Il Mulino: L'identità italiana
La mamma
Marina D'Amelia
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2005
pagine: 331
Negli anni '50 nasce lo stereotipo della madre italiana, furiosa partigiana del figlio maschio. In realtà, questo stereotipo è il frutto del particolare clima maturato all'indomani della II guerra mondiale, alimentato da un succedersi di rappresentazioni ideali, anche a carattere propagandistico politico, che hanno permeato intere generazioni e reso plausibile l'idea che il "mammismo" abbia non solo una lunga storia ma rappresenti la condizione originaria della mentalità familiare italiana. Nel libro si ripercorrono alcuni momenti topici per il definirsi delle immagini materne della nuova nazione, rintracciando temi e rappresentazioni che più ricorrono nella letteratura, nella diaristica e nei romanzi.
Pinocchio
Ludovico Incisa di Camerana
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2004
pagine: 159
Uscito a puntate sul "Giornale per i bambini" nel 1881, le "Avventure di Pinocchio" fu pubblicato in forma completa nel 1893. Il lungo lavoro di composizione copre anni cruciali per l'Italia, da poco indipendente e impegnata a creare un'identità nazionale, con un orizzonte comune di valori. Il libro di Collodi può essere inserito nel filone nazional-pedagogico, anche se in Pinocchio confluisce un vasto patrimonio di esperienze e culture, dalla tradizione orale al teatro popolare, dalla fiaba al romanzo picaresco. Emblema malinconico del passaggio dalla magica libertà dell'infanzia ai doveri e alle responsabilità della vita adulta, il burattino di legno rappresenta la trasformazione dell'Italia da paese arcaico a stato industriale e moderno.
Montanelli
Paolo Granzotto
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2004
pagine: 222
Montanelli ha rappresentato l'Italia del "galantuomismo", del rigore etico, dell'onestà, della correttezza, del decoro, della dirittura morale, l'Italia della sacralità del lavoro e della virtù civica. In definitiva, l'Italia della borghesia della quale egli fu interprete e fustigatore. Il suo gusto di andar "contro", di denunciare i luoghi comuni, di fare il bipartisan contrario gli consentì di sferrare violentissime critiche alla classe sociale alla quale riteneva di appartenere. "Ho partecipato a tutte le ubriacature italiane e non me ne pento, l'importante non è la bandiera che si sceglie, ma ciò che noi ci mettiamo dentro. Si può partecipare da galantuomini alle avventure più disparate e a me questo è capitato continuamente".
La donazione di Costantino
Giovanni Vian
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2004
pagine: 240
La donazione di Costantino è uno dei falsi più famosi della storia occidentale. Il testo, composto tra l'VIII e il IX secolo d.C., si presenta come l'atto con cui l'imperatore avrebbe concesso al papa Silvestro e ai suoi successori poteri e beni in Oriente, ma soprattutto in Occidente, un atto che avrebbe poi consentito la nascita di quello che per secoli sarebbe stato lo Stato della Chiesa. Invocata dai papi e avversata da molti fin dall'XI secolo, la donazione fu dimostrata definitivamente falsa nel XV secolo da Lorenzo Valla. Una questione che ha nei secoli successivi innescato il dibattito sul potere temporale dei papi, sui rapporti fra religione e politica, chiarendo molti aspetti dell'identità del paese che ospita il romano pontefice.
Il trasformismo
Luigi Musella
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2003
pagine: 197
Coniato da Depretis - che voleva rassicurare la politica moderata e allargare il consenso del giovane stato estendendo il governo alla borghesia progressista - il termine "trasformismo" ha finito per indicare una prassi parlamentare consistente nel continuo scambio di voti tra maggioranza e opposizione, nei frequenti passaggi di deputati e senatori da una parte politica all'altra. Il progredire degli studi storiografici arricchisce ora il fenomeno di nuove interpretazioni. Dal connubio di Cavour fino a tempi recenti, il trasformismo - vero e proprio modello italiano - ha reso possibili scelte centriste e moderate in presenza di forze politiche fortemente antisistema e reciprocamente delegittimantesi.
Il fotoromanzo
Anna Bravo
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2003
pagine: 174
Il fotoromanzo è nato in Italia nel 1946 e si è poi diffuso rapidamente in Europa e in America latina. La sua immediata popolarità è di dimensioni tali da farne il vero boom editoriale del dopoguerra. Giovane, più femminile che maschile, più proletario, contadino o piccolissimo borghese che classe media, il suo pubblico è fra i meno raggiungibili dagli altri mezzi di comunicazione, e perciò del tutto nuovo. Dalla fine degli anni '40 agli inizi degli anni '60 i fotoromanzi rappresentano una delle vie italiane alla modernizzazione, dal desiderio di agi, libertà e promozione sociale al decollo dei consumi, all'indebolimento delle barriere fra i generi sessuali al disagio giovanile, dall'appiattimento delle differenze culturali all'alfabetizzazione di massa.
Le ferrovie
Stefano Maggi
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2003
pagine: 252
Poche cose come il treno hanno cambiato la realtà e l'immagine dell'Italia negli ultimi 150 anni. Il treno e le ferrovie ebbero la loro parte nel simboleggiare nuove prospettive culturali, nuovi ambiti di conoscenza e di presa di coscienza. Il libro ricostruisce con finezza questa pagina così significativa della nostra identità, non trascurando altresì l'importanza economica che gli investimenti ferroviari rivestirono nei primi decenni successivi all'Unità con l'inevitabile strascico di intreccio tra politica e affari che essi comportarono.
Le feste nazionali
Maurizio Ridolfi
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2003
pagine: 300
Quale storia hanno dietro di sè le feste nazionali? Quante altre ricorrenze sono state dimenticate? Porsi questi interrogativi significa anche interrogarsi sul rapporto tra le vicende nazionali di un paese e la sua memoria culturale pubblica, convogliata attraverso il ruolo delle istituzioni. Significa esplorare l'insieme dei miti e la simbologia collettiva che si riferisce alla formazione e all'affermazione della comunità nazionale, cioè alla religione civile. Partendo dall'unificazione d'Italia si giunge al secondo dopoguerra e all'affermarsi un un patriottismo costituzionale.
Lo Statuto albertino
Giorgio Rebuffa
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2003
pagine: 173
Lo Statuto non fu prodotto da un'assemblea costituente, ma da gentiluomini piemontesi convocati dal Re che lo estesero poi ai nuovi territori entrati a far parte del regno. Nelle inevitabili prassi che lo Statuto ha determinato, nei linguaggi istituzionali che a partire da esso si sono costruiti, nelle mentalità e nei giudizi che ci ha tramandato, nelle interpretazioni delle norme costituzionali che ha consolidato, ritroviamo radicati vizi e patologie che hanno afflitto e ancora affliggono il nostro sistema parlamentare: l'assenza di responsabilità politica, la divaricazione tra maggioranza e governo, una concezione localistica e clientelare della vita politica e parlamentare.
La Romagna
Roberto Balzani
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2001
pagine: 224
Un film Luce degli anni '30 illustra l'itinerario e i luoghi della italianità romagnola: la tomba di Dante a Ravenna, il monumento di Baracca a Lugo, il Palazzo Sersanti a Imola, la torre fascista di piazza del Popolo a Faenza, il San Mercuriale a Forlì, la tomba di Oriani a Casola, la Rocca malatestiana a Cesena, l'arco di Augusto a Rimini, ed infine la casa natale di Mussolini a Predappio. Romanità, Medioevo, Risorgimento e uomini nuovi: tutto è presente in Romagna a testimonianza di una predisposizione naturale ad incarnare i caratteri originali della nazione.

