Skira: Cataloghi arte contemporanea
Palcoscenici archeologici. Interventi curatoriali di Francesco Vezzoli
Libro: Libro di altro formato
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 96
Tra archeologia e arte contemporanea, le creazioni Francesco Vezzoli in dialogo con le opere dell'antica Brescia romana. Tra gli autori italiani più conosciuti e apprezzati nel panorama internazionale, Vezzoli racconta nella sua città natale la continuità tra archeologia e contemporaneo, protagonista nella duplice veste di artista e curatore di un percorso che vede le aree archeologiche di Fondazione Brescia Musei popolarsi di otto opere da lui realizzate. “Si tratta di un progetto diffuso ardito – spiega Stefano Karadjov, direttore di Fondazione Brescia Musei – che parla una lingua contemporanea, pop, ma è pieno di allusioni e citazioni, da De Chirico, a Brancusi, dal classico al neoclassico.” Questi “giochi di antico presente”, presenze che attivano lo slittamento dell’arte dalla classicità al glamour, si snodano attraverso il Parco Archeologico di Brescia Romana, dove grandeggia la Vittoria Alata, l’affascinante bronzo romano che, dopo il recente restauro, è stato restituito alla città e riposizionato nella sua antica collocazione nel Capitolium. Le opere di Francesco Vezzoli comprendono l’inedito progetto espositivo site-specific dell’artista per salutare il ritorno della Vittoria Alata, e altre otto sculture che dialogano con le vestigia romane e longobarde, in un originale percorso attraverso quasi mille anni di storia dell’arte e dell’architettura. Vengono poi presentati il ritratto dorato di Sophia Loren come Musa dell’Antichità; C-CUT Homo ab homine natus, una scultura da giardino del XX secolo, nel cui mantello dorato è incastonata una testa in marmo originale di epoca romana; la statua in bronzo Portrait of Kim Kardashian (Ante Litteram) che riproduce il corpo in bronzo della paleolitica Venere di Willendorf alla quale è stata integrata una testa marmorea romana del III secolo d.C. (corredata dell’iconica lacrima, tipica dell’artista); Achille!, un busto settecentesco dell’eroe greco celebrato da Omero rielaborato da Vezzoli in chiave contemporanea; La Colonne Avec Fin, una statua in bronzo con un’originale testa romana antica; la Nike Metafisica, un omaggio a Giorgio De Chirico, fil-rouge del lavoro di Vezzoli; Lo sguardo di Adriano, in cui gli occhi l’imperatore esteta, soggetto ricorrente nella produzione di Vezzoli, si colorano di blu accendendosi di nuova vita.
Piergiorgio Colombara. L'opera scultorea 1982-2022
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 312
Dedicato alla produzione scultorea di Piergiorgio Colombara (Genova, 1948), questa monografia/catalogo ragionato è uno strumento fondamentale per conoscere l'opera di uno dei più segreti e affascinanti protagonisti della scultura italiana contemporanea Nelle oltre 300 pagine, dopo i testi introduttivi del curatore, Sandro Parmiggiani, e di Mario Botta, vengono documentati a colori alcuni dei lavori più significativi dell'artista, seguiti dalla biografia e dai contributi più importanti tratti dall'antologia critica a lui dedicata. Segue il corpus di circa 750 opere, tutte riprodotte e corredate delle relative schede; chiude il volume l'elenco delle mostre personali e collettive tenute in tutto il mondo (a partire dalla Biennale di Venezia del 1993, 2009, 2010), la bibliografia e l'elenco delle opere presenti in musei pubblici e collezioni private. Due sono le caratteristiche rilevanti dell'opera di Piergiorgio Colombara: da un lato, il ricorso all'uso combinato di vari materiali, quali bronzo, ottone, rame, ferro, ceramica, vetro soffiato, frammenti di specchio, corde, cera e inserimenti che si appropriano di antichi manufatti umani, come le figurine in bassorilievo di ottone. Ciò è funzionale a una sorta di riproposizione che continuamente reinventa e ripropone la memoria dell'antico, attraverso l'allusione a forme e all'innesto di lacerti di oggetti che vengono da un tempo perduto. Dall'altro lato, nelle opere di Colombara si respira un senso di leggerezza, la levità cara a Italo Calvino e che ha indotto il nostro scultore a inseguire, in un percorso che ormai ha valicato i quarant'anni di attività, quel processo di smaterializzazione della scultura tradizionale e di dissoluzione dei volumi che tanto affascinò Fausto Melotti.
Donatella Baruzzi. Opere 1992–2021-Works
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 72
Quasi trent'anni di arte ceramica dell'originale artista contemporanea Donatella Baruzzi "ha scoperto il magico mondo della ceramica: attività che richiede un impegno di continua ricerca, carico di 'pathos', nel quale lei trova con naturalezza le soluzioni a molteplici problemi tecnici, propri di quest'antichissima arte-artigianato, che può felicemente unire l'utilità al valore estetico". (Glauco Baruzzi) "Quella duttilità della ceramica, allora, che Donatella sa 'piegare' alla sua grammatica e sintassi, permettendo alla sua inventiva creatività - tra classicità e modernità - e alla sua competenza/sapienza tecnica di raggiungere felici equilibri espressivi". (Anty Pansera) La monografia presenta i testi di Anty Pansera (Trame e sottili intrecci), il catalogo delle opere, l'antologia (a cura di Adriano Antolini, Glauco Baruzzi, Mario Giavino, Flaminio Gualdoni, Mario Quadraroli), la biografia, l'elenco delle mostre e la bibliografia. Nata a Milano, Donatella Baruzzi cresce in un ambiente dove l'arte è al centro delle relazioni con il mondo. Figlia di Glauco Baruzzi, pittore e frescante, docente di pittura all'Accademia di Brera, collabora per diversi anni con il padre realizzando su suo disegno progetti di grandi dimensioni in terracotta, perfezionando una formazione in equilibrio tra arte e artigianato ceramico. Diplomatasi in Decorazione all'Accademia di Brera, alla fine degli anni '90 si dedica prevalentemente alla ceramica e apre a Milano lo studio ArtiLab dove, con i migliori ceramisti faentini, allestisce workshop di tecnologia delle terre e degli smalti per maiolica, grès e porcellana. Terra, acqua, aria, fuoco sono gli elementi coinvolti nella modellazione delle opere, dallo stato crudo alla cottura nel forno. I materiali prediletti sono la porcellana e la terracotta, impasti dalla diversa matericità: una dalla superficie elegante, l'altra più rustica. Dal 2008 parallelamente alla scultura e alla produzione di oggetti d'arredamento, che ha sempre caratterizzato la sua produzione, Donatella espone nuove elaborate opere che presentano accostamenti di materiali grezzi e materiali raffinati, dove pittura, tessuti, fili da ricamo e frammenti ceramici, creano composizioni formali - quasi degli arazzi - che rappresentano la sua nuova ricerca formale.
Pedro Cabrita Reis. Field
Michael Short
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 160
In occasione della 59. Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, una monografia dedicata all'artista portoghese Pedro Cabrita Reis (Lisbona, 1956) è uno degli artisti portoghesi più fantasiosi e dotati di talento, con una brillante carriera internazionale che parte dai primi anni Ottanta del secolo scorso, con originali e innovativi dipinti, sculture e interventi architettonici. I suoi primi lavori sono dipinti di oggetti d'uso quotidiano inseriti in ambientazioni misteriose, ma successivamente la sua produzione si è indirizzata verso la scultura e le installazioni. A partire dallo spazio architettonico che lo circonda, l'artista portoghese utilizza oggetti comuni (sedie e tavoli) che lega con materiali industriali (lampade al neon e mattoni) per realizzare creazioni astratte; il suo obiettivo è quello di far interagire lo spettatore coi nuovi spazi da lui organizzati. Protagonista di numerose mostre internazionali, nel 2003 ha rappresentato il Portogallo alla 50. Biennale di Venezia esponendo due installazioni e nel 2009 ha presentato un'importante retrospettiva itinerante One after another: a few silent steps con circa 60 sculture, anche di grande formato, installazioni, dipinti, disegni e fotografie. Pubblicato in occasione della 59. Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, Field documenta l'installazione dell'artista che domina il vasto interno della chiesa di San Fantin, estendendosi lungo l'ampia navata centrale. La sua topografia espansiva e variegata fonda e trattiene lo spazio, rafforzando la percezione dei volumi sovrastanti. La scultura è una specie di bassorilievo che consiste in una griglia di piattaforme d'acciaio che evocano le passerelle utilizzate durante i periodi di acqua alta nella città. L'installazione è completata da una moltitudine di tubi di luce LED accesi su queste piattaforme, sotto uno strato di detriti che sembrano essere piovuti dall'alto. Il caos sovrapposto del campo di detriti contrasta
Soffiantino tra oggetto e indefinito
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 176
A quasi un decennio alla sua scomparsa, l'arte di Giacomo Soffiantino (1929-2013) dagli esordi alle ultime opere Pittore raffinato e delicato, Giacomo Soffiantino è stato apprezzato in vita fin dagli esordi. Variamente interpretato come pittore informale o rappresentante del rinnovato sentimento naturalistico degli anni cinquanta, Soffiantino è stato prima di tutto un pittore nel senso classico del termine, intendendo con questo un artista capace di esprimere le proprie idee e le proprie emozioni con gli strumenti tradizionali del mestiere, intelligentemente vivificati con gli stimoli fornitigli dalla sua epoca. La monografia a corredo della retrospettiva realizzata in stretta collaborazione con la figlia Carlotta, curatrice dell'Archivio dedicato all'immenso lascito paterno, intende favorire la comprensione dell'opera del maestro e del periodo che l'ha vista nascere, proseguendo verso le successive sperimentazioni ed esperienze artistiche. Corredata dei testi di Luca Beatrice, Michele Bramante, Adriano Olivieri, Marco Vallora, la monografia ripercorre la lunga e feconda carriera di Giacomo Soffiantino e raccoglie una sessantina di opere suddivise in sezioni cronologico-tematiche (Esordi; Venezia; Natura; Luce; Esistenza; Continuità; Epilogo) che coprono l'intero arco della carriera di Soffiantino; a queste si aggiunge la sezione Archivio/Regesto, destinata a essere il primo tentativo di restituire cronologicamente - attraverso libri, documenti e fotografie - una visione più complessa e completa del percorso umano e professionale dell'artista. Insieme al proposito di essere un'occasione di lettura dell'intera opera dell'artista, Soffiantino tra oggetto e indefinito nutre l'ambizione di ispirare nuove e diverse interpretazioni storiche e critiche dell'opera del pittore idonee a conservarne la memoria e il significato più profondo. Adriano Olivieri è storico dell'arte, critico e giornalista, autore e curatore di numerosi libri dedicati all'arte contemporanea.
Chiara Dynys and the filmic imaginary
Alessandro Castiglioni
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 80
L'immaginario filmico di Chiara Dynys Il libro ripercorre oltre trent'anni di attività di una delle più rilevanti artiste italiane contemporanee, Chiara Dynys. Il saggio di Alessandro Castiglioni e l'antologia critica e iconografica da lui curata offrono un punto di vista inedito capace di mettere in relazione i linguaggi dell'artista con i movimenti le suggestioni di alcuni episodi della storia del cinema. In questo volume pubblicato in occasione della mostra al MAGA, la poetica dell'artista è disvelata attraverso il suo immaginario filmico: le suggestioni di alcuni registi centrali nella storia del cinema, da Roberto Rossellini a Jane Campion a Lars Von Trier, da Federico Fellini a Paolo Sorrentino, risuonano attraverso i linguaggi di Dynys: la luce e lo spazio trasfigurano le narrazioni e le immagini in movimento attraverso gli ambienti espositivi. Articolato in quattro capitoli che devono il proprio titolo a un film scelto dall'artista (Viaggio in Italia; Melancholia; Holy Smoke!; Prova d'orchestra), questo libro è una mappa per perdersi all'interno dell'opera di Chiara Dynys, per scoprirla e rileggerla alla luce di chiavi interpretative che non sono né cronologiche né tematiche bensì, come le opere stesse di Dynys, prendono la forma di luoghi in cui incontrare e incontrarsi: camminare attraverso labirinti, farsi sorprendere da luci, fantasmi e specchi, mettere alla prova la capacità di vedere e capire, farsi travolgere dai desideri fatui dell'inconscio e varcare le soglie della percezione.
Julien Friedler. È finita la Commedia
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 128
Curato da Dominique Stella, il volume accompagna l'esposizione "È finita la Commedia" in programma nella Chiesa San Samuele a Venezia in occasione della Biennale 2022. Le installazioni illustrano, tra luce e oscurità, i miti leggendari di Friedler, nel loro rapporto con le mitologie e credenze eterne. L'immaginario dell'artista, nei tre tempi del libro, mette in scena i misteri dolorosi dell'uomo (Les Innocents), le nostalgie erranti come purgatorio (Les Pierrots) e la rivelazione gloriosa (la Forêt des âmes); le tre opere convergono nel creare un unico racconto tra drammaturgia e salvazione. Il libro documenta l'allestimento espositivo all'interno della chiesa suddiviso in un percorso in tre atti, arricchito da una selezione di opere pittoriche e fotografiche dell'artista; correda la monografia un'ampia biografia illustrata che ripercorre la carriera dell'artista dagli esordi a oggi. Julien Friedler (Bruxelles,1950) è una figura singolare nel panorama dell'arte contemporanea. Il passato letterario, la formazione come psicanalista, l'amore per la filosofia e la scrittura di diverse opere erudite, nonché il suo gusto per i viaggi e per l'incontro con realtà diverse e spesso lontane hanno edificato la base di un pensiero complesso che vede nelle arti visive un'emblematica ipotesi realizzativa. Dipinti, sculture, installazioni sono i portavoce di un immaginario ricco e complesso, e costituiscono i segni visibili di una verità mitica che l'artista sviluppa attraverso tematiche dal taglio onirico e dalla dimensione leggendaria. L'artista belga si fa portatore di una originale visione umanista, delineata tramite le opere ma anche attraverso un'attività di condivisione portata avanti attraverso Spirit of Boz, un'associazione che lavora per la creazione di un lavoro collettivo e difende l'arte contemporanea in tutte le sue forme.
Luca Crippa. Pioniere del surrealismo italiano
Carlo Franza
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 176
Un omaggio al pittore e scenografo, figura di rilievo nel panorama dell'arte italiana del secondo Novecento In occasione dei cent'anni della nascita di Luca Crippa (Seregno 1922- 2002) e dei vent'anni della sua morte, questa monografia intende essere un omaggio al pittore e scenografo, figura di rilievo nel panorama dell'arte italiana del secondo Novecento, documentandone il poliedrico e vastissimo lavoro, attraverso lo studio del eclettico lascito al Comune di Seregno. Nelle creazioni di Crippa assistiamo, rapiti, non solo alla sapiente combinazione di oggetti e segni ma alla qualità della loro più riconoscibile funzione educativa, diretta e specifica: sperimentare la meraviglia. È quella che gli anglofoni chiamano awe, una condizione emozionale diversificata, che unisce timore a sorpresa, reverenza e ammirazione, incantamento, stupore e appunto meraviglia. Se l'arte di Luca Crippa è anche e soprattutto educazione alla meraviglia, gli strumenti, i supporti e le tecniche impiegati, dalla diversificata ricchezza materica e di trattamento, evocano la maestria del fare artigiano. Come ricorda il curatore del volume Carlo Franza, Luca Crippa fu "incisore, pittore e scenografo seregnese, il più grande disegnatore italiano del secondo dopoguerra, e non solo; è stato l'artista lombardo e brianzolo, singolare poeta del fare, ma anche un personaggio che oggi potremmo definire vulcanesco, talmente creativo e in costante eruzione artistica che dagli anni Cinquanta del Novecento in poi, ha calcato la scena di un Surrealismo italiano."
Bill Viola. Icons of light
Kira Perov
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 88
Bill Viola (1951) è un artista statunitense, fra i più apprezzati nell'ambito della videoarte: moderno, innovativo e interprete di nuove istanze comunicative, usa la tecnologia e l'innovazione per raggiungere nuove generazioni e risvegliare nuove sensibilità. Figura chiave non solo per la storia della videoarte, ma anche per la storia dell'arte più in generale, è un artista attraverso cui si possono comprendere gli ultimi quarant'anni di cultura visiva. Questo omaggio alla sua arte, pubblicato a corredo della personale romana allestita nei suggestivi spazi di Palazzo Bonaparte, introduce il lettore alla magia delle opere di Viola e ai suoi celeberrimi capolavori quali Ascension (2000) e i Water Portraits (2015). Curata da Kira Perov, la monografia presenta dieci lavori di Bill Viola (The Reflecting Pool; Ancestors; Study for the Path; Observance; Unspoken (Silver & Gold); The Greeting; Ascension; Three Women; Water Portraits Series; Martyrs Series) e rappresenta un momento di riflessione sull'iperbole concettuale dell'artista statunitense che, da oltre quarant'anni, realizza lavori che si rivolgono costantemente alla dicotomia vita-morte e legati indissolubilmente dai contrasti tra oriente e occidente. Lavori che rappresentano una sintesi emblematica dell'opera di Viola, uno spazio temporale che ritrae quindi anche lo sviluppo storico della stessa video-arte: attraverso le più conosciute videoinstallazioni e videoproiezioni, la monografia narra quelli che possono essere definiti i viaggi più intimi e spirituali dell'artista attraverso il mezzo elettronico. Icons of Light costituisce un omaggio a questo maestro della videoarte internazionale e, al tempo stesso, un percorso emozionale che ricorda luoghi di profonda intimità, quasi dei sacrari della propria memoria, un visionario spazio di culto dove ognuno è invitato a stabilire una profonda connessione visiva e spirituale con l'opera d'arte. Kira Perov, moglie dell'artista, è direttore generale del Bill Viola Studio.
Crazy. La follia nell'arte contemporanea
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 248
La follia non ha limiti. 21 artisti di rilievo internazionale e 15 installazioni site-specific inedite raccontano i legami tra follia e arte. La follia è anche in noi è il titolo di un interessante libro di Eugenio Borgna, uno dei massimi psichiatri italiani, per anni direttore dell'ospedale psichiatrico di Novara, che, senza banalizzare l'aspetto terapeutico, farmacologico, strettamente medico della follia, invita a riflettere sulle componenti che scatenano la malattia, riconoscendo elementi comuni che affiorano nella quotidianità, nella "normalità" che ci circonda. Nella più ampia accezione di "follia", non di rado sinonimo di "creatività fantastica", l'arte si è sempre ritrovata a proprio agio ma è soprattutto con i primi studi psicanalitici e neurologici d'inizio secolo scorso che il rapporto fra disturbi psichici e arte si è fatto più intenso e consapevole. La follia, come l'arte, rifiuta gli schemi stabiliti, fugge da ogni rigido inquadramento, si ribella alle costrizioni catalogatorie; la percezione del mondo è il primo segnale di instabilità, il primo contatto fra realtà esterna e cervello, fra verità fisica e creatività poetica, fra leggi ottiche e disturbi neurologici. Nel volume che accompagna l'originale esposizione romana, 21 artisti internazionali sono chiamati a partecipare a questo progetto e sono parte di questa follia, che prende forma attraverso 15 installazioni site-specific inedite in una narrazione complessa, soggettiva, obliqua; così il genio e l'estro creativo si espandono come le coloratissime colate di pigmento sulle scale dell'astrattista inglese Ian Davenport, o modificano la percezione dello spazio, come l'ambiente di Gianni Colombo (1970). Le diverse opere d'arte invadono con una inarrestabile potenza espressiva ogni ambiente accessibile: dai neon del cileno Alfredo Jaar sino all'immersione totalizzante di Fallen Fruit, duo formato dagli statunitensi David Allen Burns e Austin Young.
Torino metropolitana viva metropolitana
Margherita Oggero
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 128
«Le Vetrofanie sono disegni pensati per decorare le vetrate delle banchine delle varie stazioni della Linea 1 della Metropolitana di Torino. Ogni stazione porta il nome della zona, della strada o della piazza in cui è collocata, ognuna evoca un luogo, un avvenimento, un personaggio, un periodo storico. In questo libro sono presenti i decori di tutte le stazioni, comprese quelle in costruzione tra Collegno e Cascine Vica, sul prolungamento Ovest. Per realizzare le ventisei Vetrofanie ho proceduto a un'indagine storico-geografica alla ricerca dell'"etimologia" del luogo, traendo poi gli elementi che potevano sembrare più significativi per raccontare alla gente, con un segno essenziale e diretto, il nome dato a ogni stazione. È nato così un "viaggio" nella realtà torinese, piemontese e italiana attraverso le epoche, un percorso che include arte, paesaggio, storia antica e recente, scienza, vocazione industriale e non solo. Alcune Vetrofanie colgono la vita che oggi si svolge intorno alle fermate della Metropolitana.» (Ugo Nespolo)
Arte al tempo del coronavirus
Jean Blanchaert, Renato Lori, Rossella Novarini
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 312
Il volume documenta un periodo storico in cui all'arte è stato affidato il compito di condividere un messaggio di luce e di speranza attraverso arcobaleni di colori e di pensieri. Protagonisti di questo volume sono centinaia di artisti che, con testimonianze e opere d'arte condivise durante la pandemia da Coronavirus, raccontano un lasso di tempo che ha condizionato la vita di migliaia di persone. Le opere d'arte prodotte in questa emergenza, che ha coperto quasi tutto il 2020 e ancora non si è ancora del tutto esaurita, ci permettono di leggere il forzato isolamento come un periodo produttivo sul piano creativo. Uno spazio significativo è dedicato alle riflessioni di tutti gli stakeholder del mercato dell'arte, quali collezionisti, rappresentanti di gallerie, case d'asta, musei pubblici e privati, operatori ed esperti di settore, chiamati a esprimere la propria opinione sugli impatti della pandemia sul mercato dell'arte e, più in generale, sul mondo della cultura artistica. Il volume è quindi una fotografia dell'arte intesa in ogni suo aspetto - di creazione come di fruizione - ai tempi del Covid-19, e uno strumento di approfondimento utile a tracciare nuove vie di reazione, nuovi modi per affrontare la crisi e trovare soluzioni nel sistema dell'arte e nel mondo della cultura.