La Scuola di Pitagora: Collezione Vivarium
Il 1799 in terra di lavoro. Una ricerca sui comuni dell'area aversana e sui realisti napoletani
Nello Ronga
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2013
pagine: 374
Nello Ronga fa parte della nutrita schiera di studiosi, non storici di professione, che hanno rivolto e rivolgono il loro interesse agli eventi della Repubblica napoletana del 1799. Di formazione sociologica e autore di numerose ricerche sul territorio campano, Ronga era partito da un obiettivo che appariva lontano dai suoi interessi consueti, e in parte ancorato alla tradizione retorica del martirologio locale: ritrovare i patrioti dell'area aversana, anche i meno noti, per comprendere se i personaggi più celebri come Bagno, Cirillo, Fiore - costituissero soltanto una luminosa eccezione all'interno di un paesaggio generalmente ostile, o non fossero invece solo la punta avanzata di un movimento repubblicano più ampio.
Histoire de la Révolution de Naples (rist. anast. 1807)
Vincenzo Cuoco
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2013
pagine: 560
Alla fine del 1807, Bertrand Barère de Vieuzac (1755-1841) pubblica a Parigi l'Histoire de la Révolution de Naples, traduzione francese della seconda edizione del Saggio storico sulla Rivoluzione di Napoli di Vincenzo Cuoco apparsa a Milano nel 1806. L'amore per la lingua italiana, la condizione del proscritto, la difesa del ruolo pedagogico e politico della scrittura, il bisogno di riflettere sulle cause e sugli effetti della rivoluzione per poterne realizzare gli obiettivi incompiuti, un patriottismo inteso come amore della libertà e del bene pubblico: queste alcune delle ragioni che spinsero Barère a tradurre il saggio di Cuoco, consegnandolo alla cultura francese ed europea.
Rivoluzione e diplomazia. Agenti francesi in Italia (1792-1798)
Pasquale Villani
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2013
pagine: 306
Mancava un quadro della politica estera francese in Italia nei primi anni della rivoluzione, quando la penisola sembrava ancora lontana dalle preoccupazioni d'Oltralpe. Il lavoro di Pasquale Villani, tuttavia, non è soltanto una ricostruzione delle linee conduttrici e delle prospettive della politica estera francese. La storia diplomatica viene qui intesa e praticata non solo e non tanto come una storia di trattati, di guerre e di paci, ma in tutta la sua ricchezza di storia intera, che riguarda istituzioni, società, cultura e, soprattutto, gli uomini, le loro origini e le loro carriere, i loro modi di vedere e di svolgere le proprie funzioni, le loro reti di relazioni pubbliche e private. Non si può che essere grati all'autore per una ricerca che fornisce un apporto fondamentale non soltanto alla storia della diplomazia francese e dei rapporti tra la Francia e l'Italia nei primi anni della rivoluzione, ma anche alla storia del giacobinismo italiano e delle sue origini.
Napoli 1799. Fra storia e storiografia
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2013
pagine: 924
Si pubblicano in questo volume gli Atti del convegno "Napoli 1799. Fra storia e storiografia", svoltosi a Napoli nei giorni 21-24 gennaio 1999. Il Convegno inaugurava la lunga serie di iniziative assunte o patrocinate dal Comitato nazionale per le celebrazioni del 1799. Pesava sugli organizzatori la responsabilità di tracciare in pochi giorni un bilancio degli studi e di delineare prospettive di ricerche, di fornire un quadro che, senza pretendere di essere esaustivo, riuscisse almeno a dar conto sia dello "stato dell'arte" e dei lavori in corso, sia delle principali questioni interpretative in gioco intorno ad un evento - la Rivoluzione napoletana - da un lato fortemente circoscritto nel tempo, dall'altro enormemente dilatato nel mito e nella memoria, da un lato, ancora, campo lungamente dissodato ma ancora inesauribilmente fertile per la ricerca rigorosa e metodologicamente "corretta" degli storici, dall'altro in modo egualmente inesauribile esposto a tensioni polemiche, al gioco strutturale delle parti, a un confronto ideologico non sempre politicamente "corretto".
Il «pubblico convocio». Stato e cittadini nella Repubblica napoletana del 1799
Mario Battaglini
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2013
pagine: 294
Nella prima quindicina di marzo del 1799, il Governo provvisorio napoletano emanava il seguente comunicato: "il pubblico convocìo avendo avvertito il governo che la sua buona fede era stata sorpresa nella distribuzione degli impieghi [...] è venuto a creare una commissione [...] per la deposizione di tutti gli indebitamente intrusi ed il severo scrutinio di chiunque debba ammettersi in seguito". La situazione che emerge da questo comunicato è unica (a quel che mi risulta) nel variegato mondo delle repubbliche cosiddette giacobine: da essa si ricava che i cittadini napoletani anziché sudditi abulici, come sotto la Monarchia, erano i partecipi solerti della attività del governo che ascoltava e faceva propri i loro suggerimenti. Si è detto e ripetuto più volte che la Repubblica napoletana è una repubblica di élite che un gruppo di astratti filosofi aveva creato.
Repubblica e controrivoluzione. Il 1799 nella Calabria cosentina
Luca Addante
Libro
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2013
pagine: 174
Il lavoro di Addante riapre con coraggio e determinazione il dossier della Calabria del 1799, sia pure in riferimento alla sola Calabria cosentina, interrogando le fonti per rispondere a questioni cruciali non per la sola Calabria ma per l'intera vicenda della Repubblica napoletana. Molti spunti importanti si potrebbero segnalare di questo lavoro, accolto in questa collana anche per i vari significativi richiami agli argomenti che vi si dipanano da un volume all'altro: dal rapporto fra politica e immagini etnotipiche al tema del linguaggio e della comunicazione; dalla plurisecolare riflessione sulla resistenza al tiranno che irrompe e riesplode nella temperie rivoluzionaria del 1799 a quello delle relazioni fra Italia e Francia: fino alle più generali questioni della lotta politica nella Repubblica napoletana, nell'indissolubile confronto tra rivoluzione e antirivoluzione, repubblicanesimo e insorgenze antirepubblicane.
Verso la rivoluzione. Scienza e politica nel Regno di Napoli (1784-1794)
Cristina Passetti
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2013
pagine: 310
Uno scopo ambizioso, quello di Cristina Passetti, come l'autrice stessa dichiara introducendo al suo lavoro: comprendere le ragioni della "conversione rivoluzionaria di un'intera generazione di riformatori meridionali", comprendere come e perché, da riformatori, diventassero rivoluzionari. L'interrogativo non è nuovo. Esso si colloca al cuore di qualunque riflessione storica sulle rivoluzioni, fin quasi dal momento in cui esplodono. Perché, allora, riprenderlo ancora una volta e farne oggetto di una ricerca specifica? Non è un caso che una giovane studiosa ne abbia sentito il bisogno, per varie ragioni. In primo luogo, l'evidente insoddisfazione per le risposte abbozzate o tentate finora, soprattutto per quanto riguarda la periodizzazione; e il rifiuto del tema, ancora spesso ricorrente, della 'passività' della rivoluzione napoletana.
Philosophia sensibus demonstrata
Tommaso Campanella
Libro: Libro con legatura in pelle o di pregio
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2013
pagine: 804
La "Philosophia sensibus demonstrata" fu la prima opera a stampa di Campanella, anche se non la prima opera a venire composta; proprio in essa è dato leggere, infatti, aperti e precisi rimandi ad altre due sue opere, il "De sensu rerum" ed il "De investigazione rerum", delle quali l'autore utilizza non soltanto molte tesi, ma, come è possibile accertare, interi brani. D'altra parte è un'opera in cui le citazioni degli altri autori costituiscono la più gran parte del testo. Scritta di getto nei primi sette mesi del 1589, questa poderosa "Philosophia sensibus demonstrata" riesce, comunque, un'opera fortemente unitaria e compatta, pur nell'apparente varietà e diversità di temi che in essa vengono affrontati e trattati. Tale unità di compattezza le derivano certamente anche dal compito, che in essa l'autore si era proposto, di difendere la filosofia di B. Telesio dagli attacchi che contro di essa aveva lanciato il giurista e filosofo napoletano Iacopo Antonio Marta.
Rappresentazione e scrittura. La crisi delle forme poetiche rinascimentali (1540-1560)
Stefano Jossa
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2013
pagine: 380
Verso la metà del XVI secolo due grandi polemiche letterarie, prima sulla tragedia, poi sul poema, contrappongono due modi di concepire e rappresentare la realtà, due visioni della vita e del mondo, l'una storica realistica e narrativa, l'altra metafisica, fantastica e lirica. Di qui nascono vere e proprie opere-manifesto, in cui la poesia va sempre confrontata col progetto ideologico: prima le tragedie del Giraldi, l'Orbecche, e dello Speroni, la Canace, poi i poemi del Giraldi, l'Ercole, e del Pigna, l'Eroico. Ricostruendo il complesso intreccio fra teoria e prassi, fra idee e forme, questo libro va alla ricerca delle ragioni più profonde delle polemiche, che segnano, infine, il transito dall'Umanesimo al Barocco, dalla fiducia nelle possibilità dell'uomo di comprendere e raffigurare la realtà alla crisi dei rapporti fra cose e parole, oggetti e rappresentazioni.
Monarchia della verità. Modelli culturali e pedagogia della Controriforma
Stefano Zen
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2013
pagine: 310
"Monarchia della verità" indaga una componente ideologica fondamentale della Controriforma: l'ossessione ecclesiastica per la veritas, concepita nella versione dogmatica di doctrina e ortodossia in opposizione alla formulazione umanistica della veritas come ricerca. In questo libro l'autore prende in esame il primato normativo della verità nella Chiesa del Cinquecento e del primo Seicento con lo scopo di illustrare modelli culturali e pedagogici della Controriforma e rilevarne i miti: cronotassi pontificia, agiografia e culto delle reliquie, concetto eroico del documento, didattica figurativa, giurisdizione curiale, temporalismo papale.
La cultura delle istituzioni nella storia del Mezzogiorno
Vincenzo Caianiello
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2013
pagine: 330
Un cultore di studi umanistici non può non salutare con soddisfazione una così consapevole e chiara visione dell'unità dell'indagine storica, che appunto considera le istituzioni giuridiche come una delle forme in cui la civiltà si esprime nel suo corso. Deriva da ciò la necessità, pienamente avvertita dall'autore del libro, di studiare quelle istituzioni al lume di altre fondamentali esperienze politiche e culturali [...]. Aver tenuto presenti queste radici non mai recise ha consentito al dotto giurista di scorgere i segni della continuità tra la cultura antica e la moderna e contemporanea, e di riconoscere la persistente ispirazione 'platonica' di politici e filosofi quali Gaetano Filangieri e Silvio Spaventa e per converso di segnalare le contraddizioni o le connesse deviazioni da cui è turbata quell'area che in antico fu illuminata da pensatori come Pitagora e Parmenide e da vati come Empedocle.
Lo Stato e le ferrovie. Scritti e discorsi sulle ferrovie come pubblico servizio (marzo-giugno 1876)
Silvio Spaventa
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2013
pagine: 376
Raggiunta finalmente l'Unità, stabilita la capitale a Roma, il problema principale del nostro Paese diventava quello della costruzione dello Stato: di quello Stato moderno che Spaventa intendeva come l'unica istituzione etica che potesse realizzare l'interesse generale e far partecipare tutti i cittadini al benessere comune. Si determinò allora un grave conflitto tra i particolarismi privati e gli interessi pubblici. Uno dei momenti decisivi di tale conflitto fu segnato dal contrasto tra lo Stato e il 'nuovo feudalesimo' delle società concessionarie dei lavori pubblici, per la realizzazione della rete ferroviaria. Il progetto 'rivoluzionario' di Spaventa, Sella e Minghetti, di dotare l'intero territorio italiano di una rete moderna ed efficiente di strade ferrate esercitate dallo Stato trovò l'opposizione più ferma e determinata nell'intreccio di interessi privati costituito dalle oligarchie, dalle concentrazioni finanziarie e dalle società private.