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Abscondita: Carte d'artisti

Scritti, interviste, testimonianze

Scritti, interviste, testimonianze

Edward Hopper

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2011

pagine: 150

Sono qui raccolti per la prima volta tutti i principali scritti di Edward Hopper, unitamente alle sue più significative interviste e alle più importanti testimonianze di coloro che lo conobbero. Sia le sue pagine, sia i racconti di critici e artisti che lo incontrarono, nello studio in Washington Square a New York, oppure a Cape Cod, nella casa affacciata sull'oceano che lui stesso aveva costruito all'inizio degli anni Trenta, restituiscono un ritratto suggestivo e illuminante di uno dei maestri della pittura del Novecento. Hopper si riconferma una figura elusiva ed enigmatica ("Non so quale sia la mia identità. I critici ti danno un'identità, e a volte tu gli dai una mano" dichiara lui stesso), ma le sue rare dichiarazioni sono una chiave imprescindibile per conoscerne la personalità, le convinzioni, gli amori intellettuali. Edward Hopper (Nyack 1882-New York 1967) è il maggior esponente del realismo americano del nostro secolo. La sua pittura, ispirata alla scena americana, dove compaiono case vittoriane e binari ferroviari, fari sulla costa atlantica e caffè solitari, distributori di benzina e immagini di strade cittadine, è al tempo stesso quotidiana e metafisica. La sua opera, come è stato detto, è un'icona del mondo contemporaneo.
19,00

Raffaello. Il trionfo di Eros

Raffaello. Il trionfo di Eros

André Chastel

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2011

pagine: 128

"Raffaello trascendeva l'umano per la sua perfezione d'uomo e d'artista, per la perfezione dell'"arte e dei costumi insieme". Nacque la leggenda che il quadro destinato a Santa Maria dello Spasmo (ora al Prado) non giunse a Palermo se non dopo un salvataggio che aveva tutti i caratteri del miracolo. Allorché Raffaello morì, il Venerdì Santo del 1520, l'ambasciatore della duchessa di Mantova non esitò a parlare di un segno del cielo simile a quello che accompagnò la morte di Cristo: il palazzo del papa si squarciò e per poco non crollò. Vasari non troverà altra espressione per presentarlo che quella di dio mortale sceso in terra, il dio della "grazia", Eros fatto pittore."
18,50

Leonardo filosofo

Leonardo filosofo

Karl Jaspers

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2011

pagine: 138

"Possediamo di Leonardo solo pochi, mirabili dipinti in un cattivo stato di conservazione, soprattutto la Monna Lisa e l'Ultima cena, nonché un autoritratto di incerta attribuzione, il volto indimenticabile di uno dei Grandi ineguagliabili, e infine un poderoso retaggio di appunti e disegni in migliaia di fogli. Vi si aggiungano le testimonianze di contemporanei e l'influenza esercitata su pittori nelle cui opere è avvertibile una risonanza delle sue idee. In questi resti e frammenti, nelle annotazioni giornaliere, in questa eco Leonardo è ancora percepibile. La fama lo celebra come l'"uomo universale", sapiente in ogni cosa, l'artista che ha aperto la strada all'arte classica italiana, ma la cui fatalità è stata quella di non aver portato a compimento molti dei suoi grandiosi progetti. [... ] Che egli sia stato un filosofo lo si è detto più di rado e generalmente, in modo tanto più risoluto, lo si è negato. [...] Il problema è dunque questo: fu Leonardo essenzialmente artista o scienziato o filosofo, oppure qualcosa che non si lascia assumere sotto le specificazioni usuali della creazione? Leonardo è divenuto il mito di un mistero. Storici dell'arte, delle scienze, della filosofìa hanno fatto delle loro feconde ricerche l'oggetto delle loro comunicazioni. L'obliato dovette essere richiamato alla memoria, il perduto dovette essere recuperato. Ciò che restava nascosto dovette mostrarsi." (dall'introduzione di Karl Jaspers)
18,50

La responsabilità dell'artista. Le avanguardie tra terrore e ragione

La responsabilità dell'artista. Le avanguardie tra terrore e ragione

Jean Clair

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2011

pagine: 129

Dopo "Critica della modernità", Jean Clair ritorna con "La responsabilità dell'artista" a fustigare gli "eccessi" dell'arte contemporanea con una ricostruzione delle vicende delle avanguardie nel XX secolo al di fuori degli schemi della storiografia ufficiale. Quali inquietanti connessioni legano l'espressionismo e il nazismo? Perché l'astrattismo è diventato la lingua universale? E perché il sentimento del vuoto tipico di certa cultura americana, dalla pop art al minimalismo, è stato imposto come stile internazionale? Siamo certi che in movimenti come il neoespressionismo e la transavanguardia non si celino nostalgie nazionaliste? Jean Clair, rispondendo a questi interrogativi, sfata il mito dell'artista ribelle e dell'avanguardia come "arte all'opposizione" per rivelare inattese complicità, consce o inconsce, con i versanti più oscuri e minacciosi di un secolo tormentato.
18,50

Volare via dal mondo

Volare via dal mondo

Peter Greenaway

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2011

pagine: 204

"Il thesaurus di immagini del volo di tre millenni di cultura occidentale è senza soluzioni di continuità e quasi senza limiti. Un retaggio tanto vasto non può essere affrontato che un poco alla volta. Questa esposizione di disegni è un piccolo contributo alla Storia del Volo Immaginato e a tutte le frustrazioni ridicole che lo accompagnano. Ogni immagine è stata scelta quale indizio, insegnamento, traccia, direttiva, promemoria nei confronti dei misteri e del Thybris del volo, sia sacri che profani. Ogni immagine è un esempio degli estatici diletti di un volo riuscito o delle conseguenze di un volo fallito. Chissà se, messi insieme, positivo e negativo sarebbero in grado di formare un modello di come anche noi potremmo prendere le vie dell'aria. Metaforicamente, senz'altro. E letteralmente? Può darsi". (Peter Greenaway)
22,50

Lettere

Lettere

Giorgio Morandi

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2011

pagine: 159

"Il mio sbigottimento alla notizia della morte di Giorgio Morandi non è quasi tanto per la cessazione fisica dell'uomo, quanto, e più, per la irrevocabile, disperata certezza che la sua attività resti interrotta, non continui; e proprio quando più ce ne sarebbe bisogno. Non vi saranno altri, nuovi dipinti di Morandi: questo è, per me, il pensiero più straziante. E tanto più se ricordo quel che, ancora pochi giorni fa, egli mi diceva: " Se sapesse, caro Longhi, quanta voglia ho di lavorare"; ed anche: "Ho delle idee nuove che vorrei svolgere...". Parole che denunciano l'improprietà, pur molto diffusa, di assimilare il percorso di un artista, soprattutto se anziano, a una parabola. Nella costante lucidità di Morandi, esso fu piuttosto una traiettoria ben tesa, una lunga strada; speriamo che resti aperta. Quelle poche frasi, sussurratemi nei suoi ultimi giorni (ed altre ne riporteranno certamente gli amici più vicini), stupiranno anche i molti che in Italia si sono accomodati a credere in una certa immobile comodità della posizione di Morandi dinanzi ai suoi semplici "oggetti" disposti, scalati, variati, permutati; senza intendere che in quella sua lunga, instancabile, solenne "elegia luminosa" - come ebbi a chiamarla presentandone la mostra al " Fiore " di Firenze nel '45, il giorno stesso della liberazione di Bologna". (Roberto Longhi)
22,00

Storia dell'arte nell'antichità

Storia dell'arte nell'antichità

Johann Joachim Winckelmann

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2011

pagine: 328

"Per Winckelmann la classicità comporta un'assenza di psicologia. Tutta la sua teoria, che sarà troppo a lungo accusata di freddezza, tende a vedere nell'arte non l'espressione dell'individuo, ma la ricerca dell'assoluto. L'arte aspira all'ideale, e l'ideale è l'oggettività dal punto di vista dell'eterno. Quella di Winckelmann non è un'arte senza vita, come sosterranno i romantici, ma un'arte senza artisti. [...] Ad una storia dell'arte come catena di biografie, quale era stata condotta da Plinio a Vasari, Winckelmann sostituisce per la prima volta una storia dell'arte come sequenza di opere. E le opere sono indizi non tanto della personalità del loro autore, quanto del mistero senza nome della bellezza, e come indizi vanno considerate. Nasce di qui l'attenzione implacabile ai particolari, la necessità di una visione diretta. L'occhio di Winckelmann è quello del cartografo, che non si chiede chi ha creato le montagne o le acque, ma ne indaga le apparenze, le manifestazioni. All'arte come intimismo, come diario privato dell'artista oppone l'arte come suprema impersonalità. Perché è solo oltrepassando la propria soggettività che ci si avvicina al divino. Allo stesso modo, anche osservare l'opera significa eludere se stessi. Dunque non si tratta di sentirsi rappresentati, ma al contrario di liberarsi di sé: vivere qualche attimo tra Delo e i boschi sacri della Licia, nel sollievo di un pensiero universale". (Dalla postfazione di Elena Pontiggia)
34,00

Frammenti sull'arte

Frammenti sull'arte

Edvard Munch

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2011

pagine: 130

Edvard Munch (1863-1944) è stato troppo spesso consegnato al mito di "artista dell'angoscia", di "artista dell'urlo", sempre sul ciglio dell'abisso, tra continui lutti familiari, tumultuose relazioni sentimentali, alcolismo e ossessioni demoniache. Tutto questo ha rischiato di mettere in ombra le infinite pieghe del suo stile pittorico, che ha aperto la strada non solo all'espressionismo, di cui Munch è cruciale iniziatore, ma a tutta l'arte contemporanea. La sua creatività complessa quanto lineare, istintiva quanto raffinata non è ovviamente soltanto lo specchio autobiografico di un esistenza divenuta emblema: è il frutto di un incessante, tormentoso tentativo di trasformare le proprie esperienze personali in intuizioni figurative di valore universale. Di questa straordinaria tensione è testimone, e fonte primaria, un vasto e tumultuoso corpus di scritti. Lettere, minute, appunti diaristici, opere narrative sono infatti la fucina in cui riversava le sue molteplici e feconde intuizioni, per decantarle e da lì far nascere le sue opere pittoriche.
20,00

Dal cubismo al classicismo

Dal cubismo al classicismo

Gino Severini

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2011

pagine: 130

"Scritto in francese nel 1920, pubblicato a Parigi nel 1921 da un piccolo libraio russo, Povolozky, Dal cubismo al classicismo, uno dei testi fondamentali del 'ritorno all'ordine' europeo, è il frutto e l'espressione degli studi appassionati e febbrili che Severini aveva compiuto negli anni immediatamente precedenti. Muovendo da Vitruvio, e rileggendo i testi teorici del Rinascimento, dall'Alberti a Luca Pacioli, da Diirer a Piero della Francesca a Leonardo, Severini si avvicina alla filosofia di Platone, all'Armonica di Aristosseno e soprattutto a Pitagora. Esiste una legge dell'armonia, un rapporto numerico che si ritrova nelle opere della natura e che l'uomo deve usare nella costruzione delle opere d'arte. Questo rapporto, secondo il quale il tutto sta alla parte maggiore come la parte maggiore a quella minore, Luca Pacioli lo chiamò proportione divina. Lo si può tradurre in un numero, il numero d'oro, e lo si individua nei tracciati del Partenone come nelle proporzioni di una foglia, nel Tempio della Concordia come nella struttura di un cristallo. Partendo da questa intuizione, Severini formula i princìpi di un'estetica del numero. Ma Dal cubismo al classicismo è soprattutto la testimonianza di un sogno: il sogno di una disciplina classica che sia l'inizio di un nuovo Rinascimento, di una nuova epoca d'oro, di una nuova età di Pitagora." Elena Pontiggia
18,50

Il problema delle forme e l'amanacco del cavaliere azzurro

Il problema delle forme e l'amanacco del cavaliere azzurro

Vasilij Kandinskij

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2011

pagine: 115

"Al tempo stabilito le necessità maturano. Ossia lo spirito creatore riesce ad aprirsi un passaggio dapprima in un'anima, poi nelle anime, suscitando una nostalgia, un impulso interiore. Quando le condizioni necessarie alla maturazione di una precisa forma si sono realizzate, l'impulso interiore diventa tanto forte da creare un nuovo valore nello spirito umano, un valore che comincia a vivere nella coscienza o nell'inconscio dell'uomo. Da quell'istante, consapevolmente o inconsapevolmente, l'uomo si mette a cercare una forma materiale per il nuovo valore che vive in lui in forma spirituale. Il valore spirituale inizia la sua ricerca di materializzazione. La materia è qui una sorta di dispensa, in cui lo spirito sceglie, come fa il cuoco, quello che di volta in volta gli è necessario. Questa ricerca è la positività, la creatività; questo è il bene. Il raggio bianco che feconda. Il raggio bianco determina l'evoluzione, l'elevazione. Dietro la materia, dentro la materia, si cela dunque lo spirito creatore, lo spirito attivo." Vasilij Kandinskij. Con uno scritto di Klaus Lankheit.
18,50

Per un'architettura totale

Per un'architettura totale

Walter Gropius

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2011

pagine: 188

Sono qui raccolti i principali saggi che Walter Gropius (1883-1969) compose durante gli anni di insegnamento alla Facoltà di architettura di Harvard. Nella prolusione ai corsi così Gropius riassume il suo programma: "Non desidero trasmettere un dogma già stabilito, ma un atteggiamento aperto, originale ed elastico verso i problemi del nostro tempo". Il cardine di tutta la sua opera - e degli scritti qui raccolti - è la necessità di coordinare, di "integrare" tra loro arte e mestieri, creazione artistica e produzione industriale, come testimonia il Bauhaus, il mirabile istituto da lui fondato e diretto. Solo in virtù di questa "integrazione" e attraverso un'appassionata aderenza ai problemi sociali e intellettuali, sarà possibile una ricostruzione unitaria dei valori, un nuovo "umanesimo". Gropius affronta questo capitale problema dal punto di vista dell'architetto e dell'urbanista, che alla "caotica bruttezza dell'ambiente umano che l'età moderna ha modellato" deve sostituire "un ordine nuovo di valori atti a generare un'espressione integrata del modo di pensare e di sentire del nostro tempo". Con uno scritto di Manlio Brusatin.
21,50

Arte povera

Arte povera

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2011

pagine: 238

Sollecitando gli artisti più impegnati nello sviluppo dell'Arte Povera, le interviste curate e raccolte da Giovanni Lista cercano di definire i caratteri specifici di questo movimento dell'arte italiana che, nato all'inizio degli anni sessanta del secolo scorso, ha proposto il salutare ritorno a un "grado zero" dell'arte contro i linguaggi tradizionali della produzione artistica e contro la retorica di un'avanguardia ormai compromessa con la società dei consumi. Rifiutando il mondo della cultura, nel momento in cui esso registrava il suo asservimento alle nuove tecnologie e alla massificazione dei media, l'Arte Povera ha preconizzato la messinscena del processo di creazione, il recupero dei gesti elementari e la manipolazione dei materiali primari. L'arte era così chiamata a tradurre l'atto cognitivo nella pienezza di un'esperienza sensibile e intellettuale in cui la coscienza d'essere si trovava confrontata all'epifania delle forze della materia, alla presenza fisica dell'oggetto, alla circolazione d'energia che relaziona le cose e lo spazio ambiente. Ogni opera d'Arte Povera pone se stessa come emergenza e scoperta, sopprime la coerenza ripetitiva dello stile e rinnova quindi l'esperienza originaria della creazione. L'Arte Povera è stata caratterizzata da un'aperta rivendicazione dei valori dell'arte europea, vissuta anche come nuova appropriazione dei fondamenti espressivi della civiltà artistica italiana.
24,00

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