Rizzoli: Bur classici
Frasche. Testo polacco a fronte
Jan Kochanowski
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1995
pagine: 204
Fiabe
Jacob Grimm, Wilhelm Grimm
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1995
pagine: 1004
Nelle fiabe dei fratelli Grimm troviamo: spiccato senso della vendetta, sequestri di persona, madri che uccidono i figli, uxoricidi, potenti che armano sicari per liberarsi di nemici; ma anche simpatici animaletti magistralmente "umanizzati" che eseguono con perizia la funzione di giustizieri, aiutando i più deboli e gli oppressi. Purezza e innocenza infantili, pur presenti, si intrecciano con naturalezza a episodi foschi e sinistri, dove i protagonisti di quel magico mondo popolato da streghe, gnomi, draghi, briganti, fate, diavoli puniscono immancabilmente il cattivo nel modo più crudele.
Lettere portoghesi-Guilleragues parla di se stesso
Anonimo
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1995
pagine: 208
Itinerario della mente verso Dio
Bonaventura (san)
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1994
pagine: 206
La celestina
Fernando de Rojas
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1994
pagine: 368
Rappresentata per la prima volta sul finire del XV secolo, La Celestina è lo straordinario quadro di una società in rapido mutamento, colta nelle sue varie espressioni; è un'indagine nella psiche dei personaggi, che si rivela attraverso il dialogo teatrale; è la parodia del codice dell'amore a pagamento. Uscita come Comedia de Calisto y Melibea, l'opera cambia nome molto presto, assegnando un rilievo straordinario al personaggio di Celestina, la mezzana. Grazie alle sue arti i due amanti nobili, Calisto e Melibea, realizzano il loro amore che finirà tragicamente. Considerata il massimo capolavoro della letteratura spagnola dopo il Don Chisciotte, La Celestina ebbe un effetto dirompente sul pubblico dell'epoca e continua a esercitare fascino e influenza anche sul teatro moderno.
La falsa donazione di Costantino. Testo latino a fronte
Lorenzo Valla
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1994
pagine: 258
Nella storia delle falsificazioni, il caso più celebre è quello della cosiddetta "Donazione di Costantino", il documento che per tutto il Medioevo fu assunto a fondamento giuridico del potere temporale della Chiesa. Stilato – come reputano i più – nell'VIII secolo dalla Curia romana, il "Constitutum Constantini" ricalcava un'antica credenza sulla conversione dell'imperatore Costantino (274-337) che avrebbe trasferito alla Chiesa il dominio dell'Italia e della capitale. Solo nel Quattrocento un esponente di punta dell'Umanesimo civile, Lorenzo Valla, diede una svolta alla questione. Filologo di grande perizia, Valla condusse un'analisi del testo in forma di vera e propria orazione giudiziale, soffusa di pathos etico e religioso e avvalorata da prove storiche, giuridiche e filologiche in grado di dimostrarne la falsità. Gli apparati a cura di Olga Pugliese illustrano un documento che ribadisce la natura esclusivamente spirituale del ministero della Chiesa, in difesa della libera indagine intellettuale e politica.

