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Effigie

Comuni mortali-Gli straccioni-Il professor Manganelli e l'ingegner Gadda

Comuni mortali-Gli straccioni-Il professor Manganelli e l'ingegner Gadda

Tiziano Scarpa

Libro: Libro in brossura

editore: Effigie

anno edizione: 2006

pagine: 140

Cercare lavoro può avere qualche inconveniente: si rischia di trovarlo. È quello che succede al protagonista di "Comuni mortali", la prima delle tre pièces teatrali raccolte in questo volume: vuole farsi assumere in un'agenzia di pompe funebri, e nella sua prima giornata di apprendistato viene travolto dalla personalità esuberante della direttrice. Ne "Gli straccioni" si incontrano per strada mendicanti professionisti, in giacca e cravatta, accanto a fascinose barbone aristocratiche. Nell'ultimo testo i protagonisti bisticciano in un appartamento di Roma fino a sfidarsi a duello in uno scontro sciamanico, da veri stregoni della parola. Tre testi teatrali scatenati, dalle continue invenzioni, tre fuochi di fila di battute che non investono soltanto le parole e i dialoghi ma anche la fisicità dei personaggi, mettendo a soqquadro la scena.
15,00

Un archivio italiano. Scrittori di lingua italiana nelle fotografie di Giovanni Giovannetti
30,00

Mid Atlantic. Teatro e poesia nel Novecento angloamericano
16,00

Merda e luce: Il firmamento-Duetto-Merda e luce-Magnificat-Fuco nero

Merda e luce: Il firmamento-Duetto-Merda e luce-Magnificat-Fuco nero

Antonio Moresco

Libro: Libro in brossura

editore: Effigie

anno edizione: 2006

pagine: 135

Merda e luce, viscere e firmamento, in un "pentateuco" del cosmo, dove sono protagoniste le soglie varcate (e spesso brutalmente violate o esplose), le barriere sfondate, le porte spalancate dal pensiero e dai gesti, nei continui attraversamenti e nei dialoghi: tra la carne e il grido, tra il corpo e il sogno, tra l'inconcepibile e il quotidiano. Il volume raccoglie cinque testi dominati dall'elemento materno e cosmico. Ne "Il firmamento" ci sono un uomo e una donna nudi in una notte d'estate, il cielo stellato e uno spaccaossa; in "Duetto" domina la scena Maria Callas, che dialoga con la sua tenia; in "Merda e luce" compaiono un siparista, un sipario, un motociclista e un pene; in "Magnificat" una partoriente dialoga con il proprio feto e con la sua voce a venire. Chiude "Fuoco nero" dove sotto il sole, la luna e una meteora si fanno avanti un cielo nero e Kleist, Adolf Hitler e la materia oscura, Primo Levi e Alessandro Magno. Dentro il flusso della vita, Antonio Moresco trova il punto dove la parola teatrale riacquista il suo peso e la sua radicalità, la fragilità, la poesia e la violenza.
15,00

Il romanzo di Aldo

Il romanzo di Aldo

Alberto Bellocchio

Libro: Copertina morbida

editore: Effigie

anno edizione: 2006

pagine: 90

La storia di Aldo, un contadino precoce e ardito, e della sua emancipazione, in un passaggio che lo vede legato alla sua terra da un contratto di mezzadria a soldato impegnato sul fronte della guerra civile negli anni della Resistenza. Gli anni della guerra sulle colline dell'Appennino nutrono di riferimenti reali e ideali il suo sogno di emancipazione.
12,00

Fuochi sulla città. Quasi un manuale di educazione civica

Fuochi sulla città. Quasi un manuale di educazione civica

Libro: Copertina morbida

editore: Effigie

anno edizione: 2006

pagine: 142

Sempre più il linguaggio della politica parla a sé stesso in una circolarità vuota, con parole fatte per convincere, che non hanno relazione con le realtà sperimentate sul territorio né con le esigenze di coloro che vivono all'interno della città e dello Stato. In democrazia l'imbonimento è più subdolo e permeante, usa parole "buone" appartenenti alla sfera della legalità: "trasparenza", "eccellenza", "efficacia", "qualità comunicativa". In realtà il risultato di questo sistema è proprio la disinformazione. Sempre meno si assiste a un confronto reale tra le forze politiche e l'elettorato che le ha espresse mentre, a destra come a sinistra, si afferma quello che Pasolini chiamava "il misto della partecipazione al potere, il trasformismo e il cinismo del sistema". Questo volume nasce dall'urgenza di ripristinare la cinghia di trasmissione tra i cittadini e la buona amministrazione pubblica che, a Pavia, è venuta meno durante il dibattito tra la società civile e i politici impegnati nella realizzazione del "Festival dei Saperi". Opera collettiva cresciuta sul tema della legalità, incalzata dai silenzi intorno ai fatti e dai movimenti - di denaro più che di idee - che hanno sostenuto l'iniziativa del Festival, il libro tesse un'inchiesta, sostenuta dai numerosi documenti pubblicati in appendice che informano laddove l'informazione è mancata, rilanciando il progetto a partire dalle ragioni della città, del suo patrimonio e della sua storia.
15,00

Ultimo piano senza ascensore

Ultimo piano senza ascensore

Toni Fachini

Libro: Libro in brossura

editore: Effigie

anno edizione: 2006

pagine: 156

In una narrazione autobiografica sempre spericolata e incalzante, la Fachini ci accompagna oltre le pareti di casa che si sgretolano, lasciando intravedere il non-luogo di strade, bar, porti, aeroporti: il viaggio inteso come canone dell'esistenza randagia. Di colpo siamo ribaltati nella precarietà di un eterno presente desolato e senza approdi, dove i membri della cerchia familiare - allibiti, affranti o, a loro volta, disperati spettatori guardano impotenti quella deriva almeno in parte condivisa. I fratelli, la madre e una moltitudine di affetti sgangherati circondano la protagonista come altrettanti buchi neri. Non ne promana però il freddo dell'abbandono, ma un irresistibile e tenero richiamo, un forsennato risucchio, dal quale la droga, l'alcol, gli psicofarmaci distraggono appena. Un susseguirsi di spaccati terribili, dal tentato suicidio della protagonista alle numerose crisi di astinenza, alla morte del padre in un racconto bellissimo. Quel che Toni Fachini mette in scena è una disperazione senza dramma, una sorta di danza macabra, sempre pervasa di sottile ironia, impastata di consapevolezza e insieme di apatia.
16,00

Nud'e cruda. Taranto mon amour

Nud'e cruda. Taranto mon amour

Cosimo Argentina

Libro: Libro in brossura

editore: Effigie

anno edizione: 2006

pagine: 93

Una città, Taranto, descritta con un taglio inconsueto e a volte spiazzante. Materia del libro sono i corpi, le vie, i mercati tarantini, gli occhi dei ragazzi di strada, la sensualità delle donne affacciate ai balconi, uomini persi in periferie senza scampo e insenature tanto belle quanto aggredite dalla violenza del progresso scriteriato. Per questa narrazione, Cosimo Argentina segue un itinerario personale, scrive una sorta di pamphlet, che si discosta dal saggio restando però sempre fedele a un principio di verità e onestà intellettuale. Ne consegue che per staccarsi dal modo canonico di descrivere la città, l'autore deve prendere le distanze da un linguaggio formale, letterario, e tentare di aderire con la lingua ai suoni, agli schiamazzi dei vicoli della città dei due mari, al rumore della risacca lungo il litorale ionico; rivisitare il contrasto tra i resti del tempio di Poseidone e i veleni ossessivi delle acciaierie, ma mimare anche il respiro dei mercati ortofrutticoli. 25 brevi capitoli che vanno dalla Marina militare alla baia di lido Silvana; dal popolo tarantino alla strada simbolo della città; dai quartieri periferici alle vie dove ancora palpita il cuore urbano; dal cibo al difficile rapporto di Taranto con l'lIva; dal mercato Fadini vero souk mediterraneo - all'impressionante elenco di omicidi che ha segnato un periodo della vita cittadina.
12,00

La signora ermellino

La signora ermellino

Elena Soprano

Libro: Copertina morbida

editore: Effigie

anno edizione: 2006

pagine: 126

Il filo di un dramma mai chiarito del tutto inanella le immagini di questa saga familiare, che sull'arco di tre generazioni attraversa più di cinquant'anni di storia. Ma la storia rimane sullo sfondo. Tra la Grecia e l'Italia, in un mosaico di paesaggi, luoghi, luci, lingue, abitudini e in un'alternanza inesausta, per intensità, tempi e registri, si ricompongono i frammenti di una vita, le scaglie di un esistere prevalentemente femminile, pieno di attese e di corporeità sottratta o bruciata o sprecata, che coincide con gli affetti solo per brevi e dissonanti intersezioni. Gli uomini sono assenti, rimpianti o respinti. E il dolore passa di nonna in madre, di madre in figlia. Una domanda rimane sempre inespressa e funge da collante tra i vari momenti e personaggi del romanzo: gli anni Trenta con la jajà che racconta le storie ai nipoti rimasti orfani; gli anni Quaranta con le prime gravidanze della piccola Linì; il presente, con una Stecco in bilico tra un futuro metropolitano e le radici greche e contadine. Lacerata tra il bisogno di restare e la spinta verso un altrove incerto, Stecco assiste impotente alle sofferenze della sorella chiusa nella follia. Poi una forza vitale la spinge ad attraversare quel mare di amarezza che la tiene in scacco. "La signora ermellino" è un libro sulla immobilità del dolore, ma è anche un romanzo che osa raccontare la forza delle immagini che nell'ombra governano i movimenti dell'esistenza.
15,00

Sull'ara del mondo

Sull'ara del mondo

Roberto Bartoli

Libro: Libro in brossura

editore: Effigie

anno edizione: 2006

pagine: 43

Non ci si faccia ingannare dall'esiguità di questa raccolta di liriche. C'è qui una visione desolata della condizione umana, dove la natura - imbestiata, infestata da lemuri, corrotta dalle muffe - si presenta al poeta come una orrenda anfibologia, quando "nulla resta tra lui e la cosa, / soltanto il suo immobile stare / davanti all'occhio del cadavere che lo sveglia". Allora i parlamenti "disciplinano massacri", il "germe del maschio" è sotterrato per sempre "nei fondali della vita", "appena uscito dalla camera del morto / il figlio va alla danza e s'innamora". Perciò il poeta non può rinunciare alla sua antica vocazione orfica ed ermetica, di psicagogo e, lui che sa, invita e guida al viaggio metamorfico nel "fuoco delle cose", all'andata nell'Ade dei nostri morti e ritorno: "A coloro che da sempre dal fondo tuo ti guardano, / a quelle presenze etiche e d'abisso / che ti indicano percorsi instabili, rovine e durature soste, / non resistere, ma seguile, fin dove, / giunto a un presidio siano nel bosco, / ti ritroverai ad andare nel rogo delle cose". Così, nella mirabile Vormingo che chiude il volume come un "piccolo testamento", si potranno leggere parole di liberazione e difesa.
10,00

Notizie dall'esilio-Nachrichten aus dem Exil-Nevipe andar o exilo

Notizie dall'esilio-Nachrichten aus dem Exil-Nevipe andar o exilo

Mariella Mehr

Libro: Libro in brossura

editore: Effigie

anno edizione: 2006

pagine: 108

In questa raccolta risuona un visionario, a volte allucinato grido di dolore sul confine della follia. Un appello all'ascolto che non cerca consolazione nel linguaggio, ma usa la lama del paradosso per far emergere nei paesaggi, nei corpi, nel firmamento, i bagliori di un senso perduto, aprendo uno spiraglio sulla spietata ipoteca del quotidiano.
12,00

Il vampiro di piazza Cavagneria-La ricamatrice

Il vampiro di piazza Cavagneria-La ricamatrice

Mino Milani

Libro: Libro in brossura

editore: Effigie

anno edizione: 2006

pagine: 138

Con questi due racconti, "Il vampiro" e "La ricamatrice", le edizioni Effigie iniziano la ristampa della serie del commissario Melchiorre Ferrari. Quando la serie uscì per la prima volta negli anni Ottanta, con una distribuzione esclusivamente locale, aprì la strada a quel noir storico che oggi ha preso piede anche in Italia. Storico appassionato, cultore di Garibaldi e del Risorgimento, Milani integra qui l'accurato affresco della Pavia di metà Ottocento sotto il dominio austriaco con un'irriducibile curiosità "romantica" per i battitori solitari, di cui lo stesso commissario Ferrari, ma anche la Marescialla e Ofelia, sono esemplari a tutto tondo. Senza nessun compiacimento e, anzi, in un linguaggio asciutto, che gli viene dagli amatissimi Conrad e London, Milani spinge con risoluta discrezione il commissario Ferrari sulla scena criminale. Nel "Vampiro", intrecciando la cronaca al mito transilvano, ricompone i probabili retroscena dell'ultima esecuzione di un militare austriaco avvenuta a Pavia in tempo di pace. Nella Ricamatrice, invece, il commissario Ferrari indaga sulla morte per tetano del vecchio colonnello Fraschetti - una figura bizzarra, prigioniera del mito napoleonico dopo la caduta dell'Imperatore - e di sua sorella Amalia. Partendo da documenti dell'epoca interpretati con la consueta acribia, Milani descrive la vita quotidiana nella Pavia di quei tempi - il fiume, le piazze e le vie, i palazzi, le case e gli interni, le osterie - e la popola di gente viva.
15,00

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