Tabula Fati: Identità e tradizioni
Borgo Marino. Due contributi per lo studio della storia e del linguaggio dei marinai pescaresi
Licio Di Biase, Daniela D'Alimonte
Libro: Libro in brossura
editore: Tabula Fati
anno edizione: 2022
pagine: 64
Due contributi, due ricerche per Borgo Marino. Nella prima parte Licio Di Biase propone un rapido excursus storico relativo alle origini del quartiere dei marinai pescaresi e riporta alcuni documenti di studiosi che in passato si occuparono del luogo e della sua gente. Nella seconda parte Daniela D'Alimonte offre, invece, una riflessione sulle caratteristiche principali del codice linguistico di Borgo Marino, evidenziandone la sua qualità di parlata dialettale para-gergale e riportando, a titolo esemplificativo, un elenco di lessemi e locuzioni tipiche, curato sia nell'aspetto etimologico che in quello sociale, in relazione alla varietà e modalità d'uso.
Il castello di Tripoli. Storia e Architettura
Rodo Santoro
Libro: Libro in brossura
editore: Tabula Fati
anno edizione: 2022
pagine: 136
Il Castello di Tripoli è uno dei monumenti storico-architettonici più importanti della costa mediterranea del Nordafrica. Nel corso degli anni Novanta del Novecento Rodo Santoro ha potuto studiarlo a lungo grazie ad una missione archeologica specifica affidatagli da parte di un consorzio culturale internazionale. Cosa è stato questo castello nel corso dei secoli? Era un luogo di molli delizie "orientali" oppure un tetro carcere per i prigionieri fatti negli abbordaggi navali dai corsari tripolini e trattati come schiavi? Le sue mille stanze e anditi oscuri erano luogo di segreti intrighi politici o centro di attività economiche per il progresso dell'immenso territorio geografico da qui amministrato? Il suo "Divano" ospitava serenamente la vita familiare di chi governava oppure era luogo di efferati delitti perpetrati all'interno delle stesse famiglie dominanti? Infine, i sotterranei inesplorati del castello custodiscono ancora i tesori accumulati nei secoli grazie alla pirateria marittima e protetti da feroci animali mostruosi, oppure sono un grandioso deposito di relitti archeologici prodotto da un sisma che fece crollare un edificio pubblico nella tarda romanità?
Si'sta voce... Storie, curiosità e aneddoti sulle più famose canzoni classiche napoletane da Michelemmà a Malafemmena
Davide Zingone
Libro: Libro in brossura
editore: Tabula Fati
anno edizione: 2021
pagine: 112
"Si 'sta voce" è un saggio agile, ma esaustivo, che racconta con intento divulgativo e con garbo tutto partenopeo le storie e gli aneddoti che si celano dietro le grandi canzoni del repertorio classico napoletano. Ogni brano viene presentato con il testo originale e la relativa traduzione in italiano, con notizie precise per inquadrare il periodo storico di riferimento e per tratteggiare i profili degli autori dei versi e delle musiche. Si parte dalla misteriosa e criptica Michelemmà, tarantella del XVII secolo e si giunge, in rigoroso ordine cronologico, fino a Malafemmena, capolavoro di Totò del 1951, passando per le pietre miliari del repertorio classico napoletano: 'O sole mio, 'A casciaforte, Funiculì funiculà, Te voglio bene assaje, non disdegnando un'incursione nel mondo della macchietta, dei café chantant e delle sciantose. L'universo della canzone classica napoletana, fenomeno di dimensioni mondiali, è costellato da figure mitiche di poeti avvolti nella leggenda. Davide Zingone ce li fa riscoprire, ne traccia i contorni e gli dona voce, rendendoli così più umani, più vicini, ma mantenendone intatti il fascino e la genialità artistica.
I ragazzi del parco Nemorense
Pino Coscetta
Libro: Libro in brossura
editore: Tabula Fati
anno edizione: 2021
pagine: 168
Naturale seguito di "Divieto d'Orvieto. Diario minimo di un'infanzia contadina" che ripercorreva il primo periodo del dopoguerra vissuto dall'autore da sfollato nelle campagne del Fossatello dal 1944 al 1948, I ragazzi del parco Nemorense, in perfetta continuità riprende il bandolo della matassa dal ritorno a Roma il 3 ottobre 1948 concludendolo dieci anni dopo, in piena adolescenza, nel 1958, alle soglie del boom economico. Un cambio di vita epocale. Dai lenti ritmi della campagna dettati dallo scorrere delle stagioni, all'effervescenza di una Capitale che cambiava a vista d'occhio mese per mese, se non giorno per giorno. La vita nella Roma nel secondo dopoguerra era, se possibile, più dura di quella vissuta in campagna. La diffusa miseria si toccava con mano; così come le differenze sociali. La forbice tra ricchi e poveri era larghissima; in mezzo a questa forbice galleggiava ondeggiando pericolosamente, la precaria economia domestica della famiglia ristretta dell'autore: lui e sua madre. A rendere più lieve e decisamente più interessante il percorso dalla pubertà all'adolescenza, furono l'assidua frequentazione in famiglia di personaggi divenuti poi famosi come gli scrittori Raffaello Brignetti (Premio Viareggio e Premio Strega) e Mario La Cava; l'avvocato Filippo Lupis, partigiano che aveva fatto evadere dal carcere Sandro Pertini e Giuseppe Saragat, suo figlio Stefano, l'amico di via Taro 46; l'avvocato Antonio Cauti detto Nino, assiduo correttore degli acerbi temi dell'autore e, soprattutto, gli amici del parco Nemorense: Mario, Roberto, Arturo, Giorgio, Roldano, Andrea e il mito del Bar Novella, Franchino Bernabei, corridore di Formula1; per noi un grande, irraggiungibile.
Antichità rosellane. L'Abbazia di San Giovanni in Verde di Rosello
Antonio M. Caracino
Libro: Libro in brossura
editore: Tabula Fati
anno edizione: 2021
pagine: 80
Antichità rosellane, saggio di carattere storico, si inquadra nel solco delle precedenti pubblicazioni dell'autore relative alla sua terra. Storia minore per il vero, di un periodo buio per la nostra regione. È però l'epoca che vede nascere il monachesimo e Rosello non resta estraneo a tale fenomeno, grazie alla Abbazia benedettina di San Giovanni in Verde che fu riferimento spirituale e materiale per la popolazione del tempo.
San Giovanni Battista nella cultura popolare abruzzese. Tradizioni, riti e sortilegi del 24 giugno
David Ferrante
Libro: Libro in brossura
editore: Tabula Fati
anno edizione: 2020
«E domani è San Giovanni, fratel caro; è San Giovanni. Su la Plaia me ne vo' gire, per vedere il capo mozzo dentro il sole, all'apparire, per veder nel piatto d'oro tutto il sangue ribollire.» Così fa descrivere da Ornella, Gabriele d'Annunzio, il giorno del Battista ne La figlia di Iorio. Perché in Abruzzo, nel giorno in cui si celebra la nascita di san Giovanni, si verificano fatti prodigiosi: il sole e la luna si bagnano in mare e una nuvola premurosa li asciuga; l'acqua e la rugiada acquistano proprietà miracolose così come le erbe e i fiori che diventano magici e aumentano le loro proprietà terapeutiche; si compiono riti divinatori per trovare marito e per unirsi nel potente e indissolubile legame di comparaggio. Un giorno magico ma anche infausto. Il Santo si vendica su coloro che non hanno rispettato il comparatico e onorato la sua festa. Unico breve e labile momento nel quale si può tentare di smascherare e sconfiggere Pandàfeche, Stréhe e tutte quelle creature che hanno avuto l'ardire di nascere nello stesso giorno del Cristo. Le streghe girano per compiere sortilegi. Si amalgamano, nella notte tra il 23 e il 24 giugno, paganesimo, folclore e religiosità giustificandosi vicendevolmente. Simboli religiosi e pratiche magiche che ripropongono ritualistiche propiziatorie che da sempre tentano una soluzione alla dura lotta dell'uomo per la sopravvivenza da sempre legata ai capricci e alla benevolenza della natura.
Storia della città di Atri
Enrico Trubiano
Libro: Libro in brossura
editore: Tabula Fati
anno edizione: 2020
pagine: 152
Nel periodo piceno come XII provincia, fa parte dell'agguerrita confederazione e nella sua bandiera di color rosso e verde campeggia il picus (o picchio), simbolo identificativo del conosciutissimo popolo. Antica colonia romana la guelfa e fedelissima Atri, incarnata dalla vecchia e nuova chiesa di Santa Maria Assunta da una parte, trova opposta connotazione con l'imponente residenza degli Acquaviva dall'altra. Quattro secoli di storia li ritrovi in ogni angolo della citta. Di buon ora al mattino, quando arrivi, è il duomo, basilica e cattedrale a impressionarti. Il sole corteggia le sue guglie e nel tardo pomeriggio bacia la facciata ripetutamente. Il Palazzo Acquaviva, voluto da Antonio I, il ricchissimo duca senza titolo, si trova invece percorrendo in leggera ascesa Corso Imperatore Adriano. L'importante arteria viaria, prima di perdersi nella piazza antistante, sorprende presentando monete incastonate nella pavimentazione, testimonianza dell'antico diritto di battere moneta. Immersa nel verde e annoverando la definizione di "regina dei colli", Atri è oggi un centro culturale di rilevante caratura monumentale, teatrale e bibliotecaria.
La mummia di Torricella Peligna
Salvatore Copertino
Libro: Libro in brossura
editore: Tabula Fati
anno edizione: 2019
pagine: 104
Nelle ossa sono riposte le testimonianze più attendibili del passato biologico della razza umana. Il loro studio consente di stabilire il sesso, l'età alla morte e le sue cause, la fertilità e il numero delle gravidanze, la statura, la dieta e le malattie in vita: il sistema scheletrico conserva intatte nel tempo le caratteristiche anatomiche legate agli elementi di struttura delle ossa. Grazie a un reperto mummificato spontaneo o involontario – uno di due al mondo – è stato possibile raccogliere i caratteri antropologico-razziali della stirpe dei torricelliani. Sono emerse informazioni sul gruppo sanguigno, sul cibo consumato, sulle malattie sofferte; dettagli sull'abbigliamento dell'epoca e sui materiali usati per confezionarlo sono stati raccolti dai suoi indumenti, permettendo così di approfondire la conoscenza di usanze, costumi e folklore della Torricella del Cinquecento-Seicento. E se per la ricerca scientifica antropologica le ossa umane sono degli scrigni di dati, un intero cadavere mummificato spontaneamente è un vero tesoro, è insieme un'occasione di ricerca e un momento di crescita culturale per la stessa Torricella.
Divieto d'Orvieto. Diario minimo di un'infanzia contadina. 1944-1948
Pino Coscetta
Libro: Libro in brossura
editore: Tabula Fati
anno edizione: 2019
pagine: 168
Divieto d'Orvieto è il diario minimo di un'infanzia contadina vissuta dall'autore, sfollato da Roma alla contrada di Cottano nel comune di Orvieto nel 1944, e lì restato per quattro anni, fino alla seconda elementare nella scuola rurale del Fossatello. Lo scorrere della vita nel casale di famiglia con i cugini coetanei, si dipana seguendo i ritmi delle stagioni, naturalmente lenti, culturalmente annosi, filosoficamente ineluttabili, segnati dai lavori dei campi e da una condizione contadina che, seppur in maniera edulcorata, coinvolgeva anche i bambini nel ciclo vitale della comunità. Un imprinting rigoroso e spartano dettato da una cultura contadina che, in forma subliminale, ci accompagnerà per tutta la vita. Al di là della narrazione sommariamente diaristica, Divieto d'Orvieto vuol essere il doveroso omaggio ad un mondo scomparso, portato via dal progresso assieme a tradizioni, usi e costumi, ma anche una fedele testimonianza della dura vita che si conduceva nelle campagne dell'orvietano nel corso dell'ultima guerra e nell'immediato dopoguerra, con una coda nei primi anni '50 che già sapevano di larvata ripresa se non ancora di aperta rinascita. Le lunghe veglie davanti al camino, la sacralità delle feste comandate, i canti e i balli fanno da colonna sonora alle spensierate giornate vissute con l'inguaribile ottimismo della gioventù in una terra dove la vita era dura ma non sembrava che lo fosse.
Castrum Silvi. Indagine, ricostruzione, interpretazione di fatti storici
Enrico Trubiano
Libro: Libro in brossura
editore: Tabula Fati
anno edizione: 2019
pagine: 50
Silvi si distingue in due centri abitati: l'uno il noto luogo balneare e sede comunale, l'altro, arroccato su una collina, conosciuto come Silvi Paese o Silvi Alta. Nell'antico borgo, posto sul crinale di un colle, che presenta un nucleo antico costituito da vicoli e case del XVIII secolo, rimangono costruzioni ottocentesche e moderne. Della cinta muraria resta solo una parte e una delle porte d'accesso. Ciò che residua dal mastio, conosciuto come il trecentesco Castel Belfiore, invece, testimonia il sistema difensivo in atto nel Medioevo.
Lo statuto comunale del castello di Silvi del 1553
Enrico Trubiano
Libro: Libro in brossura
editore: Tabula Fati
anno edizione: 2018
pagine: 120
"Il Castello di Silvi sorge in epoca romana. I primi abitanti si raccolgono sull'altura tra la terza e ultima guerra sannitica (dal 298 a.C. al 290 a.C.) e la fine della prima guerra punica (258 a.C.). Lo Statuto Comunale dello stesso Castello, vigente dal 1553, risulta conservato in Atri, fino al ritrovamento in una cassa di zinco, comprendente cose di Silvi e altro prezioso materiale archivistico nel 1967, da don Bruno Trubiani, ivi canonico e studioso, ossia zio e mio affabile maestro delle cose atriane, in quanto incaricato dall'autorità comunale del riordino della sede della locale Biblioteca. Il documento, frutto di dure ricerche durate mesi ed espletate tra codici e incunaboli accatastati in locali bui e polverosi, mi viene fatto consultare, in quanto pronto e fiero, giovane studente di Giurisprudenza, attivo e coinvolto collaboratore. Siamo al cospetto di un manoscritto in volgare di cm 28,3 x 22.0, legato sul dorso con 4 legacci di cuoio, che consta di 34 carte, di cui le ultime 4, bianche e numerate".
La cucina afrodisiaca. La via più seducente e divertente alla felicità
Ugo Iezzi
Libro: Libro in brossura
editore: Tabula Fati
anno edizione: 2018
pagine: 128
Cibo, eros, ironia. Niente diete e proibizioni, Ugo Iezzi ci invita al gusto, alla trasgressione e al divertimento. La civiltà contadina, di cui tutti tessono le lodi, ha da sempre fatto uso di erbe, piantine e intrugli bizzarri, come alimenti, ma anche come medicine naturali per sollevare dalla fatica e ricaricare il desiderio sessuale. La cucina afrodisiaca si fa quintessenza della ricerca della felicità umana, intesa anche come cucina popolare e creativa, che unisce il gusto al piacere: che fa bene all'umore e all'amore. Con la lettura del dizionario si scopre che il segreto della cucina afrodisiaca è la fantasia.