La Vita Felice: Agape
Calendiluna
Anna Vercesi
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2022
pagine: 112
«Anna Vercesi non ha bisogno dell’ispirazione, ce l’ha, ha bisogno di un avvio: può provenire dall’esterno o dall’interno, ma serve un avvio, poi i versi fluiscono come cavalli selvaggi, difficili da contenere e da gestire, da ordinare, da tenere insieme. In più, tante volte, le parole si contorcono, tentano vicinanze ardite, cercano parentele improbabili e stranianti, talvolta prendono il sopravvento e vogliono esse stesse farsi poesia. Calendiluna: luna nascente, inizio, dall’invisibile al visibile, dall’ombra alla luce (riflessa). In questa raccolta la luna, rispettosa della sua mutevole natura, si fa di volta in volta materia poetica, accenno, citazione, storia, introspezione, rimembranza. Tuttavia non è mai l’ossatura della silloge, semmai soltanto il filo rosso, quasi il pretesto per l’espressione di un’energia poetica che la travalica e che si muove sempre libera. Nelle poesie di Anna, il linguaggio si muove con molta autonomia, senza troppi legami strutturali, ma con una particolare attenzione alle assonanze e dissonanze, talvolta obbligando il senso delle parole a torsioni che diventano però illuminanti riguardo al senso, lo “compiono”.» (dalla prefazione di Luciano Rossella)
Risvolti
Giuseppa Vincenti
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2022
pagine: 68
«Sono i poeti come Paul Celan e Rainer Maria Rilke, ma anche le filosofe come María Zambrano e Luce Irigaray a puntellare questa prima raccolta di poesie di Giuseppa Vincenti. Maestre e maestri questi, che hanno saputo fornire all'autrice un impianto architettonico e immaginativo, capace di condurre il suo dettato poetico nelle tracce di una riflessione che, alla parola ha chiesto il gesto della trivellazione nella profondità. Non è un caso che la poesia sia qui intesa come una vera e propria via d'interpretazione del vissuto e dell'esistere, lasciando ai margini il tentativo sempre in agguato della confessione. Giuseppa Vincenti condivide il "fare" delle parole con il trasformarle da una lingua all'altra. Traduttrice dal tedesco e dall'inglese, ha sempre avuto a che fare con la postura delle parole. L'azione da "traslocatrice" di senso e suoni, dunque, è sempre stata la sua matrice scritturale, il suo sguardo sulle frasi, nei versi posti al centro di un ascolto immersivo nella loro epifania. La parola qui diventa evidenza di una segnatura chiara, capace di farsi portatrice di scene, di immagini, di realia, in grado di sostenerla in questo viaggio di conoscenza, non solo di sé, ma del suo tempo nel tempo.» (dalla prefazione di Stefano Raimondi)
Incontro
Margherita Parrelli
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2022
pagine: 100
«Con "Incontro", libro dedicato a sua madre, Margherita Parrelli compie un ulteriore passo all'interno del proprio percorso di scrittura, giungendo a un'interessante maturità sia nella versificazione che nella costruzione complessiva dell'opera. [...] A tratti, l'esigenza e l'urgenza di comunicare con chiarezza porta la poeta a intrecciare al verso libero, spesso dotato di un ampio respiro, segmenti in prosa che consentano una diegesi efficace. Complessivamente, questo approccio del dire diversificato produce una sinergia in grado di ottenere un effetto pulsante capace di contenere luci e ombre. [...] Proprio per suggerire l'abbraccio, la possibile vicinanza tra vite che si muovono sparse nelle pagine, l'Autrice struttura singole poesie in stanze destinate, con una sequenza basata sull'alternanza con il corsivo, a raccontarci momenti appartenenti a due vite spesso dai profili estremamente diversi. In questo modo il lettore viene accompagnato all'interno di un movimento oscillante, cadenzato, in cui le due esperienze sembrano dialogare, seppure all'interno di una spiccata contrapposizione. Margherita Parrelli, come un rabdomante inesausto, rileva presenze smarrite, emarginate, portatrici di dolore silenzioso per suggerirne l'accoglienza, sapendo come a oggi troppi sono gli esseri umani di cui potremmo dire: «non ricorda il sorriso/ lo dicono i suoi occhi/ neri e senza fondo».» (dalla prefazione di Marco Bellini)
Nella cenere dei giochi
Irene Sabetta
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2022
pagine: 68
«[Qui] si procede nei luoghi dell’interiorità dove le coordinate spazio-temporali si annullano e tutto si svolge in una contemporaneità che vede coesistere memoria e realtà. È qui che avviene la restituzione, nello svelamento – che è togliere il velo, cogliere la visione – e nel ri-velare (rimettere il velo), prima di riconsegnare il tutto alla memoria. Un atto alla luce della ragione che permette una lucida rappresentazione del rinvenimento. Per la poesia, un processo che avviene in modo istantaneo. Lo sa bene Irene, che mostra in questo libro una frequentazione disinvolta dei non-luoghi della poesia, con un’ulteriore consapevolezza: la poesia è soprattutto una questione linguistica. Saper conciliare espressione e comunicazione, dire l’indicibile, nominare, che significa dare un nome, dire per la prima volta, dire soprattutto l’ossimoro, la contraddizione, decifrare il segno. Il tutto come un immenso nodo che finalmente si scioglie, trova la sua lingua, l’unica in grado di descrivere un parto dell’anima: il monologo. Un teatro, una scena disadorna, un’ombra in disparte che tenta un discorso delirante, una presenza viva che rovescia tutti i suoi cassetti, con impeto. Le parole partoriscono immagini incalzanti, plastiche.» (dalla prefazione di Maria Benedetta Cerro)
Lezione frontale
Antonio Laneve
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2022
pagine: 100
Nella poesia di Antonio Laneve, estremamente raffinata e ombrosa, il suo ex luogo di lavoro, un ipermercato, non appare se non, talvolta e ben mimetizzato, come metafora di fondo. Non appare nemmeno la condizione operaia, se non in ciò che ha di comune a tutte le situazioni esistenziali della vita odierna. Il tema di fondo del suo itinerario letterario è la ricerca di se stesso, dell’autenticità del vivere, che sfugge sempre ed è comunque sottoposta a mille condizionamenti che ne rendono difficile la realizzazione. Le ottanta poesie di questa raccolta sono piene di ironia, ma spesso si tratta di ironia amara e tragica che riflette sulla condizione di fragilità della vita. L’autore parla per sé e per gli altri e le espressioni connotate negativamente sono parecchie [...] Non sono però espressione di un chiuso pessimismo, ma di una lucida considerazione che si rovescia nello scatto dell’ironia e si fa critica sarcastica. Non mancano alcuni brevi componimenti che si possono definire epigrammi in senso classico, sebbene il registro più e meglio adottato sia quello dell’ironia che ribalta ciò che a molti appare scontato e ovvio. [...] se è vero che nessuno è innocente perché il mondo è come un Ipermercato nel quale dobbiamo per forza andare a rifornirci, e nessuno riesce a sottrarsi del tutto alla sua logica, è però vero che lo si può percorrere con stupore e ironia e senza piangere più del necessario sulle illusioni cadute e continuamente cadenti. Antonio Laneve ci aiuta a farlo.” (dalla prefazione di Luciano Aguzzi)
L'arbulu nostru. Il nostro albero
Giuseppe Cinà
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2022
pagine: 140
Questo libro, in dialetto siciliano con traduzione a fronte, si pone nel solco di un ineludibile ricorso alle origini, un nòstos che prende corpo sulle tracce dell’ulivo, albero e principio fondativo come pochi altri della patria mediterranea. Sul filo di una sommaria genealogia dell’Àrbulu nostru e della sua persistenza nel formarsi della civiltà intorno al Mare nostrum, le poesie si compongono in un mosaico di appunti, fatti e personaggi che richiamano alcune delle tante voci secondo cui l’ulivo ci ha parlato e ancora ci parla. A questa coralità di fondo fa riscontro un nucleo di poesie dal registro lirico, dove echeggia l’intenso rapporto che lega l’uomo e l’ulivo dall’alba dei tempi e il suo esaurirsi nel mondo globalizzato. «Giuseppe Cinà, che sa ‘legger di greco e di latino’», scrive nella prefazione Velio Abati, «ha scoperto che lu jardinu e ancor più la cura di l’alivu fanno letteralmente, inscindibilmente tutt’uno con la materia viva del dialetto.» Le dolcezze e le ruvidità dell’ulivo trovano infatti perfetto riscontro nel dialetto e nelle sue inesauribili scorte lessicali, semantiche ed espressioniste.
Quarantine
Giuseppina Biondo
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2021
pagine: 168
«La ricerca di Biondo affonda nella quotidianità, in un intreccio tra storia e vita che fin dal titolo denuncia l'impossibilità dell'uomo a determinarsi appieno. È la condanna di chi non si sente libero nelle catene della sorte, dietro le sbarre del tempo e dei luoghi, una prigione asfissiante. La poesia è certo evasione dalle pareti eteree di una quarantena esistenziale, ma al contempo è una protesta contro il puro esistere, quello che per molti è libertà, è gioia, e che fin dall'esergo rappresenta invece per la poetessa un'alternativa peggiore a qualsiasi confino. È vero, sembra che l'autrice sia estranea a quella felicità, così semplice per molti, ma nella sua condanna a interrogarsi su ciò che non ha risposta, nella sua angoscia, certa sofferenza si presenta come un vantaggio impareggiabile. [...] Gli schemi sono un'inconsapevole impalcatura, la colonna vertebrale e mai la corazza di un verso, ricorda l'autrice mentre ne compone alcuni, con una certa ironia, ricontando il numero diciassette. Il gioco di parole, spesso pericoloso e sempre mendace, qui si presenta come uno scrigno di innocenza e lealtà. È in questo che la silloge di Giuseppina Biondo si è proposta come un'autentica novità, turbandomi fin dalla prima lettura. I poeti pretendono. Poche volte li ho sentiti ringraziare chi legge. Biondo pronuncia il grazie, non solo nel commiato, come novero completo di lettere e pensiero. Anche questo mi ha colpito. E anche in questo ho riconosciuto un verbo nuovo.» (dalla prefazione di Gerardo Masuccio)
Scatti, dribbling e ruote. Fino ad arrivare a Tokyo
Ennio Buongiovanni
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2021
pagine: 100
"Anche per merito di meravigliose vittorie con l’azzurro e il tricolore sullo sfondo, lo sport torna oggi al suo ruolo di acceleratore di emozioni, accentratore di sussulti, anche soltanto televisivi. Pochi eventi sociali al mondo hanno la forza e l’irruenza insita nello sport. Capace – nei secoli – di fermare le guerre, prevenire rivoluzioni, compattare masse prima informi. Non è retorica quando sventola il tricolore prima di una partita, non è retorica intonare l’inno di Mameli dopo una medaglia. Lo sport che riesce a far urlare il vecchio e il bambino allo stesso momento, genuinamente. Qualcosa che scuote l’animo dal profondo. Come le poesie di Ennio, che passeggiano fra le emozioni e l’affetto. Con quella confidenza che la lunga frequentazione quotidiana sa dare. Elimina le barriere, i calendari, l’anagrafe e anche le origini. In quello sport in cui esiste molto spesso solo il “tu”, perché se condividi un amore ti sembra di avere sempre conosciuto colui o colei che stai raccontando nei versi. E proprio come nello sport crollano i record e si saltano gli ostacoli, in questa poesia di Ennio è l’emozione e soprattutto la passione a fare da guida. La luce che illumina la strada della lettura. Uomini, donne, prima ancora che atleti. Campioni, quasi campioni, leggende. Con quella trasparenza che solo le prestazioni sportive sanno dare. Dove il merito è quasi sempre merito. E con quei versi che finiscono per racchiudere tutta la storia dei protagonisti." (Dalla Prefazione di Gian Luca Pasini «La Gazzetta dello Sport»)
Teatro da camera e altri poemi
Massimo Arrigoni
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2021
pagine: 88
Con teatro da camera si evoca una drammaturgia poetica concepita per uno spazio scenico non tipicamente teatrale. Come la musica da camera, predilige una rappresentazione per pochi intimi in ambiente raccolto. Riducendo le distanze fisiche che separano pubblico e attore aspira a un impatto emotivo più intenso e coinvolgente. Idealmente l’opera letteraria, espressa in forma di poema, necessita di una correlazione con l’ambiente stesso dove ha luogo l’azione. La scrittura lineare è qui rielaborata in chiave ortofonica, ponendo così l’attore interprete del poema sonoro strutturato in partitura. Ciò che il teatro da camera celebra e rappresenta nella sua essenza e nella sua formula estetica è la messa in scena del poema fattosi phoné, maschera timbrica e armonica, movimento ritmico e piano agogico. Come la poesia sonora, appartiene a quel settore della ricerca artistica che si colloca tra letteratura, musica, arti figurative e teatro. [...] "Teatro da camera" è dunque poesia sonora, è quadro scenico, è re-citazione, è luogo di incontro alchemico e sperimentale dove la melomania dell’attore può prendere il sopravvento. I riferimenti storici richiamano il teatro greco in versi con valenza di rito, la tradizione del poema epico, l’affabulazione di racconti e miti, il teatro di narrazione e di ricerca popolare.
Lento ritorno
Bruno Brunini
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2021
pagine: 112
"'Lento ritorno' è un viaggio nella memoria, acuito da un presente segnato dal dramma della pandemia e dai suoi dolorosi risvolti. È un ritorno nella casa d’infanzia che non esiste più, come le persone che la abitavano, e in altri spazi scomparsi, che l’autore ripercorre come stanze deserte, dove al di là del vuoto prevale un senso di inevitabile perdita e sgretolamento della realtà. Improvvisi cortocircuiti, rovesci originati dalla parola, attraversano il ritmo della composizione, in queste pagine di memoria ritrovata, dove lo sguardo osserva la vita nel suo mutare e nella sua fragilità. Tutto è fuggito, ma tutto ritorna nell’invenzione della poesia, che l’autore oppone al nulla, la poesia che trattiene ciò che rimane in ciò che trascorre, la poesia che cerca, illumina, trasforma e continua a vivere nel tempo." (dalla nota di Enrico Fabbri)
Dalla stessa parte. Uomini contro la violenza sulle donne
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2021
pagine: 64
"L’impegno richiesto agli autori è andato oltre i canoni estetici e tematici usuali della scrittura poetica. Tuttavia abbiamo ritenuto che il momento storico richiedesse un impegno in prima persona, anche da parte di chi è solito esprimersi e affrontare la realtà con lo strumento della parola. Nel mondo che ci appartiene, o che crediamo ci appartenga, c’è la questione di genere che investe la sfera culturale del Paese da ormai troppo tempo. A consuntivo, ci siamo resi conto in modo più adeguato di quanto sia complesso per noi uomini essere parte attiva nel processo di comprensione dell’universo femminile e di quanto non sia affatto facile giungere al pieno rispetto, prerogativa di ogni essere umano. Certamente abbiamo raggiunto una maggiore consapevolezza di quanto sia ancora accidentato il percorso e di quante insidie presenti il superamento dei luoghi comuni che lo pervadono. Si è accresciuta la nostra coscienza su quanto ancora occorre modellare la sensibilità per essere veramente al fianco e dalla stessa parte delle donne, in tutti i ruoli che rivestono. [...] vogliamo pensare di avere posato una prima pietra verso quel percorso di consapevolezza da svilupparsi in atti e azioni concrete. E la poesia, così come la intendiamo, vuol essere anche ciò. Tra luci e ombre dell’iniziativa, non può che considerarsi positivo il risultato, che ha conseguito il merito di portare alla ribalta un argomento e soggetti che dovrebbero riscuotere l’attenzione di una platea più vasta possibile." (dall’introduzione dei curatori)
Ardore di vita. Francesco d'Assisi
Fabio Grimaldi
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2021
pagine: 56
"In questo suo nuovo poemetto, Grimaldi è diventato egli stesso Francesco d’Assisi, come è nelle regole dell’amore. Stare con chi si ama, diventare l’amato per confondersi con lui, è la norma suprema dell’amore. Queste poesie ne sono la reale e più convincente testimonianza." (Dalla prefazione di Giampiero Neri). "Questo poemetto nasce come omaggio a Francesco d’Assisi [...] immagino che Francesco ricordi la sua infanzia, la giovinezza, la conversione e l’identificazione con la vita evangelica: prima che l’abbraccio con Cristo si completi con la morte." (dalla nota dell’autore)