnolo a fronte

L'uva e il vento. Poesie italiane. Testo spagnolo a fronte

Pablo Neruda

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 160

«Nutro una certa predilezione per L’uva e il vento, forse perché è il mio libro più incompreso o perché attraverso le sue pagine io cominciai ad andare per il mondo. C’è polvere di strada e acqua di fiumi; ci sono esseri, continuità e altri posti che io non conoscevo e che mi furono rivelati in questo tragitto. Ripeto, è uno dei libri che amo di più». Così scriveva Pablo Neruda nelle sue memorie, a difendere il valore di un’opera che era apparsa ad alcuni critici troppo legata all’engagement politico dell’autore. E quell’impegno è in effetti ben presente nella raccolta, che tuttavia è soprattutto un lungo viaggio poetico attraverso continenti e paesi diversi. Fra questi, un posto particolare spetta all’Italia, dove Neruda arriva nel 1951 e che diventa per lui, grazie anche all’idillio caprese con la nuova compagna, Matilde Urrutia, una delle nuove terre di conquista della sua poesia. In Italia, a Capri, Neruda dà alle stampe una delle sue più celebri raccolte d’amore, I versi del Capitano, dedicati a Matilde; e Matilde è presente in alcune delle più intense poesie “italiane” de L’uva e il vento, «libro di grandi spazi e di molta luce», come lo definisce Neruda stesso, e che proprio in Italia è stato concepito e per gran parte realizzato.
9,50

Il vecchio con gli stivali

Il vecchio con gli stivali

Vitaliano Brancati

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 80

Pubblicato nel 1944 sulla rivista «Aretusa» e in volume l’anno successivo, Il vecchio con gli stivali – da cui venne tratto il fortunato film Anni difficili (1948) di Luigi Zampa, con Brancati tra gli sceneggiatori – illustra meglio di qualunque trattato il rapporto tra la piccola borghesia italiana e il fascismo, e lo fa con l’ironia di cui Brancati è maestro indiscusso. Il modesto impiegato comunale “avventizio” Aldo Piscitello, totalmente indifferente alla politica, viene costretto dal podestà a iscriversi al Partito Nazionale Fascista per non perdere il posto di lavoro. In seguito, la sua ambiziosa moglie, desiderosa di ottenere il lauto sussidio promesso dal partito ai “fedelissimi”, trova il modo di far figurare il travet tra gli “squadristi”, ovvero i fascisti della prima ora. Costretto a partecipare a manifestazioni e adunate, Piscitello si scopre sempre più lontano dal fascismo e sviluppa un odio profondo nei confronti di quei rituali, ma quando finalmente il regime cade lo attende un tragicomico destino… Come scrive Leonardo Sciascia nel suo articolo del 1948 “Brancati e la dittatura” (ripubblicato in appendice a questa nostra edizione): «… basta quello stivale a rendere la pena di quegli anni, lo stivale che Piscitello porta alle adunate come un cilicio. È tragico che un uomo debba ogni sabato mettersi un paio di stivali, se vuol conservare il posto; più tragico di quel che può sembrare. Si può sorriderne, ma a patto di essere decisi a non tollerare più stivali».
9,50

La trasparenza societaria per lo sviluppo sostenibile. Il decreto legislativo n. 125/2024 sul rendiconto di sostenibilità

La trasparenza societaria per lo sviluppo sostenibile. Il decreto legislativo n. 125/2024 sul rendiconto di sostenibilità

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 354

I principi dello sviluppo sostenibile e del rispetto dei criteri ESG nella gestione delle imprese sono entrati a fare parte dell’ordinamento italiano ed europeo? Una risposta affermativa potrebbe sembrare scontata al cospetto della riforma costituzionale del 2022, di diversi codici di corporate governance e di numerose previsioni sulla finanza sostenibile. Tuttavia, è frequente la preoccupazione che una regolazione volta ad imporre la gestione sostenibile possa compromettere la competitività delle imprese europee. In ogni caso, il tema deve essere ormai affrontato, oltre che sul terreno delle scelte politiche e dei giudizi di valore, su quello del diritto positivo. Ci sono testi normativi in vigore, da ricostruire e interpretare. C’è bisogno di analisi razionali riferite alle soluzioni più adatte a contemperare i criteri ESG di gestione delle imprese con la competitività dell’industria europea. Il libro affronta in questa chiave le questioni applicative conseguenti al recepimento della direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità (c.d. CSRD, Corporate Sustainability Reporting Directive), recepita in Italia con il d.lgs. 6 settembre 2024, n. 125 e, più in generale, i temi della comunicazione d’impresa sulla sostenibilità. Prefazione di Mario Libertini.
32,00

L'Europa. Da Ventotene a Bruxelles

L'Europa. Da Ventotene a Bruxelles

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2025

pagine: 140

Il Manifesto di Ventotene — redatto nel 1941 da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni durante il confino cui erano stati condannati dal regime fascista — è universalmente considerato come il documento che ha ispirato Adenauer, De Gasperi, Schuman e Monnet a dar vita nell'immediato dopoguerra alle prime istituzioni europee. L'Europa nata dal sogno unitario dei grandi leader che guidavano Francia, Germania e Italia non era però ancora quella delineata dal Manifesto, ispirato all'esperienza del New Deal rooseveltiano ed espressione del pensiero liberal-socialista dei suoi estensori. Da allora i tentativi di dar vita a una Europa federale unitaria sono stati sempre contrastati dai fautori della "Europa delle Patrie", come mostra anche la polemica sollevata in Italia da Giorgia Meloni, cui risponde — indirettamente e profeticamente — lo stesso Spinelli nel suo scritto del 1981 qui riportato in appendice al Manifesto. Completano il volume una serie di schede e tavole che illustrano la storia delle istituzioni europee. La prefazione di Stefano Folli, già direttore del «Corriere della Sera» e oggi editorialista de «la Repubblica», costituisce un indispensabile strumento per conoscere la realtà dell'Unione Europea, e per orientarsi nelle scelte che la nuova politica estera ed economica degli Stati Uniti e della presidenza Trump impone agli Stati europei: un deciso passo avanti verso uno Stato federale unitario con una comune politica della difesa, o il permanere di una Europa divisa in Stati nazionali uniti solo da un mercato comune e da una comune moneta.
12,50

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