LIM: Studi e saggi
Le carte Michiel. Treatro, musica e patronage familiare a Venezia nel Seicento
Andrea Garavaglia
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2025
pagine: 457
Il volume presenta l'edizione e lo studio di un ampio corpus di lettere manoscritte riguardanti il teatro e la musica, inviate nel XVII secolo alla nobile famiglia veneziana dei Michiel di Santa Sofia, imparentata per alcuni decenni col ramo dei Grimani proprietari dei più importanti teatri della Laguna. Il carteggio, analizzato nel quadro dell'intero archivio familiare conservato a Venezia nella Biblioteca del Museo Correr, oltre a fornire ricche informazioni sulla vita musicale veneziana e di altre città italiane, permette ulteriori livelli di indagine. Consente, in primo luogo, di ricostruire l'estesa rete di relazioni, lungo tutta la Penisola, essenziale al funzionamento del sistema teatrale coevo. In secondo luogo, dà la possibilità di investigare musica e teatro come parte delle attività di patronage dei membri di una famiglia veneziana, all'interno del particolare assetto repubblicano della Serenissima, nonché come oggetto di relazioni e forme di scambio. Infine, permette di osservare come tali attività e pratiche mutassero di generazione in generazione, al variare di interesse dei singoli individui, delle circostanze socio-politiche e delle dinamiche familiari, e parallelamente allo sviluppo di nuovi generi musicali. Se, per scarsità di fonti note, il patronage familiare a Venezia nella prima età moderna è stato finora poco esplorato rispetto a quello di altri centri italiani, la pubblicazione della corrispondenza Michiel intende, da un lato, stimolare gli studi di questo fenomeno in Laguna, dall'altro offrire uno spaccato suggestivo di storia sociale e artistica, anche grazie alla peculiare natura (privata e soggettiva) delle fonti epistolari, peraltro piuttosto rare quando redatte prima del Settecento.
«Conosco il mestiere»: musicologia tra note, teatro e intertestualità. Studi, omaggi e testimonianze per Michele Girardi
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2025
pagine: XI-394
Questo volume, articolato in due parti, raccoglie contributi di natura saggistica di allievi di Michele Girardi e di studiosi cui ha fornito un aiuto decisivo nell'avvio della carriera. Comprende inoltre interventi più brevi di amici e colleghi che hanno condiviso con lui un percorso di lavoro e di vita. Tanto i saggi di più ampio respiro quanto gli scritti della seconda parte rispecchiano i molteplici interessi di ricerca del dedicatario, che intersecano questioni metodologiche, analitiche e performative, con una prospettiva transnazionale e interdisciplinare. Ciò che emerge è un quadro articolato dell'uomo e dello studioso, nonché la sua apertura a molteplici campi di indagine che ha sempre stimolato le riflessioni delle giovani leve e gli scambi con la comunità scientifica nazionale e internazionale. Questa raccolta di studi e pensieri vuol essere un omaggio alla personalità intellettuale di Michele Girardi in occasione del suo settantesimo genetliaco e del suo pensionamento.
Con la dovuta humiltà del mio profondo rispetto. Le lettere della famiglia Scarlatti ad Annibale Albani
Luca Della Libera
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2025
pagine: 219
La completa digitalizzazione dell’Archivio Albani ha permesso il recupero di una straordinaria collezione di cento lettere inedite della famiglia Scarlatti ad Annibale Albani (1682–1751), nipote del papa Clemente XI. Si tratta di un corpus documentario di inestimabile valore, che permette di approfondire le dinamiche del mecenatismo musicale all’inizio del Settecento da parte di una delle più importanti famiglie di musicisti italiani. La corrispondenza tra la famiglia Scarlatti ed Annibale Albani (oltre ad Alessandro scrivono la moglie Antonia, i figli Domenico, Pietro, Flaminia e Cristina) arricchisce notevolmente la biografia professionale dei due suoi componenti più famosi, Alessandro e Domenico, ma si configura anche come un interessante caso di clientelismo familiare. Le relazioni con il mecenate non si declinano solo nei confronti di un singolo artista, ma coinvolgono tutta la sua famiglia anche nell’ambito di complesse dinamiche private. Oltre ad omaggiarlo in occasione di feste e riconoscimenti, gli Scarlatti si rivolgono ad Albani per vari molti altri motivi: invocarne il sostegno economico, inviare musica, chiedere suoi testi per cantate, sollecitare aiuto riguardo la monacazione delle figlie di Alessandro, supplicare raccomandazioni per sé stessi e per i propri familiari, e in un caso addirittura farsi dare i numeri al lotto, come testimonia una lettera di Flaminia da Napoli nel 1715. Alcune lettere di Alessandro sono di grandissima importanza, perché danno informazioni assolutamente inedite anche in relazione alla sua poetica e al suo metodo compositivo.
Straight to the heart. Gian Carlo Menotti's «The medium»
Ilaria Conserva, Marco Grondona
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2025
pagine: 292
Luigi Dallapiccola. Figure oltre il presente
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2025
pagine: 152
Nato in occasione di una manifestazione promossa dal Teatro «Giuseppe Verdi» di Pordenone, questo volume raccoglie alcuni saggi dedicati a Luigi Dallapiccola. La figura del compositore è indagata attraverso alcuni snodi della sua complessa personalità non ancora approfonditamente esplorati. Il saggio d’apertura, a cura dell’esegeta per antonomasia del compositore Mario Ruffini, ripercorre la vita del compositore all’ombra di Laura: Una traversata nel nome di Laura, reca il suggestivo sottotitolo di questo saggio. Ivano Cavallini si confronta invece con un problema complesso e pone la figura di Dallapiccola all’interno del dibattuto sulla nazione e delle sue manifestazioni musicali che hanno attraversato la vita italiana per lunghi decenni. Laurent Feneyrou prende in esame i rapporti del compositore con Biagio Marin analizzando i testi del poeta da lui messi in musica. La prima sezione del volume, i cui saggi si richiamano attraverso relazioni ed impliciti rimandi, si completa con la messa a fuoco di Paolo Somigli di Dallapiccola divulgatore di Arnold Schönberg e della sua scuola negli anni della dittatura fascista e della seguente liberazione. Alessia Venditti fa conoscere l’interpretazione che la fotografa Lisetta Carmi fece del Quaderno musicale di Annalibera. Un’interpretazione “foto-grafica” ai più sconosciuta che sposta l’interesse di questo volume sulla relazioni di Dallapiccola con le arti visive che poi il saggio di Roberto Calabretto esplora ulteriormente descrivendo le relazioni che il compositore ebbe con le immagini in movimento. A completamento del volume, Francesca Scigliuzzo analizza Ciaccona, Intermezzo e Adagio per violoncello solo, un’opera “scritta a quattro mani” con Gaspar Cassadó, suo dedicatario, che intervenne in maniera sostanziale nell’allestimento della partitura. Questo volume s’inserisce nel contesto delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Dallapiccola e offre un piccolo contributo per mantenere viva la memoria del suo magistero.
Artigiani e artisti. Lo status sociale dei musicisti nei secoli XVIII e XIX
Rosa Cafiero
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2025
pagine: IX-156
Artigiani o artisti? Artigiani e artisti? Com’è possibile definire lo status sociale dei musicisti fra XVIII e XIX secolo? Partendo da una querelle letteraria (e forense) sorta a Napoli nel 1785 a proposito del riconoscimento professionale di un oscuro maestro di cappella - difeso dal giureconsulto Saverio Mattei (1742-1795) - vengono delineate le posizioni di alcuni intellettuali (Ferdinando Galiani, Luigi Serio, Felice Parrilli, Michelangelo Grisolia). Una lettura delle Regole della venerabile Congregazione de’ musici dell’Ecce Homo ai Banchi Nuovi, autorizzate da Ferdinando iv di Borbone nel 1792 (alla vigilia dell’istituzione del corporativo Monte dei sussidi del ceto dei musici che prenderà forma fra il 1793 e il 1795), permette di mettere a fuoco la necessità di autodeterminazione sociale di maestri di cappella, strumentisti e cantanti. Le Regole (emendate e aggiornate) saranno stampate nuovamente nel 1861.
Francesco Morlacchi. Lettere edite e inedite
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2025
pagine: 588
Francesco Morlacchi (Perugia 1784-Innsbruck 1841) fu un compositore di rilievo nel complesso panorama musicale dei primi decenni dell’Ottocento che ricoprì la carica di maestro di cappella alla corte di Dresda dal 1810 alla morte. Compose venticinque melodrammi creati per importanti teatri in Italia (tra questi l’Argentina a Roma, il S. Carlo a Napoli, la Scala a Milano, la Fenice a Venezia, il Carlo Felice a Genova) e per il teatro di corte a Dresda; oratori e musica sacra; romanze e cantate per diversi organici destinate per lo più a celebrare le occasioni della vita di corte ed eventi napoleonici ai cui ideali improntò la sua carriera.
Donizetti, il comico, la farsa
Francesco Cotticelli
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2025
pagine: 290
I saggi che compongono questo volume si soffermano sul repertorio comico del musicista bergamasco, farsesco in particolare, indagandone le strategie drammaturgiche, la varietà degli esiti, gli elementi di continuità e di rottura con le consuetudini testuali e operistiche, senza tralasciare casi di studio dedicati a "Le convenienze ed inconvenienze teatrali", "I pazzi per progetto", "Il campanello", "Betly", "La figlia del reggimento". Non mancano riferimenti alla storia della ricezione di queste prove o a problemi di natura culturale, filologica e documentaria, testimoni della crucialità della figura del compositore e delle sue fitte relazioni con il contesto della capitale e del regno. Soprattutto emerge con forza la necessità di inserire le opere discusse nell'ambiente produttivo per cui sono state concepite, unita alla messa in risalto delle complesse contaminazioni fra generi teatrali da cui hanno tratto linfa. Sono i soli modi possibili per rendere leggibili questi testi che la storiografia ha faticato a inquadrare.
Hidden geographies essays on the music. Essays on the Music of Camillo Togni
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2025
pagine: 210
Mallarmé e il modernismo musicale. Percorsi tra Debussy, Ravel e Milhaud
Maria Beatrice Venanzi
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2025
pagine: XXI-336
Il presente volume nasce da due domande speculari, che ne orientano anche l’organizzazione: quanto può essere ‘musicale’ un testo poetico? E con quali modalità, ed entro quali orizzonti, è possibile metterlo in musica? Le due questioni, centrali per gli studi sul dialogo tra musica e letteratura, guidano la collaborazione tra poeti e musicisti, soprattutto tra Simbolismo e Art Nouveau, un momento storico particolarmente fertile per sfidare i confini tra le arti, creando nuovi generi o mettendo in discussione quelli esistenti. La presente ricerca, dedicata a tre dei musicisti di Mallarmé — Debussy, Ravel e Milhaud — si articola in due parti: la prima è destinata all’analisi dei testi poetici, con riguardo al modo in cui l’idea di Musica permea i versi del poeta del Faune, infondendoli di quell’«oscurità luminosa» che è uno dei suoi tratti più riconoscibili; la seconda si concentra sugli adattamenti musicali di questi testi, e in particolare i Trois poèmes de Mallarmé di Debussy, il ciclo omonimo di Ravel e le Chansons bas e i Deux petits airs di Milhaud. Non saranno trascurate le circostanze che portarono i primi due compositori a rivaleggiare nella creazione di due cicli dallo stesso nome e nello stesso anno (1913), cruciale per l’affermazione della modernità in musica, oltre al fermento culturale che porterà, in risposta al wagnerismo, alla sperimentazione avanguardistica del gruppo dei Sei, di cui l’eclettico Milhaud si fa portavoce. Partendo dal Simbolismo letterario e musicale, che ha nella Francia di Baudelaire e Mallarmé la propria culla, si vedrà come la musicalizzazione della poesia, voluti dalla nuova estetica di una «scrittura per l’orecchio», influenzi gradualmente anche i compositori, che si cimentano con nuovi linguaggi, tonali e non, per realizzare l’intonazione delle nuances più sottili presenti nel testo poetico. È con l’augurio di suscitare un rinnovato interesse per il dialogo tra le arti, e per l’indagine sul composito panorama musicale tra Otto e Novecento, che questa ricerca vede la luce.
Fuga in rosso. Parametri musicali nei linguaggi visivi delle avanguardie
Cristina Santarelli
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2024
pagine: V-180
Complementare in un certo senso a "L’equivoco del bianco. Percorsi interdisciplinari tra musica, letteratura e arti visive", pubblicato nel 2023 e dedicato alla persistenza del mito musicale classico tra Otto e Novecento, "Fuga in rosso. Parametri musicali nei linguaggi visivi delle avanguardie" (2024) si propone di indagare le reciprocità stabilitesi all’inizio del XX secolo tra le varie discipline in ottemperanza al concetto di sinestesia, scaturito da quell’ideale di fusione delle arti che permea di sé tutta la stagione tardoromantica. La musicalizzazione del materiale figurativo procede in parallelo con la crescente tendenza all’astrazione: se l’esperienza di Kandinskij segna un turning point imprescindibile, non meno significativi risultano essere gli apporti di cubisti, orfisti, futuristi, neoplasticisti, suprematisti e sincromisti, tutti diversamente impegnati nel recupero di parametri musicali quali ritmo, colore, dinamismo, simultaneità, polifonia, contrappunto. La seconda sezione riguarda le cosiddette ‘seconde avanguardie’, dove la sperimentazione ha esaurito la sua carica eversiva e dove, in concomitanza con lo sviluppo della nuova musica — ormai emancipata dalla visione direzionale e teleologica del linguaggio tonale — si è affermata una concezione della temporalità basata sulla stasi e sul frammento, mentre sempre più spesso emerge la tendenza a procedere per serie, trasformando la produzione artistica in un incessante susseguirsi di variazioni sul tema. Particolare attenzione viene riservata ai movimenti affermatisi nel Nuovo Mondo in epoca post-bellica (Espressionismo astratto, Concettualismo, Minimalismo, Pop Art), influenzati di volta in volta dall’esoterismo ebraico, dalla spiritualità cristiano-orientale e soprattutto dalle filosofie dell’estremo Oriente. Da queste ultime discendono i concetti-chiave che informano tanto la musica quanto la pittura d’oltreoceano: aleatorietà, mutamento, non intenzionalità, nonché la propensione a organizzare la composizione intorno a una moltitudine di centri fluttuanti, il carattere di funzione variabile assunto dal tempo e l’idea di ‘forma aperta’ in cui è lo stesso processo artistico a generare l’opera d’arte.
Incontri con Schumann. Percorsi pianistici e critici
Maurizio Giani
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2024
pagine: IX-120
Concepito come omaggio a Robert Schumann, e insieme dedicato alla memoria di Antonio Rostagno, uno dei nostri maggiori studiosi del compositore di Zwickau, il presente volume raccoglie sette contributi di studiosi tedeschi e italiani, cui è stata lasciata piena libertà nella scelta del tema, dall’analisi di singole opere alla produzione critico-letteraria. Janina Klassen lumeggia la comunicazione musical-compositiva tra Clara Wieck e Robert Schumann, Thomas Synofzik delinea aspetti della sua produzione liederistica con documenti inediti, Kilian Sprau le relazioni temporali nei Lenau-Lieder. Cesare Fertonani individua aspetti narratologici nella recensione della Sinfonia “Grande” di Schubert, Maria Teresa Arfini le complessità polifoniche nelle opere pianistiche, Nicoletta Lagna sul soggiorno di Schumann in Italia. Chi scrive ha infine riesaminato la recensione della Sinfonia fantastica di Berlioz, soffermandosi su una criptica citazione di Ernst Wagner che vi compare. Janina Klassen, «What were you thinking when you composed it?». Aspects of Musical Communication between Clara Wieck Schumann and Robert Schumann; Thomas Synofzik, Composing for Jenny Lind. New Documents relating to Schumann’s Song Compositions of Early 1850; Kilian Sprau, Schumann M.M. Relazioni temporali come strumento per la costruzione formale ciclica nei Lenau-Lieder op. 90 di Robert Schumann; Maurizio Giani, Schumann e un altro Wagner. Vicende di una citazione; Cesare Fertonani, Schumann, Schubert e il romanzesco nella sinfonia; Maria Teresa Arfini, «Innere Stimmen». Slittamenti e rifrazioni della polifonia nella musica di Schumann; Nicoletta Lagna, «Nissuna mai penna basta, per dipingere parte il soavissimo, parte lo spiacevole del viaggiar in Italia». Ovvero del rapporto tra Schumann e l’Italia.