Aragno: Biblioteca Aragno
Vita breve e rivoluzioni perdute di Napoleone Luigi Bonaparte
Massimo Novelli
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2019
pagine: 303
Napoleone-Luigi Bonaparte, figlio di Luigi Bonaparte, uno dei fratelli dell'imperatore esiliato a Sant'Elena, si batté per l'indipendenza d'Italia nei moti risorgimentali del 1831. Non morì in battaglia, però, bensì per una comunissima malattia, la rosolia, anche se qualcuno parlò di un avvelenamento. Se ne andò nel marzo del '31, nella camera di un albergo di Forlì chiamato del Cappello. Poco prima aveva inviato una lettera al Papa, Gregorio XVI, chiedendogli di rinunciare al potere temporale in nome del "libro più liberale che esista, il divino Vangelo". Il suo ricordo, e la sua lettera clamorosa al Pontefice, sbiadirono nel corso del tempo, offuscati dalla fortuna e dalla fama del fratello, salito sul trono di Francia come Napoleone III. La moglie Charlotte, amica di Giacomo Leopardi, pochi anni dopo ebbe in sorte a sua volta una fine drammatica in una locanda di Sarzana, uno dei luoghi di origine dei Bonaparte. Questo è il racconto fatale e stendhaliano, romantico e carbonaro, della vita breve del nipote di Napoleone Bonaparte e della sua rivoluzione frantumata. Ci sono i sogni e le speranze, le ambizioni, le illusioni e le ingenuità di un giovane, che, come la Mathilde di "Il Rosso e il Nero" di Stendhal, avrebbe potuto dire: "Senza una grande passione, languivo di noia nel periodo più bello della vita".
Nelle ombre del domani
Johan Huizinga
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2019
pagine: 234
«Viviamo in un mondo ossessionato. E ne siamo coscienti. Nessuno proverebbe stupore se un bel giorno questa nostra insania desse luogo a una crisi di virulenta follia che, una volta estinta, lascerebbe l'Europa nel torpore e nello smarrimento; i motori continuerebbero a girare e le bandiere a sventolare, ma lo spirito sarebbe soffocato». Sono le parole con cui si apre "Nelle ombre del domani", di Johan Huizinga. È il 1935 L'Europa registra il successo dei dei totalitarismi e l'entusiasmo per le dittature. Quel libro più che lo sguardo preoccupato di uno storico registra il termometro di un disagio diffuso. Un disagio che significativamente Luigi Einaudi coglie in tutta la sua profondità, tanto da insistere perché il titolo nella versione italiana, anziché assumere la dimensione della prospettiva per un domani incerto, testimoni della condizioni di incertezza del presente. "La crisi della civiltà", questo sarà il titolo che Einaudi propone nel 1937 e che consegna al dibattito pubblico il testo di Huizinga, parla direttamente al presente e intende sottolineare la profondità di una condizione che chiede di rispondere in termini di contenuti e di progetto, senza pensare che la risposta possibile possa arrivare in un futuro tanto indefinito, quanto incerto.
Reagire alle congiunture
Raffaele Mattioli
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2017
pagine: VIII-321
I testi qui editi mostrano assai bene la mediazione di Mattioli fra le contrastanti esigenze di non opporsi frontalmente alle direttive del regime e di impostare una lungimirante erogazione del credito all’economia. Le analisi congiunturali lette da Mattioli ai collaboratori sono vere e proprie lezioni di metodo e di saggia politica creditizia, oltre a fornire preziosi dati macroeconomici sul periodo, assenti nelle fonti ufficiali coeve.
Il laboratorio di sé. Corrispondenza. Volume Vol. 1
Stendhal
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2016
pagine: XLII-673
Dall’adolescente che invia le sue lettere a Grenoble come tante dichiarazioni di guerra contro il padre, fino al console disilluso di Civitavecchia che gioca un’ultima partita d’esprit, passando per l’intellettuale dell’anno X che redige il suo breviario di Ideologo in erba, o ancora per l’amante respinto da Métilde che mormora le sue malinconiche monodie, lunga è la lista di questa opera plurale che è la Corrispondenza di Stendhal. Questa maieutica epistolare è soprattutto attiva negli anni giovanili, ma è attraverso lo scambio epistolare che Beyle si apre la via che lo condurrà fino a Stendhal.
Il laboratorio di sé. Corrispondenza. Volume Vol. 2
Stendhal
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2016
pagine: 827
Dall’adolescente che invia le sue lettere a Grenoble come tante dichiarazioni di guerra contro il padre, fino al console disilluso di Civitavecchia che gioca un’ultima partita d’esprit, passando per l’intellettuale dell’anno X che redige il suo breviario di Ideologo in erba, o ancora per l’amante respinto da Métilde che mormora le sue malinconiche monodie, lunga è la lista di questa opera plurale che è la Corrispondenza di Stendhal. Questa maieutica epistolare è soprattutto attiva negli anni giovanili, ma è attraverso lo scambio epistolare che Beyle si apre la via che lo condurrà fino a Stendhal.
Un altro Settecento
Pietro Citati
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2025
Occorrono davvero troppe vite per fare un critico come Citati. I capitoli della sua parabola ermeneutica sono frutto di una meditazione lunga, di una serie di fascinazioni, mai superficiali, ma sempre vissute interamente. In altre parole, riscoprire i passaggi che hanno fatto di Citati non uno studioso in senso stretto, ma un pioniere capace di reinventare dall'interno la prosa messa al servizio delle opere altrui, significa rileggere in un'altra luce momenti diversi del modo in cui la critica italiana si è confrontata, tra primo e secondo Novecento, tanto con i testi della sua tradizione quanto con le novità provenienti dalle letterature straniere. In una lettera a Paolo Lagazzi, a commento del suo splendido saggio per il volume dei "Meridiani" Mondadori, in cui era stata raccolta una parte significativa dell'attività critica di Citati, l'ormai anziano scrittore confessava che Lagazzi aveva colto nel segno nel porre al primo posto «l'amore per il Settecento magico». Certo, nelle pagine di questa tesi, così severa e rigorosa, sembra raccontarsi una storia altra: nessuna frivolezza, la naturalezza viene ricercata, come valore etico-politico, non nel gioco letterario, ma in una scrittura che trovi un rapporto con il mondo circostante. Ecco, l'azione tormentata, miope, lucidissima, lineare, tutta scosse dei fratelli Verri e di Parini. Sul baratro della Rivoluzione francese, sulla voragine di una realtà nuova. Eppure, già qui, a guardar bene si comprende che a emergere è il cantiere di lavoro e pensiero di Citati, che prepara la base per quell'arte del ritratto che inseguirà poi nel resto della vita.
Roma perduta
Mario Praz
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2025
In "Roma perduta" sono raccolti gli articoli che Mario Praz pubblicò su Paese Sera negli anni Sessanta, offrendo uno sguardo lucido e sensibile sulla città eterna durante una fase di profonda trasformazione. Non la Roma dei monumenti celebrati, ma quella di silenzi, dimore segrete e piazze concepite come "sale a cielo scoperto", oggi spesso travolte dal traffico e dall'incuria. Praz restituisce una città stratificata, dove il tempo antico e la vita moderna si confrontano, invitando a leggere Roma come organismo vivo e fragile, la cui memoria sopravvive nella parola e nell'osservazione attenta di chi sa custodirla.
Italia
Lev Tolstoj
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2025
Tema unificante di questo volume, e da qui anche il titolo, è il riferimento all'Italia dei quattro testi di Tolstoj che vengono raccolti. Il primo presenta la versione integrale di un suo diario di viaggio in Piemonte e Val d'Aosta (quando ancora le due regioni appartenevano al Regno di Sardegna) nel giugno del 1857. Nei tre successivi scritti l'Italia ritorna non come meta di un viaggio ma come occasione per riflettere su temi, che anche oggi risultano di stretta attualità, come quello della pace e dell'antimilitarismo, e ciò a partire da alcuni episodi cruciali quali la disfatta di Adua (1896) e l'uccisione del re Umberto I (1900) che avrebbero finito per segnare la storia del Regno d'Italia.
L'idealismo tedesco. Carteggio 1794-1807
Friedrich W. Schelling
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2025
L'idealismo «è la più importante rivoluzione del sistema delle idee di tutta la Germania». G.W.F. Hegel «Tutto dipende dal fatto che dei giovani, decisi a osare e intraprendere ogni cosa, si uniscano per dar seguito, da prospettive diverse, alla stessa opera, attingendo l'obiettivo non in uno, ma in tanti i modi, e sopra tutto accordandosi all'azione comune; ciò garantisce la vittoria» F.W.J. Schelling «Indubbiamente, le lettere scambiate con Schelling formano il cuore dell'epistolario hegeliano. Tutti gli altri interlocutori di Hegel, persino il sommo poeta Hölderlin, arretrano di un passo rispetto a Schelling. La ragione elementare [...] è che questo breve carteggio [...] segna l'atto di nascita della corrente di pensiero più importante dell'Europa moderna, l'idealismo tedesco» G.Raciti
Thomas Hobbes
Pierre Bayle
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2025
Una delle più singolari voci del sesquipedale, fino pantagruelico Dizio-nario storico-critico di Pierre Bayle, è proprio quella su Thomas Hobbes. E almeno per tre ragioni. Primo: vi si discute la vertiginosa questione del «popolo», o sia quella fantasmatica, umbratile entità che tanto im-pegnerà e conturberà le menti moderne fino ai giorni nostri. Secundo: vi si affronta, e nitidamente, il problema (sinistro quanto il precedente) dell'inaggirabile naufragio di tutte le idee astratte, tostoché risolvano di calarsi, o inverarsi, nella pratica. Tertio: vi emerge, in chiusa, la paura d'acchito inesplicabile che Hobbes, autore perlappunto d'una sulfurea o (meglio) famigerata opera intitolata: Leviatano, aveva delle apparizioni demoniache. Tre ragioni che, a vero dire, potrebbero compendiarsi in un solo e disturbante rovello: quello degli spettri. Spettri della politica, della filosofia; spettri di Hobbes. Spettri a oggi (ma lo saranno mai?) non ancòra pacificati.

