Bollati Boringhieri: Programma di psicologia psichiatria psicoterapia
Metà prigioniero, metà alato. La dissociazione corpo-mente in psicoanalisi
Riccardo Lombardi
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2016
pagine: 176
Le teorie psicoanalitiche, focalizzate sull'interpretazione dei conflitti sessuali, dei significati inconsci o delle dinamiche intersoggettive, hanno sempre manifestato un interesse rapsodico per la relazione corpo-mente. Riccardo Lombardi percorre quindi strade poco transitate, esplorando da più di trent'anni con la competenza del clinico e la passione dello studioso una condizione umana polarizzata tra i limiti corporei (la parte "prigioniera") e la mobilità psichica (la parte "alata"). Il suo terreno elettivo è il protomentale e il protoemozionale, ossia la dimensione presimbolica dove avvengono i processi psicosensoriali primari, e dove la scomparsa del corpo dall'orizzonte di osservabilità della mente determina disarmonie - lo si vede degli adolescenti - o vere e proprie dissociazioni, come accade nelle patologie psicotiche. Quando corpo e mente risultano reciprocamente irraggiungibili e viene compromesso il travaglio trasformativo delle emozioni in pensiero, con conseguente paralisi dell'elaborazione simbolica, per l'analista si rende necessario innanzitutto recuperare la corporeità assente. Può farlo soltanto se favorisce un doppio transfert all'interno della diade analitica: sul corpo dell'analizzando e su se stesso. Si trova quindi ad affrontare un controtransfert somatico che acuisce in lui una reattività diffusa, per cui il suo corpo diventa una sorta di "membrana timpanica con finalità riceventi" o un "pentagramma psicosensoriale".
L'ultima nascita. Psicologia del morire e «Death Education»
Ines Testoni
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2015
pagine: 208
«Si vis vitam, para mortem. Se vuoi sopportare la vita, disponiti ad accettare la morte». Nell'esortazione di Freud, scandita mentre era in atto la carneficina della prima guerra mondiale, riecheggiano i millenni della storia umana, gli immani tentativi di ogni civiltà di fronteggiare quella che è stata chiamata «la regina di tutti i terrori», allestendo gli apparati simbolici che mettevano la morte in continuità con la vita e la accoglievano nel perimetro dei viventi secondo principi socialmente condivisi e canoni ritualizzati. Oggi, dopo che si è interrotta la lunga tradizione di pratiche relazionali intorno al morire – sempre più espulso dal comune orizzonte cognitivo, emozionale e valoriale, ma al contempo oggetto di dibattuti protocolli bioetici che disciplinano le terminalità protratte –, è ineludibile educare alla mortalità. Diffusa da decenni nei Paesi anglosassoni, la Death Education si propone di rinsaldare gli ancoraggi psicologici che consentono di riconoscere i profili dell'angoscia, prevenire i fattori scompensanti del lutto patologico ed elaborare i vissuti di perdita a tutte le età, in particolare durante l'adolescenza, quando è maggiore il rischio di condotte autolesive e ideazioni suicidarie e rimane ancora indefinita la tassonomia di gravità delle esperienze. Un buon esercizio di resilienza, che Ines Testoni prospetta nella sua completa ricognizione dei Death Studies, ma che ritiene essenziale integrare, durante l'iter scolastico, con un potenziamento della competenza spirituale, ossia con una riflessione sul significato della caducità e della finitudine che coinvolga la dimensione intrinseca dell'individuo, al di là di ogni regolamentazione confessionale. Per sottrarre l'inevitabile alla presa devastante dell'emergenza bisogna, fin da piccoli, educare al dolore supremo linguaggi e comportamenti: solo così «chi muore non è abbandonato e non abbandona nessuno». Prefazione di Emanuele Severino.
Ricorsività in psicoterapia. Riflessioni sulla pratica clinica
Marco Bianciardi, Umberta Telfener
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2014
pagine: 192
La psicoterapia si occupa di relazioni. Il suo ambito elettivo non è l'esistenza oggettiva e persistente nel tempo della realtà psichica, bensì ciò che viene creato e ricreato durante quell'esperienza unica, imprevedibile e inoggettivabile che coinvolge diversi soggetti di parola. Nel processo di cura il terapeuta - a qualunque indirizzo teorico aderisca e qualsiasi tecnica utilizzi - deve esercitare l'arte di scegliere e riconnettere tra loro elementi pregnanti per il rapporto di aiuto. La posizione costruzionista di Marco Bianciardi e Umberta Telfener parte proprio dall'essenziale non-linearità tra problemi presentati e trattamento e implica la rinuncia a protocolli invarianti e standardizzati e il ricorso a interventi creativi, insaturi e perturbanti. Perché la clinica diventi una buona prassi occorre innanzi tutto "prendersi cura del processo di cura", ossia sottoporla a una costante valutazione ricorsiva o di secondo ordine, che operi sulle proprie operazioni, tra rigore e flessibilità, accettando come un dono l'equilibrio felicemente instabile tra le proprie conoscenze, la propria ignoranza, le zone cieche e la processualità in atto.
Lavorare con i pazienti difficili
Franco De Masi
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2012
pagine: 272
È giudizio diffuso tra i terapeuti che le patologie gravi mettano in scacco il trattamento analitico, concepito per pazienti mediamente nevrotici. Sulla base di una lunga esperienza clinica e attraverso la riflessione sulle cause della mancata strutturazione della psiche in alcuni tipi di pazienti, incapaci di simbolizzare e di conferire significato ai propri stati emotivi, Franco. De Masi riesce a scalzare un simile luogo comune. Da decenni ha in cura o segue in supervisione i cosiddetti "intrattabili": i perversi, i borderline, gli psicotici, coloro in cui le costellazioni patogene si sono insediate così prematuramente da oscurare la percezione stessa della sofferenza e da rendere il lavoro di individuazione delle parti malate un vero sforzo decostruttivo. L'analista qui deve infatti ricorrere alle interpretazioni intrapsichiche, piuttosto che a quelle classiche, incentrate sul transfert. Da elemento frenante, per De Masi la psicopatologia di questi pazienti non solo si trasforma in un fattore di perturbamento fecondo e di stimolo dell'attività terapeutica quotidiana, ma costituisce anche, ed è uno degli aspetti innovativi del libro, il terreno di un ritrovato ancoraggio della psicoanalisi alla clinica.
Sé, identità e stili di personalità
Giampiero Arciero, Guido Bondolfi
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2012
pagine: 352
Esiste un ambito in cui due saperi in apparenza lontani quali la fenomenologia e le neuroscienze si incontrano e cooperano proficuamente a definire la traiettoria dell'esperienza personale, lungo una linea di continuità tra stati normali e psicopatologia nevrotica. È quello della costruzione del sé, inteso da Giampiero Arciero e Guido Bondolfi non come soggetto che signoreggia nella propria chiusa sfera mentale ma come identità narrativa, la cui permanenza nel tempo si riflette nel linguaggio, configurando in una trama provvista di significatività le differenti inclinazioni emozionali. La narrazione ricompone e integra gli accadimenti, l'agire e il patire, così da fornire a chi li esperisce un senso di stabilità dinamica, polarizzata secondo due tendenze emotive fondamentali di cui la risonanza magnetica funzionale produce riscontri: la centratura sul corpo e l'orientamento all'alterità. A questa polarità Arciera e Bondolfi riconducono gli stili di personalità, distinti in base ai disturbi dominanti: alimentari, ossessivo-compulsivi, ipocondriaco-isterici, fobici, depressivi. Una prospettiva epistemica che ha suscitato grande consenso, perché riesce finalmente a connettere le invarianti esperienziali con la storia singolare della persona nella sua unicità.
Lavorare con le emozioni nell'approccio costruttivista
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2012
pagine: 240
Nella storia della psicoterapia cognitiva le emozioni hanno assunto un ruolo che da marginale è diventato sempre più cruciale, fino a occupare attualmente la scena della ricerca. Il primo cognitivismo, focalizzato sui processi di pensiero e sulla costruzione di modelli di funzionamento mentale, sacrificava le emozioni per il loro forte legame con la dimensione corporea e la loro difficile modellizzazione; anche l'approccio razionalista finiva per subordinarle al pensiero. I nuovi orientamenti invece espressi nei diversi capitoli, affidati a specialisti della materia non separano affatto gli stati emotivi dalle cognizioni funzionali, anche alla luce del dibattito epistemologico e delle acquisizioni ultime delle neuroscienze e della psicologia evolutiva. Alle emozioni viene restituita la giusta valenza, ricostruendo il significato che assumono all'interno del funzionamento personale. Un libro utile sia sotto il profilo teorico sia per le indicazioni su come sia possibile lavorare con le emozioni in contesti differenti: counselling, pratiche formative, clinica in generale.
La signorina che faceva hara-kiri e altri scritti
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2011
pagine: 332
Per tutti i grandi terapeuti, in cui la clinica e la teoria si alimentano a vicenda, esiste un caso paradigmatico che costituisce l'avvio del cammino successivo. Per Franco Borgogno si tratta della paziente indicata con M e nota da tempo nella letteratura specialistica internazionale come "la signorina che faceva hara-kiri": espressione che deriva dal sogno inaugurale dell'analisi, dove avviene una cruenta scena suicidaria. Con lei, a lungo silente e inerte, allagata da un senso di non-vita, Borgogno tesse la densissima trama di emozioni, affetti, pensieri, immagini che consente alla cura di prendere lentamente forma e di contrastare un destino di morte psichica. Attorno al caso di M si costruisce la formula del libro, originale e di sicura presa: psicoanalisti di diverso orientamento discutono di ogni aspetto teorico-clinico di quell'analisi e del pensiero di Borgogno che si viene elaborando attraverso il viaggio analitico. Una coinvolgente polifonia, che testimonia di un percorso d'eccezione.
La terra di nessuno fra psichiatria e psicoterapia. Terapia bipersonale nella clinica psichiatrica
Antonino Ferro, Simone Vender
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2010
pagine: 249
La nostra società in perenne e rapida metamorfosi conosce oggi nuove e più sfaccettate tipologie di disagio psichico: chi si rivolge ai Servizi porta con sé forme di dolore e malessere che non sempre gli operatori sono pronti a capire e affrontare. Davanti a questa situazione di crisi, il libro di Antonino Ferro e Simone Vender offre un'alternativa alla facile visione socio-assistenziale della sofferenza psichica. Partendo da un approccio fenomenologico e dal pensiero di Wilfred Bion, i due autori ricercano pazientemente quello che ancora la psicoanalisi può dare alla clinica e alla cura "sul campo" del malato psichiatrico. Con chiarezza esemplare mettono in luce tutti i vantaggi della terapia bipersonale, che, tenendo conto del campo emotivo in cui si svolge la relazione terapeuta-paziente, si rivela potente strumento di guarigione. Al centro dell'intervento stanno infatti una costante attenzione al contenimento del malato e dei suoi familiari. La terra di nessuno fra psichiatria e psicoterapia risulta un indispensabile strumento di formazione e una guida sicura per capire il passato, affrontare il presente e prepararsi al futuro nel lavoro con i pazienti psichiatrici.
Famiglia: un'avventura da condividere. Valutazione familiare e terapia sistemica
Salvador Minuchin, Michael P. Nichols, Wai-Yung Lee
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2009
pagine: XXI-210
Discussa, criticata, attaccata, difesa tenacemente, in crisi da decenni, spesso data per morta, ma sempre pronta a risorgere. Oggi più che mai, la famiglia è al centro di accese discussioni, tra chi la vorrebbe ancora rigida nella sua costellazione tradizionale e chi, pur riconoscendone il valore cardine nella società contemporanea, la vorrebbe invece flessibile e aperta. Salvador Minuchin, dopo mezzo secolo di pratica militante come terapeuta familiare, in questo volume insegna che il principale nemico del sistema-famiglia non è tanto il suo "allargamento" (solo uno dei suoi molti aspetti), ma al contrario, proprio la cristallizzazione dei ruoli, che porta al fallimento del nucleo in ben il sessanta per cento dei casi. Se le famiglie hanno molte forme e la strada che attraversa il cambiamento non è mai tracciata una volta per tutte, Salvador Minuchin cerca di fornire una mappa che aiuti a capire meglio quest'avventura in continuo divenire. Dall'alto della loro esperienza, Minuchin e colleghi mettono a fuoco le dinamiche familiari con semplicità. Grazie a un'esposizione limpida ed empatica consentono al lettore di toccare con mano alleanze, complicità, conflitti, insomma tutta la costellazione di sentimenti che uniscono (o disgregano) le famiglie.
Sognare l'analisi. Sviluppi clinici del pensiero di Wilfred R. Bion
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2007
pagine: 180
Con questo volume, uno degli studiosi più noti di Wilfred R. Bion, offre al lettore un'ampia panoramica sulle più recenti applicazioni cliniche degli strumenti elaborati dalla psicoanalisi di matrice bioniana. L'attenzione si concentra sulle dinamiche del campo relazionale in cui è immersa la diade terapeuta-paziente. Vengono introdotti nuovi concetti, utili a espandere la comprensione del processo terapeutico: i "contenuti killer", che possono danneggiare le capacità contenitive e trasformative della coppia analitica, la nozione di "sostenibilità" del trattamento, che considera il limite dello sviluppo psichico del lavoro clinico, e le "superfici psichiche", come aree di interfaccia inter-soggettive e intra-soggettive. Il lettore è invitato a riflettere anche sulla dimensione non discorsiva della psicoanalisi, su quei momenti e quei pazienti che rifiutano le parole e rimangono ancorati ai gesti o alle cose. Nella riflessione sul sogno in analisi e sul sogno dell'analisi, analogamente, si esalta soprattutto il valore della simbolizzazione; l'elusività e la vivacità dell'esperienza onirica restano intatte, mentre si evidenziano i limiti di un'attività interpretativa che decodifica le immagini, annullandone la complessa vitalità. Insomma, come scrive Stefano Bolognini nella sua presentazione, un "testo a più voci, che porterà il lettore in un mondo molto speciale, degno di essere conosciuto".
La clinica sistemica. Dialoghi a quattro sull'evoluzione del modello di Milano
Luigi Boscolo, Gianfranco Cecchin, Lynn Hoffman, Peggy Penn
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2004
pagine: 352
Questo libro ormai classico (Milan Systemic Family Therapy), finora mai tradotto in italiano, presenta il metodo terapeutico e didattico di Luigi Boscolo e Gianfranco Cecchin nel campo della terapia familiare sistemica. Tale metodo non è solo un insieme di procedure che si passano di mano in mano come ricette, ma contiene in sé la capacità di svilupparsi in forme sempre nuove. Il «gruppo di Milano», sorto all'interno di una collaborazione con Mara Selvini Palazzoli, è andato sempre più connotandosi per l'interesse alle idee di Bateson e per l'impegno a tradurre l'epistemologia della nuova biologia nel linguaggio pratico del lavoro clinico. L'edizione italiana, curata da Paolo Bertrando, contiene significativi ampliamenti e aggiornamenti che presentano l'attualità del lavoro di Boscolo e Cecchin. Al di là del suo valore come testo didattico nella formazione alla psicoterapia, il libro incuriosisce e stimola con la possibilità di sperimentare non solo nuove idee sulla terapia, ma le nuove visioni che i ricercatori di scienze naturali ci offrono sul mondo.
Adozione e cambiamento
Graziella Fava Vizziello, Alessandra Simonelli
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2004
pagine: 478
A partire da un orientamento teorico e di ricerca basato sulla teoria dell'attaccamento, questo lavoro affronta tutti gli aspetti di una tematica oggi molto presente fra gli specialisti, nelle famiglie, nella scuola e nella comunità sociale, e ampiamente rispecchiato nei mass media. Le autrici si preoccupano di mettere in risalto la delicatezza del compito che spetta agli psicologi e alle altre figure istituzionali preposte a valutare l'idoneità di una coppia ad adottare un bambino. Il libro offre un significativo contributo al filone degli studi sull'attaccamento, ed è centrato sugli aspetti di cambiamento (sempre "inquietante") che l'evento adozione produce in tutti i suoi protagonisti.

