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Centro Ambrosiano: La parola ogni giorno

Saldi nella speranza (Rm 4,18). Meditazioni quotidiane per il tempo d’estate

Saldi nella speranza (Rm 4,18). Meditazioni quotidiane per il tempo d’estate

Arcidiocesi di Milano

Libro: Opuscolo

editore: Centro Ambrosiano

anno edizione: 2025

pagine: 72

Un sentimento infinito di pace e di speranza scaturisce dal cuore di colui che legge i versetti dei capitoli finali dell’Apocalisse, libro che chiude la Bibbia cristiana. Sono parole che donano speranza perché aprono a una prospettiva che va oltre la vita terrena e che aiuta a relativizzare ogni lacrima dell’oggi. Papa Francesco, al n. 19 della Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell’Anno 2025 intitolata Spes non confundit – «la speranza non delude» (Rm 5,5) – scrive: «In virtù della speranza nella quale siamo stati salvati, guardando al tempo che scorre, [noi cristiani] abbiamo la certezza che la storia dell’umanità e quella di ciascuno di noi non corrono verso un punto cieco o un baratro oscuro, ma sono orientate all’incontro con il Signore della gloria. Viviamo dunque nell’attesa del suo ritorno e nella speranza di vivere per sempre in Lui». L’uomo ha bisogno di questa prospettiva di luce per non sprofondare nella disperazione, lasciandosi sopraffare dal dolore e dagli enigmi della vita e della morte. La speranza è una virtù cui anela tutta l’umanità. Sempre nella Bolla di indizione del Giubileo papa Francesco scrive: «“Credo la vita eterna”: così professa la nostra fede e la speranza cristiana trova in queste parole un cardine fondamentale». Alla fine di questo percorso attraverso le Scritture, la Parola – specie quella dell’apostolo Paolo – ci aiuta a dipingere gli ultimi tratti di una speranza ormai matura, che il cristiano raggiunge solo dopo un lungo cammino di fede e di purificazione. È solo allora che egli arriva a fare sua la commossa invocazione dei primi cristiani, con la quale termina la Sacra Scrittura: «Vieni, Signore Gesù» (Ap 22,20).
1,80

Attirerò tutti a me. La parola ogni giorno. Quaresima e Pasqua 2025

Attirerò tutti a me. La parola ogni giorno. Quaresima e Pasqua 2025

Libro: Libro in brossura

editore: Centro Ambrosiano

anno edizione: 2025

pagine: 128

Che forza questa parola! Una forza che sprigiona dalla croce, atto supremo dell’amore di Gesù, momento più luminoso in cui l’amore si manifesta, ci arriva al cuore, ci fa vibrare, ci scuote. «Attirerò tutti a me!». È la promessa di un Dio sempre presente, sempre in atteggiamento di dono, che fa di sé stesso un pane spezzato e donato. È il Dio annunciato da Gesù Cristo che, passo dopo passo, si rende visibile nell’esperienza dei discepoli, in coloro che credono e seguono il Maestro di Nàzaret. L’essere “innalzato” è la condizione perché il Crocifisso possa attrarre a sé. Come lo potrebbe se non fosse in alto e ben visibile? La croce attrae mostrandosi. Il Crocifisso innalzato è la rivelazione delle insospettate profondità, della bellezza e della novità del volto di Dio: un volto che ha i tratti del dono di sé e della gratuità e fedeltà dell’amore. La forza di attrazione del Crocifisso raggiunge ogni persona: «Tutti». È il Cristo in croce che attrae e la sua attrazione non ha confini. Questa Quaresima è al cuore dell’Anno giubilare, e gli spunti di riflessione che papa Francesco ci rivolge nella bolla di indizione sono un richiamo per lasciarci attirare da Lui. Nell’Anno giubilare siamo chiamati ad essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio: speranza per i detenuti che, privi della libertà, sperimentano ogni giorno, oltre alla durezza della reclusione, il vuoto affettivo, le restrizioni imposte e, in non pochi casi, la mancanza di rispetto; speranza agli ammalati, nelle loro case o in ospedale. Le loro sofferenze possano trovare sollievo nella vicinanza di persone che li visitano e nell’affetto che ricevono; di speranza hanno bisogno anche coloro che in sé stessi la rappresentano: i giovani. Che vedono spesso crollare i loro sogni. Non possiamo deluderli: sul loro entusiasmo e sui loro sogni si fonda il presente e il futuro; speranza nei riguardi dei migranti, che abbandonano la loro terra alla ricerca di una vita migliore per sé stessi e per le loro famiglie; speranza per i tanti esuli, profughi e rifugiati, che le controverse vicende internazionali obbligano a fuggire da guerre, violenze e discriminazioni. Operiamo perché siano garantiti la sicurezza e l’accesso al lavoro e all’istruzione, strumenti necessari per il loro inserimento nel nuovo contesto sociale; speranza meritano gli anziani, che spesso sperimentano solitudine e senso di abbandono; speranza invoco in modo accorato per i miliardi di poveri, che spesso mancano del necessario per vivere. La nostra vita di missione, gli anni trascorsi tra popoli diversi, in differenti Paesi, hanno fatto crescere la nostra fede e ci hanno permesso di cogliere la presenza di “Dio innalzato” in tanti fratelli e sorelle che dall’incontro con Lui hanno ricevuto la forza della fede e la gioia di diventare, a loro volta, strumenti di attrazione verso Lui.
1,95

Non amiamo a parole (1Gv 4,18). Meditazioni quotidiane per il tempo d'estate

Non amiamo a parole (1Gv 4,18). Meditazioni quotidiane per il tempo d'estate

Libro: Libro rilegato

editore: Centro Ambrosiano

anno edizione: 2024

pagine: 64

Se qualcuno ci domandasse, in questo preciso momento, di raccontare il fondamento della nostra fede cristiana, da dove partiremmo? Se, seguendo l’invito della Prima lettera di Pietro (cfr. 1Pt 3,15), dovessimo prepararci per dare ragione della speranza che è in noi, di cosa splenderebbe il nostro sguardo? Se questo accadesse la notte di Natale, oppure nei giorni del Triduo pasquale, molte immagini ci verrebbero in aiuto, accanto a una densità di sentimenti che quasi possiamo toccare con mano. Ma poi c’è la vita di tutti i giorni, con la sua ripetitività, con i suoi ritmi incalzanti che ci danno di continuo l’impressione di non avere tempo. Ma è proprio in questi recessi di abitudine che sovente la preghiera ristagna e con essa i contenuti della nostra fede. Eppure, il cristiano è da sempre chi – per ingenuità o impertinenza – sfida l’ordinario del tempo e dello spazio per trasformarlo in qualcosa di singolare, per trasfigurarlo in un’opera che ha l’impronta di Dio. Ecco allora l’importanza di non allentare la tensione della vita spirituale nei tempi apparentemente meno ricchi di suggestioni liturgiche o simboliche, per tornare con semplicità d’ascolto al racconto biblico, che ci restituisce vivide le parole e le immagini della vita di Gesù e dei primi testimoni del Vangelo. E tornare senza stancarsi al “principio e fondamento” (direbbe sant’Ignazio di Loyola) della nostra fede: «Abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi. Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui» (1Gv 4,16). Sembra facile, ma sappiamo molto bene che non lo è per nulla. Queste brevi meditazioni mettono al centro l’esperienza della compassione: quella che possiamo apprendere contemplando Gesù e quella che i suoi discepoli hanno provato, talvolta maldestramente, a mettere in pratica. Non sosteremo mai abbastanza su questi misteri che in noi e attraverso di noi chiedono di diventare vita e relazioni, ogni giorno.
1,50

La parola ogni giorno. Quaresima e Pasqua 2022. Sul petto di Gesù. I segreti di Dio

La parola ogni giorno. Quaresima e Pasqua 2022. Sul petto di Gesù. I segreti di Dio

Libro

editore: Centro Ambrosiano

anno edizione: 2022

pagine: 128

I segreti di solito si raccontano nell'intimità, a tu per tu, in un contesto di silenzio, di ascolto... Difficile rivelare o condividere segreti in un luogo affollato, o gridando ad alta voce! Queste brevi meditazioni quaresimali hanno come sfondo i campi dorati della missione in Bangladesh. Come testimone invisibile avremo il discepolo amato, che richiama la figura di san Giovanni evangelista: è proprio lui infatti che, emblema di tutti i discepoli di ieri e di oggi, durante l'ultima cena si avvicinerà a Gesù, si accosterà al suo petto, per strappargli l'ultimo segreto: «Chi è, Signore, colui che ti tradisce?». Ecco l'intimità, ecco la vicinanza, ecco la condivisione d'amore che permette di accostarsi al mistero di Dio, di mettersi in punta di piedi all'ascolto della sua storia d'amore con l'uomo, fino al sacrificio del figlio amato. È quella posizione privilegiata "sul petto di Gesù", immaginata e raffigurata da tanti artisti e in tanti capolavori pittorici, che ci fa intuire il calore e il tepore dell'amore, quasi come di un genitore con il proprio figlio, dove il figlio cerca sicurezza, affetto, risposte. Quante volte anche noi ci siamo rifugiati nell'abbraccio di una persona cara nei momenti di gioia o sconforto? Il tempo quaresimale costituisce, se lo vogliamo, un'occasione per progredire nella fede; per crescere nell'amore verso Dio e verso gli altri; per cambiare noi stessi e il contesto in cui viviamo; per fare scelte radicali... Perché possiamo attingere questa forza di cambiamento, questo amore che converte, dal costato di Cristo, squarciato per amore nostro e di tutti gli uomini, in un percorso di preparazione caratterizzato dal silenzio, dalla contemplazione, dalla carità. Che questo viaggio possa essere per ciascuno di noi un'occasione per ritornare alla vicinanza con Cristo, per riacquistare la pratica della fede, per vivere nuovamente quella relazione spontanea e confidenziale propria dei figli con il Padre. Da quell'accostarci al petto di Gesù potremo trovare la grazia di scoprire sempre di nuovo la gratuità e la profondità dell'amore.
1,90

Sangue e acqua. La Parola di Dio illumina il matrimonio

Sangue e acqua. La Parola di Dio illumina il matrimonio

Libro

editore: Centro Ambrosiano

anno edizione: 2022

pagine: 88

Perché è importante ascoltare quanto la Parola di Dio ci dice circa il sacramento del matrimonio? Stiamo vivendo un momento molto particolare e, per certi aspetti, decisivo. Con il Sinodo sulla famiglia e l'esortazione apostolica sulla letizia dell'amore la Chiesa è stata invitata a un profondo ripensamento sul significato ecclesiale del matrimonio cristiano. A cinque anni dal documento scaturito dal Sinodo dei vescovi, papa Francesco ha chiesto di verificare quanto della ricchezza sinodale è passato nella vita quotidiana della Chiesa. Questo piccolo strumento, che suggerisce un mese di meditazioni a partire dalla Parola di Dio, vuole mettersi in questa scia e cercare di cogliere cosa lo Spirito, oggi, suggerisce ai cristiani che hanno esercitato il loro sacerdozio battesimale celebrando il matrimonio cristiano. Sta prevalendo nella cultura diffusa una nuova visione del matrimonio e della famiglia. Il tema, ovviamente, è complesso e si presta e letture diverse. Questo libretto cerca di avere un approccio "sapienziale" che aiuti i battezzati sposati a vivere con gioia e con crescente entusiasmo la loro vita matrimoniale. In particolare proviamo a tenere presenti tre aspetti, con la prospettiva di farne una sintesi vitale alla luce della Parola di Dio. Il primo, l'aspetto culturale, poi la riflessione teologica sul matrimonio cristiano e infine la "spiritualità matrimoniale" con la volontà di proporre una spiritualità autenticamente cristiana, cioè incarnata nella vicenda umana.
1,10

Insieme a Charles de Foucauld. La missione ogni giorno. Ottobre missionario 2022

Insieme a Charles de Foucauld. La missione ogni giorno. Ottobre missionario 2022

Libro

editore: Centro Ambrosiano

anno edizione: 2022

pagine: 48

Questo prezioso sussidio per il mese missionario di ottobre 2022 (a cura dell'Ufficio diocesano per la Pastorale Missionaria con la collaborazione della comunità delle Discepole del Vangelo) è uno strumento per accompagnare la preghiera quotidiana dei fedeli; a partire dalle letture del giorno (secondo la liturgia nel rito ambrosiano) è presente un commento quotidiano che aiuta e stimola la riflessione personale. La struttura è la seguente: una breve introduzione generale (su Charles de Foucauld); brevi introduzioni ogni settimana del mese di ottobre (che ripercorrono la biografia e l'operato di Charles de Foucauld); tutti i giorni, vengono riportate: le indicazioni delle letture del giorno, un breve commento alla Parola biblica (testi di Charles de Foucauld), un passo tratto dall'enciclica Fratelli Tutti di papa Francesco.
1,10

La parola ogni giorno. Quaresima e Pasqua 2020. Condizione divina è svuotare se stessi. La gioia del dono

La parola ogni giorno. Quaresima e Pasqua 2020. Condizione divina è svuotare se stessi. La gioia del dono

Libro

editore: Centro Ambrosiano

anno edizione: 2020

pagine: 128

Meditazioni quotidiane per il tempo di Quaresima e di Pasqua 2020.
1,80

I miei occhi hanno visto la salvezza. Gesù in ogni piega della storia. Avvento e Natale 2020. La parola ogni giorno

I miei occhi hanno visto la salvezza. Gesù in ogni piega della storia. Avvento e Natale 2020. La parola ogni giorno

Libro

editore: Centro Ambrosiano

anno edizione: 2020

pagine: 72

Lo scorso giugno, incontrando i rappresentanti delle diocesi e delle istituzioni delle regioni italiane più colpite dall'emergenza sanitaria, papa Francesco ha affermato che: «Come credenti ci spetta testimoniare che Dio non ci abbandona, ma dà senso in Cristo anche a questa realtà e al nostro limite; che con il suo aiuto si possono affrontare le prove piùdure. Dio ci ha creato per la comunione, per la fraternità, ed ora più che mai si è dimostrata illusoria la pretesa di puntare tutto su sé stessi - è illusorio - di fare dell'individualismo il principio-guida della società. Ma stiamo attenti perché, appena passata l'emergenza, è facile scivolare, è facile ricadere in questa illusione. È facile dimenticare alla svelta che abbiamo bisogno degli altri, di qualcuno che si prenda cura di noi, che ci dia coraggio. Dimenticare che, tutti, abbiamo bisogno di un Padre che ci tende la mano. Pregarlo, invocarlo, non è illusione; illusione è pensare di farne a meno! La preghiera è l'anima della speranza». Nella sapiente pedagogia della Chiesa l'Avvento è il tempo dell'Anno Liturgico in cui la Parola ci aiuta a orientare la nostra vita all'attesa e all'accoglienza di un Dio che ci ha teso la mano ed è venuto ad abitare in mezzo a noi. Un Dio che ha mandato suo Figlio nel mondo per incontrare e curare le fragilità dell'uomo. Come leggiamo nei Vangeli Gesù, di sua iniziativa, per primo va incontro all'umanità bisognosa di insegnamento, conforto e cura trasformando ogni situazione umana e portando l'uomo a essere capace di compiere scelte che conducano alla consapevolezza della propria vita e al suo significato. In questi mesi abbiamo fatto tutti l'esperienza della fragilità e dello smarrimento. In questo tempo che ci conduce al Natale siamo invitati a riconoscere il Signore, a vedere la sua salvezza. Siamo sollecitati a chiederci in chi noi oggi riponiamo la nostra speranza per il futuro. Forse ci sentiamo sopraffatti dall'incertezza ma è soprattutto in momenti come questi che abbiamo bisogno di riscoprire l'essenziale. Come ci ha ricordato papa Francesco: pregare e invocare il Padre non è illusione. Illusione è pensare di farne a meno. Lasciamoci allora sorprendere da Gesù. Troviamo il coraggio di lasciare le nostre certezze, la bontà del nostro vivere per aprirci alla novità che è Gesù e trovare così la spinta e la forza per guardare oltre, per andare nella direzione giusta, capaci di scelte coraggiose. Sentiremo allora rivolto a noi il messaggio cantato dagli angeli: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama» (Lc 2,14). Pace che, pur nelle fatiche e a volte nell'oscurità, rende possibile riconoscerci e ritrovarci come fratelli amati dal Padre.
1,10

Corro verso la meta. La gioia della comunione con Gesù. Avvento e Natale 2019

Corro verso la meta. La gioia della comunione con Gesù. Avvento e Natale 2019

Libro

editore: Centro Ambrosiano

anno edizione: 2019

pagine: 72

La bella espressione di san Paolo che fa da titolo al nostro libretto ci suggerisce immediatamente l'atteggiamento favorevole per vivere l'Avvento e il tempo di Natale: è dinamico, anzi, addirittura atletico. «Corro» perché «la meta» desiderata mette in movimento tutte le fibre del credente. L'attesa dell'incontro con Cristo e la certa speranza di ciò che la liturgia ci propone accendono il "motore" spirituale del desiderio; anima, mente, cuore e corpo si compattano «di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo» e si dirigono decisamente e operosamente a «guadagnare Cristo e ad essere trovati in Lui» (cfr. Fil 3,8-9). Lo slancio cui ci chiama il percorso del tempo del Mistero dell'Incarnazione del Signore è insieme affettivo, intellettuale, operativo, relazionale, mistico e creativo. È ancora Paolo che lo sintetizza mirabilmente: «Mi sforzo di correre per conquistarla (la meta), perché anch'io sono stato conquistato da Cristo Gesù!» (cfr. Fil 3,12). È parso quasi naturale accostare all'intensità delle intuizioni paoline un grande discepolo che dell'Apostolo prese il nome e la missione evangelizzatrice: le introduzioni alle varie settimane liturgiche sono dunque tutte tratte da testi di papa san Paolo VI, che alla gioia cristiana dedicò l'importante esortazione apostolica per l'anno santo 1975 (Gaudete in Domino) e che lasciava trasparire in ogni aspetto del suo ministero di essere «conquistato da Cristo».
1,10

La fede all'opera. «Siate di quelli che mettono in pratica la Parola». (Gc 1,22)

La fede all'opera. «Siate di quelli che mettono in pratica la Parola». (Gc 1,22)

Libro

editore: Centro Ambrosiano

anno edizione: 2019

pagine: 64

È un'esperienza particolare quella che si crea pregando a partire dalla Lettera di Giacomo. Un esercizio che porta frutto purché ci si lasci coinvolgere nelle particolarità del testo senza appianarle, è necessario abbandonare luoghi comuni e approcci superficiali. L'autore della lettera si concentra sul nesso tra la fede e le opere, restituendo una radicalità tale da sembrare quasi opposta alla sintesi paolina; inoltre, sono veramente pochi i riferimenti espliciti a Gesù. Per questi motivi la storia dello scritto non è caratterizzata da una recezione entusiasta; il lettore contemporaneo può tuttavia reperire la traccia per una conversione radicale, mettendo sinceramente alla prova la propria fede. Il criterio per apprezzare questa lettera dipende dall'esperienza dell'incontro con Cristo fatta dal suo autore; essa emerge notando che sono trascurati senza timore gli aspetti formali per giungere al cuore della questione, al fatto che non si può dare fede senza che questa muti la vita intera. Solo un effettivo discepolo del Signore, che ha compreso che l'incontro con lui avviene nella carne e nella storia, insiste sull'importanza dello stile che lega ai fratelli: ha verificato che l'amore di Dio per l'umano genera una risposta che ricade sul mondo, senza esaurirsi in un vuoto spiritualismo. L'ascolto di questa lettera non lascia indifferenti, Giacomo evita le mezze misure ed è impossibile fare come se il suo messaggio si potesse interpretare in molti modi. La sua forza impedisce di assopire la coscienza, costringe a riconoscere che la Rivelazione di Dio necessita una risposta definitiva, nonostante ancora oggi rischi l'indifferenza. La Rivelazione si attesta esprimendo i fondamenti della fede, quindi mettendo in discussione le pratiche e la forma di vita con le quali spesso viene ridotto il legame con il Dio di Gesù. Colpisce l'attualità delle situazioni descritte, che pure si riferiscono a comunità lontane di due millenni. Ciò significa che in ogni tempo il discepolo del Signore fa esperienza di dinamiche fondamentali, che la proposta del Vangelo è sempre presente nella storia, appassionante e gravosa quando si fa carico di vivere nel mondo di tutti, ma secondo lo stile unico di Gesù. I pochi riferimenti espliciti al suo nome corrispondono quindi ai molti accenni alla sua figura: solo chi ha conosciuto in profondità chi sia Gesù può intendere che solo in lui si fonda la radicalità delle scelte suggerite. La vicenda di Gesù spinge il cristiano a parteggiare per una fede di qualità, verificata nella reale consistenza delle opere, così il cuore della lettera si trova nell'invito a essere «di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto» (Gc 1,22). Troppo spesso un elogio formale del primato divino nasconde un difetto di volontà, l'ascolto non interpella perché è considerato alternativo alla risposta. Ciò che Giacomo scrive agisce come la spada a doppio taglio, toglie il respiro per la sua incisività così da restituire la vita piena donata a chi si pone sulla strada della Parola che salva.
14,00

La parola ogni giorno. Quaresima e Pasqua 2019 Appartenenti a questa via. La sequela e il cammino verso la santità

La parola ogni giorno. Quaresima e Pasqua 2019 Appartenenti a questa via. La sequela e il cammino verso la santità

Libro

editore: Centro Ambrosiano

anno edizione: 2019

Meditazioni quotidiane per il tempo di Quaresima e di Pasqua 2019.
1,80

Stranieri e pellegrini (Eb 11, 13). Il cammino, l'attesa e l'ospitalità. Avvento e Natale 2018

Stranieri e pellegrini (Eb 11, 13). Il cammino, l'attesa e l'ospitalità. Avvento e Natale 2018

Libro

editore: Centro Ambrosiano

anno edizione: 2018

pagine: 72

Meditazioni quotidiane per il tempo di Avvento e Natale 2018.
1,10

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