Skira: Cataloghi arte contemporanea
Obey. L'arte di Shepard Fairey
Giuseppe Pizzuto, Shepard Fairey
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2024
pagine: 244
In occasione dei 35 anni di produzione artistica e della prima personale di Shepard Fairey (Obey) in Italia (curata dall'artista stesso e dalla galleria Wunderkammern), questa monografia presenta un ricco corpus di opere del celebre street artist americano, comprendente i lavori più significativi della sua carriera, affiancati da pezzi unici realizzati appositamente per l'occasione. Shepard Fairey (Charleston, 1970) è l'artista dietro Obey. Noto per il celebre manifesto HOPE, ritraente Barack Obama ed emblema della campagna presidenziale del 2008, Obey si distingue per uno stile essenziale e audace dalla palette minimalista guidato dalle culture dell'hip hop e del punk che hanno insegnato all'artista a mettere in discussione le convenzioni sociali. È questa la poetica con cui Fairey anima tutte le sue opere invitando il pubblico a interrogarsi su tematiche di grande rilevanza sociale. Alle tematiche più rappresentative dell'arte di Shepard Fairey si ispirano le sezioni della monografia: Propaganda; Pace e giustizia; Ambiente; Musica; Nuove opere. Introdotto dai saggi di Giuseppe Pizzuto, Edoardo Falcioni e da uno statement dello stesso Obey, il volume si apre con alcune delle immagini più significative della produzione dell'artista sul tema della propaganda, partendo dall'immancabile HOPE con il volto di Obama che tanto entusiasmo e speranza suscitò nel 2008. Si prosegue poi attraverso i lavori della sezione Pace e giustizia in cui, grazie alla potenza delle immagini, Shepard Fairey pone l'attenzione su tematiche quali diritti umani, abuso di potere, guerra e pace. Suggestive e potenti sono le opere della sezione Ambiente dove l'artista desidera aprire un dialogo con lo spettatore ricordandogli l'importanza della collettività nella salvaguardia del nostro pianeta. Il messaggio universale dell'artista trova espressione anche nella sezione dedicata alla Musica. Di questa forma d'arte Fairey ammira in particolar modo universalità e accessibilità; lui stesso cita come sue fonti d'ispirazione principali gruppi musicali come i Sex Pistols, i Black Flag, Bob Marley e i Public Enemy. La monografia si conclude con le nuove opere, eseguite da Obey tra il 2021 e il 2024, e le illustrazioni Rubylith.
Maria Madeira. Kiss and dont' tell
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2024
pagine: 128
L'opera di Maria Madeira rappresenta Timor Leste nel padiglione inaugurale alla 60a Biennale Internazionale di Venezia, in coincidenza con il 25° anniversario dell'indipendenza del paese del sud-est asiatico. Maria Madeira è una delle artiste visive contemporanee più significative di Timor Leste, nota a livello internazionale; la sua pratica artistica è profondamente radicata nelle tradizioni, nelle problematiche e nella storia del suo paese. In occasione della prima partecipazione di Timor Leste alla Biennale di Venezia, Madeira presenta Kiss and Don't Tell, una nuova installazione site-specific che utilizza materiali locali come tais (un tessuto tradizionale), semi di palma, terra e pigmenti. La sua installazione attinge alle memorie collettive delle sue antenate. Rispondendo al tema generale della Biennale di Venezia Foreigners Everywhere - Stranieri Ovunque, Maria Madeira fonde nel suo lavoro la sua esperienza di sfollata, cresciuta con la madre in un campo profughi in Portogallo. Maria Madeira è nata a Timor Leste, ha vissuto come rifugiata in Portogallo, ha studiato arte e ha conseguito un dottorato in filosofia in Australia. La sua pratica artistica è un ponte tra il passato e il futuro. L'artista usa i tais tradizionali, la noce di betel e la terra rossa del suo villaggio per raccontare una storia che parla al mondo di oggi. Le sue opere sono state esposte in Australia, Brasile, Indonesia, Macao, Portogallo e Timor Leste. La sua recente mostra alla Fundacão Oriente di Dili, Flowery Talk, ha celebrato la sua convinzione che l'arte e la cultura siano lo spirito e l'anima di una nazione.
Cecco Bonanotte. La Divina Commedia. Inferno. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2024
pagine: 96
Il volume presenta il testo integrale dell'Inferno della Divina Commedia splendidamente illustrato dalle tavole di Cecco Bonanotte, realizzate in una sofisticata tecnica mista che mette contemporaneamente a frutto gli strumenti della stampa e quelli del disegno. Tavole dalla struttura di un linguaggio formale semplificatissimo e di straordinaria eleganza, eppure di una forza espressiva perfettamente in grado di interpretare, a un livello di sorprendente aderenza, il significato profondo degli ardui contenuti danteschi. Nero e rosso sono i due colori dominanti dell'Inferno. La cantica si apre con una tavola introduttiva raffigurante il poeta di fronte alla visione della sfera infernale; Dante è raffigurato aderente all'iconografia tradizionale, con il lauro che gli cinge il capo, il consueto abito rosso e il caratteristico profilo, mentre contempla, quasi da spettatore, l'immensità del suo viaggio e del suo progetto poetico. Le straordinarie illustrazioni che accompagnano il percorso attraverso l'Inferno sono ricche di soluzioni compositive e spaziali nelle quali l'artista privilegia il senso della verticalità esplicitato attraverso un movimento accelerato verso gli abissi e le profondità della terra. Il sapiente, virtuosistico uso delle matite, della grafite, del carboncino, i rari accenti rosso sangue, sono all'origine di una lingua segnica incisiva, lacerata, nervosa. L'altissima qualità del disegno con cui Bonanotte raggiunge i neri più cupi e profondi e le trasparenze accecanti di una luce senza giorno è associata a una potente visione dello spazio, lacerata da linee di forza, fasci di luce, segni come tagli, che scompaginano l'insieme e lo ricompongono secondo un nuovo ordine.
Cecco Bonanotte. La Divina Commedia. Purgatorio. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2024
pagine: 96
Il volume presenta il testo integrale del Purgatorio della Divina Commedia splendidamente illustrato dalle tavole di Cecco Bonanotte, realizzate in una sofisticata tecnica mista che mette contemporaneamente a frutto gli strumenti della stampa e quelli del disegno. Tavole dalla struttura di un linguaggio formale semplificatissimo e di straordinaria eleganza, eppure di una forza espressiva perfettamente in grado di interpretare, a un livello di sorprendente aderenza, il significato profondo degli ardui contenuti danteschi. Grigio e argento sono i due colori dominanti del Purgatorio. La cantica si apre con una tavola introduttiva caratterizzata da una sinfonia di grigi con cui sono descritte le spirali ascensionali che caratterizzano il Purgatorio. L'immagine di Dante, sempre aderente all'iconografia tradizionale, è colta in contemplazione di questo regno in cui le anime si purificano e aspirano a raggiungere la pace del Paradiso. Nel ripercorrere ogni canto, i dolori e le fatiche che accompagnano questo luogo di espiazione, Bonanotte immagina uno specifico ritmo compositivo e un nuovo equilibrio cromatico e segnico. Potente è il confronto tra la luce e le tenebre, tra la consapevolezza del proprio destino e il peso dei propri errori o inadempienze. Un pathos narrativo che l'artista esprime accentuando i forti contrasti fra trasparenze e opacità: la gamma dei grigi tocca le profondità della notte o si accende di toni metallici, fino a raggiungere i riflessi dell'argento, con cui è impreziosita ogni tavola. Lo spazio si fa più rarefatto, a volte quasi privo di riferimenti fisici, accennati solo da segni, tratti, linee che accompagnano la salita verso l'empireo. Tanto è ancora profonda l'oscurità, quanto la luce si fa a volte accecante lasciando emergere il candore del foglio bianco, sul quale i personaggi, eteree silhouette, sono sospesi, avvolti in un'atmosfera che ancora li sovrasta.
Cecco Bonanotte. La Divina Commedia. Paradiso. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2024
pagine: 96
Il volume presenta il testo integrale del Paradiso della Divina Commedia splendidamente illustrato dalle tavole di Cecco Bonanotte, realizzate in una sofisticata tecnica mista che mette contemporaneamente a frutto gli strumenti della stampa e quelli del disegno. Tavole dalla struttura di un linguaggio formale semplificatissimo e di straordinaria eleganza, eppure di una forza espressiva perfettamente in grado di interpretare, a un livello di sorprendente aderenza, il significato profondo degli ardui contenuti danteschi. Avorio e oro sono i due colori dominanti del Paradiso. La tavola di apertura è accesa dalla luce giallo-oro dell'Empireo, che investe anche il volto del Dante, il quale contempla, con lo sguardo verso l'alto, la composizione dei cieli che conducono al Bene ultimo e supremo. La luce è il filo conduttore della terza cantica e la grande sfida, tecnica ed espressiva, che Bonanotte deve affrontare. Tramite l'uso della grafite l'artista esplora una sublime gamma di trasparenze, cogliendo ogni sfumatura di grigio, fino a stemperarlo nel bianco del foglio di supporto. L'uso dell'oro accende, con discrezione, ogni tavola e sottolinea la natura spirituale e soprannaturale di quella luce. Lo spazio risponde a un ordine che non attiene più a ciò che è terreno, conosciuto o conoscibile. La perfezione del cerchio è la forma scelta dall'artista per scandire il passaggio tra i cieli. Cornice simbolica e ideale che custodisce e protegge il Poeta, accompagnato dall'amata Beatrice, nella sua ascesa verso le sfere più alte dell'Empireo, il cui accesso non è mai stato consentito ad alcuno nel corso di una vita terrena. Nel viaggio all'interno di questo universo poetico e spirituale, Bonanotte affronta ogni singola illustrazione con assoluta autonomia e originalità, fedele al suo linguaggio, consapevole dei suoi strumenti tecnici, sicuro nelle sue capacità espressive e compositive.
Giulio Galgani. Ritratto di un artista irregolare
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2024
pagine: 252
Giulio Galgani (1958) è un artista di origine ligure, pittore, scultore, cantautore, musicista, regista, sceneggiatore... Si potrebbe tentare all'infinito, ma riuscire a incasellarlo all'interno di un (solo) ruolo specifico è impossibile. La monografia, dall'impianto grafico irregolare come l'artista cui è dedicata, ripercorre trent'anni della sua eclettica produzione artistica, in cui un ruolo centrale rivestono le arti visive, dalla scultura alle installazioni ambientali e, soprattutto la pittura realizzata utilizzando colori a olio, acrilici, ma anche fresato di pneumatico, paglia e altri elementi naturali. Attraverso un ricco apparato iconografico di illustrazioni a colori, il volume racconta del legame dell'artista con il territorio in cui vive. Un legame che da diversi anni lo vede puntare l'attenzione sul recupero della cultura contadina, la cui memoria rischia ormai di sparire, cancellata dai ritmi selvaggi della contemporaneità. Come un archeologo che scava nella terra per riportare alla luce le tracce di civiltà ormai perdute, Galgani fa riemergere dal passato antichi, anzi primordiali personaggi, dai Golem agli Anacleti, dai Formigoni ai Truschi, insieme a semplici e consunti attrezzi agricoli, che connota artisticamente con l'applicazione del colore e l'integrazione di vari materiali. Si spiegano così, per esempio, le sue Vanghe, opere che evocano un vissuto antico quanto l'uomo. Ne risultano opere che, sfuggendo alle consuete categorie artistiche, confermano la natura ibrida del suo registro espressivo, che non ammette alcuna distinzione tra pittura e scultura, materiali vegetali ed elementi industriali, strumenti tradizionali e tecniche personali. Il volume è arricchito da disegni ed elementi grafici realizzati per l'occasione da Giulio Galgani; i codici QR pubblicati in alcune pagine consentono ai lettori di immergersi ulteriormente nel mondo di Giulio Galgani, tra canzoni, video musicali, audioracconti e film dell'autore.
Leoncillo. Sequenze (1932-1968)
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2024
pagine: 128
Dedicata a Leoncillo Leonardi (1915-1968), il cui percorso all'insegna di una potenza scultorea e di una coerenza con pochi eguali ne fa uno dei grandi protagonisti del XX secolo, la monografia propone una lettura assolutamente nuova, articolata intorno a sequenze di opere lontane nel tempo e persino diverse nei linguaggi, ma straordinariamente collegate l'una all'altra. Come racconta il curatore Enrico Mascelloni, le "sequenze" di Leoncillo altro non sono che "relazioni e affinità di oggetti assolutamente eterogenei, che andranno a delineare una progressione di opere, quasi sempre distanti nel tempo e nel linguaggio, ma non in quella ossessione formale". "Mettendo in sequenza sculture radicalmente diverse - spiega ancora Mascelloni - Leoncillo accetta di confrontarsi con alcuni tra i linguaggi vincenti dei suoi anni, ma non placherà mai a una vera e propria ossessione per le medesime forme, transitate dalla sua vita e dai suoi luoghi nel suo immaginario, e al contempo non abbandonerà mai un modellato convulso e di potente gestualità, che a quelle forme resta connaturato. a sequenza che parte dalla Cariatide del 1942 e arriva ai grandi monoliti degli anni Sessanta formula una "verticale assoluta" che si porrà come polarità di quella "orizzontale assoluta" già discussa. A differenza delle grandi grandi sculture orizzontali, assolutamente originali nel panorama internazionale dei tardi anni Cinquanta, le verticali produrranno uno spazio/forma condiviso dai maggiori innovatori di quel tempo, da David Smith a Ettore Colla, da Isamu Noguchi ad Arnaldo Pomodoro. Per Leoncillo costituiranno il più costante terreno di cimento degli anni Sessanta e probabilmente il suo esito più noto."
Animali fantastici. Il giardino delle meraviglie
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2024
pagine: 160
Questo progetto nasce dalle fiabe che ci leggevano prima di dormire, dai libri illustrati che sfogliavamo con occhi coraggiosi e attenti, dai cartoni animati in cui gli animali avevano speciali poteri o parlavano proprio come noi. Il bestiario fantastico è stato per molti il primo viaggio di formazione, una base emotiva per crescere nel rispetto degli altri. C'erano una volta ventitré artisti italiani scelti tra coloro che stanno indagando l'universo animale con coerenza tematica, qualità degli esiti e giusta attinenza concettuale. Autori eterogenei che toccano i linguaggi del volume plastico (sculture) e delle due dimensioni (disegno e pittura) per immaginare bestiari fantastici, giochi medievali, ibridi metamorfici, fantascienza, surrealismi pop, citazioni letterarie, una sorta di viaggio lungo i secoli che ribalta vecchie certezze e inventa una nuova zoologia. "Animali fantastici" è il frutto artistico di un percorso sentimentale tra i mille piani della vita quotidiana per costruire una storia avvincente, inclusiva, emozionante e, soprattutto, fantastica. Pubblicato in occasione dell'esposizione bolognese, il volume presenta le opere di ventitré artisti italiani: dipinti, sculture, opere digitali e installazioni di animali di ogni specie in una sorta di bestiario d'artista, di superzoo tra la storia reale e i mondi fantastici. Dal caimano argentato di Giovanni Albanese, somma di centinaia di piccoli caimani, agli animali di Mario Consiglio spaccati, bucati, riempiti di altra materia naturale che si portano dentro la luce di una speranza condivisa; dall'originale bestiario di Dario Ghibaudo che fonde insetti e mammiferi, rettili e anfibi, rivoluzionando le tipiche conformazioni zoologiche all'universo d'invenzione di Massimo Giacon, popolato da una fauna tra umani e umanoidi, animali e animaloidi, che sembra fondere la Pixar e il cinema horror, il fumetto e il surrealismo storico, Ettore Sottsass (maestro di Massimo) e John Lasseter.
Yayoi Kusama. Infinito presente
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2024
pagine: 116
Yayoi Kusama è una delle artiste più importanti e famose del Giappone, amata in modo trasversale da più generazioni e pubblici diversi, capace di meravigliare e stupire. Artista poliedrica, è conosciuta in tutto il mondo per i suoi pois e per le sue installazioni colorate dalle forme insolite, come le zucche. Infinito presente è un omaggio alla sua originale e inconfondibile arte, in occasione della retrospettiva a lei dedicata al Palazzo della Ragione a Bergamo; fulcro del progetto è Fireflies on the Water (2002) una delle sue Infinity Mirror Room più iconiche, proveniente dalla collezione del Whitney Museum of American Art di New York. Questa installazione immersiva consiste in un ambiente buio, rivestito di pareti a specchio e un soffitto realizzato con pannelli acrilici neri riflettenti; al centro della sala si trova una pozza d’acqua – elemento utilizzato per la prima volta in una Infinity Mirror Room di Kusama – che trasmette un senso di quiete, in cui sporge una piattaforma panoramica simile a un molo e 150 piccole luci appese al soffitto che, come suggerisce il titolo, sembrano lucciole. Questi elementi creano un effetto abbagliante di luce diretta e riflessa, emanata sia dagli specchi che dalla superficie dell’acqua. Lo spazio appare infinito, senza cima né fondo, inizio né fine. Fireflies on the Water incarna un approccio quasi allucinatorio alla realtà; sebbene legato alla mitologia personale dell’artista e al processo di lavoro terapeutico, quest’opera si riferisce anche a fonti varie come il mito di Narciso e il paesaggio giapponese nativo di Kusama. L’arte e la vita per Kusama sono indissolubilmente legate: nata in Giappone, a Matsumoto, nel 1929, da una famiglia dell’alta società, da bambina inizia ad avere delle allucinazioni uditive e visive. L’arte si rivela fin da subito un elemento necessario e terapeutico, con la quale Yayoi riesce a gestire le allucinazioni. La famiglia, tuttavia, non accetta la sua passione, tanto che la madre distrugge i disegni della giovane artista prima che lei riesca a terminarli. È proprio per questo motivo che una delle prime forme d’arte di Kusama sono stati i pois, elementi veloci da disegnare che ancora oggi caratterizzano la sua opera assolutamente unica.
Viale. Monumentum. Orizzonte degli eventi
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2024
pagine: 96
Lungo quella che potremmo definire la "galassia" aeroportuale di Malpensa, la Porta di Milano è la "Soglia Magica" che rompe la continuità architettonica e spaziale catapultando il viaggiatore in un improvviso palcoscenico dal nero profondo del tutto simile a un buco nero spazio temporale, dove i concetti di spazio e tempo sembrano fondersi in un disorientante collegamento tra dimensioni parallele. Nel contesto di "Orizzonte degli eventi", ciclo espositivo ideato da Matteo Pacini per la "Soglia Magica", le monumentali opere dello scultore Fabio Viale sembrano emergere dal nero profondo come pura armonia classica scolpita nella pietra. Queste, parendo venute direttamente dal passato, spiazzano con linguaggi ultracontemporanei invitando a riflettere sul valore simbolico del monumento come segno del passato e rappresentazione di una memoria collettiva. L'arte di Fabio Viale è un contrasto materico tra mitologia e memorie rinascimentali che si fondono con elementi del quotidiano contemporaneo catapultandoci in una dimensione parallela di collegamento fra passato e presente. Un salto temporale dall'antica Grecia al Rinascimento, dall'epoca barocca ai giorni nostri. Un omaggio alla classicità attraverso la fedele riproduzione di alcune fra le più celebri opere raffiguranti i canoni di bellezza ideale, che nella visione dell'artista attraversano il tempo assorbendo tracce dell'epoca contemporanea come i tatuaggi realizzati secondo la tecnica della penetrazione del colore nel marmo.
Attorno al monumento di Giuseppe Tovini
Federico Troletti
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2023
pagine: 160
Nel primo decennio del Novecento un comitato spontaneo promuove l'erezione del monumento commemorativo a Giuseppe Tovini (1841-1897), politico, banchiere cattolico, beatificato nel 1998 da Giovanni Paolo II. L'opera è tutt'oggi collocata nella piazza di Cividate Camuno, il paese natale di Tovini. Dallo studio dei documenti dell'Archivio Storico di Intesa Sanpaolo e di quelli della Fondazione "Ugo da Como" e di Casa Tovini sono emersi i documenti (disegni-progetti, raccolta fondi, lettere di sostenitori, fotografie, pagamenti) attestanti la genesi del monumento. Il volume contiene materiale archivistico inedito, nuove indagini e un focus su Giovanni Tagliaferri, ingegnere progettista dell'opera, e su Emilio Magoni, scultore che ha modellato sia il busto di Tovini, sia quello dello statista e avversario politico Giuseppe Zanardelli. Lo studio ha indagato il nesso dello scultore con la fotografia e, più in generale, la produzione bronzistica di primo Novecento. Sono inoltre documentati i ritratti della collezione privata di Casa Tovini, l'antica sede della filiale del Banco San Paolo (tuttora visitabile in casa Tovini), il rapporto tra Tovini, Luigi Bazoli, la scuola cattolica e gli istituti di credito dallo stesso fondato. Hanno contribuito al volume con saggi e schede: Paola Chiapponi, Giovanni Gregorini, Paolo Corsini, Angelo Giorgi, Francesco De Leonardis, Eugenio Tovini, Federico Troletti e Michela Valotti.

