Luni Editrice: Il sogno di Gutenberg
Estraggo la mia biblioteca dalle casse. Discorso sul collezionismo
Walter Benjamin
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2023
pagine: 48
Grande collezionista di libri fin da giovanissimo, Walter Benjamin, nelle brevi pagine qui presentate, introduce il lettore in quel mondo di mezzo che è la vita di un collezionista, sospesa nella ricerca costante del pezzo mancante o di quello più raro o prezioso. Mai come in questo caso la presentazione più adeguata a questo libro non può che venire fornita dalle parole stesse dell’autore: «Per il vero collezionista, in ogni singolo pezzo della sua collezione tutto si fonde in una enciclopedia magica, il cui significato sta nel destino di quell’oggetto. È proprio qui, in questo ambito assai ristretto, che si intuisce come i grandi fisiognomici – e i collezionisti sono i fisiognomici del mondo oggettuale – si facciano indovini e veggenti». «Il caso e il destino, che trasfigurano il passato ai miei occhi, sono entrambi concretamente presenti nell’intima confusione di questi libri. E cos’è questo possesso se non un disordine, nel quale l’intimità si è accasata a tal punto da farlo apparire come un ordine?». «L’esistenza del collezionista è dunque in dialettica tensione tra i due poli dell’ordine e del disordine e l’ordine, specialmente in questi campi, non è altro che uno stato di sospensione sull’abisso».
Testori in Transiberiana
Ambrogio Borsani
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2023
pagine: 64
Un incontro casuale in treno si trasforma in una lunga amicizia. Uno scrittore scomodo e scandaloso, Giovanni Testori, ogni mattina svuota le sue tasche piene di storie davanti a un giovane lettore condannato a far carriera in pubblicità. Sulle carrozze delle Ferrovie Nord spuntano i fantasmi di Luchino Visconti, Pasolini, Géricault, Alain Delon, Arbasino, Grünewald, Gadda, Rubens, papa Wojtyla, Montale, Tanzio da Varallo, Giulio Einaudi… E poi compaiono folle di poveri disperati e di sublimi dementi, boxeur, prostitute, mariuoli, magnaccia, ragazzi sbandati e apocalittici disintegrati, i protagonisti dei primi libri di Testori. Personaggi reali e inventati che hanno popolato una vita piena di eccessi, sregolatezze, passioni assolute, misticismi erotici, bestemmie e preghiere, dannazioni e conversioni… In parallelo alle vicende dello scrittore lombardo emerge la trama di una Milano in continua mutazione. Si ripercorre l’Italia degli anni Cinquanta e si vivono gli anni del terrorismo mentre scorrono verso l’edonismo reaganiano, verso la Milano da bere. Ogni mattina una nuova puntata corre sulle linee di una ferrovia che attraversa la vita come una landa senza fine, una transiberiana domestica con moltitudini di pendolari scarrozzati su una città agitata dalla caffeina del profitto. Un racconto a scatole cinesi con infinite storie intrecciate a formare una narrazione serrata, trascinante. Si passa da un episodio all’altro senza fermate. Al ritmo di un treno in corsa.
Pasolini e la tradizione
Francesco Zambon
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2023
pagine: 64
Negli scritti dei suoi ultimi anni di vita, tanto nelle poesie e nel teatro, quanto negli articoli giornalistici, Pasolini evoca ripetutamente il tema della «tradizione». Non è in realtà un tema nuovo, perché fin dalle splendide liriche della prima giovinezza egli aveva cantato il mondo tradizionale del Friuli, luogo di una regressione alle Origini in cui dialetto e religione si fondevano in una «rustica e cristiana purezza». Un sogno presto svanito a contatto con la dura realtà della storia. Dopo la contestazione giovanile del ’68 e quella che egli ha chiamato la «rivoluzione antropologica» italiana, anche un’altra tradizione gli è apparsa drammaticamente minacciata: quella della grande cultura umanistica borghese, della sua letteratura, della sua arte, del suo pensiero. Il saggio esamina la riflessione pasoliniana su questi aspetti della tradizione con riferimento soprattutto a due testi poetici fondamentali, la Poesia della tradizione, inclusa in Trasumanar e organizzar, e Saluto e augurio, una sorta di congedo o di testamento che chiude La nuova gioventù e che Pasolini definì profeticamente come la sua «ultima poesia in friulano»: un ritorno amaro e disperato ai temi e ai luoghi della giovinezza. Pur senza trascurare la problematicità di alcune posizioni dello scrittore, il saggio mette in luce anche l’attualità politica e culturale delle severe critiche da lui mosse nei confronti della sinistra italiana.
Storia della letteratura autoprodotta. Da Ariosto ai self-publishers
Lucio Gambetti
Libro
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 208
Quale è il sogno di ogni scrittore? Vedere pubblicato il proprio libro. Non è facile per un autore esordiente trovare un editore disposto a pubblicare i suoi scritti, motivo per cui spesso decide di finanziarne la pubblicazione stampando in proprio, con la fatale conseguenza di destinare nella maggior parte dei casi se stesso e la sua opera all’oblio. Di tanto in tanto però la Storia sistema le cose e inciampa in un piccolo paradosso: l’anonimo scrittore diventa famoso. Se proviamo a ripercorrere la storia degli autori che si sono autopubblicati troviamo, sorprendentemente, quasi tutti i più grandi scrittori della letteratura mondiale e alcuni tra i loro capolavori. Nella galassia dei libri autoprodotti ci sono opere di Poe, Melville, Hawthorne, Whitman, Dickens, Carroll, Austen, Verlaine, Rimbaud, Rilke, Tolstoj, Gogol, Proust, Joyce, Pound, Garcia Marquez, e alcuni tra i massimi scrittori italiani, da Foscolo a Manzoni, a Verga, Fogazzaro, Svevo, Moravia, Palazzeschi, Gozzano, Pasolini, Gadda e Montale, insieme a moltissimi altri di pari fama
Soggiorno a Venezia. D’Annunzio nella Recherche: un inedito
Marcel Proust
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 64
L’Europa che dalla Belle Époque, dal Gran Ballo Excelsior, era piombata a piè pari nelle trincee del Carso, in un battito di ciglia era passata dalle tinte rosa dei quadri delle femme fleures di Boldini ai cupi manifesti di guerra rosso sangue, si trovava a dover ricomporre i suoi cocci e già vedeva i primi scontenti della pace, tra i quali e prima di tutti proprio Gabriele D’Annunzio che, animato da sentimenti di rivalsa contro Versailles, gridava alla “vittoria mutilata”. In tale temperie germina questo controverso episodio della "Recherche" di Marcel Proust che vede aleggiare la presenza del Vate in una frivola, ma quanto mai pregnante discussione da caffè, in una Venezia di cent’anni fa. Proust, l’11 dicembre 1919, all’indomani dell’assegnazione del premio Goncourt, e circa due mesi dopo l’entrata a Fiume dei legionari fiumani al seguito di D’Annunzio, intenti a riprendersi l’Istria e la Dalmazia loro negata dai burocrati, pubblica sul Matin un’anticipazione del suo romanzo maggiore, inserendo questo ironico cammeo sull’impresa fiumana. Il brano in questione, che avrebbe dovuto far parte del sesto volume della "Recherche", ossia del tomo "Albertine disparue", poi "La Fugitive", fu ripreso in Italia nell’edizione del 2 settembre 1924 del quotidiano Il Mondo (fondato da Giovanni Amendola a Roma), nel quale si riproduceva tradotto ma per poi apparire, curiosamente purgato del riferimento a D’Annunzio, nell’edizione definitiva della "Recherche". Il traduttore dell’epoca, che si firmava con la sigla G.S., dava in questo modo in pasto al pubblico italiano questo gustoso estratto, che vede un elogio piuttosto enfatico, per non dire smaccato, rivolto a D’Annunzio da parte di un misterioso autore francese di nome Marcel, appunto, Marcel Proust.
Pasolini, una vita
Nico Naldini
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 576
Edizione riveduta e ampliata con documenti inediti a cura di Simone Gianesini.
Le avventure di un libraio
Giuseppe Orioli
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 336
Quella di Orioli fu una vita fatta di “incontri straordinari”: fu con D’Annunzio in Fiume occupata, conobbe Tristan Tzara, fondatore del dadaismo, era commensale abituale alle cene in trattoria con Eugenio Montale e altri poeti, le gite a Siena con Aldous Huxley… Orioli fu un uomo del suo tempo: avventuroso (da cui il titolo perfettamente calzante del suo libro), grande viaggiatore (spesso a piedi per paesini, musei e chiese sperdute alla ricerca dell’in-folio introvabile), spregiudicato, con una filosofia esistenziale sfrontatamente scanzonata e anticonformista per amori, frequentazioni e intraprese commerciali. Quando, infine, si arriva all’ultima pagina e si legge «non mi dispiacerebbe rivivere questa mia vita…», bisogna ricordare che egli morì in piena guerra, lontano dall’amata Italia, a Lisbona, a soli 58 anni, abbandonato da tutti, in solitudine e povertà, assistito solo dal fedele aiutante Carletto.
Ah, la vecchia BUR! Storie di libri e di editori
Evaldo Violo
Libro
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 208
È difficile immaginare oggi l'enorme impatto che ebbero i piccoli volumetti grigi della BUR quando uscirono nel 1949 e si diffusero in tutta Italia, da Palermo a Trieste. In un'Italia appena uscita dai disastri della Seconda guerra mondiale, ma desiderosa di riprendersi e rinascere dalla crisi economica e morale ereditata dal ventennio fascista. Oltre alla ricostruzione materiale delle case, delle industrie, delle strade, dei commerci, era indispensabile e urgente una ricostruzione culturale e morale. La nascita della BUR si inserisce in questo sforzo di ripresa di un decoroso e civile livello di vita. I libri della BUR presentavano i grandi classici di tutti i tempi e di tutte le letterature, in ottime traduzioni integrali a un prezzo bassissimo. Per tutti gli anni Cinquanta e la prima metà degli anni Sessanta la diffusione della BUR fu un fenomeno mai visto prima in Italia. Già nel 1952 l'Unesco definì la BUR "iniziativa di importanza e interesse mondiale". Poi venne il Sessantotto e la contestazione della cultura tradizionale, quindi dei classici, e nel 1965 gli Oscar con la narrativa contemporanea e le copertine colorate. Era cambiato il mondo, era in corso il miracolo economico e l'innalzamento della scuola dell'obbligo alla media. Anche la BUR doveva cambiare e cambiò. Fu introdotta la narrativa contemporanea, per i classici fu introdotto il testo a fronte e le introduzioni e le note si alzarono di livello. Era nata la seconda BUR. Per definire la differenza tra la prima e la seconda BUR non ci sono parole migliori di quelle di Giorgio Manganelli: "La vecchia BUR assomigliava alla Reclam, l'universale tedesca che esiste tuttora; la nuova prende il tè con la Loeb, con i Classiques Garnier, magari si fa presentare alle Belles Lettres". Queste vicende ci racconta Evaldo Violo, storico direttore della collana dal 1973 al 2002, in una lunga conversazione con Marco Vitale, ripercorrendo, da un'angolazione privilegiata, un buon tratto delle storia dell'editoria italiana della seconda metà del secolo scorso.
Tradurre la vita
Serafino Balduzzi
Libro
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 64
Serafino Balduzzi ci introduce, attraverso le pagine di questo suo scritto, a metà tra autobiografia di vita e di traduttore, negli aspetti complicatissimi del tradurre, un atto che comporta una immedesimazione quasi totale con l’autore originario, una immersione e duplicazione di se stessi per poter comprendere profondamente non soltanto il senso del testo, ma il “respiro”, le sfaccettature più sottili legate, come per la musica, sia alla parola sia alle pause, diverse per ogni autore, paese, tempo. La grande maestria ed esperienza di Balduzzi, che ha affrontato sia testi della nostra cultura occidentale, sia della Cina antica, sia la nuova traduzione integrale della "Storia della mia vita" di Giacomo Casanova, viene servita come un puro distillato con esempi e lampi fulminei di comprensione e parallelismi tra vari esempi di traduzione e assimilazione del significato del testo originario.
Nietzsche in Italia
Guy De Pourtalès
Libro
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 96
Quello che scorre lungo le pagine di questo intenso racconto dedicato da Guy de Pourtalès a Nietzsche che visita, vive, ama, soffre e per non perdersi ritorna in Italia, è un vero e proprio gesto d’amore letterario: l’autore ci presenta gli incontri, i luoghi, i sogni e le frustrazioni del genio della filosofia moderna attraverso gli incontri, le vie e i palazzi delle città italiane da lui amate, Genova, Roma, Venezia, Torino, ultima tappa e definitivo barlume di coscienza prima del buio. In questi luoghi Nietzsche cercò di trovare un po’ di pace dai tormenti della sua mente, dal dolore della quotidianità, dall’incapacità di vivere il presente perché proiettato in quella dimensione per noi quasi sconosciuta che è la definizione del pensiero assoluto. Leggiamo uno stralcio tratto dal testo qui presentato e dedicato al soggiorno veneziano del filosofo, che ci illumina su come de Pourtalès ha inteso scrivere delle peregrinazioni del filosofo in Italia: «Questa fu la Venezia senza mandolini di Nietzsche. Certo non ebbe una giovinezza molto brillante, questo filosofo votato a diventare un Cristo laico, allorché se ne andava verso il suo calvario spirituale. Come unico amore, l’umanità futura. Come solo discepolo, un musicista indigente. Siamo lontani da quegli antichi veneziani di rango: il Byron gaudente e veramente troppo fortunato, lo snob Chateaubriand, il patetico Mickiewicz, il simpatico Musset con la sua barba da parrucchiere. Tutto questo pittoresco letterario si è stinto mentre diventavamo adulti. Oggi, queste ombre così grandiloquenti sono impallidite; queste ambizioni forsennate ci fanno un poco sorridere, e il modesto Nietzsche, così riservato, ci commuove di più nella sua discrezione, nella sua chiaroveggenza ironica. La sua Venezia personale non ha per niente l’aspetto di un piedistallo dove ci si arrampica per posare. Non ha l’aspetto di un albergo dove si gode qualche giorno di piacere. Per lui non fu che una melodia dell’anima, il preludio alle sue opere più autentiche. Più tardi scrisse in Ecce Homo: “Quando cerco una parola per sostituire quella di musica, non trovo altro che la parola Venezia”».
Le disgrazie del libro in Italia
Giovanni Papini
Libro
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 32
Non crediamo ci sia esempio più fulgido delle parole di Giovanni Papini, scritte 80 anni fa e oggi riproposte integralmente con una introduzione di Roberto Palazzi, libraio antiquario e profondo esperto del mondo del libro, per rappresentare lo “stato del libro” in Italia, oggi come allora, precario, spesso deludente, senza prospettive di guadagni, affidato al cuore di quei pochi lettori (sempre meno) che con coraggio continuano a comperare libri.
Consigli a un giovane scrittore
André Gide
Libro
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2021
pagine: 48
In un’epoca segnata dalle avanguardie come la prima metà del Novecento, in cui tutti i linguaggi pittorici, letterari, musicali, architettonici vengono messi in discussione, fatti esplodere, ricombinati fino alla dissoluzione di tutte le forme, André Gide riesce a imporsi con uno stile che è l’essenza stessa del classicismo. I suoi ispiratori sono i più grandi autori del passato: Goethe, Keats, Virgilio, Montaigne e molti altri ancora. Proprio con continui riferimenti e collegamenti lo scrittore arriva a rivendicare l’importanza di lasciarsi ispirare dalla grande letteratura, perché per esprimere una vera originalità non occorre volersi mostrare originali a tutti i costi. Rivolgendosi con i suoi aforismi a un giovane scrittore, forse reale, forse immaginato, parla allo stesso tempo anche al lettore, dandogli il senso di ciò che rappresentano l’ispirazione e il processo creativo, ma anche la difficile disciplina dello scrivere, senza la quale nulla potrebbe “nascere” dalla penna pur prolifica di un autore.