Mondadori: Nuovi oscar classici
Il sosia
Fëdor Dostoevskij
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2012
pagine: 224
«Nella gigantesca macchina gerarchica fatta di ben quattordici ranghi che rovesciava da ogni angolo dell'Impero di Pietroburgo valanghe di carta e fiumi di inchiostro, il singolo burocrate (grande, medio, piccolo) non era in grado di percepire il senso del proprio lavoro; egli era un ingranaggio del sistema, e il sistema non consentiva vie d'uscita.» In tale contesto, come sottolinea Giovanna Spendel nella sua Introduzione a «Il sosia», nascono gli stati d'animo, generati dal proprio fallimento nelle aspirazioni di ascesa sociale, di Jakov Petrovic Goljadkin, piccolo buracrate, protagonista del romanzo. I suoi meccanismi mentali, che lo inducono a scindere la propria personalità in due entità diverse, un "io" e un "tu", gli rendono possibile un paradossale dialogo con il suo "doppio" sempre più prevaricatore e infido nei suoi confronti. È così possibile seguire le allucinazioni dell'"eroe" Goljadkin in un crescendo di situazioni contraddittorie e tragicomiche che Dostoevskij filtra attraverso la propria vena grottesca.
Ivanhoe
Walter Scott
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2012
pagine: 608
La vicenda si colloca nell'Inghilterra del XII secolo sullo sfondo dei contrasti tra sassoni e normanni. Ivanhoe, figlio di Cedric, ama, riamato, lady Rowena. Ma Cedric ha deciso di dare in moglie Rowena a Athelstane per riportare una stirpe sassone sul trono e bandisce Ivanhoe, amico del re normanno Riccardo Cuor di Leone. Il giovane va crociato al seguito di Riccardo mentre, assente il re, Giovanni usurpa il trono. Al ritorno dei crociati, Ivanhoe batte tutti i campioni dell'usurpatore. Ma i nobili normanni lo fanno prigioniero con Cedric, Rowena e Athelstane. Vengono però liberati da re Riccardo e Robin Hood. Ivanhoe e Rowena infine si sposano.
David Copperfield
Charles Dickens
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2012
pagine: 1152
«Di tutti i miei libri» confessò Charles Dickens «amo soprattutto "David Copperfield". Nessuno potrà mai, leggendola, credere in questa narrazione più di quanto non vi abbia creduto io mentre la scrivevo.» E in effetti ben pochi scrittori hanno saputo catturare in modo più efficace le emozioni dell'infanzia e la sorpresa, la magia e il terrore del mondo quali li vedono gli occhi di un bambino. In realtà le avventurose esperienze di David Copperfield adombrano le vicende che hanno contrassegnato la vita dell'autore, che tuttavia riesce ad andare ben oltre il banale autobiografismo. In questo suo meraviglioso affresco, insieme realistico e visionario, in cui i malvagi vengono sbeffeggiati e i buoni sono chiamati a una paradossale rivincita, Dickens descrive infatti con rara incisività tutta una galleria di personaggi raccolti attorno alla figura del giovane protagonista, sino a formare una delle "commedie umane" più lette di ogni tempo. Il favore con il quale il romanzo fu accolto fin dal suo primo apparire, nel 1850, non è mai venuto meno.
Il canzoniere
Francesco Petrarca
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Mondadori
anno edizione: 2011
pagine: CCXVI-1603
Modello per secoli di tutta, o quasi, la lirica italiana, il "Canzoniere" del Petrarca si configura come un'opera di estrema modernità: moderna è la consapevolezza con la quale il poeta si pone nei confronti di una vastissima tradizione letteraria; moderno è il linguaggio, astratto e formale ma anche plastico e ricchissimo, dal quale pure promana una sensazione di facilità ineguagliata; moderna è la metrica, divenuta poi canonica; moderna l'attitudine sperimentale non seconda a quella dantesca; moderno il ruolo assegnato alla letteratura, moderno l'afflato narrativo. Moderna la concezione dell'amore, che fonda il suo rituale su un'esperienza fondamentalmente interiore; e moderno, infine, lo spessore di quell'"io" poetico che per la prima volta in questi versi assurge a personaggio vero e proprio, anzi protagonista assoluto. Il testo dei trecentosessantasei componimenti (i "rerum vulgarium fragmenta") è accompagnato dal commento di Marco Santagata: un caposaldo della critica e della filologia, l'edizione di riferimento del "Canzoniere".
Il libro tibetano dei morti
Padmasambhava
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2011
pagine: 564
Risalente alI'VIII secolo, "Il libro tibetano dei morti" riporta l'insegnamento sulla vita e la morte del maestro Padmasambhava, fondatore del buddhismo tibetano e onorato dai tibetani come un secondo Buddha. Proposto per la prima volta in edizione integrale, contiene una delle descrizioni più dettagliate e intense della morte, destinate ad aiutare i morenti e chi li accompagna in questo difficile momento di passaggio. Il volume viene qui accompagnato da un commento del Dalai Lama, oltre che da un ricco apparato di note, introduzioni ai singoli capitoli e glossario, che lo rendono comprensibile e fruibile anche da un ampio pubblico di non esperti.
L'agente segreto. Con un saggio di Virginia Woolf
Joseph Conrad
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2010
pagine: 323
Nel 1894 l'osservatorio di Greenwich fu bersaglio di un fallito attentato anarchico. Da quell'episodio di cronaca Conrad trasse lo spunto per questo romanzo, pubblicato nel 1907, quasi un antesignano di tutte le spy stories del Novecento. Sembra un uomo tranquillo, il signor Verloc, che da anni gestisce un negozio nella capitale britannica. Ma in realtà è l'agente segreto di un non meglio precisato stato dell'Europa dell'Est, incaricato di sorvegliare gli anarchici. Quando il suo ambasciatore gli chiede di organizzare un'azione violenta per alimentare nell'opinione pubblica sentimenti di ostilità verso i rivoluzionari, tutto quello che Verloc riesce a fare è uccidere per errore il cognato. È l'inizio di una catena di vendette che sfoceranno in assurdi delitti. Tra i primi libri a trattare temi come spionaggio o terrorismo, "L'agente segreto" ha la forma di un giallo, ma si rivela soprattutto un fine esercizio di indagine psicologica e sociologica, un momento altissimo nella storia del romanzo moderno che riesce a contaminare il più popolare dei generi con le profonde intuizioni morali e l'ardito sperimentalismo linguistico di un grande artista. Con un saggio di Virginia Woolf.