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SE: Piccola enciclopedia

Ragione e antiragione nel nostro tempo

Karl Jaspers

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 112

Per Jaspers la ragione è un polo intrascendibile del nostro essere, l'altro è l'esistenza. L'esistenza è la sorgente e il limite dell'attività razionale; ma non esiste un altro organo o un altro atteggiamento dell'uomo che ci permetta di superare questo limite e di entrare in un rapporto immediato e incondizionato con l'essere; e ciò perché la ragione non è un principio a sé stante ma una possibilità dell'esistenza, anzi l'esistenza stessa in quanto si illumina nelle sue possibilità, nel suo essere "esistenza possibile", nel suo essere "ricerca dell'essere". Questo ruolo ineliminabile e decisivo della ragione si va sempre più accentuando nella filosofia di Jaspers, com'è attestato anche da una dichia-razione autobiografica contenuta nella presente opera: "Decenni or sono ho parlato di filosofia dell'esistenza [...]. Oggi preferisco dare alla filosofia il nome di filosofia della ragione, poiché sembra urgente sottolineare questa sua antichissima natura. Se la ragione va perduta, con essa va perduta anche la filosofia. Il suo compito fin dall'inizio è stato, e rimane, quello di attingere la ragione, di co-stituirsi in quanto ragione, e più precisamente in quanto ragione autentica, dell'intelletto vincolante e appropriandosene totalmente, non si invischia nelle angustie dell'intelletto". (Dallo scritto di Pietro Chiodi)
14,00

Ricordi del mio eremo

Ricordi del mio eremo

Kamo no-Chömei

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 80

«L’ombra della luna della mia vita declina, e ciò che rimane della mia esistenza è prossimo all’orlo dei monti. Presto dovrò affrontare le tenebre dei tre cammini: per che cosa, dunque, serbar rimpianti? Il Buddha ha insegnato agli uomini a non nutrire affezione per nessuna cosa che sia di questo mondo. Dunque, anche il mio amore per questa capanna d’erbe è da ritenersi un peccato, e il mio attaccamento a questa quiete è anch’esso un impedimento alla salvezza dell’anima. Perché, allora, perdere del tempo prezioso a narrare i miei piaceri vani?».
13,00

Sguardi sul passato

Sguardi sul passato

Vasilij Kandinskij

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 96

«Guardo spesso indietro nel mio passato e mi dispera il tempo che ho impiegato a trovare questa soluzione. Ho una sola consolazione: quella di dirmi che mai ho potuto usare forme procedenti da vie logiche, ma solo quelle che un interno impulso faceva nascere in me. Mai ho potuto “combinare” una forma: ogni forma voluta mi ripugnava. Quelle di cui mi sono servito nascevano spontaneamente, mi si presentavano già pronte davanti agli occhi, non mi restava che copiarle; oppure si formavano mentre lavoravo e spesso avevano il potere di sorprendermi. Con gli anni appresi a guidare un poco questa forza creatrice. Mi sono esercitato a non lasciarmi semplicemente andare, ma a dirigere e a frenare la forza che opera in me. Con gli anni ho imparato che il lavoro con il batticuore, un senso di oppressione al petto e di angoscia in tutto il corpo, con dolori intercostali, non basta. Può salvare l’artista ma non la sua opera. Il cavallo porta il cavaliere con forza e velocità, ma il cavaliere guida il cavallo. Il talento trascina l’artista con forza e rapidità verso grandi altezze, ma l’artista conduce il suo talento».
13,00

Lettere a André Gide

Lettere a André Gide

Marcel Proust

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 80

Nel 1912 Proust scrisse a Gaston Gallimard proponendogli la pubblicazione di una parte della Recherche, che a quel tempo non aveva ancora terminato. Il manoscritto venne affidato a Gide, condirettore della prestigiosa «Nouvelle Revue Française», ed egli, che reputava Proust un dilettante mondano, dopo una frettolosa lettura diede un parere negativo. Dopo questo primo e superficiale giudizio, Gide riconobbe il proprio sbaglio, e nel gennaio del 1914 scrisse all’autore: «Aver rifiutato questo libro rimarrà il più grave errore della N.R.F. – e (poiché ho la vergogna di esserne in gran parte responsabile) uno dei rimpianti, dei rimorsi più cocenti della mia vita». Da questo momento e fino alla morte di Proust, avvenuta nel 1922, tra i due scrittori si intreccia un carteggio (di cui ci è rimasta soltanto una parte) di grande intensità intellettuale e spirituale, dove l’ammirazione reciproca e le riflessioni sulla scrittura e sulla vita offrono al lettore un documento di eccezionale importanza per comprendere a fondo la personalità di due «grandi» del Novecento. Alle lettere fa seguito, in appendice, il Biglietto a Angèle, un testo del 1921 in cui Gide pone in risalto con estrema sottigliezza le novità apportate dal capolavoro proustiano.
13,00

Il lamento della pace

Il lamento della pace

Erasmo da Rotterdam

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 128

«Ogni volta che le Sacre Scritture designano la felicità perfetta, lo fanno col nome della pace. Isaia ad esempio dice: “Il mio popolo dimorerà nello splendore della pace”. E altri: “La pace sopra Israele”. Isaia ancora parla con ammirazione di “coloro che annunciano la pace, annunciano il bene”. Chiunque annuncia Cristo, annuncia la pace; chiunque predica la guerra, predica chi è più diverso da Cristo. Suvvia dimmi, cosa spinse il Figlio di Dio a scendere in terra, se non la riconciliazione del mondo col Padre, la fusione degli uomini fra loro mediante l’amore reciproco e indissolubile, e infine l’instaurazione della sua stessa amicizia con l’uomo? Era stato inviato dunque come mio ambasciatore, sosteneva la mia causa. […] Medita fin d’ora su tutto ciò, o guerriero: se si è contaminati da guerre intraprese e condotte per ordine divino, quale non sarà l’effetto di quelle ispirate dall’ambizione, dalla collera, da una furia cieca? Se un pio sovrano fu macchiato dallo spargimento di sangue infedele, quale non sarà l’effetto di un così copioso spargimento di sangue cristiano?».
14,00

Il libro dell'estinzione nella contemplazione

Il libro dell'estinzione nella contemplazione

Muhyî-d-Dîn Ibn Arabî

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 80

"Il libro dell'estinzione nella contemplazione" è uno dei numerosi trattati brevi di Ibn 'Arabi, "il più grande Maestro" sufi (nato nel 1165 a Murcia, in Spagna, e morto nel 1240 a Damasco), che si situano spesso ai margini delle sue opere maggiori. Tesi fondamentale del trattato è che la Realtà Essenziale divina, la meta della Via della conoscenza metafisica, può essere contemplata soltanto attraverso una realizzazione che è, da una parte, estinzione di quanto nell'essere o nell'occhio contemplante vi è di contingente e relativo, e dall'altra permanenza di quanto vi è in esso di assoluto e necessario. Quello che viene meno è per definizione caduco e in via di estinzione da sempre, ciò che permane è immutabilmente identico dall'eternità. La sola Visione appare come nuova all'occhio contemplante, ed essa è l'attributo proprio di quel vertice della realizzazione metafìsica che vien detto "Stazione della Quiete e della Sussistenza Immutabile". La Via per giungervi è esoterica: solo gli iniziati, i Conoscenti, potranno attingere la Visione Suprema, conseguente all'Estinzione metafisica e coincidente con il Levarsi del Sole essenziale. Postfazione e note di Michel Valsan.
13,00

Aforismi sulla natura

Aforismi sulla natura

Johann Wolfgang Goethe

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 104

"Per Goethe la natura è vivente e divina, per la scienza moderna è morta, o comunque inferiore all'uomo: qui sta la frattura. Nei due casi si guarda ai fenomeni con occhio diverso. Da un lato, l'oggetto cui ci si rivolge è res extensa, pura quantità, o comunque una selvaggina da catturare, uno strumento da forgiare secondo l'utilità dell'uomo, da interpretare secondo un finalismo terreno, un problema per l'intelletto, una catena di cause ed effetti; dall'altro, la natura è - spinozianamente - la divinità, l'oggetto limitato contiene, alla maniera rinascimentale, l'infinito, e ogni cosa è, come già pensavano i greci, un'individualità essenziale." (Dallo scritto di Giorgio Colli)
13,00

L'ano solare

L'ano solare

Georges Bataille

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 80

«I due principali movimenti sono il movimento rotativo e il movimento sessuale, la cui combinazione è espressa da una locomotiva composta di ruote e pistoni. Questi due movimenti si trasformano l'uno nell'altro reciprocamente. È così che si vede che la terra girando fa accoppiare gli animali e gli uomini e (poiché il risultato è tanto la causa quanto ciò che lo provoca) che gli animali e gli uomini fanno girare la terra accoppiandosi. È la combinazione o trasformazione meccanica di questi movimenti che gli alchimisti ricercavano sotto il nome di pietra filosofale. È per l'impiego di questa combinazione di valore magico che la situazione attuale dell'uomo è determinata in mezzo agli elementi ». Con uno scritto di Sergio Finzi.
13,00

Sul matrimonio-Brindisi a Katja

Sul matrimonio-Brindisi a Katja

Thomas Mann

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 80

"L’apologia del matrimonio contenuta nel saggio del 1925, «un documento abbastanza vasto, altamente morale, e contiene anche una discussione di principio sull’omosessualità», coincide col cinquantesimo compleanno di Mann, il secondo grande momento della sua fama (il terzo fu dopo il 1945), e anche con gli sforzi di restaurazione morale che compiva la Germania di Weimar nella crisi degli anni Venti. Il libro-inchiesta sul matrimonio curato dal filosofo della cultura H. Keyserling, in cui apparve anche il saggio di Mann, voleva essere un contributo a questa campagna. Il saggio – in cui il Mann ufficiale parla col tono più ufficiale possibile, ma conforme a quanto ha elaborato nell’ultimo decennio, dopo la trionfale «agnizione» – giunge alla conclusione che il matrimonio sia equiparabile all’arte in quanto entrambi rappresentano l’eterno umano, che si modifica ma non perisce, in quanto in entrambi l’inclinazione, il capriccio, l’ispirazione soggettiva si sottomettono a una specie di patto etico-formale: sono Lebensbürgerlichkeit, ossia «servizio borghese alla vita», ed entrambi un sacramento, perché è nei sacramenti che lo spirito si fonda sulla materia, la carne, il sangue." (Dallo scritto di Anna Maria Carpi)
13,00

Kafka, Freud, Scholem. La forte luce del canonico

Kafka, Freud, Scholem. La forte luce del canonico

Harold Bloom

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 112

«Scholem, in modo specifico, Freud, in modo più indiretto, e Kafka, nel suo modo ambiguo e spettrale, dimostrano che ogni tradizione normativa, come ogni personalità normativa, è sopra tutto una serie di maschere mobili. Quel che si maschera è il cambiamento e la necessità del cambiamento. Il giudaismo normativo ha le sue imponenti continuità, che però non sono così imponenti né così continue come dicono di essere. Osservando i miei numerosi studenti, rifletto sulla guisa in cui molti di loro sono, in un modo o nell’altro, ebrei: in modo confuso, ambivalente, ambiguo e parziale. Le cose stanno così e così staranno. Quel che si dà come giudaismo normativo non parla loro, come non parla a me. Kafka, Freud e Scholem, triade dissimile ma inevitabile, parlano ai miei studenti come parlano a me. L’alta cultura ebraica, intellettualmente parlando, è oggi un amalgama di letteratura fantastica, di psicoanalisi e di una specie di Cabala. Come un’alta cultura ebraica possa proseguire in assenza di un giudaismo, è una questione assai curiosa. Ma, se anche dovesse svilupparsi un giudaismo, per venire incontro alla questione, sembra improbabile che una tale spiritualità possa avere una certa continuità con la tradizione normativa. È più probabile che qualsiasi spiritualità di questo tipo riceverebbe la sua informazione ebraica dagli scritti di Kafka, di Freud e di Gershom Scholem».
14,00

Trattato zen sulla salute. Yasenkanna

Trattato zen sulla salute. Yasenkanna

Zenji Hakuin Ekaku

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 80

Hakuin Ekaku (1685-1768) è una delle più grandi figure del Buddhismo giapponese. Dopo un periodo di profondo declino dello Zen, Hakuin, infatti, fu il primo a creare e organizzare il sistema basato sulla pratica del Kōan, oggi così diffuso e perfezionato nella setta Rinzai, e svolse una vasta e intensa opera di volgarizzazione dei princìpi di questa dottrina. La sua personalità estremamente dinamica era incline a profonde esperienze spirituali, maturate attraverso una dura e instancabile pratica dello Zazen. Il suo fervore e la sua determinazione lo condussero, però, a sottovalutare l’importanza che il corpo riveste nel delicato equilibrio di una giusta pratica, esponendolo alla cosiddetta «malattia dello Zen». Nello Yasenkanna Hakuin narra le vicende e le modalità che lo condussero a contatto con l’eremita Hakuyū, dal quale ricevette l’insegnamento segreto della Contemplazione Interiore (Naikan), che gli consentì di recuperare la salute fisica e spirituale.
13,00

Elogio della quiete

Elogio della quiete

Matsuo Bashô

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 96

«Apro dunque con tristezza la finestra per mitigare almeno un poco la malinconia del viaggio e contemplo il tenue chiarore della luna dopo il crepuscolo, e il Fiume d’Argento in mezzo al cielo e il vivido bagliore delle stelle, ma l’animo mi manca e le viscere mi si straziano per la tristezza quando odo il fragoroso frangersi dei marosi che si avventano dall’alto mare contro gli scogli: non riesco a riposare sul mio guanciale d’erba e di continuo bagno senza un motivo preciso le maniche della mia veste (tinta) d’inchiostro».
13,00

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