Sellerio Editore Palermo: Il divano
Le luci
Ben Lerner
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 264
Ben Lerner, uno degli autori più brillanti e sperimentali del panorama letterario contemporaneo, torna con un nuovo libro all’intersezione tra poesia e narrativa. Una costellazione di versi e prose, canzoni e silenzi, effetti sonori e messaggi vocali, per riflettere sul piacere, sui rischi e sull’assurdità dell’arte, sull’essere figli e genitori, sulla vita quotidiana in un mondo percosso da crisi interconnesse e in accelerazione. Eppure, nonostante siano critici e pungenti, nonostante prendano le mosse dalle tenebre in cui è sprofondata la vita politica contemporanea, i versi imprevedibili di Lerner comunicano la promessa futura di un mondo altro. Le parole si dispongono sulla pagina a cascata, danno al testo la configurazione di una fuga, si riorganizzano in una prosa poetica per riflettere sul linguaggio, su ciò che la poesia oggi può suggerirci – insegnarci? – riguardo all’abitare un pianeta disperato che continua a risplendere.
Tema libero
Alejandro Zambra
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 230
«Da molto tempo volevo scrivere un saggio come questo, potenzialmente infinito, composto da filacce di pensieri sulle parole, sugli accenti delle lingue, sulle traduzioni. E anche di storielle da raccontare a tavola dopo cena». Ecco allora un piccolo e sghembo zibaldone, in cui si riflette intorno alla scrittura e la sua materialità, su come i cambiamenti tecnologici modifichino la nostra esperienza del mondo tra fotocopie, videoscrittura, blog, pagine web, e-book. Poi una vera e propria performance a tema libero, in cui lo scrittore inanella digressioni sulla libertà e la forma aperta, per concludere come un comico da stand-up con una cascata di battute su Mario Vargas Llosa. Non mancano quattro racconti in puro stile Zambra, romantici, a volte comici, sempre spiazzanti: «Il primo essere umano argentino che ha avuto una certa influenza sulla mia vita è stato un biondo di vent'anni alto un metro e novanta, un vero campione del beach volley, che nell'estate del 1991 mi rubò la fidanzata». Zambra è un grande ammiratore di Natalia Ginzburg, e ci offre un suo lessico famigliare raccontando il trasferimento in Messico con la moglie, tra spaesamenti costanti, scoperte linguistiche e la nascita di un figlio. Fino alla paura di perdere per sempre il proprio accento cileno, che nessuno comprende e che ormai può parlare solo nel proprio appartamento con il bebè. Questa raccolta di finzioni, saggi e cronache può essere intesa come un'appassionata difesa della creazione letteraria, oppure come un invito a disobbedire alle regole del gioco, o ancora come il risultato di una riflessione ossessiva (e compulsiva) attorno alle parole. È un libro delizioso di un autore che è ormai una figura imprescindibile della letteratura latinoamericana.
Il libro delle tasche
Gonzalo Maier
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 208
«Don Victor era il bello del quartiere. Lavorava a La Selva, un negozietto che stava a un paio di isolati da casa mia, portava sempre un grembiule azzurro e aveva un paio di baffi molto folti. Dal lunedì al venerdì prendeva il riso dagli scaffali, metteva il pane nelle borse, pesava le patate su una stadera che pendeva dal soffitto e faceva un'appassionata sintesi delle sventure dell'Everton. Tuttavia, buona parte della sua fama, almeno per noi ragazzi che vivevamo nelle vicinanze, era dovuta a quel pettinino civettuolo che esibiva nel taschino superiore del suo grembiule». Testimoni modesti e veritieri, le cose che si portano in tasca riferiscono della vita in tutti i suoi aspetti, materiali e ideali. E sono anche l'Altro, il Delatore, quello che ci contraddice sempre. Il pettinino del bello del quartiere, il volantino fratello scemo della pubblicità, lo specchietto a due facce, il portafogli e il silenzio, la fede matrimoniale tolta dal dito, le palline di piombo per andare più veloci in discesa, il numeretto della fila, il niente, la lettera d'un addio incompiuto, tutti oggetti di ricordi tenaci e nebulosi che modellano in questo libro improvvisi, in cui il diario minimo si combina con il microracconto, la meditazione morale non accigliata, la sociologia del quotidiano, la satira.
Scrivere dal vero. Manuale di giornalismo narrativo
Riccardo Staglianò
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 408
«Si può insegnare a scrivere? Il dibattito è antico, antichissimo, ossificato ormai. È iniziato con la scrittura creativa, ovvero quella rivolta alle opere di finzione. In Nord America è stato definitivamente chiuso con una risposta affermativa. Anche in Italia le scuole abbondano e, a quanto pare, producono buoni fatturati, segno che senz'altro esiste un mercato ed evidentemente si ritiene che il prodotto abbia un valore. Ma se si può insegnare a sollecitare l'immaginazione a inventare personaggi e mondi interi, perché non si dovrebbe poter dare indicazioni su come amministrare lo stile sul terreno della non-fiction? Almeno bisognerebbe provarci. Invece non va così. Si dà il caso, infatti, che la scrittura sia l'unica materia che non insegnano nelle scuole italiane di giornalismo. E a me sembra un peccato non veniale, un torto da riparare». I modi, le tecniche, i dispositivi per rendere narrativa una scrittura giornalistica, attraverso i testi dei grandi scrittori che hanno abbattuto le barriere tra letteratura e giornalismo. Questo libro non è un elenco di regole. Dietro gli itinerari indicati da Riccardo Staglianò (storica firma del Venerdì di Repubblica, che ha insegnato all'Università di Roma Tre, alla Scuola di scrittura Belleville e alla Holden) tra le pagine di David Foster Wallace, Emmanuel Carrère, Joan Didion e altri, si rivelano le vie per disegnare i tratti di un personaggio, per rendere vivo un resoconto mettendo a fuoco i dettagli. E oltre ai brani dei maestri del giornalismo narrativo riportati nel libro, la stessa prosa vivace di Staglianò diventa un esempio di come coinvolgere il lettore, invogliandolo a ulteriori letture d'autore.
Autoritratto. Istruzioni per sopravvivere a Palermo
Davide Enia
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 112
Un bambino di otto anni vede il suo primo morto ammazzato, mentre le pallonate dei ragazzini colpiscono le saracinesche abbassate e le figurine dei calciatori vibrano nell'aria. Un adolescente scopre per la prima volta la città dove è cresciuto, tra le macerie di una guerra voluta dal potere mafioso. Un ragazzo sulla soglia della maturità scorge l'abisso tra le pieghe di una generazione, e con tutta la fragilità di cui è capace consegna a un prete con le ore contate le sue istruzioni per sopravvivere. Un uomo di teatro presta la sua voce a tre agenti della dia che, come un'ossessione, una vocazione, un dovere, hanno combattuto e sconfitto l'ala armata di Cosa Nostra. Le parole di Davide Enia corrono furiose tra queste pagine, tra le strade e i vicoli di una città assuefatta al silenzio come al boato delle bombe, dove «se ti trovi di fronte a una pozza di sangue, l'immagine riflessa è il tuo autoritratto».
Vita di Lucrezio
Luciano Canfora
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2024
pagine: 368
Un grandissimo poeta che passa come uno sconosciuto, meglio come un innominato, nella società letteraria del suo tempo, che è il tempo di Cesare e di Cicerone. Un autore che risulta aver frequentato i grandi letterati dell'età sua, e del quale invece manca ogni notizia, anche la più ovvia. Questo è il paradosso di Lucrezio. Ci sono molte strade per addentrarsi in questo enigma: dalla congettura biografica (come fecero gli antichi) al virtuosismo combinatorio (come usano i moderni). In questo libro se ne è seguita una diversa: guardare a fondo nell'opera di Cicerone, il quale, tra i contemporanei di Lucrezio, fu il più importante divulgatore di filosofia. È risultato così che il De rerum natura, il poema fisico lucreziano, è il libro con cui Cicerone si è venuto cimentando polemicamente per decenni. Quel poema è per lui l'antagonista necessario, la bussola negativa. Ma perché non lo chiama mai in causa? Qual è il freno che gli impedisce di dichiarare apertamente il suo bersaglio? Questo libro adombra una risposta, che è forse di immediata evidenza.
Il teatro certamente. Dialogo con Giuseppe Dipasquale
Andrea Camilleri
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2023
pagine: 232
"Il teatro certamente" è un libro di conversazioni. Gli interlocutori sono un ex e devoto allievo dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio d'Amico, il regista Giuseppe Dipasquale, e il suo maestro di regia teatrale, Andrea Camilleri, con la sua sapiente e collaborativa sovranità. Discutono su quella che Camilleri chiama «dicibilità teatrale»: su come «trasformare le cose scritte in cose dette»; sulla teatralizzazione o trasposizione teatrale, in sostanza, di testi narrativi dello stesso Camilleri o di Pirandello. Nel libro, la pulizia del dettato è pari alla profondità delle analisi. Dipasquale legge le opere di Camilleri, e Camilleri legge se stesso. Le letture a volte divergono. Ma Camilleri lascia sempre libertà di giudizio. Il maestro scava nei ricordi. «Noi avevamo davvero timore delle critiche che potevano decretare il successo o l'insuccesso di uno spettacolo. Ora, purtroppo, è un mero resoconto della serata... Questo, se vogliamo, avviene anche in letteratura dove abbiamo i recensori e i critici. Ecco, una volta i critici erano davvero critici e basta»; opportuni sempre, anche quando stroncavano. Si può leggere il libro come un discreto e suggestivo scorcio biografico. Non è nata la prima, inarrivabile biografia della letteratura europea, la settecentesca Vita di Samuel Johnson scritta da James Boswell, dall'elaborazione delle conversazioni del grande critico letterario trascritte dall'inseparabile biografo?
Sarà assente l'autore
Giampaolo Simi
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2023
pagine: 216
«L'inizio della presentazione era per le 17, ma Gianfelice Sperticato arrivò davanti alla storica Libreria Lanzoni con un anticipo di un'ora e trentaquattro minuti. La città sembrava spopolata da un attacco di gas nervino e il sole di settembre gli arrostiva la fronte. Ovviamente non entrò. Rimase a distanza, spiando gli interni ombrosi e la loro promessa di sapienziale refrigerio. Prese a morsi un cono confezionato sulla sediola di plastica di un bar tabacchi frequentato da muratori esausti e gente che si rovinava al Gratta e Vinci. Mentre si accorgeva di aver masticato voracemente anche un po' di carta dell'involucro, rilesse i passaggi principali del suo discorso segnati su un taccuino a quadretti». Nella «storica Libreria Lanzoni», si tiene la presentazione del romanzo Lo Scempio, di Gianfelice Sperticato, scrittore aulico e senza lettori. Il fiasco è scontato. L'autore, in uno sfogo rabbioso, lacera a morsi la sagoma pubblicitaria di Federigo Crudeli, «la star culturale del momento». Non immagina che sarà proprio il fantasma del bestsellerista Crudeli a fornire a lui, e al navigatissimo direttore editoriale della Idra Media Group, il luciferino Dott. Vinciguerra, la materia di un intrigo colossale. Una beffa clamorosa, che costringe a riflettere sulla barriera tra la «vera letteratura» e quella di intrattenimento. "Sarà assente l'autore" è un romanzo di autentico umorismo, che ride su di uno che si prende troppo sul serio e sulla realtà comica della letteratura-spettacolo; e progressivamente diventa satira della cultura pop e del suo contrario.
Massime e pensieri di Napoleone
Honoré de Balzac
Libro: Copertina morbida
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2021
pagine: 176
«L'autore di questo lavoro deve confessare che il suo solo merito consiste nella pazienza con la quale egli ha, nel corso di alcuni anni, consultato i libri pubblicati su Napoleone, la collezione del "Moniteur" e i più piccoli scritti dove la parola di questo grande sovrano è stata attestata. Un altro merito è di aver compreso l'importanza dell'opera che ne sarebbe risultata, e che sta a Napoleone come il Vangelo a Gesù Cristo. [...] Agli occhi delle masse, questo libro sarà come un'apparizione; l'anima dell'Imperatore gli si porrà davanti; ma per qualche spirito eletto, esso sarà la sua storia sotto una forma algebrica: vi vedrà l'uomo astratto, l'Idea al posto dell'Azione». «Da sette anni circa - scriveva Balzac nel 1838 -, ogni volta che leggevo un libro in cui si trattava di Napoleone e che trovavo un pensiero sorprendente e nuovo pronunciato da lui, lo trascrivevo subito su un libro di cucina che non abbandonava mai la mia scrivania». Dal libro di cucina questo libro tipicamente balzachiano. Del gran numero di Massime e pensieri di Napoleone, alcuni non sono riportati con piena fedeltà, altri sono di dubbia autenticità, altri ancora infine appartengono quasi certamente alla penna di Balzac stesso. Per cui il Napoleone di queste pagine è decisamente una creatura letteraria. Un Napoleone come lo scrittore l'adorava. Con queste 525 «sue» citazioni Balzac contribuì a costruirne il mito durevole.
Sicilia isola continentale. Psicoanalisi di una identità
Franco Lo Piparo
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2024
pagine: 336
Una decostruzione della cultura sicilianista, e un'analisi del rapporto originario, di nascita, tra la lingua siciliana e l'italiana. Un saggio di storia della lingua siciliana e dell'influenza che la lingua siciliana ha sulla storia. Due contrastanti versioni della Sicilia - «metafora del mondo», oppure pezzo, importante ma non autonomo, dell'Italia; la Sicilia del Gattopardo opposta a quella di Vittorini - sono analizzate con profondità da un osservatorio decisivo: la lingua. Storia della lingua siciliana (anzi, del siculoitaliano) e critica delle espressioni letterarie del sicilianismo; caratteri originari e raffronti con il nascente italiano (anzi, il toscoitaliano); la lingua come specchio di una mentalità. Da questi aspetti, emerge il paradosso del sicilianismo, ciò che la rivendicazione di un'identità separata rivela nascondendolo.
Agenti segreti. I maestri della spy story inglese
Paolo Bertinetti
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2024
pagine: 416
Torna in libreria, in una edizione aggiornata e accresciuta, l'ormai introvabile Agenti segreti di Paolo Bertinetti, una accurata e appassionata storia letteraria della spy story inglese. Due linee opposte, quella dell'eroe e dell'antieroe, percorrono dagli inizi, fra Otto e Novecento, tutta la storia del romanzo di spionaggio, fino a toccare l'apice con lo Smiley di John le Carré. Questa storia di Paolo Bertinetti (che ripubblichiamo da un'edizione del 2015) concentrata sul romanzo inglese, si può estendere tranquillamente a una storia generale, dal momento che almeno gran parte dei più noti romanzi di spionaggio è anglosassone. Il metodo seguito è analitico, descrivendo tipi caratteri e atmosfere, gli ingredienti comuni connotanti il genere; ma è anche storico, in quanto i titoli e gli scrittori e la loro evoluzione nel tempo sono passati in rassegna. E, grazie alla grande quantità di autori e opere ordinatamente esaminati, una guida per chi vuole orientarsi criticamente dentro i romanzi di spionaggio.
Il rovescio dell'arazzo. Note sull'arte della traduzione
Alberto Manguel
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2024
pagine: 168
Un saggio sull'affascinante universo della traduzione in quaranta parole-chiave. Brevi ed eleganti note in cui abitano decine di autori, riferimenti, citazioni che compongono un affresco borgesiano. «Ogni traduzione è una trasposizione. Nel Medioevo, la parola translatio indicava lo spostamento delle reliquie di un santo da un luogo a un altro: traduzione quindi come dislocamento, come restituzione al segno della sua natura nomade, come sradicamento di un oggetto sacro dal sito in cui si trovava per essere collocato in un territorio altro - traduzione come movimento, traduzione come emigrazione. Al pari di chi trasporta reliquie, i traduttori spogliano il testo del suo aspetto esteriore e lo trapiantano nel terreno della propria lingua. Il nuovo contesto trasforma e preserva il testo, rivestendolo di una nuova pelle: traduzione come metafora».

