Manni: Mat

Una poesia dai toni alti, che si libera definitivamente del suo esclusivo legame con la sfera dei sentimenti e delle emozioni per tornare ad essere una parola essenziale rispetto alla verità del mondo. Nella sua prefazione Sergio Zavoli parla di poesia "civile" che celebra l'anima, l'essenza delle cose, contro tutte le omologazioni di un pensiero unico. Quest'opera rappresenta il richiamo etico dentro il mondo e le cose.

"Poesie come "un mondo gremito di presenze (animali, vegetali) e assenze insostituibili". Poesie che introducono "in un mondo di grazia pudica e severa, dove le cose hanno forza e concretezza, verità, pur nel limbo sospeso della loro essenziale presenza"." (Vincenzo Guarracino)

Questo libro è una raccolta di poesie nel quale l'autore guarda alla realtà con occhi disincantati ma appassionati, con le tinte forti dell'amore e della morte; sono versi in cui emerge l'incapacità di mediare, di trovare un compromesso possibile all'esistenza. C'è un mondo vivo, di quotidiana straordinarietà, lo stesso mondo che anche noi osserviamo, distrattamente. L'ultima sezione del libro è dedicata a Chaplin. Attraverso la sua maschera malinconica, "sulle cui guance colano gocce di antico rimmel", l'autore racconta il disfarsi dell'esistenza umana.

Versi antinarrativi, che vivono fuori dal mondo, oltre il mondo; una nicchia d'anima che racconta di sé, del suo bisogno d'amore.

"Quindici racconti che mettono a nudo la quieta e rassegnata accettazione di una patologia esistenziale del tutto indomabile, da parte di un personaggio-narratore che si presenta ormai assuefatto al rinnovato e sempre uguale manifestarsi, evolversi ed esplodere della sua malattia... Se alla disperazione non c'è terapia, solo la scrittura può tenerla a bada." (Gabrio Vitali)