Libri di Alberto Manguel
Bebelplatz. La notte dei libri bruciati
Fabio Stassi
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2024
pagine: 320
10 maggio 1933. A Bebelplatz, nel centro di Berlino, allo scoccare della mezzanotte migliaia di libri vengono dati alle fiamme. Joseph Goebbels proclama: «L'uomo tedesco del futuro non sarà più un uomo fatto di libri, ma un uomo di carattere». Su tutta l'Europa si sparge un odore di benzina e di cenere. 24 febbraio 2022. La Russia invade l'Ucraina, e di lì a qualche mese un nuovo conflitto devasterà la striscia di Gaza. Durante un tour negli istituti di cultura italiani da Amburgo a Monaco, Fabio Stassi attraversa le piazze delle Bücherverbrennungen, i roghi di libri, e risale a ritmo incalzante la memoria del fuoco e delle censure, dei primi bombardamenti aerei sui civili, del saccheggio di librerie e biblioteche. Studia mappe e resoconti, si interroga sul ruolo della cultura e sulla cecità della guerra, indaga l'istinto di sopraffazione degli esseri umani. Alla fine compone un piccolo atlante della letteratura «dannosa e indesiderata» e rintraccia cinque scrittori italiani destinati alle fiamme dai nazisti: Pietro Aretino, il cantore della libertà rinascimentale; Giuseppe Antonio Borgese, cittadino del mondo e inguaribile utopista; Emilio Salgari, antimperialista amato in Sudamerica; Ignazio Silone, antifascista radicale, e Maria Volpi, unica donna della lista, disinibita narratrice del piacere e dell'indipendenza femminile. Quello di Stassi è un appassionato discorso in difesa di tutto ciò che trasgredisce la norma, un viaggio ricco di corrispondenze, colpi di scena e nuove interpretazioni, da Ovidio a Cervantes, da Arendt a Canetti, Sebald, Morante, Bernhard: un invito a disseppellire la biblioteca di Don Chisciotte. Perché la ribellione si impara leggendo, e ogni lettore, per qualsiasi potere, «è sempre una minaccia». Come scrive Alberto Manguel nell'Introduzione: «Da qualche parte nel mondo una mente sta ideando parole da tracciare con la mano e da decifrare con gli occhi in mezzo al fumo e alle ceneri».
La biblioteca di notte
Alberto Manguel
Libro: Libro rilegato
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2025
pagine: 256
Biblioteche come cataloghi del mondo intero e biblioteche minuscole e private, biblioteche come strumenti di potere e biblioteche focolai di rivoluzione, biblioteche per dotti e per bambini, biblioteche da distruggere e biblioteche per preservare identità: di tutte queste forme e altre ancora si parla in questo libro, vera e propria ‘biblioteca delle biblioteche’. Nelle storie qui raccontate ciascuno di noi trova qualcosa di sé, nelle pietre disperse della biblioteca di Alessandria come sul dorso degli asinelli delle biblioteche itineranti della Colombia, tra il silenzio dei cataloghi digitali come nel profumo di carta e legno delle biblioteche monastiche. Tutte sono la prova della nostra fiducia in un ordine senza tempo e senza confini, e anche se sappiamo bene che una biblioteca, pur colossale nelle proporzioni e ambiziosa nell’intento, non potrà mai presentarci il mondo ‘reale’ di sofferenza e felicità, intuiamo che ci offre la possibilità di sperimentare una lettura aperta di quel mondo. Il punto di partenza – diremmo lo spirito guida – di questo viaggio nelle case dei libri è la biblioteca personale approntata tempo fa da Manguel in un casolare della campagna francese, ormai smantellata ma ancora viva nel suo grande progetto di «Espaço Atlântida» a Lisbona. Quella biblioteca, privata e ricchissima, nel buio notturno dei campi si stagliava come luogo illuminato di pace, un posto che nella notte si poteva chiamare casa, ma anche base per un viaggio di libertà in sé stessi e nel mondo. Chiosa Manguel: «La speranza che il nostro cosmo esploso e noi stessi, sua polvere di stelle, abbiamo un significato ineffabile; l’incanto di raccontare ancora una volta la metafora del mondo come libro che leggiamo e in cui anche noi veniamo letti… tutto questo trova la sua manifestazione materiale in quell’autoritratto che chiamiamo biblioteca».
Tutti gli uomini sono bugiardi
Alberto Manguel
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2010
pagine: 171
Una domenica mattina il cadavere di Alejandro Bevilacqua viene trovato, per strada, riverso nel sangue. Ma perché e come sia morto, a distanza di trent'anni, non è ancora del tutto chiaro. Si è gettato dal balcone di quella casa di Madrid, così come lascia intendere la pratica archiviata della polizia, o in quell'appartamento è successo qualcosa? Qual è la verità e come si può scoprirla partendo dall'assunto che, come recita il Libro dei Salmi, tutti gli uomini sono bugiardi e che non sempre il tradimento è mancanza di lealtà? E chi è, e chi è stato, Alejandro Bevilacqua? A questi interrogativi cerca di rispondere un giornalista francese che per ricostruire la vicenda ascolta le testimonianze di chi ha conosciuto quell'Alejandro Bevilacqua ormai intrappolato nell'etichetta di romanziere argentino suicida: il confidente, l'amante, il compagno di prigionia nelle celle di Buenos Aires, l'esule delatore e, attraverso le loro parole, altri personaggi che si muovono nella Madrid della fine degli anni settanta, ancora oscura e grigia, rifugio e speranza per i dissidenti latinoamericani. Quella che emerge dall'inchiesta è la figura di un uomo che è contemporaneamente molti uomini, inafferrabile, indefinibile, inconoscibile. Tutti gli uomini sono bugiardi è un romanzo storico, poliziesco e metaletterario, un "giallo dell'identità" carico di tensione, dove Manguel gioca con la letteratura e con se stesso.
Con Borges
Alberto Manguel
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2005
pagine: 77
Nel 1964 Alberto Manguel, all'epoca sedicenne, lavorara in una celebre libreria anglotedesca di Buenos Aires, dove ogni pomeriggio passava Jorge Luis Borges, di ritorno dalla Biblioteca Nazionale. Un giorno lo scrittore, ormai cieco, chiese al giovane se fosse disposto a leggere per lui la sera. Manguel accettò e in questo libro racconta, con una passione tenuta a freno da un'affabile discrezione, l'ammaliante ironia di Borges, la sua passione per le epopee, per le saghe anglosassoni, Omero, i film gangster, i western, i romanzi polizieschi, la lingua tedesca e la mitologia dei bassifondi di Buenos Aires, le enciclopedie, le tigri e West Side Story, la repulsione per Proust, Mann, Tolstoj e Pirandello.
Vivere con i libri. Un'elegia e dieci digressioni
Alberto Manguel
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 128
«Uno scrittore scrive quello che può, un lettore legge quello che vuole», disse una volta Jorge Luis Borges. Intendeva che il lettore gode di una libertà che allo scrittore è preclusa: libertà di immaginare e di imparare, certo, ma anche libertà di leggere o non leggere un libro, di decidere cosa è o non è un classico, di ignorare le mode o gli obblighi di lettura. Un lettore o è libero o non è. Forse non è eccessivo definire Alberto Manguel, scrittore, traduttore, critico, direttore della Biblioteca nazionale argentina, il «lettore definitivo». E infatti nel corso di una vita intera dedicata ai libri ha costruito una biblioteca personale di oltre 35.000 volumi. Ma cosa succede quando si ritrova a dover traslocare dalla sua casa nella Loira a un piccolo appartamento newyorkese? Succede che deve scegliere quali volumi portare con sé e quali lasciare in un deposito, passarli in rassegna, uno dopo l'altro, e ascoltare la loro voce. La biblioteca di Manguel, a parte una manciata di esemplari, non possiede volumi particolarmente rari: è composta tanto di umili tascabili quanto di volumi rilegati in pelle, di novità luccicanti e di malconci libri che si porta dietro in ogni trasloco fin da quando era bambino, libri belli e libri brutti. Il fatto è che i libri raccontano tutti una storia. Non solo quella che c'è scritta dentro (che a volte non è nemmeno la più importante), ma quella che si portano dietro. Perché ogni biblioteca è un luogo di memoria: sugli scaffali si succedono non solo i volumi ma anche il ricordo di quando leggemmo quel determinato testo, la città in cui l'abbiamo comprato, la persona che ce lo consigliò, il piccolo o grande dolore che quella lettura ha saputo lenire. Una libreria è una collezione di malinconie e di gioie, un repertorio di persone amate o dimenticate, un tributo alla speranza (o all'illusione) che quell'inerme massa di carta possa in qualche modo restituirci l'immagine degli individui che siamo. Così, mentre imballava la sua biblioteca e ne ascoltava la voce, Manguel ha scritto questa luminosa elegia con «dieci digressioni» che è tanto un diario di letture quanto una meditazione appassionata e urgente sulla lettura nel tempo presente; un'autobiografia e una riflessione sull'importanza delle biblioteche pubbliche e delle librerie per cucire insieme il tessuto civile di una comunità; una storia d'amore e di libertà degna di Eco e di Borges.
Novelle classiche
Alberto Manguel
Libro
editore: Il Canneto Editore
anno edizione: 2014
pagine: 80
In questi tre racconti di Alberto Manguel la classicità irrompe nel presente, in una fusione fantastica fra antico e moderno che ha al suo centro il Mediterraneo. Ulisse torna in un paese sfigurato dalla globalizzazione. Le Sibille sono mute e sant'Agostino è un padre assente, protagonista elusivo di un dramma familiare; la giovane argentina Angelica si fa guidare dalle parole di Virgilio fino al suicidio. Le suggestive immagini di Rachid Koraïchi accompagnano il testo, in cui la calligrafia araba si piega alla narrazione visiva.
Il ritorno
Alberto Manguel
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2010
pagine: 96
Néstor A. Fabris viene invitato alle nozze del figlio del suo primo amore e decide di partire per Buenos Aires, città in cui è cresciuto e che ha lasciato trent'anni prima per sfuggire alla dittatura. Al suo ritorno però tutto sembra immutato, nelle librerie si vendono gli stessi testi che comprava da studente, i camerieri nei bar sono quelli della sua giovinezza, perfino un'amica di cui aveva perso ogni traccia gli appare ragazza con il sorriso dei suoi vent'anni. Cercando di tornare all'albergo, Fabris si perde in un labirinto di specchi e fantasmi, in cui tutto è troppo simile a ciò che era. A bordo di un autobus senza meta e senza fermate, raggiunge una landa abbandonata, dove tutti sembrano bloccati nella reiterazione di un unico gesto, un luogo immaginario che sta alle spalle dell'Argentina di oggi e dove giustizia non è stata fatta. Un viaggio nell'inferno dei desaparecidos e dei loro persecutori, un sorprendente libro politico e onirico.
Una storia naturale della curiosità
Alberto Manguel
Libro: Libro rilegato
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2015
pagine: 416
"La curiosità mi incuriosisce." Così inizia questo saggio in cui Alberto Manguel, spaziando tra alcuni dei più grandi pensatori, scrittori e artisti, indaga lo stimolo che dalla notte dei tempi ci porta alla conoscenza e suscita in noi la tentazione di addentrarci nel proibito, nell'occulto, nel pericoloso. Non a caso, una delle prime parole che impariamo da bambini è "perché?". E una volta imparato a chiederlo non smettiamo più, anche se presto scopriamo che la curiosità è raramente ricompensata da risposte rivelatrici e che le domande rinviano continuamente ad altre domande. In "Una storia naturale della curiosità" confluiscono molti anni di letture, scrittura e pensieri, nati da una passione e da una vivacità travolgenti: nulla che possa ispirare curiosità è estraneo ad Alberto Manguel. In diciassette capitoli, dove i riferimenti letterari si intrecciano a riflessioni sulle ultime scoperte scientifiche, traccia infatti un percorso suggestivo attraverso i territori che conosciamo, ma senza trascurare di affacciarsi in quelli inesplorati che si aprono costantemente davanti a noi. E se Dante aveva voluto delle guide per i suoi viaggi, anche Manguel si sceglie le sue, e la principale è proprio Dante, perché le domande formulate nella "Divina Commedia" lo aiutino a tracciare la rotta delle sue. Domande sull'essere umano, sul nostro posto nel mondo, sulla relazione con la natura...
L'isola del tesoro
Robert Louis Stevenson
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Maria Ricci
anno edizione: 2025
pagine: 256
Nel luglio 1880, durante un periodo di riposo a Braemar dovuto a problemi di salute, il trentenne Robert Louis Stevenson, cedendo alle insistenze di Lloyd Osbourne, suo glio adottivo tredicenne e partendo da una mappa che lo stesso Stevenson aveva disegnato per Lloyd, aveva iniziato a raccontare un’avventura di pirati e di un tesoro sepolto. Il racconto scorreva con una tale naturalezza che Stevenson decise di metterlo su carta. Fino ad allora aveva composto racconti, saggi e poesie, non si era mai cimentato con un romanzo. Scrisse un capitolo dopo l’altro, e di sera usava la sua ritrovata energia per leggerli ad alta voce ai familiari. Quando anche l’ultimo capitolo fu pubblicato sulla rivista per ragazzi Young Folks, Stevenson decise di cambiare il titolo al libro e di chiamarlo L’Isola del tesoro. Nelle sue mani, l’avventura per ragazzi si era incredibilmente trasformata in un’esplorazione epica dell’ambiguità dei valori morali e della duplice essenza della natura umana. Per il valore e il fascino che ancora conserva.
Frammenti d'argilla. Riflessioni sui quattro elementi
Alberto Manguel
Libro: Libro in brossura
editore: Olschki
anno edizione: 2023
pagine: 40
Terra, acqua, fuoco e vento. In questo piccolo pamphlet Alberto Manguel attraversa la nostra esistenza alla luce dei quattro elementi. Intreccia riflessioni e disegni autografi spaziando dalla filosofia alla storia fino alla vita quotidiana e accompagna così il lettore tra le grandi domande dell'umanità, le teorie universali e le pratiche più comuni. Protagonista delle sue pagine è l'argilla, composta di terra, plasmata dall'acqua, cotta dal fuoco e asciugata dal vento. Tra le righe emerge anche un fedele compagno di avventura, Dante, che l'autore evoca con numerosi rimandi, come se il poeta fosse la sua guida personale in questo viaggio.
L'île au trésor
Robert Louis Stevenson
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Maria Ricci
anno edizione: 2025
pagine: 256
Nel luglio 1880, durante un periodo di riposo a Braemar dovuto a problemi di salute, il trentenne Robert Louis Stevenson, cedendo alle insistenze di Lloyd Osbourne, suo figlio adottivo tredicenne, aveva iniziato a raccontare un’avventura di pirati e di un tesoro sepolto a partire da una mappa disegnata per lo stesso Lloyd. Il racconto scorreva con una tale naturalezza che Stevenson decise di metterlo su carta. Fino ad allora aveva composto racconti, saggi e poesie, non si era mai cimentato con un romanzo. Nelle sue mani, l’avventura per ragazzi si era incredibilmente trasformata in un’esplorazione epica dell’ambiguità dei valori morali e della duplice essenza della natura umana. Per il valore e il fascino che ancora conserva, L’Isola del tesoro è stato scelto per dare inizio alla collana “Dédale”, nella quale il testo viene accompagnato dai disegni inediti dell’illustratore e fumettista francese David B. e arricchito da una prefazione firmata dal noto scrittore Alberto Manguel, cui fa seguito l’introduzione di Léonard Pouy, incentrata sul significato dei tesori nella nostra cultura. La collana Dédale è pubblicata da Franco Maria Ricci Editore in collaborazione con L’école, School of Jewelry Arts.
Treasure island
Robert Louis Stevenson
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Maria Ricci
anno edizione: 2025
pagine: 256
Nel luglio 1880, durante un periodo di riposo a Braemar dovuto a problemi di salute, il trentenne Robert Louis Stevenson, cedendo alle insistenze di Lloyd Osbourne, suo figlio adottivo tredicenne, aveva iniziato a raccontare un’avventura di pirati e di un tesoro sepolto a partire da una mappa disegnata per lo stesso Lloyd. Il racconto scorreva con una tale naturalezza che Stevenson decise di metterlo su carta. Fino ad allora aveva composto racconti, saggi e poesie, non si era mai cimentato con un romanzo. Nelle sue mani, l’avventura per ragazzi si era incredibilmente trasformata in un’esplorazione epica dell’ambiguità dei valori morali e della duplice essenza della natura umana. Per il valore e il fascino che ancora conserva, L’Isola del tesoro è stato scelto per dare inizio alla collana “Dédale”, nella quale il testo viene accompagnato dai disegni inediti dell’illustratore e fumettista francese David B. e arricchito da una prefazione firmata dal noto scrittore Alberto Manguel, cui fa seguito l’introduzione di Léonard Pouy, incentrata sul significato dei tesori nella nostra cultura. La collana Dédale è pubblicata da Franco Maria Ricci Editore in collaborazione con L’école, School of Jewelry Arts.