Skira: Guide artistiche Skira
Villa d'Este Tivoli. Guida
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2025
pagine: 64
La residenza del cardinale Ippolito II d'Este - concepita da Pirro Ligorio e dal prelato stesso sulle fondamenta di una precedente dimora romana a partire dal 1550 - deve la sua maestosità alla grande disponibilità idrica assicurata dal fiume Aniene, che ha consentito di esplorare le infinite potenzialità artistiche dell'acqua, sperimentandone tutte le meraviglie, ingegneristiche ed estetiche. La villa rappresenta la massima espressione artistica della concezione di giardino antiquario nel Rinascimento. La progettazione innovatrice, la straordinarietà delle opere architettoniche, il genius di artisti e intellettuali che vi hanno operato, hanno lasciato impronte di tale fattura su fontane, grotte, ninfei, bacini e decorazioni da renderla un esempio rilevante e unico di quel dialogo fra artificio e natura che connota il XVI secolo. Forse il più famoso tra i "giardini di meraviglia", ed è stato modello nello sviluppo dei giardini in Europa e, anche per questo, il sito è stato iscritto nel 2001 nella Lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO. In forza di una gestione che sintetizza patrimonio monumentale, architettonico, storico-artistico e paesaggistico come un unicum che valorizza i percorsi esperienziali del visitatore, attualmente la villa si presenta anche come un museo organico a cielo aperto sensibile alla contemporaneità.
Villa Adriana Tivoli. Guida
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2025
pagine: 64
Villa Adriana, la residenza suburbana dell'imperatore Adriano a Tivoli realizzata nel II secolo d.C. su un'estensione di circa 120 ettari, è costituita da un eccezionale complesso di edifici, costruzioni e apparati decorativi che combinano elementi architettonici egittizzanti di matrice greca e romana in una sintesi ædificatoria e hydraulica tale da racchiudere le più alte espressioni architettoniche e storico-artistiche della cultura classica. A fronte di tale eccezionalità è stata iscritta nel 1999 nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, considerando anche tra i criteri il fatto di aver profondamente influenzato artisti ed architetti del XIX e XX secolo. La Villa rispecchia la personalità eclettica di Adriano, cultore di numerose arti, grande viaggiatore e sostenitore della missione universalistica dell'impero; animato da tale visione, egli aveva progettato personalmente il complesso edilizio, rappresentativo di un dialogo ininterrotto tra architettura, paesaggio, acqua e "natura artificiata". La presenza di una vasta superficie con uliveti e vigneti impiantati nei secoli successivi divenne parte integrante dell'imago della Villa e fu esemplare riferimento per i giardini rinascimentali. Attualmente, grazie alla gestione dell'Istituto autonomo Villa Adriana e Villa d'Este-VILLÆ, il complesso archeologico costituisce un organismo dinamico e fortemente incline ai numerosi interessi di un pubblico internazionale, in forza di una ricca progettualità in ambito espositivo, editoriale, convegnistico, didattico, di promozione della cultura musicale, cinematografica e dell'arte contemporanea.
Palazzo Moroni
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2025
pagine: 176
Un vero e proprio viaggio nel tempo, tra soffitti affrescati e pareti rivestite di seta, attende chi visita Palazzo Moroni. Abitato dalla famiglia Moroni dalla metà del Seicento fino al 2009 e Bene FAI dal 2019, Palazzo Moroni è senza dubbio una delle più significative dimore storiche della città di Bergamo. Merito della sua prestigiosa collezione, la cui punta di diamante è costituita da tre capolavori di Giovan Battista Moroni, ma anche del suo stupefacente parco, che è il più grande giardino privato di Città Alta. Attraverso un ricco apparato di immagini e testi, questa guida è concepita come agile strumento per conoscere la storia del palazzo e della sua famiglia, ma anche per scoprire il fascino dei suoi ambienti, ricchi di dipinti e oggetti preziosi. Grazie a contributi di professionisti e studiosi, il volume si propone inoltre di fornire interessanti spunti di approfondimento sul palazzo: dalla formazione e dispersione della quadreria ai documenti più curiosi; dagli interventi di restauro al contesto storico, sociale e ambientale.
Il tempio di San Sebastiano. Leon Battista Alberti e il nuovo linguaggio antico
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2025
pagine: 224
Dedicato al tempio di San Sebastiano progettato da Leon Battista Alberti, il volume nasce come catalogo-guida delle sculture nel nuovo riallestimento dello spazio museale di San Sebastiano e rappresenta un momento significativo nel percorso di riscoperta e valorizzazione di questo capolavoro architettonico rinascimentale. Il tempio di San Sebastiano è il primo edificio ideato da Leon Battista Alberti a Mantova e da sempre rappresenta l'ideale della costruzione nel Rinascimento. In realtà quello che oggi vediamo non è il progetto autografo dell'Alberti poiché realizzato forse solo in minima parte secondo le sue indicazioni. Corredato dei saggi di autorevoli studiosi, il volume contribuisce in modo inedito a fare una luce sulla complessa vicenda costruttiva del Tempio, sulle maestranze coinvolte, sulla cultura degli intellettuali che progettarono le decorazioni scultoree, consentendo di apprezzare appieno uno dei massimi capolavori del primo Rinascimento. Veronica Ghizzi illustra il nuovo allestimento museale che si propone di riporre l'accento intorno alla cultura del suo ideatore, Leon Battista Alberti. Paolo Parmiggiani entra nel cuore principale del tema dedicandosi alla scultura ornamentale a Mantova negli anni di Ludovico II Gonzaga e Leon Battista Alberti, lasciando un affondo specifico a Massimo Bulgarelli che approfondisce i capitelli e la fabbrica di Sant'Andrea. Marco Scansani fornisce un importante contributo sulle meravigliose sculture quattrocentesche in terracotta provenienti da via Frattini, che aiutano a tessere il racconto del nuovo linguaggio artistico mantovano. Lisa Valli ripercorre infine la storia degli interventi al tempio dal Settecento ai giorni nostri per riordinare e raccogliere aggiornati tutti gli elementi utili per continuare ad approfondire ulteriormente la ricerca.
Leonardo da Vinci's Last Supper
Pietro C. Marani
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2023
pagine: 80
L'ultima cena di Leonardo
Pietro C. Marani
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2023
pagine: 80
Firenze Novecento
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2023
pagine: 368
Immolata alla magnificente tradizione rinascimentale, schiacciata su una devozione al passato diffidente verso ogni contemporaneità, Firenze ha poco conosciuto e riconosciuto gli artisti - spesso brillanti - che ne hanno attraversato il territorio nel XX secolo. In occasione dell'ordinamento delle collezioni del Novecento appartenenti al Comune di Firenze, in vista della fondazione del Museo Novecento, Valentina Gensini costituì un nutrito gruppo di esperti per ricostruire le vicende della storia artistica fiorentina attraverso studi inediti di fondi e archivi pubblici e privati. L'attenzione che questo volume rivolge alle singole discipline intreccia molte storie capaci di restituire la complessità della vita culturale del Novecento a Firenze, richiamando episodi poco noti anche agli addetti ai lavori. Ne emerge un appassionato ritratto di quelle esperienze che nell'approccio multidisciplinare, dalle arti visive alla danza, dall'architettura al teatro fino alla fotografia, al cinema e al panorama musicale, hanno saputo rinnovare il linguaggio artistico della città, contribuendo alla nascita di un vivace clima di sperimentazione artistica dai risvolti internazionali.
Brescia Museo di Santa Giulia. Un viaggio nel tempo
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 88
Un viaggio alla scoperta del complesso monumentale di Santa Giulia e delle sue collezioni. Il Museo di Santa Giulia a Brescia è allestito all'interno del monastero benedettino femminile di San Salvatore-Santa Giulia, fondato nel 753 d.C. dal duca Desiderio, poi ultimo re dei Longobardi (dal 757), e dalla moglie Ansa. Oggi al suo interno, senza soluzione di continuità, si snodano percorsi di visita che attraversano gli spazi storici del monastero (basilica di San Salvatore, Oratorio romanico di Santa Maria in Solario, Coro delle monache, chiostri) e delle fasi insediative che ne hanno preceduto la costruzione (domus romane), e le sezioni museali, permettendo un viaggio all'interno della storia della città e anche dell'Europa stessa dal III millennio a. C. sino al XVIII secolo. Alessandro Manzoni ambienta proprio nel monastero le pagine finali della tragedia Adelchi, dedicata al popolo dei Longobardi; Ermengarda, una delle figlie di Desiderio, ripudiata da Carlo Magno al quale era andata in sposa, spira proprio sotto un tiglio in uno dei chiostri di Santa Giulia. Unico per la sequenza architettonica che lo costituisce e per la storia che racchiude, il complesso monumentale di Santa Giulia ha attraversato i secoli sino alla soppressione avvenuta in età napoleonica. Aperto al pubblico nel 1998, dopo svariate destinazioni d'uso e a seguito di imponenti scavi archeologici e interventi di restauro, ospita il Museo della città. Dal 2011 è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dall'UNESCO. Questa guida presenta i luoghi e le opere più significative di Santa Giulia, che consentono di seguire la storia non solo della città ma anche della cultura europea attraverso capolavori artisti unici e mirabilmente ambientati.
Die Scrovegni Kapelle Giottos revolution
Giuliano Pisani
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2021
pagine: 173
Giotto. La Cappella degli Scrovegni a Padova
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2021
pagine: 88
La guida illustra, dopo un testo sul percorso biografico di Giotto, l'intero ciclo di affreschi giotteschi della Cappella degli Scrovegni, le tre statue d'altare di Giovanni Pisano, tra le più raffinate ed eleganti del gotico italiano, anch'esse realizzate su commissione di Enrico Scrovegni, e gli altri manufatti artistici della cappella, le cui principali caratteristiche costruttive sono presentate da Serenella Borsella. I commenti di Anna Maria Spiazzi alle opere sono accompagnati da un ricco apparato di immagini successive al restauro conclusosi nel 2002, che viene autorevolmente analizzato dal progettista e direttore dei lavori, Giuseppe Basile. Il restauro, frutto della collaborazione tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Istituto Centrale per il Restauro e il Comune di Padova, si è ispirato, come è tradizione dell'ICR, ai principi del rispetto assoluto della pittura originale e dell'intervento minimo necessario, con un'impostazione innovativa che capovolge, come precisa Giuseppe Basile, "la prassi tradizionale di intervento sul manufatto indipendentemente dallo studio e dall'eventuale intervento di adeguamento dell'ambiente e di conservazione dell'edificio, che invece debbono precedere". Si sono così rivelati aspetti e qualità inediti di Giotto, che evidenziano al meglio la forza e la qualità cromatica della sua pittura, l'eccezionale capacità di rendere la plasticità e la volumetria delle forme, così come la volontà di creare una maggiore sensazione di immediatezza e di quotidiana realtà.
Giotto. The Scrovegni Chapel in Padua
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2021
pagine: 88
La guida illustra, dopo un testo sul percorso biografico di Giotto, l’intero ciclo di affreschi giotteschi della Cappella degli Scrovegni, le tre statue d’altare di Giovanni Pisano, tra le più raffinate ed eleganti del gotico italiano, anch’esse realizzate su commissione di Enrico Scrovegni, e gli altri manufatti artistici della cappella, le cui principali caratteristiche costruttive sono presentate da Serenella Borsella. I commenti di Anna Maria Spiazzi alle opere sono accompagnati da un ricco apparato di immagini successive al restauro conclusosi nel 2002, che viene autorevolmente analizzato dal progettista e direttore dei lavori, Giuseppe Basile. Il restauro, frutto della collaborazione tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Istituto Centrale per il Restauro e il Comune di Padova, si è ispirato, come è tradizione dell’ICR, ai principi del rispetto assoluto della pittura originale e dell’intervento minimo necessario, con un’impostazione innovativa che capovolge, come precisa Giuseppe Basile, “la prassi tradizionale di intervento sul manufatto indipendentemente dallo studio e dall’eventuale intervento di adeguamento dell’ambiente e di conservazione dell’edificio, che invece debbono precedere”. Si sono così rivelati aspetti e qualità inediti di Giotto, che evidenziano al meglio la forza e la qualità cromatica della sua pittura, l’eccezionale capacità di rendere la plasticità e la volumetria delle forme, così come la volontà di creare una maggiore sensazione di immediatezza e di quotidiana realtà.
Giotto. La Chapelle des Scrovegni a Padoua
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2021
pagine: 88
La guida illustra, dopo un testo sul percorso biografico di Giotto, l’intero ciclo di affreschi giotteschi della Cappella degli Scrovegni, le tre statue d’altare di Giovanni Pisano, tra le più raffinate ed eleganti del gotico italiano, anch’esse realizzate su commissione di Enrico Scrovegni, e gli altri manufatti artistici della cappella, le cui principali caratteristiche costruttive sono presentate da Serenella Borsella. I commenti di Anna Maria Spiazzi alle opere sono accompagnati da un ricco apparato di immagini successive al restauro conclusosi nel 2002, che viene autorevolmente analizzato dal progettista e direttore dei lavori, Giuseppe Basile. Il restauro, frutto della collaborazione tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Istituto Centrale per il Restauro e il Comune di Padova, si è ispirato, come è tradizione dell’ICR, ai principi del rispetto assoluto della pittura originale e dell’intervento minimo necessario, con un’impostazione innovativa che capovolge, come precisa Giuseppe Basile, “la prassi tradizionale di intervento sul manufatto indipendentemente dallo studio e dall’eventuale intervento di adeguamento dell’ambiente e di conservazione dell’edificio, che invece debbono precedere”. Si sono così rivelati aspetti e qualità inediti di Giotto, che evidenziano al meglio la forza e la qualità cromatica della sua pittura, l’eccezionale capacità di rendere la plasticità e la volumetria delle forme, così come la volontà di creare una maggiore sensazione di immediatezza e di quotidiana realtà.