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Libri di Pino Coscetta

Quattro amici e tante storie a San Sebastiano dei Marsi
14,00

Il Messaggero da Nathan a Mussolini

Il Messaggero da Nathan a Mussolini

Vittorio Emiliani, Pino Coscetta

Libro

editore: Solfanelli

anno edizione: 2024

pagine: 114

15,00

San Sebastiano dei Marsi. Il paese della memoria
14,00

Giustizie e giustiziati nell'Orvieto dei Papa-Re

Giustizie e giustiziati nell'Orvieto dei Papa-Re

Pino Coscetta

Libro: Libro in brossura

editore: Intermedia Edizioni

anno edizione: 2024

pagine: 244

Prima del Rinascimento nello Stato della Chiesale “giustizie” venivano amministrate nelle Corti di giustizia e generalmente somministrate tra le mura delle carceri dove i condannati erano reclusi. Nella prima metà del sedicesimo secolo, al tempo del Papa-Re Paolo III, al secolo Alessandro Farnese, si fecero strada le “giustizie esemplari”. A livello di comunicazione un salto di qualità epocale. Impiccagioni, mazzolamenti, decapitazioni e squartamenti con Paolo III diventarono pubbliche e spettacolari. L’esecuzione della “giustizia” fu portata in piazza, alla luce del sole, con inviti affissi sulle porte delle chiese per sollecitare la partecipazione della cittadinanza. Da allora fino al 20 settembre del 1870, giorno della Breccia di Porta Pia e della caduta dello Stato della Chiesa, la giustizia portata in piazza diventò “Esemplare” e allo stesso tempo spettacolare. Orvieto non faceva eccezione. Lo dimostrano in questo volume i diciannove casi presi in esame, consumati tra il 1548 e il 1870: cinque nella città di Orvieto e quattordici tra Baschi, Castel Giorgio, Castiglione in Teverina, Corbara, Ficulle, Morrano, Proceno, Sermugnano e Torre Alfina.
16,00

San Sebastiano dei Marsi nel Catasto Onciario (1752-1753)
12,00

Orvieto 1680-1765. Cronache di santi, delitti e catasti
13,00

Le cartoline abruzzesi di Giorgio Manganelli

Le cartoline abruzzesi di Giorgio Manganelli

Libro: Copertina morbida

editore: Solfanelli

anno edizione: 2023

pagine: 88

10,00

I ragazzi del parco Nemorense

I ragazzi del parco Nemorense

Pino Coscetta

Libro: Libro in brossura

editore: Tabula Fati

anno edizione: 2021

pagine: 168

Naturale seguito di "Divieto d'Orvieto. Diario minimo di un'infanzia contadina" che ripercorreva il primo periodo del dopoguerra vissuto dall'autore da sfollato nelle campagne del Fossatello dal 1944 al 1948, I ragazzi del parco Nemorense, in perfetta continuità riprende il bandolo della matassa dal ritorno a Roma il 3 ottobre 1948 concludendolo dieci anni dopo, in piena adolescenza, nel 1958, alle soglie del boom economico. Un cambio di vita epocale. Dai lenti ritmi della campagna dettati dallo scorrere delle stagioni, all'effervescenza di una Capitale che cambiava a vista d'occhio mese per mese, se non giorno per giorno. La vita nella Roma nel secondo dopoguerra era, se possibile, più dura di quella vissuta in campagna. La diffusa miseria si toccava con mano; così come le differenze sociali. La forbice tra ricchi e poveri era larghissima; in mezzo a questa forbice galleggiava ondeggiando pericolosamente, la precaria economia domestica della famiglia ristretta dell'autore: lui e sua madre. A rendere più lieve e decisamente più interessante il percorso dalla pubertà all'adolescenza, furono l'assidua frequentazione in famiglia di personaggi divenuti poi famosi come gli scrittori Raffaello Brignetti (Premio Viareggio e Premio Strega) e Mario La Cava; l'avvocato Filippo Lupis, partigiano che aveva fatto evadere dal carcere Sandro Pertini e Giuseppe Saragat, suo figlio Stefano, l'amico di via Taro 46; l'avvocato Antonio Cauti detto Nino, assiduo correttore degli acerbi temi dell'autore e, soprattutto, gli amici del parco Nemorense: Mario, Roberto, Arturo, Giorgio, Roldano, Andrea e il mito del Bar Novella, Franchino Bernabei, corridore di Formula1; per noi un grande, irraggiungibile.
11,00

Dal nostro inviato Gabriele D'Annunzio. 1881-1891. Miserie e nobiltà nella cronaca rosa del decennio romano

Dal nostro inviato Gabriele D'Annunzio. 1881-1891. Miserie e nobiltà nella cronaca rosa del decennio romano

Pino Coscetta

Libro: Libro in brossura

editore: Solfanelli

anno edizione: 2021

Il primo novembre 1881 Enrico Nencioni, giornalista e apprezzato poeta, riceve una lettera da Castellammare Adriatico; l'apre e legge: Trova un alloggio a tuo piacere, ove mi diano anche da pranzo, perché io odio cordialmente le trattorie con i loro rumori, gli avventori antipatici e il fumo soffocante del tabacco. A scrivergli è Gabriele d'Annunzio, già noto alla critica per il Primo Vere dato alle stampe nel '79 e in seconda edizione nel 1880, nonché fresco autore di In memoriam, una lirica dedicata alla nonna, che gli farà da trampolino per la sua entrata a Roma nella prima decade di quel novembre. Il giovanissimo d'Annunzio, a ventuno anni dal cambio di regno, trova una Roma in pieno fermento culturale e completamente inebriata dalla ventata di libertà entrata dalla breccia di Porta Pia. Con la caduta dello Stato della Chiesa è saltata la ferrea censura di Pio IX favorendo la nascita di un consistente numero di pubblicazioni. Tra quotidiani, settimanali, quindicinali e mensili se ne contano una sessantina. La Cronaca Bizantina e il Capitan Fracassa dove inizia subito a collaborare sono gli ultimi usciti, sei mesi prima la Bizantina, un anno e mezzo il Fracassa. L'idea geniale del riccioluto Gabriele è quella di mettere la sua forbita scrittura al servizio della cronaca più frivola, quella dei salotti, delle feste, delle cacce alla volpe, della bella vita condotta dalle nobili dame. In poche parole, superando la stantia "Vita di società" che tratta con i guanti bianchi il bel mondo della nobiltà romana, riverendo principi, duchi marchesi e conti, inventa la moderna "Cronaca rosa", spigliati resoconti della mondanità romana (molto più garbati dell'attuale gossip), che per tutto il suo decennio romano gli daranno lustro e notorietà. I dieci anni romani, al di là dell'invenzione della "cronaca rosa", ci restituiranno un giornalista completo (anche se talvolta "malato" di bipolarismo), e, soprattutto, un altro d'Annunzio. Quello che non ti aspetti.
16,00

Giustiziate il fogliettante. Vita e morte di Enrico Trivelli conte del Vasto

Giustiziate il fogliettante. Vita e morte di Enrico Trivelli conte del Vasto

Pino Coscetta

Libro: Libro in brossura

editore: Solfanelli

anno edizione: 2021

pagine: 184

Ambientato nella Roma del papa-re Clemente XII, il fiorentino Lorenzo Corsini, Giustiziate il fogliettante prende le mosse da un fatto realmente accaduto legato alla vita e alla morte di Enrico Trivelli conte del Vasto, polemico fogliettante (un giornalista di allora), tramutato in capro espiatorio; la testa perfetta da offrire al re di Spagna per riallacciare i rapporti diplomatici interrotti a seguito degli arruolamenti forzosi operati dall’esercito spagnolo tra Roma, Ostia e i Castelli Romani, dei quali il Trivelli fu attento testimone e critico cronista. Tutti i personaggi principali citati nel romanzo, dal papa ai cardinali, dal governatore di Roma al bargello, dagli uomini di cultura ai bottegai di quella Roma bella e perversa, hanno realmente preso parte a vario titolo alla vicenda che tra il 1736 e il 1737, portò al patibolo il fogliettante Enrico Trivelli conte del Vasto. La parte romanzata riguarda principalmente i colloqui tra i vari personaggi e la vita privata del protagonista. La sua vita pubblica, invece, è desunta dai documenti del processo e dalle testimonianze dei pochi autori che tra l’Ottocento e lo scorso secolo si sono occupati della tragica vicenda. Altrettanto vere sono storia e immagini di quella Roma del Settecento descritta con i toponimi di allora, le botteghe storiche come l’Osteria del Moro alla Maddalena, la sartoria del vicolo della Lupa, i palazzi del potere come la Cancelleria, palazzo Nardini, il palazzo papale del Quirinale e le ville dei cardinali Albani e Corsini ad Anzio e Roma che hanno fatto da cornice alla tragica fine di Enrico Trivelli conte del Vasto, fogliettante.
14,00

La discesa del Tevere e altre storie di fiumara

La discesa del Tevere e altre storie di fiumara

Vittorio Emiliani, Pino Coscetta

Libro: Libro in brossura

editore: Solfanelli

anno edizione: 2019

pagine: 200

Il Tevere è Roma e Roma è il Tevere. Sulle sue sponde verdeggianti nascono i miti dell'Urbs quando vuol darsi una leggenda: i gemelli Romolo e Remo, allattati da una lupa e salvati dal fiume, benevolo, dal pastore Faustolo che raccoglie la cesta restata impigliata ad una pianta di Ficus ruminalis i cui discendenti, piace pensare, siano le tante piante di fico che ancora oggi, nonostante i muraglioni, ne ornano le rive. All'Isola Tiberina nasce il mito di Esculapio e della salute e subito dopo le infrastrutture per i commerci. Sull'isola si curano i corpi e le anime, i primi al Fatebenefratelli, le seconde a San Bartolomeo all'Isola, la storica chiesa nata sul fiume e per il fiume, non a caso scelta dalla Confraternita dei molinari. "La discesa del Tevere e altre storie di fiumara", ripercorre un mondo impastato di secoli e di millenni che non ha una memoria viva, movimentata, seria e divertente insieme, che, in un grande museo, racconti ai più giovani cos'è stata la vita animatissima di questo fiume. Questo libro, raccontando sapidamente una ormai lontana discesa del Tevere in gommone, dalla Villa di Plinio il Giovane ad Anghiari alla foce, vuol porre due problemi: questo di un museo vivo del Tevere, da realizzarsi magari nel già restaurato Arsenale Clementino sulle rive trasteverine, con il concorso delle Soprintendenze e dei circoli nautici presenti in forze sul fiume, e quello di una sua più accurata depurazione che coinvolga l'intero bacino, soprattutto l'Aniene. Altrimenti perché avremmo disceso questo difficile fiume?
20,00

Divieto d'Orvieto. Diario minimo di un'infanzia contadina. 1944-1948

Divieto d'Orvieto. Diario minimo di un'infanzia contadina. 1944-1948

Pino Coscetta

Libro: Libro in brossura

editore: Tabula Fati

anno edizione: 2019

pagine: 168

Divieto d'Orvieto è il diario minimo di un'infanzia contadina vissuta dall'autore, sfollato da Roma alla contrada di Cottano nel comune di Orvieto nel 1944, e lì restato per quattro anni, fino alla seconda elementare nella scuola rurale del Fossatello. Lo scorrere della vita nel casale di famiglia con i cugini coetanei, si dipana seguendo i ritmi delle stagioni, naturalmente lenti, culturalmente annosi, filosoficamente ineluttabili, segnati dai lavori dei campi e da una condizione contadina che, seppur in maniera edulcorata, coinvolgeva anche i bambini nel ciclo vitale della comunità. Un imprinting rigoroso e spartano dettato da una cultura contadina che, in forma subliminale, ci accompagnerà per tutta la vita. Al di là della narrazione sommariamente diaristica, Divieto d'Orvieto vuol essere il doveroso omaggio ad un mondo scomparso, portato via dal progresso assieme a tradizioni, usi e costumi, ma anche una fedele testimonianza della dura vita che si conduceva nelle campagne dell'orvietano nel corso dell'ultima guerra e nell'immediato dopoguerra, con una coda nei primi anni '50 che già sapevano di larvata ripresa se non ancora di aperta rinascita. Le lunghe veglie davanti al camino, la sacralità delle feste comandate, i canti e i balli fanno da colonna sonora alle spensierate giornate vissute con l'inguaribile ottimismo della gioventù in una terra dove la vita era dura ma non sembrava che lo fosse.
15,00

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