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Luni Editrice

Italo Calvino e i suoi libri

Italo Calvino e i suoi libri

Lucio Gambetti

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 240

«La biografia di uno scrittore non è importante» – scriveva Calvino – «l'unica cosa che conta, l'essenziale, è costituito dalla sua opera». Nel caso di Calvino, forse più che in quello di molti altri scrittori, osservare i suoi libri e leggere come venivano da lui raccontati o commentati consente di comprendere la sua vita di scrittore e di editore meglio di quanto potrebbe fare una sua per quanto accurata biografia. Lucio Gambetti, con questo libro straordinario per ricerca e "tassonomia" di tutti gli scritti di Calvino, traccia la storia e la vita di questo grande scrittore a partire da questa premessa, quasi in punta di piedi, limitando al minimo indispensabile l'intromissione nella sua vita privata. Anziché una biografia di Calvino che racconti i suoi libri, in questo caso sono i libri di Calvino a raccontare la sua biografia. Scrive Gambetti nell'introduzione: «Una tra le sintesi più efficaci utilizzate per definire l'editoria letteraria nel secolo scorso è stata quella che ha interpretato il Novecento come il secolo dei "letterati editori". Tra le numerose figure che hanno ricoperto questo ruolo, Italo Calvino è stato certamente, per la seconda metà del secolo, uno tra i pochi che sono riusciti a far convivere il ruolo di scrittore con quello di editore, senza che il secondo impoverisse il primo». Anche in considerazione di questo doppio ruolo l'obiettivo di questo libro è quello di ricostruire il percorso intellettuale di Calvino e la sua carriera di scrittore e di editore attraverso i libri che ha scritto ma anche attraverso quelli che, nel corso della sua attività editoriale, ha curato direttamente o ha pubblicato nelle collane da lui dirette. La raccolta iconografica qui contenuta presenta al lettore per la prima volta in un corpo unitario tutti i libri scritti, curati e/o tradotti da Calvino, nonché, quasi interamente, quelli ai quali ha partecipato con scritti o racconti d'occasione. Ne viene fuori così un quadro complessivo di quella che è stata una vita nei libri, con i libri, per i libri di uno tra i più grandi scrittori italiani del secondo Novecento.
25,00

Lo zen e l'arte del tiro con l'arco

Eugen Herrigel

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 112

Nessun altro libro ha permesso la comprensione dello Zen e ha fatto conoscere l’essenza stessa delle discipline marziali giapponesi a noi Occidentali, favorendone di fatto la diffusione, come Lo Zen e l’Arte del tiro con l’arco. Herrigel, filosofo tedesco invitato negli anni Venti del secolo scorso a insegnare filosofia in Giappone, volendo conoscere chi avrebbe potuto guidarlo alla “scoperta” dello Zen, viene indirizzato al Grande Maestro Awa. Studiando i gesti del Maestro – la postura, il controllo del respiro, la tensione della corda, il “lasciar andare” – Herrigel apprende come “il gesto tecnico” perde efficacia quando . guidato da un soggetto intenzionale: l’“io che vuole colpire” rappresenta l’ostacolo principale, e l’abilità emerge solo quando l’arciere si svuota di scopo, permettendo al tiro di compiersi senza intervento dell’ego, scoprendo che non si tratta di una semplice tecnica, ma di un percorso di trasformazione interiore fondato sull’esperienza diretta, sull’annullamento dell’ego e sulla piena adesione al momento presente. Questa nuova edizione, tradotta con attenzione filologica ma soprattutto con grande conoscenza dello Zen e dell’arte del tiro con l’arco, restituisce la voce originale di Herrigel con maggiore precisione e profondità, mantenendo la struttura argomentativa del testo, mettendo in luce il movimento circolare con cui l’autore descrive la dissoluzione della volontù: dalla ripetizione estenuante degli esercizi, all’attesa silenziosa in cui il maestro richiede un abbandono radicale, fino alla comprensione finale che “l’arciere, l’arco e il bersaglio sono uno”. A impreziosire il volume viene presentato al lettore italiano per la prima volta in traduzione l’inedito lungo articolo del 1936 pubblicato da Herrigel sulla rivista Nippon. Zeitschrift für Japanologie con il titolo Lo Zen e l’arte cavalleresca del tiro con l’arco; in questo notevolissimo documento, che illumina ulteriormente il percorso intellettuale dell’autore e la genesi delle sue intuizioni più celebri, Herrigel approfondisce il nesso tra disciplina marziale e formazione etico-spirituale, chiarendo la dimensione “cavalleresca” del kyūdō come educazione dell’intenzione e del carattere ed è, a tutti gli effetti, il vero precursore del volume pubblicato successivamente. Ne emerge un Herrigel più complesso, attento tanto alla pratica quanto alla sua interpretazione simbolica, capace di trasformare un’arte marziale in una meditazione sul rapporto tra gesto, consapevolezza e trascendenza.
12,00

Shāhnāmeh. Il libro dei re

Shāhnāmeh. Il libro dei re

Firdusi

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 4112

Shāhnāmeh – Il libro dei Re, composto da Firdusi tra il X e l’XI secolo, è il monumento fondativo della letteratura persiana e uno dei grandi poemi epici universali. Composto da circa 60.000 versi, intreccia mitologia, leggenda e storia in una narrazione che va dalle origini del mondo fino alla conquista araba; racconta gli eroi, le battaglie e i sogni della Persia: si incontrano draghi e re, amori e tradimenti, gesta eroiche e cadute tragiche: una vera enciclopedia poetica del mito e della storia iranica che ci dona una visione grandiosa di quella civiltà e custodisce al tempo stesso l’anima di quel popolo. L’enorme lavoro di Italo Pizzi – prima traduzione integrale in una lingua europea condotta sul testo originale, pubblicata a Torino tra il 1886 e il 1888 – è un capolavoro insuperato della nostra filologia, un’opera di straordinaria erudizione, alla quale Pizzi dedicò l’intera vita, porta d’accesso al mondo persiano per studiosi e lettori italiani. Questa nuova edizione, la prima dall’originale pubblicazione ottocentesca di Pizzi, curata da Simone Cristoforetti, non si limita a riproporre un classico della filologia italiana, ormai introvabile anche nelle biblioteche, ma ridà voce a un patrimonio epico universale e lo arricchisce con un aggiornamento rigoroso dei termini, delle traslitterazioni e delle note con la conoscenza di un iranista contemporaneo, rendendola nuovamente accessibile sia agli studiosi sia ai lettori. Pubblicare oggi la traduzione integrale dello Shāhnāmeh – Il libro dei Re colma un vuoto culturale, restituisce centralità a una delle massime opere della letteratura mondiale che custodisce l’immaginario mitico dell’antica Persia ed è fonte imprescindibile per comprendere la formazione dell’identità culturale iraniana; un ponte tra epoche e culture che apre uno sguardo sull’Oriente antico e parla contemporaneamente al nostro presente, perché Firdusi ci ricorda la forza delle radici, la dignità dell’identità e il valore universale della poesia, un “viaggio” che riconduce ogni lettore alla dimensione originaria, in cui la narrazione era custodia di civiltà e rivelazione di verità senza tempo.
250,00

150 numeri uno

150 numeri uno

Andrea Tomasetig, Enrico Redaelli, Paolo Fallai

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 192

I collezionisti italiani non finiscono mai di stupire per l’originalità dei loro interessi e delle loro passioni. Enrico Redaelli, una vita da art director di importanti case editrici di libri e riviste, ha raccolto con metodo da oltre cinquant’anni il primo numero delle pubblicazioni periodiche (quotidiani, settimanali, mensili…) che venivano stampate e distribuite nelle edicole in Italia. La sua collezione annovera oltre settecento testate, che nel loro insieme costituiscono uno spaccato di estremo interesse per la storia del giornalismo e molto altro. È un tuffo in mezzo secolo di carta stampata, in alcuni casi attiva tuttora, ma spesso estinta dopo l’inizio delle pubblicazioni. Il risultato finale è che quei numeri uno raccontano non solo un inedito “come eravamo”, ma la politica, la cultura, il costume e la cronaca dell’Italia meglio di un saggio di sociologia e con una freschezza di approccio senza eguali. Emerge con forza il ritratto di un Paese in profonda trasformazione, in particolare nel passaggio dagli anni Settanta agli Ottanta, oltre al ruolo di Milano, capitale indiscussa dell’editoria periodica ancor più di quella libraria. Nel volume sono riprodotte centocinquanta copertine di riviste e prime pagine selezionate di quotidiani, suddivise in diciotto sezioni tematiche magistralmente introdotte da Paolo Fallai. È un omaggio all’altra faccia dell’editoria italiana in un momento difficile di passaggio epocale nelle abitudini di lettura delle nuove generazioni, contrassegnato da un forte calo di lettori, mentre molte edicole chiudono. Forse è il canto del cigno di una stagione intensa di pubblicazioni e di contestuale rinnovamento grafico, come documentano i nomi di Giuseppe Trevisani, Bob Noorda, Giulio Confalonieri, Giancarlo Iliprandi, Salvatore Gregorietti, Gianni Sassi, Massimo Dolcini, Andrea Pazienza, Franco Maria Ricci, Pierluigi Cerri, Gianluigi Colin. Ma vuole essere anche la riaffermazione testarda del valore insostituibile dei periodici nella formazione culturale e politica. Questo volume, che è allo stesso tempo memoria di un capitolo della storia dell’editoria periodica italiana e catalogo della mostra di 150 Numeri uno della collezione Redaelli, ha potuto vedere la luce grazie all’acquisizione da parte della Biblioteca di via Senato di Milano dell’intera collezione. L’acquisizione va ad aggiungersi ai molti Fondi già presenti nella stessa Biblioteca, organizzatrice anche della mostra.
30,00

Ritrovare Pinocchio

Ritrovare Pinocchio

Daniela Marcheschi

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 192

Carlo Collodi (pseudonimo di Carlo Lorenzini, Firenze 1826-1890), padre del più famoso burattino del mondo, fu giornalista e scrittore comico-umoristico, tra i primi a creare una letteratura capace d’interagire con la nuova realtà comunicativa del suo tempo. Famoso per l’incisività e lo stile frizzante degli articoli di politica e costume, schernì vizi e ipocrisie della classe borghese, come nel romanzo I Ragazzi grandi (1873). Per non dire poi della vivacità delle sue critiche letterarie, teatrali, musicali e d’arte. Questo Collodi “per gli adulti”, colto e attento alla vita moderna in ogni aspetto e potenzialità, in parte confluì in Macchiette (1880) e Occhi e nasi (1881), e la sua penna, non sempre gradita, alimentò la nascita de Le Avventure di Pinocchio (1881-1883): con l’estro satirico, la parodia vorticosa di cultura colta e popolare, l’autonomia curiosa dell’eroe burattino-ciuchino-bambino, riuscì a unire la complessità dei significati che mirano orizzonti del nostro futuro come la robotica, il transumano e il futuro delle nuove tecnologie virtuali. Daniela Marcheschi, tra i maggiori studiosi di Carlo Collodi, ci parla dell’estetica di Pinocchio, del suo essere uno, mille e centomila e soprattutto ci introduce alla comprensione dei testi antecedenti Le Avventure, illustrando come essi stessi siano parte del processo creativo; analizzando la cultura popolare, così presente nel “Pinocchio”, quasi in bilico tra letteratura, teatro delle marionette e dei burattini, porta il lettore a scoprire che Pinocchio non morirà mai “perbene”, se solo capirà la “trappola” etico-conoscitiva celata nel suo diventare bambino in carne e ossa.
22,00

Storia illustrata dei tascabili

Storia illustrata dei tascabili

Aldo Lo Presti

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 240

In questa "Storia illustrata dei Tascabili" appaiono, per la prima volta squadernati in forma antologica, tutti i testi editoriali che hanno accompagnato la nascita e l’uscita nelle librerie e nelle edicole delle molte collane economiche, varate dalle più svariate case editrici, per divulgare i capolavori della letteratura universale. Questa “ricognizione” permette di affermare con ragionevole certezza che la storia dei tascabili coincide con quella della stampa tout court, cioè dal torchio di Gutenberg a Magonza in poi, e che proprio il piccolo formato, per lo più in brossura ne ha qualificato il genere, per descrivere il quale si è fatto ricorso di volta in volta al vocabolario che si è avuto a disposizione, passando da “maneggevole” a “portatile”, da “paperback” a “tascabile” e, in quest’ultimo caso, grazie all’invenzione, per l’appunto, delle tasche. Sono qui rappresentate le case editrici che hanno inteso proporre i propri tascabili a un prezzo che va dal “tenuissimo” (1828) al “supereconomico” (1995), tutto in costanza di buoni propositi, solleticando l’amor proprio dei lettori, bramandone l’“incremento dei lumi” (1819), “diffondendo la generale cultura” (1882), permettendo la formazione di ben fornite e auspicabili “biblioteche di classici casalinghe” (1995), facendo così gustare in formato tascabile libri “tutt’altro che cari” (1948) tra quelli già pubblicati in altre collane di più alto prezzo. Attraverso questi volumi si può comprendere come il vero divulgatore di cultura (tipografo o editore che sia) abbia, fin dagli albori della stampa, cercato di diffondere la propria produzione editoriale. Se a far nascere i tascabili sia stata la ricerca affannosa del guadagno oppure il nobile intento di portare a tutti e in ogni dove i testi stampati, poco importa: il libro tascabile ha spostato completamente l’asse della cultura dall’essere appannaggio di pochi eletti a divenire disponibile per tutti, quindi uno degli esempi più chiari e lampanti della libertà di pensiero.
25,00

Un ragazzo testardo. La vita di Louis Pasteur

Un ragazzo testardo. La vita di Louis Pasteur

Janusz Korczak

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 112

In un’epoca in cui gli eroi della letteratura erano spesso guerrieri o avventurieri, Janusz Korczak cambia paradigma e sposta l’attenzione su un personaggio vivo, conosciuto, e racconta una storia diversa: quella di un ragazzo modesto, senza doti eccezionali, ma con una forza rara, la costanza. Un ragazzo testardo è una biografia romanzata di Louis Pasteur, lo scienziato che ha rivoluzionato la medicina moderna. Korczak mostra come, attraverso il lavoro tenace, la curiosità e la fede nel Bene, un uomo semplice possa cambiare il mondo. Con uno stile chiaro e coinvolgente, l’autore accompagna i giovani lettori (e non solo giovani) alla scoperta di una vita fatta di studio, pazienza e dedizione. Racconta l’infanzia, le sfide, le scelte e il cammino di un bambino che, con ostinazione, diventa uno dei più grandi benefattori dell’umanità. Korczak non celebra il genio innato, ma la fatica quotidiana, l’impegno silenzioso e la volontà incrollabile. Un ragazzo testardo. La vita di Luigi Pasteur è una storia educativa, che ispira fiducia nei valori della conoscenza, dell’onestà e del lavoro. Questa “piccola” opera, tradotta dall’originale polacco, è una grande lezione e un insegnamento per tutti: la vera grandezza non è sempre rumorosa, spesso nasce dalla pazienza e dalla perseveranza. Korczak, parlando di un gigante che ha saputo cambiare il concetto stesso di medicina, dona ai suoi ragazzi e a tutti noi un libro, scritto nelle tremende ristrettezze e difficoltà del Ghetto di Varsavia tra le due Guerre mondiali, perfetto per chi sogna, per chi lotta e non si arrende.
15,00

Il re dei bambini

Il re dei bambini

Betty Jean Lifton

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 560

Janusz Korczak, medico, pedagogo e scrittore, è una delle figure più luminose e tragiche del Novecento. Nato Henryk Goldszmit a Varsavia, trasformò la sua vita in un atto di dedizione assoluta ai bambini, di cui difese diritti e dignità quando ancora non esisteva un discorso pubblico e condiviso sull’infanzia. Fondò orfanotrofi che erano veri laboratori di democrazia, scrisse pagine rivoluzionarie di pedagogia e si fece voce poetica dell’innocenza e della fragilità. Ma soprattutto scelse di condividere fino all’ultimo il destino dei suoi piccoli, decidendo di accompagnarli dopo l’imponente rastrellamento del ghetto di Varsavia del 1942, sul treno della morte per il campo di sterminio nazista di Treblinka, rifiutando la salvezza pur di non abbandonarli, in un estremo gesto d’amore. In Il Re dei bambini, Betty Jean Lifton ricostruisce questa vicenda straordinaria con rigore storico e sensibilità narrativa; basandosi su documenti, testimonianze e scritti inediti, l’autrice intreccia la biografia di Korczak con la sua opera, mostrando come la sua riflessione pedagogica scaturisse direttamente dall’esperienza vissuta: il rispetto della voce infantile, l’idea che ogni bambino abbia diritto a essere ascoltato dando voce ai silenzi dei piccoli, l’educazione come responsabilità reciproca. Ne emerge il ritratto di un uomo che fu al tempo stesso scienziato, educatore, profeta di umanità e martire del suo tempo. Leggendo queste pagine, si scopre non solo cos’era Korczak all’epoca, ma cosa può essere oggi: un modello di amore responsabile, di ascolto, di quella dignità che non accetta compromessi, simbolo universale di resistenza morale e di speranza. Il Re dei bambini. Vita di Janusz Korczak è un libro per chi crede che nell’educazione si giochi il destino della civiltà, per chi sente che la voce dei bambini non è eco, ma espressione autentica. Il volume è impreziosito dalla prefazione del Premio Nobel per la pace Elie Wiesel e dalla introduzione di Pier Cesare Rivoltella, professore ordinario di Didattica e Tecnologie dell’educazione presso l’Università di Bologna.
30,00

Il bosco degli amanti

Il bosco degli amanti

Mori Mari

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 384

Come è nato e si è sviluppato il genere di manga e anime noto come boys’ love o yaoi? Qual è l’ispirazione dietro al personaggio emblematico del bishōnen, il ‘bel ragazzo’ che incarna il valore estetico di bellezza maschile idealizzata e sublime? Come si è arrivati a parlare di seme, uke e moe? Queste e altre domande relative a questo genere di manga trovano risposta nelle quattro storie brevi raccolte in questo volume, tradotto per la prima volta in una lingua occidentale. Il genere boys’ love vanta un’origine letteraria finora sconosciuta, dalla quale però non si può prescindere se si vuole comprendere a pieno la realtà dell’amore maschile così come concettualizzato, idealizzato, illustrato e narrato nelle storie yaoi. Quattro storie brevi, tragiche, strazianti, scritte con un linguaggio poetico dal fortissimo impatto emotivo, così come transitori, tragici e struggenti sono gli amori maschili che qui vengono raccontati. In particolare, è l’amore tra uomo e ragazzo che viene mirabilmente descritto, da una prospettiva squisitamente giapponese che si rifà a una tradizione letteraria omoerotica, e più specificamente pederastica di lunga durata, a cui viene aggiunto quel tocco di femminilità che è diventato poi un tratto distintivo e una caratteristica imprescindibile delle storie boys’ love. In quella fase storica e culturale di transizione nella quale la società giapponese si sforzava di riprendersi dalla tragica sconfitta della Seconda guerra mondiale, e nel farlo si ritrovava ormai cambiata e sempre più alle prese con un processo di occidentalizzazione graduale ma inarrestabile, Mori Mari racconta di relazioni amorose fra uomini e “bei ragazzi”, in un intreccio di dinamiche, ombre, segreti e passioni che sfidano il puritanesimo e i divieti morali della tatemae (la vita pubblica) e accendono i riflettori su una honne (la vita privata) nella quale i maschi che amano altri maschi sono liberi di amarsi e di vivere a pieno i propri amori.
25,00

Nessuno contro tutti

Nessuno contro tutti

Carmelo Bene, Maurizio Costanzo

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 288

Si può far saltare in aria la televisione con la televisione stessa e producendo, allo stesso tempo, il più memorabile degli eventi televisivi mai realizzati in Italia? Sì, se la dinamite si chiama Carmelo Bene, genio indiscusso del Novecento, variabile impazzita per eccellenza. A Roma, il 27 giugno 1994 e il 23 ottobre 1995, dal Teatro Parioli, cornice del popolarissimo show di Maurizio Costanzo, si mandano in onda due esplosivi talk destinati agli allori della storia: Uno contro tutti, ovvero Carmelo Bene, indomita tigre da palco, versus giornalisti e detrattori lì chiamati a piegare, vanamente, l’incontenibile belva. Beffardo, «politicamente scorretto» ed eccedente ogni misura, CB, «macchina tritalinguaggio» nel midollo, in quattro ore di irrefrenabile mitraglia, lavora impunemente al cortocircuito dialettico, alla demolizione dei codici condivisi, allo scardinamento di ogni geometria possibile: ogni parola è oltre, è fuori, inconcepibile all’orecchio del pubblico che ascolta di morte alla democrazia, alla morale, alla famiglia, alla coscienza civile e all’intero pacchetto del «buon senso comune» tutelato, storicamente, dalla televisione stessa, questo braccio armato della «rappresentazione di Stato». Sfondare l’uno per sfondare l’altra. A trent’anni esatti da quelle due puntate, si pubblica, per la prima volta autorizzati, il testo integrale dei dialoghi corredato di un commentario analitico e capitoli d’approfondimento, perché si dia testimonianza completa di quella che Cristante, nella postfazione, definisce «una battaglia» vera e propria – contro tutta la televisione – «dall’esito impossibile, come in ogni guerra totale tra gli esseri umani e le loro estensioni, e il cui scopo è viverla e riviverla ancora, mentre intorno a noi le estensioni stesse cambiano e si ri-mediano incessantemente».
25,00

Dazai Osamu. La vita e le opere

Dazai Osamu. La vita e le opere

Mario Scalise

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 192

Il messaggio universale ed eterno di Dazai Osamu – vero alfiere del rinnovamento della società contro i mali che l’affliggono – è ancora oggi attualissimo, perché parla al lettore contemporaneo trasformando la sofferenza in arte, testimone egli stesso di un’epoca di crisi che risuona oggi più che mai nelle nostre incertezze, e colpisce soprattutto i giovani lettori, che trovano le proprie ansie molto simili a quelle che ha avuto lui stesso: egoismo, insensibilità, prepotenza, insofferenza verso l’autorità. Mario Scalise compone non una semplice biografia, ma un intreccio serrato tra vita e letteratura: racconta l’infanzia inquieta, la fragilità fisica e psicologica, le fughe e i tentativi di suicidio, le passioni e i fallimenti, intrecciandoli ai romanzi e ai racconti di Dazai. Emerge un’opera che affronta con disarmante sincerità i temi universali della solitudine, della colpa, della ricerca di autenticità, ricostruendo con rara precisione il percorso umano e creativo di questo straordinario narratore, restituendone le contraddizioni, i chiaroscuri, l’intima grandezza: canto spezzato che attraversa il Novecento, che ha trasformato la propria esistenza tormentata in materia letteraria, facendo della scrittura un diario disperato e lucido insieme. Sul piano letterario lo scrittore ha raggiunto i massimi livelli artistici nel racconto apertamente autobiografico, presente in quasi tutte le sue opere, al quale aggiunge il suo famoso umorismo, a volte di tono nichilistico, unito alla grande arte di saper trasformare quanto è oggettivamente ignobile o depravato al punto da commuovere il lettore invece di disgustarlo, utilizzando con rara maestria le risorse della sua lingua. Scalise ci invita a scoprire un autore che ha segnato la letteratura giapponese del Novecento, una vera guida per comprendere come, attraverso le sue parole, la fragilità umana possa diventare memoria condivisa, poesia indimenticabile, verità che ci riguarda.
22,00

L'uccello dalle ali d'oro

L'uccello dalle ali d'oro

Munyol Yi

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 96

Agli inizi della colonizzazione della Corea da parte dei giapponesi (1910-1945), in pieno caos istituzionale, un ragazzo è affidato alle cure di Sŏktam, letterato confuciano e grande maestro di calligrafia e pittura. Si crea così un rapporto fra maestro e allievo che ben presto si rivela problematico: il vecchio letterato, infatti, considera la calligrafia e la pittura il punto d’arrivo di un preciso percorso filosofico interiore, laddove l’apprendista (che poi prenderà lo pseudonimo di Kojuk) interpreta l’arte figurativa come un estemporaneo prodotto della mente guidato solo dal talento innato. In breve, le divergenze si rivelano insanabili e il maestro si ritrova a dover cacciare l’allievo, che a quel punto comincia a vivere da girovago bohémien traendo sostentamento dalle sue pitture. A poco a poco, però, Kojuk comincia a percepire un vuoto interiore sempre più intenso che gli fa capire che l’arte non è solo mercimonio, ma anche e soprattutto tesoro dell’anima: rivalutato così il suo vecchio maestro, Kojuk diventa uno dei massimi pittori del Paese. Il tempo passa, e Kojuk arriva egli stesso alla vecchiaia. Sentendo la morte vicina, comincia allora a fare una spietata autocritica della propria arte e, dopo aver raccolto tutti i suoi dipinti sparsi per il Paese, ordina ai suoi allievi di bruciarli. E sarà proprio nel bel mezzo di quel gesto estremo che Kojuk, ormai definitivamente ravveduto e pentito, poche ore prima della sua morte raggiungerà la propria apoteosi.
15,00

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