La Vita Felice: Agape
Le comuni stagioni. Epistolario poetico
Francesco Gandini
Libro
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2013
pagine: 72
Un piombo, un'anima. Poesie 1980-2010
Pino Menzio
Libro
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2013
pagine: 60
Amore di sabbia e di vento
Douha Ahdab
Libro
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2013
pagine: 100
Hyle. Selve di poesia
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2013
pagine: 140
Nessuna pagina rimanga bianca
Pino Carnovale
Libro
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2013
pagine: 252
Arsenico e nuovi versetti
Gabriella Montanari
Libro
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2013
pagine: 124
La nobiltà dell'ombra. Corrispondenze
Valerio Mello
Libro
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2013
pagine: 80
"Valerio Mello è poeta della Magna Grecia, che, come tutti i suoi conterranei, sente e pensa contemporaneamente, e questa congiunzione antropologica certamente favorisce la sua avida ricerca di quella corrispondenza tra le parole e le cose, che la poesia è chiamata a incidere sulle pietre dei suoi antichi templi. Ma Mello vive a Milano e la lontananza, in poesia sempre fonte di vicinanza, acuisce il senso di una partecipazione emotiva ed esistenziale, che rischia di raffreddarsi sotto le pulsioni di un pensiero poetante, rivolto a ricercare l'archetipo che regge il mistero del mondo. Mello vive così un corpo a corpo tra l'esistere, che invoca i suoi spazi e i suoi tempi, e lo scrivere, che scandisce i ritmi segreti dell'essere, nel tentativo proprio di sottrarli a quel velo che li avvolge e talvolta li offusca nell'inevitabile usura di un vivere quotidiano, che non prevede generalmente dentro di sé una diversa interpretazione del mondo. Ma il poeta è poeta e Mello è poeta vero; come tale, non può sottrarsi alla sua vocazione più autentica: quella di togliere alla vita ciò che è resistente e superfluo per poterla sentire in tutta la sua scabra essenza. [...] la poesia di Mello è la ricomposizione di un universo sepolto o smarrito; la voglia, fortemente fisica, prima che metafisica, di sentire palpitare dentro di sé la voce di una natura delusa e sconfitta, che, attraverso la parola, possa riconquistare la piena consistenza di quel paradiso perduto [...]" (dalla prefazione di Francesco D'Episcopo)
I mestieri delle gatte
Manuela Minelli
Libro
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2013
pagine: 80
"Il vostro gatto non sa solo riposare con grande maestria, ma sa essere anche un grande lavoratore. Ogni gatto sa infatti svolgere una professione in modo egregio! Manuela Minelli in questo libro riesce, con le sue gattosìe e miciastrocche, a dipingere i felini di casa attraverso i lavori che farebbero se solo loro si 'abbassassero' a comportarsi come semplici esseri umani." (Stefano Gargano, in arte Kaneda). "[...] l'aspetto ludico del libro e l'allegria che da esso ne deriva rendono l'opera stessa facilmente e piacevolmente divulgabile non solo tra le persone, grandi e piccine, che amano e convivono con un gatto e che, quindi, lo apprezzeranno di certo, ma soprattutto tra coloro che non hanno avuto ancora la gioia di vivere questa esperienza. [...] i gatti di cui parla l'autrice sono tutte 'gatte', forse per evidenziare che la società felina, e quella dei gatti in particolare, è una società matriarcale con gruppi di femmine che vivono insieme per occuparsi della crescita dei loro piccoli. O forse perché l'autrice ha voluto rivendicare, anche attraverso le sue gattosìe e miciastrocche, l'importanza del ruolo femminile in tutte le sue espressioni" (Cinzia Marulli). Note di Stefano Gargano, in arte Kaneda e di Cinzia Marulli. 15 tavole colore: acquerelli di Roberta Zannini; In copertina opera di Franco Javarone.
Per tre lune
Elisabetta Maltese
Libro
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2012
pagine: 72
"Elisabetta Maltese sa trovare le parole che servono fin dall'inizio, guidata dalla luce misterica delle sue "tre lune". [...] Non a caso le occorrenze più frequenti nella raccolta sono due: "parole" e "note". Perché poesia e musica nascono insieme (...) E l'attenzione di Elisabetta alla musica, il suo amore per la musica, traspare ad ogni pagina [...] Non è una musica facile. La punteggiatura è quasi assente. Dovrete cercarla voi. A una seconda e terza lettura. Non è Mozart che si dà subito. È Debussy, che vi incanta a poco a poco: e poi non vi lascia. Come non vi lasceranno certe immagini, certi pensieri. Vi rimarranno dentro, vi scaveranno con la difficoltà della comprensione, come una risacca, fino al lascito dell'illuminazione: della luccicanza. Una luccicanza angelica: perché non ha sesso. L'autrice rivela cose che solo una donna può sapere, ma lo fa con la brusca evidenza di un uomo, senza sentimentalismi, come farebbe la bambina terribile dei fumetti. Vi troverete in un inverno pieno di attese e rivelazioni (...) Troverete poche rime, ma quelle che ci sono, sono baciate dalle labbra di un aforisma; verità crudeli come una lama, come certe fiabe nordiche, asciutte come proverbi ebraici; poesie che iniziano con il genitivo perché 'Delle donne è la pazienza': di dire e generare; ripetizioni, perché certe parole bisogna ripeterle (la lezione di Sereni agisce nel profondo) per arrivare a dire le cose come stanno." (dalla presentazione di Rodolfo Cernilogar)
Nessuno ripara la rotta
Paolo Agrati
Libro
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2012
pagine: 80
"Dopo 'Quando l'estate crepa', opera d'esordio (splendido settenario), ecco 'Nessuno ripara la rotta' (splendido novenario), seconda e convincente prova di un autore polivalente e complesso per formazione e personalità. Dai titoli, posti in soluzione di continuità, di discorso mai interrotto, emerge l'idea di una precisa poetica, fatta di rammendi e cure: un mastice, dissacrante e liberatorio, come nella migliore tradizione dello slam poetry, che vede in Agrati una delle voci più convincenti, istrioniche e accattivanti del panorama italiano, e, nel contempo, vulnus, scossa tellurica profonda e incisiva, quando il poeta tralascia idealmente l'oralità per destinare il luogo della comunicazione alla matrice scritta della poesia [...] È un'odissea, quella di Agrati, che abbraccia luoghi in un viaggio fisico e, nel contempo, metafisico, tutto mentale [...] Il poeta, però, ben si tiene lontano dal rischio del solipsismo, di bolla lirica dell'Io, spostando il piano narrativo sulla dimensione ironica, spesso deformante, comunque liberatoria [...]e cerca il contatto con ogni aspetto della realtà vivente, anche nei punti più bassi, di deiezione nel mondo senza alcun progetto." (dalla prefazione di Ivan Fedeli)