Il Mulino: Storia/Memoria
Presidente di tutti. Giorgio Napolitano nelle memorie di un segretario al Quirinale
Giovanni Matteoli
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2024
pagine: 320
«Il presidente tenne sempre fede al compito di svolgere un ruolo di mediazione e di garanzia, del tutto coerente con la sua diffidenza per le contrapposizioni esasperate, le estremizzazioni e le faziosità. La sua intima convinzione era che l'Italia avesse bisogno di interventi di moderazione che evitassero i rischi molteplici per l'unità nazionale, sul terreno delle diversità regionali, delle disparità economiche, delle differenze sociali e della molteplicità di concezioni ideali e culturali». Giorgio Napolitano sale al Colle il 15 maggio 2006, subito dopo le elezioni politiche vinte di poco dal centro-sinistra federato per la seconda volta da Romano Prodi. Resterà al Quirinale nove anni, divenendo il primo Presidente della Repubblica rieletto e mantenendo un delicato «equilibrio europeo» anche quando a fare i titoli dei giornali saranno i marosi della politica italiana: dalla nascita del Partito Democratico all'affermazione del Movimento Cinque Stelle, dalla caduta di Silvio Berlusconi all'arrivo di Mario Monti, dall'ascesa di Matteo Renzi alla mancata riforma costituzionale del 2016. Giovanni Matteoli ha osservato quei difficili anni dal Colle più alto, ricoprendo diversi ruoli all'interno dello staff di Napolitano. Insieme al funzionamento «quotidiano» della prima istituzione della Repubblica, le sue memorie ci restituiscono la figura di un grande italiano, che ha rinvenuto nella sua profonda cultura politica la formula per custodire il nostro stato costituzionale nel difficile trapasso dal Novecento al «dopo» in cui ancora viviamo.
Fuga a due
Erika Rosenthal Fuà
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2004
pagine: 238
Figlia di un ebreo di Istanbul e di un'ebrea bulgara, l'autrice giunse a Milano nel 1921, vivendo per diversi anni gli agi della buona borghesia del tempo, mentre si realizzava la progressiva affermazione del fascismo. Nel 1942, l'incontro nella casa editrice di Adriano Olivetti con Giorgio Fuà, anch'egli ebreo. L'amore fra i due nasce proprio mentre si fa più prossimo il disastro del paese. L'8 settembre, i rastrellamenti nazisti all'interno della comunità ebraica, i ripetuti tentativi di fuga della coppia, fino all'arrivo in Svizzera. Poi, passata la tempesta, il ritorno in Italia e l'inizio di una nuova vita. Un racconto in equilibrio fra grande storia e vicende dell'intimità privata.
Anni freddi. Diari 1946-1950
Giovanni Ansaldo
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2003
pagine: 478
Si tratta del quarto volume dei diari tenuti da Giovanni Ansaldo per la maggior parte della sua vita. Una testimonianza che si rivela continua fonte di conoscenza del mondo politico e culturale italiano dal fascismo in poi. Gli anni della "guerra fredda" sono quelli in cui il giornalista, pagando per il passato fascista, vive emarginato dal mondo dei giornali eppure sempre attivo in collaborazioni non ufficiali con riviste e case editrici. È il diario di uno sconfitto che dall'autoesilio cerca di rientrare nella vita attiva. Un autoritratto, dunque, ma anche una cronaca di un ambiente culturale e giornalistico che dopo la guerra veniva, con un po' di spregiudicatezza e autoindulgenza, ricomponendosi.
Politica a memoria d'uomo
Paolo Emilio Taviani
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2002
pagine: 457
Paolo Emilio Taviani è morto, nel giugno scorso, avendo sul tavolo la copia definitiva delle sue memorie, da consegnare al Mulino. Ci aveva lavorato fino a quindici giorni prima. Sull'onda emotiva della sua scomparsa, la pressione dei media a prendere visione di queste memorie è stata fortissima, Il Mulino ha ritenuto di non derogare al proprio stile editoriale e pubblicandolo oggi ha rifiutato di trasformare in "istant book" un libro cui Taviani aveva lavorato anni. La narrazione prende le mosse dai primi ricordi "politici" per portarsi subito sul precoce impegno politico di Taviani, poi sul suo ruolo nella resistenza, infine sui diversi aspetti della sua carriera politica: dalla Costituente al governo Berlusconi, passando per gli anni d'oro della DC.
Memorie
Amelia Rosselli
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2001
pagine: 312
Le memorie constano di tre capitoli distinti. Il primo è il racconto spiritoso e vivace dell'infanzia dell'autrice in seno a una famiglia della borghesia ebraica veneziana; il secondo capitolo è dedicato alla vita trascorsa a Firenze dopo la separazione dal marito, con l'attività letteraria, il rapporto con i figli, poi l'impegno patriottico durante gli anni di guerra e il primo antifascismo; da ultimo il terzo capitolo, che s'arresta al 1927, racconta del sempre maggiore impegno in politica di Carlo, che di lì a poco condurrà i due fratelli al confine, e Carlo all'esilio definitivo.
Da Potsdam a Mosca. Tappe di una strada sbagliata
Margarete Buber Neumann
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2000
pagine: 452
In questo volume l'autrice racconta la precoce ribellione al rigido ambiente prussiano di Potsdam e l'impegno degli anni giovanili che sfocia nell'adesione al Partito comunista tedesco nel 1926. Compagna di uno dei leader del partito tedesco, Heinz Neumann, Margarete diventa una "rivoluzionaria professionale". Berlino, Mosca, la Spagna, Zurigo, Parigi sono le tappe della vita dei due; ricordandola, l'autrice ha l'occasione di narrare le vicende dei tanti personaggi di quella sorta di jet-set della rivoluzione che correva allora l'Europa, da Zinovev a Bucharin, da Willi Munzenberg ad Arthur Koestler.
I giorni di un liberale. Diari 1907-1923
Luigi Albertini
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1999
pagine: 424
Tenuti in maniera discontinua ma frequente, i diari di Albertini sono raggruppabili in quattro nuclei fondamentali. Il primo comprende gli anni 1907-9 e 1913-14, dove prevale l'impegno di direttore del "Corriere", a contatto quotidiano con i problemi della macchina del giornale e in relazione con politici e scrittori (memorabile, ad esempio, il ritratto di D'Annunzio a corto di soldi); il secondo (1915-16) è quello della guerra, nella quale Albertini giocò un ruolo importante di sostenitore di Cadorna; il terzo è il dopoguerra (1919-20), dove è rilevante soprattutto il diario della Conferenza politica di Washington, dove Albertini si recò come membro della delegazione italiana; il quarto (1922-1923) è la cronaca dell'avvento del fascismo.
I giorni di Trieste. Diario (1953-1954)
Paolo Emilio Taviani
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1998
pagine: 196
Taviani, ministro della Difesa dall'agosto 1953, visse da vicino la fase finale della questione di Trieste; il suo diario offre in presa diretta, e con il corredo di documenti inediti, la cronaca giorno per giorno di quel periodo che precedette il ritorno della città all'Italia. Accanto alla questione di Trieste sono però registrate nel diario altre vicende cruciali dell'Italia di allora: le trattative del CED (Comunità Europea di Difesa), il caso Pisciotta, il caso Montesi con le sue ripercussioni nella DC sicché il libro si presenta come una testimonianza ad ampio raggio su un anno cruciale e denso di avvenimenti del nostro dopoguerra.
Autobiografia di un fisico
Emilio Segrè
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1995
pagine: 433
Il racconto segue ordinatamente la vita di Segrè intrecciando eventi privati e carriera scientifica. Si va così dall'infanzia a Tivoli, agli studi romani e al sorgere dell'interesse per la fisica che porta Segrè nel gruppo di ricerca di Fermi. Gradatamente però per l'ebreo Segrè l'orizzonte europeo si rabbuia, ed egli è costretto ad emigrare, stabilendosi in California. Segrè viene cooptato nel pool di scienziati che mette a punto la prima bomba atomica. Dopo gli anni della guerra prosegue i suoi studi a Berkeley, con una serie di successi scientifici che trovano la loro sanzione nel 1959 con il Nobel, che idealmente costituisce l'apice conclusivo del libro.
Alla guida del CLNAI
Alfredo Pizzoni
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1995
pagine: 364
Pizzoni fu nel 1943-1945 presidente del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), il massimo organo direttivo della Resistenza. Messo da parte all'indomani della liberazione, fra il 1945 e il 1952 scrisse della sua esperienza nella Resistenza, lasciando un corpus di memorie che, per sua espressa disposizione, non doveva essere pubblicato che molti anni dopo la sua morte. Sono gli scritti che vedono ora la luce. Essi costituiscono una interessante testimonianza su una Resistenza non tanto ridimensionata o rimpicciolita, quanto più autentica, meno eroica e più umana: una Resistenza il cui valore positivo Pizzoni, nemmeno nelle pagine più aspre, mette mai in dubbio. Introduzione di Renzo De Felice.
Tutte le strade conducono a Roma
Leo Valiani
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1995
pagine: 296
Antifascista militante, Valiani dopo sei anni di carcere e uno di confino nel 1936 emigrò in Francia e poi in Messico. Nel settembre 1943 rientrò in Italia: è da qui che prende le mosse il racconto, centrato sui terribili venti mesi di occupazione tedesca e guerra civile che si concludono con l'aprile del 1945. Valiani fu uno dei più alti esponenti della Resistenza: segretario del Partito d'Azione per l'Italia settentrionale e suo rappresentante nel CLNAI, con Emilio Sereni e Sandro Pertini fece parte del Comitato che diresse l'insurrezione di Milano il 25 aprile. Nel suo resoconto l'avventura personale della clandestinità si mescola alla riflessione politica sui destini del Paese.
Diario (1939-1945)
Pierre Drieu La Rochelle
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1995
pagine: 504
Rimasto inedito per quasi cinquant'anni questo diario raccoglie le confessioni di Drieu dall'inizio della guerra alle soglie della morte: le ultime righe sono scritte due giorni prima del suicidio. Fra queste due date, la guerra, l'invasione della Francia, Vichy e la collaborazione, la liberazione di Parigi. E' la lenta cronaca di una fine: ed è questa consapevolezza a dare un'acerba tensione alle pagine del diario, dove l'analisi dei propri fallimenti si unisce alle riflessioni sull'inarrestabilità della decadenza europea, sulla "fine delle patrie", sui limiti dei nazionalismi, sui rapporti tra fascismo e comunismo, che acquistano oggi una strana attualità.