Inschibboleth: Zeugma. Proposte
Tertium datur. Filosofie dell'originario
Giovanni Sessa
Libro: Libro in brossura
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2025
pagine: 394
In questo libro, al centro della discussione, è il lógos physikós. Una forma di pensiero che si manifestò nella filosofia museale dei pensatori aurorali della Grecia, centrato sulla hyle, materia animata. Dopo l’affermazione della filosofia classica e del pensiero medievale, il lógos physikós è riemerso in un filone sotterraneo e carsico, a muovere dalla Rinascenza. Sessa accompagna il lettore nelle vive cose di tali esperienze speculative ed esistenziali, prendendo le mosse dall’esegesi dell’opera di Augusto Del Noce, Il problema dell’ateismo. Per l’autore, oltre le due vie teoretiche individuate dal pensatore cattolico a partire dal Seicento, ve ne è una terza, tertium datur, presente e vivace nell’Italian Thought, maturata oltre le distinzioni logo-centriche. Essa si è incarnata nelle filosofie di Cusano, Bruno, nella teosofia di Böhme e von Baader, prima di ri-affacciarsi nell’idealismo tedesco. Nel Novecento italiano dei cosiddetti minori, in particolare nelle filosofie ultrattualiste di Evola, Emo, Diano, la “terza via” ha trovato il proprio luogo d’elezione. Colli e Donà ne sono interpreti di grande rilievo: nel loro pensiero la singolarità è tornata a dire in uno essenza ed esistenza.
Eredità e ascesa. La filosofia di Antoine de Saint-Éxupery
Francesco Marino
Libro: Libro in brossura
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2024
pagine: 386
A ottantuno anni dalla pubblicazione, Antoine de Saint-Exupéry (1900-1944) è mondialmente noto come autore de Il Piccolo Principe, di cui è stata, nei decenni, ampiamente scavata la valenza filosofica, spesso anche prescindendo dalle reali intenzioni di chi lo scrisse. Eppure, quel libro è solo una piccola isola nell'arcipelago di pensieri che riempiono le pagine saint-exupériane. Il presente volume costituisce una sorta di mappa di un pensiero complesso, variegato, anche bisognoso di sviluppi, ponendosi il compito di riportarne in superficie i diversi temi, i quali si inseriscono a pieno titolo nel contesto della discussione filosofica contemporanea. Prefazione di Sergio Givone.
Sulle tracce di Abramo. Resti di ebraismo in Jacques Derrida
Guido Bianchini
Libro: Libro in brossura
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2024
pagine: 410
La ricerca affronta il pensiero di Derrida alla luce dal suo rapporto con il giudaismo. L'analisi segue tre concetti chiave: lingua, legge e terra, sviluppati nel confronto con la modernità ebraica. La prima parte mette in relazione la decostruzione del logocentrismo con l'attenzione ebraica per l'alterità della significazione e della scrittura, tramite il rapporto con le Scritture e la "lingua santa". La seconda connette la cifra sradicante e singolare della legge mosaica con la decostruzione del legalismo. La terza affronta la rilettura della cifra esodale e messianica del giudaismo, utile a Derrida per ripensare il politico. Tale prospettiva mira a suggerire quanto l'ebraicità derridiana possa rappresentare una chance per l'Europa a-venire.
L'essere come ritorno. Il concetto di riflessione nella filosofia di Hegel
Michele Capasso
Libro: Libro in brossura
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2024
pagine: 158
La questione del cominciamento è probabilmente il tema più dibattuto della filosofia hegeliana. Al di là degli studi di carattere storiografico, l’interpretazione della prima triade dialettica – Essere, Nulla, Divenire – ha costituito il fondamento più o meno esplicito di varie e complesse teorie filosofiche. Tuttavia, il problema dell'inizio appare illuminato in modo inedito muovendo dai concetti di essenza e riflessione, dedotti nel secondo libro della Scienza della Logica, la Dottrina dell’essenza. Qui si comprende come il cominciamento non appaia come il prodotto di un gesto arbitrario, ma in quanto risultato di una necessità intrinseca al dispiegamento dell’Idea. L’essere, che inizialmente “appare” come mero presupposto, si rivela in verità solo alla luce del movimento riflessivo, che lo pone come «ritorno in se stesso». L’inizio si comprende così come un’operazione interna alla riflessione che, sospendendo se stessa, toglie il proprio porre. Nella sua articolazione concettuale, la riflessione rappresenta una sorta di “logica della logica” e il luogo privilegiato per comprendere l’essenza della dialettica.
Emanuele Severino. Con l'Occidente, oltre l'Occidente
Marco Rienzi
Libro: Libro in brossura
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2023
pagine: 256
Un corpo a corpo degno dell'autore con cui viene ingaggiato; un corpo a corpo con il pensiero di Emanuele Severino sicuramente all'altezza del rigore speculativo di quella che è senz'altro, anche per Marco, una delle massime espressioni del pensiero contemporaneo. Marco Rienzi, comunque, interroga Severino, ma attraverso questo esercizio ermeneutico-teoretico, fa anche i conti con alcune delle grandi questioni che ossessionano la filosofia sin dalle sue prime testimonianze, e in particolare con uno degli autori con cui lo stesso pensiero di Severino è in costante dialogo: Hegel. Ma quel che più conta è che il giovane studioso, dottorando dell'Università San Raffaele, riesce in queste pagine a far toccare con mano, al lettore, cosa significhi 'filosofare', senza perdersi in superflue valutazioni di questo o quel contenuto del pensiero severiniano, ma ripercorrendone con piglio da studioso di grande raffinatezza gli snodi essenziali, con una consapevolezza `critica' che gli consente di non farsi mai fagocitare (come sarebbe peraltro potuto facilmente accadere) dalla fascinatone connessa ad ogni grande testimonianza filosofica.
Genesi e destino. Filosofia e onto-teologia del «Mysterium iniquitatis»
Fabio Vander
Libro: Libro in brossura
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2022
pagine: 207
Genesi e destino. “L’origine è la meta” scriveva Walter Benjamin d’accordo con Karl Kraus. La Genesi è tutta la Storia, fino alla Fine, compresa la Fine. E compreso l’oggi, perché “la fine va intesa come tempo presente” (Taubes). Ma dell’Inizio non è solo la creazione, il tempo, il divenire, è anche il conflitto, la morte, il male. Da Caino ed Abele. Ma anche dai fratelli-nemici della Genesi: Giacobbe ed Esaù. L’uno buono l’altro cattivo, l’uno ebreo l’altro “idolatra”, presto anti-semita. Un saggio di filosofia, teologia, ermeneutica. Non una teodicea, ma una riflessione sui limiti del Male e sul loro trascendimento nella Shoah. Un’appendice sulle Thesen di Benjamin approfondisce il tema capitale del libro: la contrapposizione fra l’approccio dialettico al problema del Male (Hegel, Benjamin, Scholem) e quello ontologico della teologia-politica (Schmitt, Taubes).
Il paradosso della giustizia. Levinas e Derrida
Silvia Dadà
Libro: Libro rilegato
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2021
pagine: 367
Per giungere a quell’equilibrio instabile che la giustizia richiede, tra l’universalità della norma e la particolarità del caso, tra l’imparzialità del giudizio e l’unicità di ogni singolo individuo, la tradizione filosofica ha elaborato varie proposte. Alcune maggiormente universalistiche, dando rilievo alla necessità di uguaglianza e formalità dei principi; altre invece hanno privilegiato l’individualità dell’oggetto, irriducibile alla legge. Difficilmente si è riusciti a evitare che una istanza prevalesse a scapito dell’altra. La strada che Levinas e Derrida scelgono di percorrere, per quanto riguarda questo tema, cerca proprio di confrontarsi con questa esigenza, e lo fa attraverso una logica altra, quella del paradosso, capace di cogliere il carattere dinamico e sempre a-venire della pratica di giustizia. Il qui presente testo si propone di ricostruire questa paradossale giustizia, attraverso il dialogo, non sempre armonico, tra i due autori. Nel fare ciò l’auspicio è quello di rintracciare i principali fondamenti di un nuovo paradigma, per una giustizia che insieme permetta di «comparare gli incomparabili» e «calcolare l’incalcolabile».
Provare l'io. Julius Evola e la filosofia
Michele Ricciotti
Libro: Libro in brossura
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2020
pagine: 224
Arte, storia ed esoterismo sono solo alcuni dei variegati ambiti del sapere entro cui il controverso pensiero di Julius Evola si destreggia. Evola fu però anzitutto un filosofo ed è in quanto tale che questo lavoro intende interrogarne criticamente la riflessione. Intrecciando istanze neoidealistiche e suggestioni “volontaristiche”, la prospettiva evoliana si configura come un estremo tentativo di «provare l’Io» oltre ogni sua semplice dimostrazione. Se da un lato ciò conduce ad una riconfigurazione del rapporto tra teoria e prassi tale che la prima tende a risolversi nella seconda, d’altro canto tale risoluzione rimane vincolata ad un criterio di certezza (Evola lo chiamerà «valore») che mina la stessa possibilità di una prova risolutivamente magica dell’Io. Può la prassi ricondurre a sé il criterio sulla base del quale viene postulata? È possibile soddisfare l’esigenza di una prassi senza riconfermare l’inquietudine che l’ha generata? Il presente lavoro rappresenta il tentativo di assumere una postura corretta dinanzi a tali quesiti, interrogando le premesse teoretiche che fondano l’intero orizzonte delle ramificazioni “extrafilosofiche” della riflessione evoliana.
Qui, accanto. Movimenti del pensiero
Massimo Adinolfi
Libro: Libro rilegato
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2020
pagine: 271
“Con simili strategie, infatti, si pensa ancora che ci sia qualcosa da fare, che il pensiero debba aprirsi strenuamente un cammino, che vi sia magari qualcosa contro cui esso urta e che perciò dia a pensare. Si dà forza al pensiero rendendo ardua la sua meta, perché – si dice – «come potrebbe accadere che la salvezza fosse trascurata quasi da tutti se fosse a portata di mano e la si potesse trovare senza grande fatica»? Se ciò non può accadere, tuttavia, è forse perché questo è veramente il più difficile da dire e pensare: che la salvezza stia qui, semplicemente accanto: a portata di mano.”
La natura divisa. Hans Jonas e la questione del dualismo
Marco Bruni
Libro: Libro in brossura
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2020
pagine: 117
Il «dualismo» è la questione che attraversa l’intera riflessione filosofica di Hans Jonas. Secondo Jonas, la storia dell’Occidente, dalla tarda antichità alla tarda modernità, dallo gnosticismo all’esistenzialismo, è caratterizzata dal «lungo dominio» del dualismo. Il «ruolo storico» del dualismo è ambivalente: solo quando l’uomo prende coscienza della libertà che lo contraddistingue può sentirsi estraneo rispetto alla natura circostante priva di spirito. Il «nuovo monismo integrale» di cui Jonas si fa portavoce deve assumere allora il carattere dell’Aufhebung, del superamento dell’estraniazione dalla natura nella conservazione della libertà dello spirito. Però, proprio il tentativo di mediare libertà e necessità, spirito e materia, in un orizzonte che continua a presentarli come irriducibili (emergentismo psico-fisico e mito simbolico dello Tzimtzùm), conduce la prospettiva di Jonas nella prossimità di quei «paradossi» che proprio egli aveva visto inficiare il dualismo della «conciliazione» di Plotino. Paradossi tanto più pericolosi se si considera che quella di Jonas è l’unica «filosofia della crisi ecologica» oggi esistente.
La Scienza Inquieta. Sistema e nichilismo nella «Wissenschaftslehre» di Fichte
Maurizio Maria Malimpensa
Libro: Libro in brossura
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2020
pagine: 192
Il progetto filosofico di Fichte ebbe al suo apparire un effetto dirompente sui contemporanei. A chi vi guardò con entusiasmo, scorgendone i segni dell'inizio di un evo nuovo, si contrappose però da subito chi vide nell'idealismo trascendentale qualcosa di inquietante. L'autore s'interroga sul nesso costitutivo tra l'istanza propriamente scientifico-sistematica che caratterizza l'impresa fichtiana e l'accusa di nichilismo, che le venne presto rivolta da più parti. La ricostruzione della posizione della "Wissenschaftslehre" viene così svolta attraverso il confronto con i suoi avversari e con chi ha visto in essa niente più che una tendenza da compiere, al fine di ripercorrerne iuxta propria principia la complessa dinamica interna. Quest'ultima è indicata nel continuo scambio tra vita e scienza che il sistema fichtiano compone, ma mai risolve, costituendosi come sistema della libertà e, proprio perciò, come scienza inquieta. Presentazione di Piero Coda. Prefazione di Marco Ivaldo.
Figure dell'alterità
Libro: Libro in brossura
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2019
pagine: 189
In modi diversi, i saggi raccolti nel presente volume si impegnano in una riflessione filosofica sul tema della metafora a partire dalla questione dell’alterità, una riflessione che guarda alle metafore come figure dell’alterità. Il risultato è una raccolta di saggi che da prospettive diverse documentano la complessità e la ricchezza di un tema di assoluta attualità nella discussione filosofica contemporanea. Gli autori richiamati nelle diverse figure proposte abbracciano tutto l’arco della storia della filosofia, da Platone a Ricoeur passando per Aristotele, Agostino, Cusano, Heidegger, Jaspers, Levinas, Derrida e altri ancora. In questo lavoro di riflessione apporti fruttuosi provengono da un dialogo con ambiti diversi dalla filosofia, come la letteratura, la mistica e il teatro.