Electa: Pesci rossi
Sculture d'ombra. Aria polvere impronte fanasmi
Georges Didi-Huberman
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2009
pagine: 112
Il primo studio di Parmiggiani è stato, per sua stesa ammissione, "deserto di nebbia, un paesaggio melanconico, un luogo che mi ha provato e che mi è rimasto dentro molto forte". Un creatore di luoghi raffinati, il cui studio va pensato come una delocazione , una trasformazione dell'ambiente (con l'aria, la nebbia, l'atmosfera che gli appartengono) in un paesaggio della psiche, in un carattere stilistico e in un'impronta intima. Delocazione non come assenza di luogo ma spostamento di esso, sperimentazioni sui processi di impronta e il ritiro delle cose. È un soffio di cenere a generare questi movimenti: distacco che invade lo spazio e lo configura con un'impronta sottile. Nasce così un luogo per il distacco del colore e l'assenza di oggetti dove l'aria è medium e componente essenziale dell'opera. Didi-Huberman, maestro del pensiero francese contemporaneo, affascinato dal soffio che distrugge lo spazio familiare e insieme produce il luogo dell'opera, analizza così il lavoro di Parmiggiani, tracce di una memoria in cui la storia della pittura si imbatte nei fantasmi di Hiroshima.
Utamaro e il quartiere del piacere
G. Carlo Calza
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2009
pagine: 98
Tra il Sei e il Novecento, nella Edo del mondo fluttuante, vera città nella città, con i suoi personaggi e le sue regole di comportamento: raffinate e spietate a un tempo. Era il celebre quartiere di Yoshiwara, la città senza notte. I due volumetti Seiro nenju gyoji (Annali delle case verdi) furono realizzati nel 1804 con le illustrazioni straordinarie di Utamaro, il più acclamato artista della bellezza femminile di tutta l'arte asiatica, e con il testo scritto dal grande romanziere giapponese dell'Ottocento Jippensha. Versi e immagini, distillati in un prezioso manuale, introducono alla vita delle cortigiane di Edo, l'antica Tokyo, dai primi anni dalla loro vita alle vette della gloria; una guida per chi aspiri a diventare tsujin, raffinato esteta e gaudente della città senza notte. Un vero spaccato nella società proto-moderna di quella che già era, e da oltre un secolo, la più grande metropoli del mondo.
Le mappe di Alighiero e Boetti
Luca Cerizza
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2009
pagine: 95
Nel 1971, al tempo del suo secondo viaggio in Afghanistan, Alighiero Boetti commissionò a ricamatrici afgane degli arazzi che ritraevano il planisfero del mondo. Almeno duecento mappe furono prodotte per più di vent'anni, fino e oltre la morte dell'artista, prima a Kabul e, dopo l'invasione sovietica dell'Afghanistan, nei campi profughi di Peshawar, in Pakistan. Ognuna riporta caratteristiche formali e informazioni geopolitiche diverse. Per realizzare una mappa l'artista faceva disegnare in Italia un planisfero politico su una tela di lino, vi faceva colorare le bandiere all'interno dei confini degli stati e successivamente ricamare tutta la superficie da gruppi di donne afghane. Intorno all'immagine veniva ricamato un bordo che conteneva dediche, informazioni, testi poetici o politici, in italiano, inglese o farsi. La mappa ricamata di Boetti è un sistema simbolico dove ogni stato è rappresentato dalla sua bandiera nazionale, creando un incredibile puzzle di colori e forme, un vero ritratto della molteplicità e della differenza. Opera d'avanguardia e popolare, occidentale e islamica al tempo stesso, la mappa boettiana è un perfetto sistema concettuale che misura il tempo e parla del nostro tempo, quello della storia ufficiale e quello della storia particolare di chi ha eseguito manualmente queste opere. Luca Cerizza analizza le mappe, e il lavoro di Boetti in generale, attraverso una fitta rete di riferimenti che vanno dalla critica artistica e letteraria, fino all'analisi storica e sociale.
Gengji. Il principe splendente
G. Carlo Calza
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2008
pagine: 78
Il libro di Gian Carlo Calza consente di "entrare in un mondo dove eleganza bellezza e stile regnano sovrani sulle vicende descritte": la società della capitale imperiale Heian (Kyoto) dei secoli IX-XII, un paese chiuso, che contiene un altro paese chiuso, quello della corte, al cui interno si trova il microcosmo delle nyobo, l'élite delle dame. Nel più ovattato di questi scrigni si svolge la storia del principe Genji. Nel saggio iniziale l'autore disegna il quadro storico, dipana l'intreccio del romanzo (54 capitoli, più di mille pagine), descrive la cultura che vi è sottesa . Questa si rivela in alcune, poetiche pagine del racconto (presenti all'interno del volume nella traduzione einaudiana più classica) di una realtà sublimata che ruota intorno alle lotte per il potere, agli amori, ai successi politici, mondani, letterari, architettonici, pittorici ma anche intorno alle sofferenze, incomprensioni, gelosie, tradimenti. Il volume è poi dedicato alla più antica illustrazione rimasta del racconto, i rotoli dipinti di circa un secolo posteriori. L'immaginario derivato dal Genji all'arte figurativa è incalcolabile e perdura per otto-nove secoli fino al paesista Hiroshige nell'Ottocento e ai manga di oggi. Dopo aver affrontato criticamente nel testo iniziale tutti i nodi formali del genere, dello stile e della tecnica pittorica del tempo, nell'album sono pubblicate in Italia per la prima volta tutte le diciannove illustrazioni rimaste, più alcune calligrafie.
La camera degli sposi di Andrea Mantegna
Michele Cordaro
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2007
pagine: 84
Pubblicato in concomitanza con le celebrate mostre mantovane rappresenta una guida esauriente al monumento (oltre al magistrale saggio sono presenti testi descrittivi delle diverse parti del ciclo). La sublime bellezza delle pitture murali è stata esaltata dalla qualità della carta e da particolari di grande suggestione.
Le Danze di Matisse
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2007
pagine: 93
"Amo molto la danza. È una cosa straordinaria la danza: vita e ritmo. Per me è facile vivere con la danza. Quando ho dovuto dipingere una danza per Mosca, sono semplicemente andato una domenica pomeriggio al Moulin de la Galette. Ho guardato come danzavano. In particolare ho guardato la farandola... I ballerini, tenendosi per mano, corrono attraverso tutta la sala, avvolgendo come un nastro la gente un po' sconcertata... Tornato a casa, ho composto la mia danza su una superficie di quattro metri, canticchiando lo stesso motivo che avevo sentito al Moulin de la Galette, in modo che tutta la composizione, tutti i ballerini, si muovessero allo stesso ritmo". (Henri Matisse)
La camera degli sposi di Andrea Mantegna
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2007
pagine: 80
"Pesci rossi" si intitola una fortunata raccolta di scritti di Emilio Cecchi, che vide la luce nel 1920. Pochi anni prima Cecchi, in occasione della mostra della Secessione Romana, aveva avuto modo di ammirare "I pesci rossi" di Matisse: al quadro, così moderno nell'estetica delle forme e nella profondità delle allusioni, e alla mostra, lo scrittore dedicò un breve articolo e qualche annotazione sparsa dei suoi taccuini, suscitando l'interesse e la curiosità dei suoi lettori, di altri critici del suo tempo, e perfino della famiglia reale. Sì che da allora, e per qualche tempo, pesci rossi allusero proprio a quei brevi saggi, a quelle colte divagazioni del tipo ricordato. I libri di questa collana ripropongono quella stessa tecnica dello scrivere, un saggio breve illustrato, che abbia per argomento un artista, un'opera, una città, un monumento. Questo primo volume, pubblicato in concomitanza con le celebrate mostre mantovane rappresenta una guida esauriente alla "Camera degli sposi" di Andrea Mantegna e presenta, oltre al saggio, testi descrittivi delle diverse parti del ciclo.
Albrecht Dürer. Lettere da Venezia
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2007
pagine: 86
"Pesci rossi" si intitola una fortunata raccolta di scritti di Emilio Cecchi, che vide la luce nel 1920. Pochi anni prima Cecchi, in occasione della mostra della Secessione Romana, aveva avuto modo di ammirare I pesci rossi di Matisse: al quadro, così moderno nell'estetica delle forme e nella profondità delle allusioni, e alla mostra, lo scrittore dedicò un breve articolo e qualche annotazione sparsa dei suoi taccuini, suscitando l'interesse e la curiosità dei suoi lettori, di altri critici del suo tempo, e perfino della famiglia reale. Sì che da allora, e per qualche tempo, pesci rossi allusero proprio a quei brevi saggi, a quelle colte divagazioni del tipo ricordato. Ci è piaciuto riproporre quella stessa tecnica dello scrivere, un saggio breve illustrato, che abbia per argomento un artista, un'opera, una città, un monumento. O altro ancora, sempre connesso alla materia di cui trattiamo, la storia dell'arte.