Studium: La cultura
Diritto dell'emergenza e ordinamento democratico. Un’analisi di sistema delle emergenze globali tra decisioni politiche e tecniche
Camilla Della Giustina
Libro: Libro in brossura
editore: Studium
anno edizione: 2022
pagine: 288
La mancata costituzionalizzazione di una emergenza ha indotto la letteratura giuridica ad interrogarsi circa l’aspetto del fondamento e delle modalità tramite le quali viene esercitato il “Potere” e quali siano le caratteristiche e la sembianza di quest’ultimo durante la vigenza di una situazione emergenziale. Se questa riflessione dottrinale risulta essere corretta, è altrettanto necessario evidenziare che la stessa Carta costituzionale italiana disciplina talune situazioni straordinarie e speciali per effetto di una disciplina specifica. L’aspetto saliente che emerge dal lavoro attiene alla considerazione che l’impianto emergenziale dovrebbe allinearsi, almeno secondo la disciplina che si rinviene nella Costituzione italiana, al concetto stesso di democrazia, amalgamandosi anche con quest’ultimo: il potere dell’emergenza, in altri termini, per essere riconosciuto come legittimo, deve essere esercitato all’interno del concetto di legalità per consentire l’espulsione dalla discussione politica di qualunque ideologia che sia contraria all’assetto democratico. L’“epifania” di un’emergenza sanitaria - la quale, appalesandosi nella sua dinamica dettata dalla natura, diventa anche fenomeno giuridico - si innesta in un terreno gius-pubblicistico già connotato da una endemica crisi delle fonti del diritto.
Dall'Unità alla crisi dello Stato liberale. Giolitti e l'antigiolittismo
Nicola D'Apolito
Libro: Libro in brossura
editore: Studium
anno edizione: 2022
pagine: 256
Dopo l’unità d’Italia, proclamata il 17 marzo 1861 a Torino, alla rappresentanza politica del nuovo Stato si presentarono due problemi fondamentali: l’unificazione politica, amministrativa, finanziaria dell’Italia e la forma istituzionale. Si richiamava l’attenzione del legislatore su questa complessa problematica: uniformare la macchina amministrativo-burocratica degli ex Stati preunitari, assai variegata, e riportare l’equilibrio del bilancio del neo-Stato. Per il bilancio si decise di uniformare i debiti pubblici degli ex Stati con un provvedimento governativo nazionale; per l’amministrazione delle entità periferiche si sancì l’esistenza delle amministrazioni locali. L’avvicendarsi al potere della Destra e Sinistra storica non consolidava lo Stato liberale, ma lo conduceva ad una crisi irreversibile che avrebbe dischiuso le porte all’avvento del fascismo. Causa di questo declino del ‘liberalismo’ italiano era la mancanza di partiti moderni, espressione delle istanze delle masse. Né gli interventi di intellettuali e politici liberali: Ruggero Bonghi, Vilfredo Pareto, Antonio Salandra, Sidney Sonnino, Gaetano Mosca, Vittorio Emanuele Orlando, Giovanni Giolitti ed altri riusciranno, con le loro proposte ad arginare la crisi dello Stato liberale, ormai all’epilogo. E il dissenso ideologico-politico si acuì maggiormente con il maggior rappresentante dello Stato liberale che governò per un quindicennio: Giolitti. Figura controversa e discussa, ma importante nel panorama politico-amministrativo italiano all’inizio del XX secolo.
Da Bergoglio a Francesco. Un pontificato nella storia
Libro: Libro in brossura
editore: Studium
anno edizione: 2022
pagine: 224
Sono trascorsi nove anni dal 13 marzo 2013, allorché il cardinale Jorge Mario Bergoglio è divenuto papa con il nome di Francesco. Il pontefice latinoamericano ha raccolto una difficile eredità: quella di una Chiesa piegata dallo scandalo mondiale della pedofilia del clero, dai disastri delle finanze vaticane, dai traffici di Vatileaks. In pochi anni il Papa è riuscito nel miracolo e ha modificato, agli occhi del mondo, l’immagine di una Chiesa inaffidabile e corrotta. Nondimeno questo non gli ha risparmiato critiche ed incomprensioni di consistenti settori del mondo cattolico. Le accuse, soprattutto da parte di componenti della Chiesa nordamericana e di gruppi tradizionalisti e conservatori, indirizzate al Papa “modernista”, “progressista”, “peronista”, “socialista”, hanno accompagnato la storia del pontificato. Dato il loro peso mediatico hanno contribuito a deformare, agli occhi di molti, il senso vero ed autentico delle parole dei gesti di Francesco. Per questo appare importante restituire a quelle parole il loro vero significato. Papa Francesco non è un progressista che abbandona la dottrina della Chiesa, né tanto meno un conservatore che dimentica i passi compiuti dal Concilio Vaticano II. È un Papa missionario e sociale che ha come desiderio di rilanciare la tensione polare tra evangelizzazione e promozione umana, la stessa che era al centro della Evangelii nuntiandi del “grande” Paolo VI. I contributi del volume, ad opera di specialisti sull’argomento, aiutano a comprendere il pensiero ricco e «polifonico» del Papa e a situare correttamente la sua prospettiva nella vita della Chiesa.
La Santa Sede, gli Stati Uniti e le relazioni internazionali durante il pontificato di Pio XII. Studi dopo l'apertura degli archivi vaticani (1939-1958)
Libro: Copertina morbida
editore: Studium
anno edizione: 2022
pagine: 30
Gli Stati Uniti e la Santa Sede sono due potenze mondiali, a vocazione planetaria. Se la storia delle loro relazioni è datata, il salto di qualità del rapporto è avvenuto con la seconda guerra mondiale e con la guerra fredda, quando non poterono più ignorarsi o guardarsi da lontano. Decisero di collaborare, e a livello planetario. È il tempo dei presidenti Roosevelt, Truman e Eisenhower e di papa Pio XII. Le loro relazioni internazionali toccano dossier che riguardano le più disparate aree, dall'Europa al Medio Oriente, dall'America Latina all'Estremo Oriente, e i più diversi ambiti, dalla politica agli affari ecclesiastici, dai rifugiati di guerra alle migrazioni. Il volume presenta la più aggiornata riflessione storiografica sulle loro relazioni e le prime considerazioni archivistiche a partire dalle carte conosciute con la recente apertura degli archivi della Santa Sede relativi al pontificato di Pio XII (1939-1958).
Racconti e scritti educativi. Volume Vol. 1
Janusz Korczak
Libro
editore: Studium
anno edizione: 2022
pagine: 320
Gli scritti inediti in italiano che compongono questo primo volume, Racconti e scritti educativi, sono stati composti dall’autore tra il 1911 e il 1939. Offrono ai lettori una serie, articolata e composita, di spunti e di riflessioni sulle pratiche educative adottate da Janusz Korczak con i bambini che ha seguito e accompagnato durate la sua vita. Le quattro parti che costituiscono il volume permettono allo studioso del pensiero di Korczak di approfondire snodi teorici della sua riflessione sulle strategie educative che ha attuato come direttore della Casa degli Orfani. L’argomentazione del racconto Bobo, le analisi di Momenti educativi, le intuizioni ironiche di Pedagogia scherzosa e una breve selezione di articoli sul legame tra teoria e pratica tentano di narrare, da diverse prospettive e anche con modalità differenti, il «mistero» che ogni singolo bambino porta con sé e lo sforzo, da parte dell’educatore, di scoprirlo, con rispetto e prudenza, al fine di creare le condizioni e le attenzioni per aiutare i minori a realizzarlo durante le fasi della loro crescita.
Lettere e altri scritti. Volume 2
Janusz Korczak
Libro
editore: Studium
anno edizione: 2022
pagine: 480
Il secondo volume degli scritti inediti in italiano di Janusz Korczak contiene le lettere inviate ad amici, collaboratori ed ex-allievi tra il 1915 e il 1939, una serie di articoli e interviste raccolte tra il 1908 e il 1939, nonché alcuni scritti riguardanti le attività della Casa degli Orfani. I testi sono caratterizzati da una forte componente autobiografica. Un orizzonte autobiografico che appartiene all'intera scrittura dell'educatore polacco e che descrive il suo sforzo costante di occuparsi dei bambini, di accompagnarli e di educarli. Scrivere sulla propria esistenza, per Korczak, significa riflettere su sé stesso come educatore e sulle strategie relazionali che coordina o che realizza direttamente al servizio dei minori. In questo senso, egli fu anche etimologicamente un paradigmatico «ped-agogista». Anche se l'intera produzione dello scrittore polacco può dirsi un tentativo di narrare la propria esistenza in relazione al mondo inesauribile dell'infanzia, questo volume propone per la prima volta al pubblico italiano una serie di scritti in cui l'autore racconta le vicende della sua vita in prima persona, facendo emergere la passione e lo sforzo educativo nei confronti dei bambini.
Dal «cogito» al «cogitor». Il definirsi della soggettività dal «Dio pensato» al «Dio pensante». Per una «inversione» della metafisica cartesiana
Calogero Caltagirone
Libro: Copertina morbida
editore: Studium
anno edizione: 2022
pagine: 160
Uno dei molteplici esiti particolarmente problematici che la modernità filosofica ha generato e consegnato alla posterità è stata la separazione della triade metafisica Dio-uomo-mondo. Essa ha originato fratture epistemologiche, ontologiche, antropologiche, etiche e sociali, determinando la comprensione dell'uomo come soggetto, che si esprime nell'autoaffermazione di sé, come unicità normativa e come unico punto di riferimento della realtà tutta, compresa la pensabilità di Dio. Il presente lavoro, partendo dalla consapevolezza che il pensare cartesiano costituisce una "necessaria inizialità" e una "singolarità senza analoghi", per la compresenza nel suo pensiero di tante virtualità, che si sarebbero sviluppate nell'evolversi delle varie fasi del moderno, fino ad arrivare all'attualità storico-culturale, intende rivisitare la proposta cartesiana, sia per i suoi punti di forza sia per quelli di debolezza, ai fini della definizione di ogni possibile "teoria" del soggetto. Questo perché l'attenzione all'ermeneutica della condizione umana intrapresa da Cartesio può diventare particolarmente significativa per riguadagnare l'affermabilità del soggetto, all'interno di un contesto che ne proclama la sua fine, proponendone una diversa definibilità che lo coglie come soggetto di relazioni in relazione.
Pienezza di vita. Teologia a partire dai vissuti credenti
Massimo Naro
Libro
editore: Studium
anno edizione: 2022
pagine: 496
«Tutti coloro che credono nel Cristo, di qualsiasi stato o rango, sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità: tale santità promuove nella società terrena un tenore di vita più umano»: è il n. 40 di Lumen gentium. Secondo questa bella pagina conciliare la santità cristiana equivale a un autentico umanesimo. La vita di ogni giorno, con le sue varie frontiere - ecclesiali e sociali -, è l'orizzonte in cui teoria e prassi, ragione teologica e vissuto spirituale, s'incrociano continuamente e s'intrecciano strettamente. Registra efficacemente questo fatto la lezione di autori come Jean Mouroux, Hans Urs von Balthasar, Giuseppe De Luca, Giovanni Moioli, François-Marie Léthel, che sono tra gli ispiratori delle riflessioni teologiche qui argomentate. Ma lo testimoniano anche alcuni protagonisti del cattolicesimo italiano novecentesco, come i due fratelli Sturzo o don Lorenzo Milani e don Pino Puglisi, oppure come Giorgio La Pira, Chiara Lubich, Divo Barsotti, Cataldo Naro e, risalendo a ritroso, donne intraprendenti come Marianna Amico Roxas, Carmela Prestigiacomo, Nazarena Majone, Vincenzina Cusmano, oppure intellettuali convintamente laici e consapevolmente credenti come Sebastiano Mottura, oltre che religiosi come il cappuccino Nicola da Gesturi, i vescovi Giovanni Battista Arista e Antonio Intreccialagli, il beato Giacomo Cusmano, l'oratoriano Giorgio Guzzetta, il redentorista Biagio Garzia, il missionario itinerante Ignazio Capizzi e il gesuita Luigi La Nuza, cui sono dedicati i vari capitoli di questo volume.
La libertà di espressione nelle Università tra USA ed Europa. Una prospettiva pedagogica
Francesco Magni
Libro
editore: Studium
anno edizione: 2022
pagine: 176
Nel 1964 un giovane studente americano, Mario Savio, diventa uno dei leader del Free Speech Movement all'Università di Berkeley in California. Chiede per sé e per i propri colleghi studenti universitari il diritto alla libertà di espressione e di parola, aprendo la strada per altre battaglie in favore dei diritti civili. Poco più di 50 anni dopo, un'altra generazione di giovani studenti universitari americani chiedono invece qualcosa all'apparenza di opposto, con un nuovo lessico per definire queste richieste: safe spaces e comfort zones dove sentirsi al sicuro da discorsi troppo urtanti, speech codes per regolamentare lezioni e dibattiti in università e trigger warning per essere avvisati da parte dei docenti qualora intendano affrontare argomenti controversi o che in qualche misura potrebbero generare in loro una situazione emotivamente complessa. Una tendenza che si sta espandendo velocemente anche in Europa. Ma che cosa accade all'università se, proprio in questo luogo preposto alla formazione dei giovani e alla ricerca, vengono limitati gli spazi di libertà per le idee e il dialogo? Quali sono i rischi di escludere dal dibattito accademico le questioni più controverse? Perché è importante, invece, dal punto di vista pedagogico, difendere e rilanciare la libertà di espressione non solo nelle università, ma in ogni sede dove è possibile?
Russia e Italia nella diplomazia della Belle Époque
Giulia Bianchi
Libro
editore: Studium
anno edizione: 2022
pagine: 240
Nel corso della storia i rapporti tra Italia e mondo russo hanno costituito un reciproco terreno di interessi culturali e di fascinazioni artistiche e letterarie. Una sintonia che sul piano politico ha seguito un percorso meno intenso, contrassegnato a lungo da una relativa indifferenza. Geograficamente distanti e membri di alleanze opposte, all'inizio del Novecento Italia e Russia furono nondimeno protagoniste di un primo, lento avvicinamento, che le avrebbe viste alleate nella prima guerra mondiale. Basato su documenti d'archivio russi, questo volume ripercorre la dinamica delle relazioni italo-russe nei convulsi anni che condussero l'Europa allo scoppio della prima guerra mondiale, indagando le ragioni e la portata di un'intesa ancora fragile, incentrata sul comune ma concorrente interesse per lo spazio dei Balcani e, dunque, del Mediterraneo.
Come migliorano le scuole nel mondo?
Libro: Libro in brossura
editore: Studium
anno edizione: 2022
pagine: 272
Come cambiare la scuola e il suo assetto organizzativo e quali sono le evidenze della ricerca internazionale sul miglioramento scolastico? Il miglioramento investe, per un verso, il micro-livello del singolo insegnante nella sua aula di lezione. Per un altro verso, il miglioramento può sfociare in una più ampia azione riformatrice. Muovendo dalla premessa che l’era della riforma top down sia passata e dalla constatazione che un miglioramento contestuale dall’interno verso l’esterno (inside-outside) non sia di per sé sufficiente per agire in profondità sul sistema, il volume presenta per la prima volta in Italia una serie di saggi che indagano le possibilità di miglioramento relativamente: (1) alla cultura scolastica, (2) alla organizzazione di reti di scuole e partnership, (3) all’attenzione alle scuole più deboli, (4) al ruolo cruciale della formazione. Gli studi documentano inoltre il modo in cui il miglioramento possa diffondersi su una scala più grande, il ruolo della leadership e le riforme di successo come, ad esempio, la Finlandia e Singapore. I contributi sono firmati da studiosi di primo piano nel campo della politica e della comparazione scolastica come Louise Stool, David Hargreaves, Alan Boyle e altri ancora. Prefazione Ludovico Albert. Postfazione Damiano Previtali.
Quale «formazione» professionale? Una rilettura di Georg Kerschensteiner (1854-1932)
Paolo Bertuletti
Libro: Copertina rigida
editore: Studium
anno edizione: 2022
pagine: 480
Perché in Italia non esiste un sistema di «formazione» professionale diffuso, stabile e apprezzato? E perché l'apprendistato «formativo» di I e III livello stenta, per usare un eufemismo, a decollare? E ancora, come mai negli ultimi decenni, nonostante l'insistenza delle istituzioni europee sull'importanza della VET, non siamo ancora riusciti a colmare questa mancanza, tanto che sarebbe ingenuo aspettarsi un cambiamento anche nel prossimo futuro? Il testo cerca di rispondere a questi interrogativi, indagando le ragioni che hanno portato il nostro sistema scolastico a marginalizzare il concetto di «formazione» con e per l'esercizio di un lavoro, mostrando nel contempo come una storia diversa si sarebbe potuta scrivere. L'esempio della Germania col suo sistema duale lo dimostra. Se si vuole recuperare il tempo perduto, sarebbe tuttavia ingenuo pensare di importare il modello tedesco così come è. Occorre piuttosto comprenderne lo "spirito", per poi reinterpretarlo in maniera originale nel nostro contesto. Non si tratta di una semplice operazione di politica scolastica, ma di vera riconversione pedagogica e culturale tesa a riformulare daccapo il nostro concetto di «formazione» e di «formazione professionale» in particolare. Dove cercare, dunque, gli spunti per avviare questo ripensamento, se non nelle riflessioni di Georg Kerschensteiner, pedagogista e riformatore scolastico considerato il «padre» del sistema duale tedesco?

