Il Mulino: L'identità italiana
La Monarchia e il Risorgimento
Filippo Mazzonis
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2003
pagine: 205
Quale ruolo ha svolto l'istituzione monarchica nella storia politica dell'Italia unita e quale contributo ha dato al formarsi della coscienza nazionale del Paese? La Casa Savoia si assunse il compito peculiare di rappresentare la continuità nel cambiamento, costituito dall'esperienza risorgimentale. Ad unificazione compiuta, il rapporto tra la monarchia sabauda e le istituzioni diventò quanto mai complesso e per certi versi anche ambiguo: mentre esercitava spregiudicatamente la propria influenza nella scelta e nell'attività dei governi il Re cercava di rappresentare simbolicamente un potere 'popolare' alternativo a quello incarnato dalle istituzioni.
Don Bosco
Pietro Stella
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2001
pagine: 153
Il 1. aprile 1934 Pio XI proclama solennemente santo il prete piemontese fondatore dei salesiani. I suoi figli spirituali vedevano realizzato il sogno accarezzato per oltre un quarantennio: l'apoteosi del padre fondatore, la sanzione dell'impegno educativo e pedagogico. E' il momento in cui Don Bosco diviene il più italiano dei santi, colui che, sensibile al Risorgimento, aveva preparato uomini non solo per la chiesa ma anche per il mondo nuovo, colui che aveva, in sostanza, divinato la Conciliazione.
Mussolini
Alessandro Campi
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2001
pagine: 208
Nessun uomo politico del Novecento ha inciso più di Mussolini sulla memoria storica e sull'immaginario, privato e pubblico degli italiani, condizionando il loro legame con il passato. Il rapporto di Mussolini con l'identità italiana sembra essere, ancora oggi, tutt'altro che risolto, sebbene siano trascorsi più di cinquant'anni dalla sua morte e si viva in un clima nel quale le divisioni del dopoguerra sono andate via via smorzandosi.
La scrittura dell'italiano
Attilio Bartoli Langeli
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2000
pagine: 190
Il volume tratta della scrittura nel suo significato più immediato. I protagonisti di questo libro hanno nomi rustici e esistenze grame, come un Ghezzo da Montorsaio o una Bellezze Ursini da Collevecchio, ma hanno lasciato un segno vivo nella storia della scrittura, del "come" e del "che cosa" si scriveva. Un ulteriore specchio della storia del nostro paese, narrata, fino al primo Novecento, attraverso i libri di conti e di bottega, i documenti di tribunali e monasteri, le lettere degli emigranti e dei soldati in trincea.
Gioberti
Giorgio Rumi
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1999
pagine: 112
Un'idea di nazione che tenga conto in modo decisivo del comune retaggio cattolico della penisola; un'idea di nazione, ancora, che non costituisca un taglio netto rispetto al passato, agli stati preunitari ed alle loro esperienze, bensì che amalgami e combini in modo creativo tali esperienze in una costruzione di tipo federativo: furono queste le proposte che Gioberti affidò al suo famoso libro "Del primato morale e civile degli italiani", destinato ad animare il dibattito che accompagnò il nostro Risorgimento.
Amedeo Nazzari. Un divo italiano per il cinema italiano
Giuseppe Gubitosi
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1998
pagine: 152
La figura divistica di Amedeo Nazzari è sempre stata fortemente radicata nell'immaginario del pubblico italiano, ed ha attraversato indenne e sempre fedele a se stessa una lunga stagione cinematografica, dagli anni '30 alle "partecipazioni straordinarie" degli anni '70. Durante il fascismo ha incarnato il modello dell'uomo forte e leale, dotato di un grande senso del dovere e amor di patria, capace di riassumere nella sua maschera virile le qualità dell'"italiano nuovo" che il regime voleva costruire. Nel dopoguerra i suoi film furono considerati dalla critica come "film di cassetta" rinunciando a cogliere in Nazzari e nei suoi personaggi i tratti profondi di un'identità italiana popolare ma autentica.
I braccianti. L'epica dell'Italia contadina
Aldino Monti
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1998
pagine: 166
Loreto. Un lembo di Terra Santa in Italia
Lucetta Scaraffia
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1998
pagine: 122
Mazzini
Giovanni Belardelli
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2010
pagine: 261
L'azione politica e le idee di Giuseppe Mazzini (1805-1872) contribuirono in maniera decisiva alla nascita dello Stato italiano anzitutto affermando l'idea (per nulla scontata all'epoca) che l'Italia dovesse essere "una" dalle Alpi alla Sicilia. Membro inizialmente della Carboneria, la sua attività cospirativa lo costrinse a rifugiarsi a Marsiglia, dove organizzò nel 1831 la Giovine Italia, allo scopo di unire gli stati italiani in un'unica repubblica. Dopo il fallimento dei moti del 1848-49, e la breve esperienza della Repubblica romana, la maggioranza dei patrioti italiani si allontanò dagli ideali repubblicani mazziniani e vide in Vittorio Emanuele II e Cavour le uniche guide possibili del movimento di unificazione. Considerato a lungo come il grande sconfitto del Risorgimento, Mazzini in realtà è l'influente vate di gran parte delle culture politiche del paese, il cui lascito ideale è tra i più pervasivi e duraturi. Dal repubblicanesimo al socialismo, dal fascismo e la resistenza all'oggi la forte carica moralistica associata alla lotta politica contraddistingue tuttora tutte quelle posizioni che "mazzinianamente" individuano "un'altra Italia" composta da minoranze virtuose che devono rigenerare moralmente gli italiani.
Le ferrovie
Stefano Maggi
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2008
pagine: 264
Poche cose come il treno hanno cambiato la realtà e l'immaginario dell'Italia negli ultimi 150 anni. Durante il Risorgimento e subito dopo il 1860 l'arrivo della strada ferrata e l'inaugurazione delle stazioni assursero a simbolo dell'unità nazionale: non solo si scambiavano merci e idee, ma soprattutto le diverse genti della penisola potevano entrare in contatto tra di loro, dando così inizio alla formazione di un popolo nuovo. Una funzione che il treno ha continuato a svolgere a lungo, con le tradotte dei fanti della Prima guerra mondiale, con i "treni popolari" dell'epoca fascista, con i tanti "treni del sole" che nel dopoguerra rovesciarono, a centinaia di migliaia, le genti del sud nelle periferie industriali di Torino e di Milano. Le ferrovie simboleggiarono anche nuovi ambiti di conoscenza e di presa di coscienza: dal carducciano fischio della vaporiera annunciante il trionfo della scienza e della ragione laica, alla scoperta geografica del territorio, alla bonifica delle plaghe malariche. Il libro, ora in versione aggiornata, ricostruisce fino ai giorni nostri questa pagina così significativa della nostra identità, non trascurando l'importanza economica che gli investimenti ferroviari ebbero con l'inevitabile intreccio tra politica e affari.
I santi patroni
Marino Niola
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2007
pagine: 188
Basta pensare ai nomi di persona e di luoghi più diffusi nel nostro paese e alla loro distribuzione geografica, a certi sinonimi che identificano ancora oggi l'appartenenza cittadina con il nome del santo protettore, per rendersi conto della capillare importanza del fenomeno patronale nel panorama italiano. Santa Maria, san Giovanni, san Giuseppe, san Michele, san Francesco, sant'Antonio, san Rocco, santa Rita, san Nicola sono non a caso tra i toponimi più diffusi, ma anche tra i nomi di battesimo maggiormente ricorrenti, i veri poli della geografia, della storia e del costume italiani. Tuttavia, nella storia del nostro paese, la pratica devozionale si sostanzia anche di aspetti più politico-sociali. Nei lunghi secoli che hanno preceduto l'unità del paese, la Chiesa è stata l'unico potere non straniero che ha rappresentato, soprattutto tra i ceti popolari, l'unico tratto identitario effettivamente comune, l'unico mondo universalizzante in una realtà di particolarismi esasperati.

