Bollati Boringhieri: Temi
Editoria senza editori
André Schiffrin
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2000
pagine: 114
Questo libro racconta l'itinerario di un uomo e la storia di una casa editrice di cultura: la Pantheon Books, fondata nel 1941 a New York da un emigrato tedesco, Kurt Wolff, cui si associò subito dopo il padre dell'autore, anch'egli costretto a rifugiarsi negli Stati Uniti dopo aver ideato e diretto fino al 1940 a Parigi la celebre Pléiade. Entrato a sua volta nel 1962 alla Pantheon Books, André Schiffrin ne farà una delle più prestigiose case editrici americane.
Noi che desideriamo senza fine
Raoul Vaneigem
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1999
pagine: 134
Concepito sotto forma di brevi analisi e di tesi, di aforismi e di esortazioni, questo libro fa l'esame critico di una società di mercato in declino e di una società viva chiamata a superarla. Rispetto a quel che siamo, stati abituati a sentir dire almeno fino a un recente passato, la critica di Vaneigem non si rivolge solo contro il carattere parassitario del sistema capitalistico mondiale, con la sua burocrazia e le sue pratiche usuraie, ma anche contro ogni forma di contestazione che, non cercando altra soluzione al di fuori dell'economia, della produttività, del progresso, gli sembra destinata a condividere il destino di morte di quel sistema. Ma allora: Come impedire ai desideri di diventare il loro contrario? Come spogliarli della negatività di cui li ha rivestiti una tradizione secolare? Come sapere quel che si vuole e volere quel che si sa? La risposta è in ciascuno di noi nel momento in cui si sceglie la vita, secondo l'equivalenza: «La volontà di vivere sta al godimento creativo come la volontà di potenza stava all'appropriazione e alla distruzione degli uomini e della terra». In definitiva: «Noi siamo i figli di un mondo devastato, che cercano di rinascere in un mondo da creare. Imparare a diventare umano è la sola radicalità».
Il posto dei calzini. La svolta linguistica dell'economia e i suoi effetti sulla politica
Christian Marazzi
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1999
pagine: 133
La nuova narrativa italiana. Travestimenti e stili di fine secolo
Filippo La Porta
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1999
pagine: 299
Al volgere del secolo si delinea la contraddittoria fisionomia di una nuova narrativa italiana, fortemente legata alla nostra società e alle sue convulsioni. Negli scrittori di questi anni ritroviamo spesso una rappresentazione di sé e del mondo ambigua, incerta ma non priva di vitalità espressiva e d'intima necessità. E ritroviamo anche elementi tipici della tradizione italiana: enfasi sentimentale e recitazione delle passioni, moderatismo e sontuose messinscene, diffidenza per la profondità e teatralizzazione dei conflitti, elusione del tragico e prevalenza di narrazioni brevi e frammentate. A ben vedere, le ambiguità e i travestimenti di questa narrativa sono gli stessi del suo pubblico. Un «critico militante», da tempo attento osservatore del fenomeno, muove da un libero commento ai testi per cogliere alcuni stili culturali dominanti, abbracciando anche gli outsiders (filosofi, saggisti, comici, registi) che quegli stili hanno contribuito a modellare.
Delitti dei deboli e dei potenti. Esercizi di anticriminologia
Vincenzo Ruggiero
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1999
pagine: 221
Nelle scienze sociali esiste un diffuso complesso di inferiorità che spinge gli studiosi a cercare le cause universali dei fenomeni, pena l'esclusione dalla comunità accademica. Negli "esercizi di anticriminologia" qui presentati, l'autore evita la ricerca di un peccato originale che spieghi i fenomeni criminali. Si limita a descrivere e analizzare dei casi, lasciando al lettore il giudizio sulla loro legittimità e sulle procedure che ne consentono la definizione come criminali. Ruggiero osserva, peraltro, che le cause sottese a una certa condotta criminale in un determinato contesto sono esattamente opposte alle cause che sottendono simili condotte in altri contesti. Questa "causalità degli opposti", che attraversa ognuno degli "esercizi" qui raccolti, viene applicata simultaneamente ai delitti dei deboli e ai delitti dei potente. Nella prima parte del libro si esaminano le attività criminali che ruotano intorno all'economia delle droghe illecite. La seconda parte si occupa del traffico illegittimo di materiali bellici e di esseri umani, e della corruzione politica e amministrativa in Italia, Francia e Regno Unito.
Distretti industriali e made in Italy. Le basi reali del rinnovamento italiano
Giacomo Beccattini
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1998
pagine: 200
Dopo anni in cui sembrava che i modelli della grande impresa taylorista e fordista fossero gli unici paradigmi della modernità industriale ci si è accorti - e Becattini è stato uno dei primi - che: la dimensione media dell'impresa non è di per sé un indicatore univoco di efficienza e competitività; in regioni come la Toscana, ma anche l'Emilia e il Veneto, la base industriale è data dai suoi distretti industriali; la "base della base" è data dall'accumulazione di conoscenza e di esperienze nella testa degli imprenditori e dei lavoratori del distretto; la varietà dei ceppi culturali e delle esperienze storiche delle comunità industriali italiane è punto di forza irrinunciabile.
L'Olocausto
Wolfgang Benz
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1998
pagine: 128
Dalla ricostruzione della cosiddetta "conferenza di Wannsee" del 20 gennaio 1942, dove viene sistematizzata la "soluzione finale", alla descrizione analitica della macchina genocida organizzata dal Terzo Reich con metodi prettamente "scientifici" e industriali che conclude il libro, le vicende del passaggio dall'antisemitismo come ideologia alla pratica dello sterminio vengono ricostruite in modo esauriente ed accessibile.
L'utopia del tempo libero
Daniel Mothé
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1998
pagine: 112
Controcorrente rispetto agli orientamenti di pensiero più attuali in tema di lavoro, Mothé contesta la tendenza a fare l'apologia del tempo libero. Egli dimostra che i vantaggi che gli si attribuiscono rispetto alla vecchia organizzazione dell'era fordista, non compensano l'azione socializzatrice del lavoro. Tanto più che, nelle condizioni attuali, il tempo libero si degrada in tempo di consumo, trasformandosi in un ulteriore fattore d'ineguaglianza. Si tratti degli apologeti di una società in cui il tempo di lavoro sia massicciamente ridotto o di coloro che vantano le virtù di una nuova società degli svaghi, le loro argomentazioni sono spietatamente ricondotte alla concretezza della possibilità o impossibilità di consumare.
L'economia solidale
Jean-Louis Laville
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1998
pagine: 192
L'approccio della economia solidale viene ad affiancarci agli studi sui sistemi industriali locali, alle ricerche sull'economia sociale e a quelle sulle organizzazioni "no profit". Senza dimenticare i lavori sullo sviluppo locale e più in generale sul settore informale e sulla economia sotterranea. A differenza di questi studi, però, l'economia solidale, di cui Lavalle si è fatto ormai da vari anni il teorico e il divulgatore, si basa sulla ipotesi della possibilità di una ricomposizione dei rapporti tra l'economico e il sociale nel senso di una democrazia economica. Laville propone la valorizzazione di varie forme di scambio non monetario, realizzate all'insegna della solidarietà, accanto a quelle del mercato.
Pasolini contro Calvino. Per una letteratura impura
Carla Benedetti
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1998
pagine: 203
Attraverso un confronto non imparziale tra i due autori più rappresentativi della letteratura italiana della seconda metà del Novecento, il saggio affronta con forte impegno critico il problema generale del ruolo della letteratura in un'epoca che sembra darne per scontato l'esaurimento. Entrambi alle prese con la crisi della modernità e con il «crollo delle poetiche», Calvino e Pasolini incarnano due diversi esiti del postmoderno in Italia: uno edulcorato e perfettamente integrato nell'istituzione letteraria; l'altro decisamente in conflitto con essa. Sintetizzando l'evoluzione complessa dei due autori, si tratta da una parte, del chiudersi nella dimensione tutta letteraria della variazione stilista e dell'«effetto di apocrifo» - che è l'esito lucidamente scelto da Calvino, in definitivo omogeneo con la tradizione delle patrie lettere. Dall'altra c'è invece l'uscita drammaticamente paradossale dal «recinto della letteratura», fin quasi a realizzare il cortocircuito di vita e opera nella "performance" della propria morte. Per l'«impurità» che Pasolini introduce nel gioco letterario, alcuni dei maggiori critici odierni lo espellono dal mondo della poesia, negando la qualità della sua opera. Senza chiudersi nella controversia, il libro reagisce a questa espulsione in nome di un'idea di letteratura più inquieta e aperta al possibile.
La sinistra sociale
Marco Revelli
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1997
pagine: 128
Revelli affronta il problema della ricostruzione di una strategia della sinistra, a partire dalla consapevolezza della radicalità della trasformazione dell'economia, della società e della politica verificatasi nel corso degli ultimi vent'anni. Questa consapevolezza parte dall'analisi delle caratteristiche del postfordismo (rottura del circolo virtuoso sviluppo/occupazione, fine della centralità del lavoro salariato, finanziarizzazione dell'economia) per esaminare le conseguenze politiche di questa nuova grande trasformazione e avanzare infine alcune ipotesi su una ricomposizione politica a partire dal sociale e non frutto di laboriose quanto sterili trovate d'ingegneria istituzionale.
Politica e passioni. Proposte per un dibattito
Pietro Barcellona
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1997
pagine: 112
Questo libro nasce da un disagio e da una urgenza. Il disagio di assistere a una estenuazione della sinistra, a uno svuotamento delle parole chiave di fronte a una "crisi di senso" che travolge schemi e assetti di pensiero consolidati, e rispetto a una destra, non solo italiana, che dentro la crisi riesce, invece, a evocare ancora entusiasmi e "passioni". L'urgenza deriva dalla necessità di non disperdere l'energia che la crisi comunque libera e di non lasciare che il mondo delle passioni trovi solo a destra uno sbocco in termini di puro vitalismo (la frenesia dell'agire).

